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janet
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Stato d'Israele: 1961 -1970
1960 Inaugurato a Ein Kerem (Gerusalemme) il centro medico Hadassa dell'Universita' Ebraica. Aumenta l'immigrazione ebraica da Marocco e Romania.
1962 Vetrate di Marc Chagall al centro medico Hadassa' dell'Universita' di Gerusalemme. Il Marocco apre le porte all'emigrazione ebraica: 80.000 immigrati arrivano in Israele entro il 1964. Indipendenza dell'Algeria.
1962-64 Massiccia campagna araba di governi e stampa contro la bozza di Dichiarazione in discussione al Concilio Vaticano II che cancellerebbe l'accusa di deicidio contro il popolo ebraico. Adolf Eichmann, il principale pianificatorfe del programma di sterminio nazista, viene arrestato da agenti israeliani in Argentina e condotto a Gerusalemme, dove viene processato e condannato per i crimini commessi nella Shoa. E' l'unica condanna a morte emessa ed eseguita in Israele.
1963 Il primo ministro David Ben Guiron si dimette. Gli succede Levi Eshkol. Iniziano estesi scavi archeologici a Masada. Vengono fondate le citta' di sviluppo di Carmiel (Galilea) e Arad (Negev).
1964 Dopo che per anni le minacce siriane dal Golan (140 israeliani uccisi da cecchini siriani negli anni 1948-67) hanno impedito a Israele di sfruttare appieno le fonti del Giordano, Israele completa l'Acquedotto Nazionale che porta acqua dal Lago Kinneret (Tiberiade) al sud semi-arido. Breve pellegrinaggio di papa Paolo VI ai luoghi cristiani in Israele, ma senza rapporti ufficiali fra Santa Sede e Stato d'Israele. (maggio) Viene fondata l'Olp, Organizzazione per la Liberazione della Palestina, sotto stretto patrocinio dei paesi arabi. In un periodo in cui Cisgiordania, striscia di Gaza e Gerusalemme Est sono ancora sotto il controllo degli eserciti arabi, la Carta dell'Olp proclama la necessita' di distruggere Israele con la lotta armata come obiettivo strategico della nazione araba nel suo complesso.
1965 Eli Cohen, l'agente israeliano che era riuscito a penetrare fin nelle piu' alte sfere della dirigenza siriana, viene scoperto e impiccato a Damasco. (28 ottobre) Il Concilio Vaticano II pubblica la Dichiarazione "Nostra Aetate" che cancella l'accusa di deicidio contro il popolo ebraico e apre la strada al dialogo ebraico-cristiano. A Gerusalemme viene inaugurato il Santuario del Libro per custodire i preziosi Rotoli del Mar Morto.
1966 Inaugurato il nuovo edificio della Knesset a Gerusalemme. Lo scrittore israeliano Smuel Yosef Agnon e' insignito del Premio Nobel per la Letteratura. Prime trasmissioni della televisione israeliana. Si infittiscono le incursioni terroristiche lungo i confini.
1967 (maggio) Gli stati arabi completano l'accerchiamento militare, diplomatico, propagandistico, economico e terroristico d'Israele e i preparativi per sferrare una guerra risolutiva. L'Egitto ordina ai 3.500 uomini dell'Onu che presidiano i confini di Israele di ritirarsi immediatamente. L'Onu obbedisce. (17 maggio) Israele sollecita le potenze a fermare la spirale di guerra e annuncia che il blocco della navigazione sarebbe considerato casus belli. (22 maggio) I paesi arabi bloccano la navigazione da e per Israele nello stretto di Tiran. Nasser annuncia una guerra di sterminio contro Israele. (30 maggio) Egitto e Giordania formano un comando militare congiunto in vista dell'imminente attacco. (4 giugno) Analogo accordo fra Egitto e Iraq. (5 giugno) L'attacco preventivo sferrato a sorpresa da Israele annienta le forze aeree arabe. Israele offre alla Giordania la possibilita' di non essere coinvolta, ma la risposta sono cannoneggiamenti su Gerusalemme Ovest. In sei giorni di guerra Israele assume il controllo di Sinai, Golan, Cisgiordania e striscia di Gaza. Dopo 19 anni Gerusalemme viene riunificata. Complessivamente la citta' conta 250.000 abitanti, di cui 180.000 ebrei. Nei trent'anni successivi la popolazione di Gerusalemme aumentera' del 139%, ma la proporzione delle sue componenti resta pressoche' uguale (ca. 70% ebrei, 30% non ebrei). (27 giugno) La Legge israeliana per la Protezione dei Luoghi Santi garantisce liberta' di culto e di accesso ai fedeli di ogni religione. (27 giugno) Il primo ministro israeliano Eshkol delinea la posizione di Israele dopo la guerra dei sei giorni: "Finche' i nostri vicini persisteranno nella loro politica di belligeranza e continueranno a progettare la nostra distruzione, noi non lasceremo i territori che sono ora sotto il nostro controllo e che riteniamo necessari per la nostra sicurezza e autodifesa. Se invece i paesi arabi accetteranno di discutere di pace con noi direttamente, allora non vi sara' problema che non potra' essere risolto in negoziati diretti a vantaggio di tutte le parti". (1 settembre) La Lega Araba riunita a Khartoum (Sudan) ribadisce i tre no: "no al riconoscimento di Israele, no al negoziato con Israele, no alla pace con Israele". (22 novembre ) La risoluzione 242 dell'Onu stabilisce che una pace giusta e duratura dovra' essere negoziata dalle parti sulla base dei seguenti principi: ritiro israeliano da (parte dei) territori occupati; rispetto di sovranita', integrita' territoriale e indipendenza politica di ogni stato della regione che ha diritto a vivere entro confini sicuri e riconosciuti; soluzione equa del problema dei profughi; liberta' di navigazione. E' la risoluzione che fara' da cornice ai negoziati tra Israele ed Egitto (1978-79) e tra Israele e palestinesi (anni Novanta). Gunnar Jarring, inviato speciale dell'Onu incaricato di avviare il negoziato previsto dalla 242, fa inutilmente la spola fra le capitali ma si scontra col rifiuto arabo di intavolare negoziati diretti con Israele.
1968-69 Israele istituisce la politica dei "ponti aperti" per il passaggio di persone e beni tra Giordania e territori, benche' formalmente in stato di guerra con quel paese. Tra il 1967 e il 1992 il Prodotto Interno Lordo dei territori di Cisgiordania e Gaza e' piu' che triplicato, un tasso di crescita maggiore di quello dei paesi arabi circostanti.
1968 (maggio) Arafat, leader di Fatah, diventa capo dell'Olp. La Carta dell'Olp viene modificata, ribadendo l'obiettivo di distruggere Israele con la violenza. Il termine arabo per indicare il carattere "nazionale" del movimento passa da "qawmi" (nazionalita' pan-araba) a "wattani" (nazionalita' territoriale di un singolo paese arabo): e' la nascita ufficiale di uno specifico "nazionalismo arabo-palestinese", modellato sull'esempio sionista e distinto da quello pan-arabo in generale. (23 giugno) Il presidente egiziano Nasser ribadisce i tre no di Khartoum. (26 dicembre - 6 settembre) Serie di dirottamenti di aerei di linea e di attentati ad opera dell'Olp: inizia la stagione del terrorismo internazionale indiscriminato, in collegamento con altre organizzazioni terroristiche in Europa e Asia.
1969 Golda Meir e' primo ministro in Israele. (aprile) Violando il cessate il fuoco, l'Egitto scatena la guerra d'attrito contro Israele lungo il Canale di Suez, che durera' fino al 1970.
1968-70 L'Urss ricostruisce gli eserciti egiziano e siriano. Israele avvia una lunga stagione di lavori che porteranno a una profonda riqualificazione urbana e valorizzazione di tutta la citta' di Gerusalemme. L'amministrazione israeliana apporta anche un parziale miglioramento delle spaventose condizioni in cui vivevano i palestinesi dei territori, soprattutto nei campi-profughi. Nel corso degli anni successivi Israele consentira' il rientro nei territori di Cisgiordania e Gaza di 114.000 profughi palestinesi sulla base di motivi umanitari.
1970 Le formazioni dell'Olp insediate in Giordania si muovono come uno stato nello stato e usano il paese come base per le loro azioni terroristiche mettendo a rischio la stabilita' del regno Hashemita. (6 settembre) La fazione dell'Olp Fplp dirotta quattro aerei in Giordania e li fa esplodere davanti alle telecamere dei giornalisti. E' sfida aperta all'autorita' hashemita. (6-27 settembre) Re Hussein reagisce con durezza scatenando la Legione Araba contro i palestinesi ("settembre nero"). Espulsione delle organizzazioni armate palestinesi verso il Libano. (28 settembre) Muore Nasser. Continua la lotta dei "refusnik", gli ebrei sovietici cui viene negato il diritto a emigrare in Israele. Nuovo edificio del Teatro Habima, a Tel Aviv. Proteste sociali degli ebrei piu' poveri di origine afro-asiatica. Vengono avviati i primi programmi per porvi rimedio.
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Stato d'Israele: 1971 -1980
1971 Inaugurato il nuovo Museo di Tel Aviv. Israele raggiunge i tre milioni di abitanti. Colpo di stato in Libia: Gheddafi prende il potere. Gli ebrei vengono cacciati dalla Libia.
1972 (30 maggio) All'aeroporto di Lod (Tel Aviv) terroristi giapponesi affiliati a Settembre Nero (Olp) massacrano i passeggeri (25 morti, oltre 80 feriti). (18 luglio) Sadat, succeduto a Nasser, espelle dall'Egitto i "consiglieri" militari sovietici (quasi 20mila uomini). (5 settembre) Alle olimpiadi di Monaco (Germania) la squadra israeliana viene sterminata da un commando palestinese di Settembre Nero. Prima ondata di immigrati ebrei dall'Unione Sovietica (100mila in due anni).
1973 (15 gennaio) Per la prima volta il Papa riceve in udienza ufficiale un primo ministro d'Israele, ma la Santa Sede continua a rifiutare il riconoscimento diplomatico dello Stato di Israele. (1 marzo) Azione terroristica palestinese contro l'ambasciata dell'Arabia Saudita a Khartoum (Sudan) per ottenere la liberazione dei membri della banda tedesca Baadel-Meinhof e dell'assassino palestinese di Robert Kennedy. Uccisione di diplomatici americani ed europei. (10 aprile) Commandos israeliani sbarcano a Beirut e distruggono basi operative di Fatah e Settembre Nero, uccidendo diversi capi. (6 ottobre) Nel giorno piu' sacro del calendario ebraico (Yom Kippur), Egitto e Siria lanciano un massiccio attacco contro Israele, appoggiati da reparti inviati da Arabia Saudita, Iraq, Kuwait, Libia, Marocco, Algeria e Giordania. Sfondamento della prima linea di difesa israeliana sul Sinai e strenua resistenza sul Golan. Ponte aereo di aiuti militari sovietici a Siria ed Egitto, americani a Israele. (14 ottobre) Dopo aver fermato l'avanzata siriana sul Golan, Israele rovescia le proprie forze sul fronte egiziano fino a ribaltare le sorti della guerra. (17 ottobre) Gli stati arabi produttori di petrolio decretano il primo embargo petroliferco contro tutti gli stati che essi giudicano troppo tiepidi con Israele. Recessione economica in Europa. Nei mesi successivi l'Organizzazione per L'Unita' Africana, il Movimento dei Paesi Non Allineati, la Comunita' Europea e vari organismi delle Nazioni Unite adottano mozioni anti-israeliane e di condanna del sionismo: inizia la stagione dell'isolamento diplomatico di Israele. (11 novembre) Quando le forze egiziane nel Sinai sono accerchiate e le forze israeliane, sbarcate sulla costa africana, sono a 101 km dal Cairo e a 32 km da Damasco, gli arabi accettano il cessate il fuoco. Iniziano trattative tra le parti. Risoluzione Onu 338, che chiede alle parti di negoziare per applicare la 242 del 1967. (21 dicembre) Sulla base della risoluzione 338, Usa e Urss convocano una Conferenza a Ginevra fra Israele, Egitto e Giordania. Dopo la sessione d'apertura, la Conferenza viene aggiornata sine die e mai piu' riconvocata per il rifiuto da parte araba di negoziare direttamente con Israele. (31 dicembre) Attacco di terroristi palestinesi a Fiumicino (Roma): 31 civili morti. Muore David Ben Gurion.
1974 Yitzhak Rabin e' primo ministro in Israele. (gennaio) Accordi di disimpegno tra le forze israeliane ed egiziane, mediati dalla "diplomazia della spola" del segretario di stato Usa Henry Kissinger. Israele si ritira da tutti i territori conquistati in Egitto nella guerra di Yom Kippur. (24 febbraio) A Lahore i capi dei paesi islamici riconoscono l'Olp come unico rappresentante del popolo palestinese. (11 aprile) A Kiryat Shmona' (nord di Israele) un commando palestinese uccide 8 donne, 8 bambini e 3 soldati israeliani. (15 maggio) A Ma'alot (Galilea) un commando palestinese uccide 21 scolari in gita scolastica, un'intera famiglia sorpresa in casa, 2 donne arabe e 3 uomini. (maggio) Accordi di disimpegno tra le forze israeliane e siriane, mediati dal segretario di stato Usa Henry Kissinger. Israele si ritira da tutti i territori conquistati sul Golan nella guerra di Yom Kippur. (giugno) Il Consiglio Nazionale dell'Olp approva il "piano a fasi": l'obiettivo di distruggere Israele verra' perseguito dichiarando lo stato palestinese indipendente su ogni porzione di "Palestina liberata", per poi utilizzare questo stato come base per il proseguimento della lotta contro Israele. (14 ottobre) L'Onu attribuisce all'Olp lo status di rappresentante del popolo palestinese. Nabil Sha'at ribadisce la volonta' dell'Olp di cancellare Israele dalla regione. (19 novembre) Attentato a Bet Shean (Galiela): 7 morti. (22 novembre) L'Assemblea dell'Onu riconosce ai palestinesi il diritto a far valere la sovranita' sulla Palestina "con ogni mezzo": inizia la stagione delle rituali risoluzioni anti-israeliane a maggioranza automatica (paesi dell'est, paesi arabi, paesi non allineati).
1975 (gennaio) Attentato contro aerei israeliani all'aeroporto di Orly (Parigi) (6 marzo) Attentato di Fatah contro albergo a Tel Aviv: 14 morti. (marzo) L'Unesco esclude Israele da ogni forma di collaborazione. (14 luglio) Attentato a Gerusalemme: 14 morti. (settembre) Secondo accordo di disimpegno fra Israele ed Egitto mediato da Kissinger: Israele si ritira ulteriormente senza contropartite da parte araba. (10 novembre) L'Onu approva la risoluzione 3379 che equipara il sionismo a una forma di razzismo (verra' abrogata nel 1991). Trattato di libero scambio per prodotti industriali fra Israele e Mercato Comune Europeo. Nel Libano, destabilizzato da innumerevoli milizie etnico-politiche e dalla massiccia presenza delle organizzazioni armate palestinesi, scoppia la guerra civile che durera' fino al 1991 con numerose violenze e stragi reciproche.
1976 (27 giugno) Terroristi palestinesi dirottano aereo francese su Entebbe (Uganda) e in accordo con terroristi tedeschi e polizia ugandese sequestrano i 106 passeggeri, separando quelli ebrei. Forze speciali israeliane aviotrasportate liberano tutti gli ostaggi. Truppe siriane entrano in Libano per "pacificarlo": inizia l'occupazione siriana del paese. (agosto) Assedio e massacro di palestinesi nel campo di Tal el Zaatar ad opera di cristiani libanesi appoggiati dai siriani. Israele inaugura la politica della "buona frontiera" con il Libano: migliaia di libanesi del sud verranno ogni giorno in Israele per lavoro e cure mediche. Zubin Mehta viene nominato direttore musicale dell'Orchestra Filarmonica d'Israele.
1977 (giugno) Svolta elettorale in Israele e primo governo del partito conservatore Likud pongono fine a trent'anni di governi a maggioranza laburista. (19 novembre) Il presidente egiziano Sadat, rompendo per la prima volta l'ostracismo arabo, accetta un invito di Israele e si reca in visita a Gerusalemme accolto trionfalmente dalla popolazione israeliana. L'iniziativa di Sadat viene condannata da tutto il mondo arabo e palestinese.
1978 (gennaio-marzo) Ondata di attentati terroristici palestinesi dal Libano contro la popolazione israeliana soprattutto in Galilea. (11 marzo) Commando di Fatah sbarca sulla strada costiera e massacra 35 passeggeri di due autobus israeliani (tra cui 13 bambini). (marzo) Israele penetra nel Libano meridionale per colpire le basi palestinesi. Risoluzione Onu 425 che chiede il ritiro israeliano, il ripristino della sovranita' libanese su tutto il territorio del paese (in parte occupato da truppe siriane), pace e sicurezza ai confini fra i due paesi. Primo invio di caschi blu nella zona. (maggio-agosto) Attentati antiebraici in Francia, Inghilterra e Israele. (5-17 settembre) Negoziati e accordi di Camp David (Usa) fra Israele ed Egitto con la mediazione del presidente americano Carter. Viene steso un accordo globale per una soluzione del conflitto arabo-israeloiano (che prevede un autogoverno palestinese) e un accordo per la pace bilaterale. (2 novembre) Vertice arabo a Bagdad (Iraq): gli accordi di Camp David vengono rifiutati da tutti i paesi arabi e dai palestinesi. Le linee di Camp David verranno riprese solo con l'avvio del processo di pace all'inizio degli anni Novanta. Inaugurato il Museo delle comunita' della Diaspora a Tel Aviv.
1979 (gennaio) La rivoluzione khomeinista in Iran segna l'inizio di una grande stagione di ascesa dell'integralismo islamico in tutto il Medio Oriente arabo-musulmano. Ebrei fuggono dall'Iran. (26 marzo) Firma a Washington del Trattato di pace tra Israele ed Egitto. (27 marzo) L'Egitto viene espulso dalla Lega Araba. (22 aprile) Dopo un mese di attentati, a Naharya (nord di Israele) viene occupato un condominio e uccisa un'intera famiglia. Sanguinosi attentati antiebraici anche a Parigi. (25 luglio) Israele inizia il ritiro per fasi dal Sinai egiziano secondo quanto pattuito a Camp David. L'Egitto espelle verso Gaza i palestinesi che dopo il 1967 si erano stabiliti a El Arish (Sinai). (29 novembre) L'Assemblea dell'Onu condanna gli accordi di Camp David e li dichiara "non validi". Il primo ministro israeliano Menachem Begin e il presidente egiziano Anwar Sadat insigniti del Premio Nobel per la Pace. (novembre) Studenti islamici iraniani, appoggiati dalle autorita', occupano l'ambasciata americana a Teheran e prendono in ostaggio il personale diplomatico. Gli ostaggi verranno rilasciati solo nel gennaio 1981. Israele accoglie gruppi di profughi vietnamiti ("boat people"). Seconda crisi petrolifera in Europa.
1980 (16 aprile) Terroristi palestinesi prendono in ostaggio i bambini nell'asilo del kibbutz Misgav Am e ne uccidono uno. (3 maggio) Commando dell'Olp attacca fedeli ebrei nelle Tombe dei Patriarchi a Hebron: 6 morti. (giugno) Con la Dichiarazione di Venezia la Comunita' Economica Europea si schiera a fianco dell'Olp, che rifiuta il quadro negoziale di Camp David, e non spende una parola in difesa dell'Egitto che ha scelto la via della pace. (luglio) La Knesset approva una legge che sancisce l'indivisibilita' di Gerusalemme, capitale di Israele, e ribadisce il libero accesso ai luoghi santi di tutte le religioni. (27 luglio) Terroristi palestinesi attaccano autobus di bambini ebrei ad Anversa (Belgio) e ne uccidono uno. (10 settembre) Terroristi uccidono 4 persone all'uscita da una sinagoga di Parigi. Dopo varie scaramucce di confine, l'Iraq attacca l'Iran: inizia la prima guerra del Golfo (finira' nel 1988)
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Posted - 24 August 2003 : 00:53:17
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Stato d'Israele: 1981 -1990
1981 (giugno) Forze aeree israeliane distruggono il reattore nucleare iracheno di Osirak appena prima che diventi operativo. L'Olp lancia missili katyusha contro la popolazione della Galilea dal Libano meridionale, dove spadroneggia ("Fatahland"). Sadat viene assassinato da militari egiziani islamisti. Il successore Hosni Mubarak tiene fede all'accordo di pace con Israele. Israele estende la legislazione israeliana alle alture del Golan. Scavi archeologici a Gerusalemme mettono in luce strati risalenti alle epoche del primo e secondo Tempio.
1982 (aprile) Israele completa il ritiro in tre fasi dal Sinai egiziano, secondo quanto stabilito dagli accordi di pace. (giugno) Viene lanciata l'Operazione Pace in Galilea contro forze e basi terroristiche palestinesi in Libano. Le infrastrutture dell'Olp vengono demolite. Le formazioni armate palestinesi (piu' di 10.000 uomini), inseguite fino a Beirut, devono lasciare il paese. Arafat si insedia prima a Tripoli di Libano (da dove verra' cacciato dai siriani nel novembre 1983) e poi a Tunisi. Il tracollo militare costringe l'Olp a ripensare tutta la propria strategia. Viene inviata in Libano una forza multinazionale di pace (cui partecipa anche l'Italia). Israele firma con il governo a Beirut un trattato di pace che viene cancellato dall'assassinio del presidente libanese Amin Jemayel. (settembre) Nei campi palestinesi di Sabra e Chatila, a sud di Beirut, si consuma la vendetta dei cristiani libanesi per l'uccisione del presidente: e' una della tante stragi della guerra civile libanese, ma avviene mentre le truppe israeliane hanno il controllo della citta'. Seguono vaste proteste in Israele e l'istituzione di una commissione d'inchiesta per accertare le responsabilita' indirette dei dirigenti israeliani. Israele si ritira da Beirut. (ottobre) Attentato palestinese alla sinagoga di Roma (muore un bambino ebreo italiano).
1983 Crisi bancaria in Israele e inflazione galoppante. Manifestazioni del movimento "Pace adesso" per il ritiro delle truppe dal Libano. Iniziano gli attacchi delle formazioni terroristiche sciite libanesi (filo-iraniane) contro le Forze multinazionali di pace e contro le forze israeliane.
1984 Elezioni in Israele, governo di unita' nazionale (laburisti e Likud) e staffetta Peres-Shamir alla carica di primo ministro. Con l'operazione Mose' vengono portati in Israele 7.000 ebrei dell'antica comunita' d'Etiopia.
1985 Accordo di libero scambio tra Israele e Stati Uniti. Varato un programma di risanamento economico-finanziario, che riesce a frenare l'inflazione. (giugno) Le Forze di Difesa israeliane si ritirano dal Libano, mantenendo solo il controllo su una "fascia di sicurezza" a ridosso del confine presidiata con l'alleato Esercito del Libano Meridionale (verra' definitivamente sgomberata nel 2000). (ottobre) Dirottamento della nave Achille Lauro e assassinio di un turista ebreo americano invalido. Gli americani arrestano gli esecutori e il loro mandante (Abu Abbas). L'Italia si fa consegnare gli esecutori (a Sigonella) ma lascia fuggire Abu Abbas. L'aviazione israeliana bombarda il quartier generale dell'Olp a Tunisi. Siccita' record: le acque del Lago di Tiberiade si ritirano scoprendo i resti di una barca del tempi di Gesu'. Attentati palestinesi agli aeroporti di Roma e Vienna.
1986 (luglio) Il ministro degli esteri israeliano Shimon Peres accetta un invito di re Hassan II e si reca in Marocco per discutere le possibilita' di pace. Natan Sharansky, famoso "prigioniero di Sion", viene rilasciato dall'Urss e arriva in Israele. Un pilota israeliano, Ron Arad, catturato da terroristi libanesi, non verra' mai piu' rilasciato e di lui, come di altri tre soldati dispersi in Libano, non si avranno piu' notizie.
1987 Anche Ida Nudel, nota "refusnik", viene liberata dall'Urss e giunge in Israele. A Gerusalemme, processo contro John Ivan Demanjuk accusato di essere "Ivan il terribile", assassino e torturatore di ebrei nel campo di Treblinka. Verra' rilasciato per mancanza di prove certe sulla sua identita'. (novembre) La Lega Araba avvia una lenta revoca dell'ostracismo contro l'Egitto decretato dopo gli accordi di Camp David. Violenti scontri nella guerra civile libanese ("guerra dei campi"): truppe siriane rientrano a Beirut. (dicembre) Scoppiano vasti disordini e violenze nei territori (intifada). Dureranno quasi tre anni.
1988 Elezioni e nuovo governo di unita' nazionale in Israele. Firmato tra Israele e Stati Uniti un memorandum che amplia la cooperazione fra i due paesi. Con il nuovo corso a Mosca, lento miglioramento delle relazioni tra Israele e Urss. Israele manda un ospedale da campo a soccorrere i terremotati in Armenia. (luglio) Re Hussein di Giordania rinuncia a tutte le sue rivendicazione sulla Cisgiordania. (agosto) Il movimento fondamentalista islamico palestinese Hamas pubblica la sua Carta fondamentale che invoca la jihad (guerra santa) senza compromessi contro l'esistenza di Israele. (agosto) Cessate il fuoco fra Iran e Iraq. Finisce la prima guerra del Golfo a confini praticamente invariati (un milione di morti, decine di migliaia i bambini mandati al fronte). (novembre) Ad Algeri il Consiglio Nazionale dell'Olp accetta per la prima volta la risoluzione di spartizione 181 del 1948 e approva la creazione di uno stato palestinese nei territori (Dichiarazione di indipendenza palestinese).
1989 (maggio) Israele lancia una iniziativa di pace in quattro punti, che resta inascoltata da parte araba e palestinese. Le foreste in Israele sono vittime di incendi dolosi appiccati da attivisti dell'intifada, mentre aumenta il terrorismo palestinese. L'Urss apre le porte: inizia un'ondata di immigrazione di massa di ebrei sovietici (in dieci anni ne arrivera' quasi un milione), provvisoriamente sistemati in accampamenti di prefabbricati. Accordi di Teif per la pacificazione del Libano sotto controllo siriano
1990 (febbraio) Attentato palestinese contro un autobus di turisti israeliani in Egitto (10 morti) (agosto) L'Iraq invade il Kuwait. Condanna dell'Onu. Si forma la coalizione internazionale guidata dagli Usa, cui partecipa anche l'Italia. L'Olp si schiera a fianco dell'Iraq. In Israele si distribuiscono maschere antigas nel timore di attacchi chimici iracheni. Riallacciate le relazioni Israele-Urss e con altri paesi dell'Europa dell'est (interrotte dal 1967).
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Stato d'Israele: 1991 - oggi
1991 (gennaio-febbraio) Guerra del Golfo tra coalizione internazionale e Iraq per liberare il Kuwait occupato. Israele, che non partecipa al conflitto, viene bombardato da 39 missili Scud iracheni. (maggio) L'operazione Salomone porta in Israele altri 15.000 ebrei d'Etiopia. (maggio) Termina la guerra civile in Libano sotto stretto controllo delle truppe siriane. Firma di un trattato di alleanza fra i due paesi. Vengono disarmate tutte le milizie ad eccezione degli Hezbollah anti-israeliani. (30 ottobre-3 novembre) Sotto gli auspici di Usa e Urss, viene convocata a Madrid una Conferenza di pace per il Medio Oriente che vede per la prima volta seduti allo stesso tavolo i rappresentanti di Israele, Egitto, Giordania, Libano, Siria e palestinesi. La conferenza da' vita a una lunga serie di negoziati multilaterali sui problemi regionali (controllo degli armamenti, cooperazione economica, risorse idriche, gestione dell'ambiente, problema dei profughi) e di negoziati bilaterali tra Israele e vicini arabi. (dicembre) Decretata la fine dell'Unione Sovietica. (16 dicembre) L'Assemblea Generale dell'Onu cancella la risoluzione 3379 del 1975 che equiparava il sionismo al razzismo.
1992 Dopo la fine dell'Unione Sovietica, Israele riallaccia rapporti diplomatici con numerosi paesi dell'Europa orientale e anche, per la prima volta, con Cina e India. Tra il 1991 e il 1995 piu' di 50 paesi stabiliscono rapporti diplomatici con Israele. In Algeria un pronunciamento militare ferma l'avanzata del Fis (Fronte di salvezza islamico) dando inizio a una sanguinosa guerra civile. Anche in Egitto attentati islamisti contro polizia, turisti e cristiani copti. (17 marzo) Un attentato terroristico all'ambasciata israeliana a Buenos Aires (Argentina) provoca 29 morti. (aprile) Crolla il regime filosovietico in Afganistan: migliaia di arabi che hanno combattuto a fianco dei movimenti islamici afgani entrano a far parte dei gruppi del terrorismo integralista internazionale. (giugno) Elezioni e nuovo governo guidato dal laburista Yitzhak Rabin. Inaugurato il nuovo edificio della Corte Suprema a Gerusalemme. Israele vince le sue prime medaglie alle Olimpiadi di Barcellona.
1993 (febbraio) Attentato di integralisti islamici al City's World Trade Center di New York (6 morti). (marzo) Israele accoglie e assiste un gruppo di profughi musulmani dalla Bosnia in guerra. (9-10 settembre) Scambio di lettere Rabin-Arafat. Arafat a nome del popolo palestinese riconosce lo stato di Israele e accetta il metodo del negoziato, rinunciando all'uso della violenza e impegnandosi a modificare in questo senso la propria Carta Nazionale. Rabin a nome di Israele riconosce l'Olp come rappresentante del popolo palestinese. (13 settembre) Dopo mesi di trattative segrete a Oslo e lo scambio di lettere, Rabin e Arafat firmano alla Casa Bianca, davanti al presidente Clinton, una Dichiarazione di Principi in cui si delinea il quadro per una soluzione graduale del conflitto (negoziati per una sistemazione ad interim e negoziati per una sistemazione definitiva): e' l'inizio del cosiddetto "processo di Oslo". (14 settembre) Israele e Giordania firmano una agenda congiunta in vista di un accordo di pace. (30 dicembre) La Santa Sede riconosce lo Stato di Israele: vengono avviate relazioni diplomatiche tra Israele e Vaticano.
1994 (25 febbraio) L'estremista israeliano Baruch Goldstein compie una strage di fedeli musulmani nella moschea dei Patriarchi, a Hebron (29 morti). Il presidente d'Israele Ezer Wezman: "Nessuna indulgenza, nessuna giustificazione". (31 marzo) Grazie a intensi negoziati, Israele e Olp firmano un Accordo su Hebron per normalizzare la vita nella citta' dopo la strage. L'accordo prevede una Presenza Internazionale Temporanea (160 osservatori norvegesi, danesi e italiani) e la ripresa dei negoziati. (aprile) Due attentati suicidi contro autobus israeliani ad Afula (8 morti) e a Hadera (5 morti). Ma dalla stretta di mano Rabin-Arafat del 13 settembre 93 sono gia' 44 gli israeliani uccisi in una trentina di attentati minori. (29 aprile) Israele e Olp firmano l'Accordo economico di Parigi. (4 maggio) Accordo del Cairo su Gaza e Gerico: con il ritiro israeliano dalle due citta' viena attuata la prima forma di autogoverno palestinese prevista dal processo di Oslo. (18 luglio) Autobomba fa esplodere una sede di organizzazioni ebraiche a Buenos Aires, in Argentina (96 morti). (25 luglio) Israele e Giordania decretano la fine dello stato di belligeranza fra i due paesi. (26 luglio) Due attentati a Londra contro ambasciata israeliana e sede ebraica. (30 settembre) I ministri degli esteri dei paesi arabi dichiarano la fine del boicottaggio economico contro Israele e contro chiunque fosse in affari con Israele. Il boicottaggio durava dal 1948. (settembre-ottobre) Scambio di uffici di rappresentanza tra Israele, Tunisia e Marocco. (9 ottobre) Terroristi palestinesi fanno fuoco sulla folla a Gerusalemme (tre morti). (14 ottobre ) Rapimento e uccisione di un soldato israeliano. (19 ottobre) Attentato suicida contro un autobus nel centro di Tel Aviv (22 morti). (26 ottobre) Accordo di pace tra Israele e Giordania firmato al passaggio di frontiera fra Eilat e Aqaba. (1 novembre) Prima conferenza economica del Nord Africa e del Medio Oriente, cui partecipa anche Israele. (11 novembre) Attentato suicida contro pattuglia israeliana (3 morti). Continuano anche gli attacchi Hezbollah dal Libano. Yitzchak Rabin, Shimon Peres e Yasser Arafat insigniti del Premio Nobel della Pace.
1995 (22 gennaio) Doppio attentato suicida a Netanya (19 morti). Firma di un Trattato economico tra Israele e Unione Europea che rinnova ed estende quello del 1975. (aprile-giugno) Ancora razzi katyusha dal Libano su Israele. (24 luglio) A Ramat Gan attentato suicida contro autobus israeliano (6 morti). (21 agosto) Attentato suicida contro autobus a Gerusalemme (4 morti). (28 settembre) Firma dell'Accordo ad interim detto Oslo Due (perche' rappresenta la seconda fase di attuazione degli accordi di Oslo). E' il documento che regola i rapporti fra Israele e palestinesi fino alla futura firma dell'accordo per lo status definitivo. Prevede la nascita dell'Autorita' Palestinese e della polizia palestinese, elezioni palestinesi, ridispiegamento delle Forze di Difesa israeliane, pattuglie congiunte, provvisoria suddivisione delle responsabilita' israeliane e palestinesi in zone A, B e C. (4 novembre) Il primo ministro Yitzchak Rabin viene assassinato dall'israeliano estremista Yigal Amir al termine di una manifestazione per la pace. Anche i leader arabi partecipano ai funerali di Rabin a Gerusalemme. Peres subentra nella carica di primo ministro.
1996 (20 gennaio) Vengono eletti il Consiglio Legislativo e il presidente dell'Autorita' Palestinese (Yasser Arafat). Le Forze di Difesa israeliane avviano il primo ridispiegamento dai territori come previsto dagli accordi. (25 febbraio) Duplice attentato a Gerusalemme e Ashkelon (25 morti) (aprile) Ripetuti attacchi dei fondamentalisti Hezbollah dal Libano e reazione israeliana. (aprile) L'Olp vota la cancellazione di alcuni articoli della sua Carta Nazionale in contrasto con il processo di pace, ma non specifica quali e rimanda il lavoro di riformulazione. Riprendono i negoziati israelo-palestinesi a Taba sull'attuazione degli accordi. Scambio di uffici rappresentanza tra Israele, Oman e Qatar. (29 maggio) Rinnovo della Knesset e prima elezione diretta del primo ministro (Benjamin Netanyahu del Likud). (4 settembre) Primo incontro Netanyahu-Arafat. (settembre) La falsa accusa che Israele starebbe scavando un tunnel sotto le moschee di Gerusalemme scatena attacchi palestinesi contro soldati e civili israeliani con numerosi morti e feriti. Per la prima volta poliziotti palestinesi usano le armi d'ordinanza contro gli israeliani.
1997 (15 gennaio) Nel quadro dell'attuazione degli accordi ad interim, Netanyahu e Arafat firmano il protocollo su Hebron (la citta' e' ripartita in zone H1 e H2). Con il ridispiegamento di Israele a Hebron, piu' del 95% della popolazione palestinese non e' piu' sotto controllo israeliano. (giugno) A trent'anni dalla riunificazione, Gerusalemme conta 600.000 abitanti, di cui 422.000 ebrei. (30 luglio) Attentato nel mercato Mahane Yehuda di Gerusalemme. (dicembre) Scolare israeliane uccise da un soldato giordano. Re Hussein porta di persona le sue condoglianze alle famiglie colpite.
1998 Israele celebra 50 anni di indipendenza. Il paese tocca i 6 milioni di abitanti (80% ebrei). (7 agosto) Attentati terroristici, attribuiti al gruppo fondamentalista del miliardario di origine saudita Osama bin Laden, distruggono le ambasciate degli Stati Uniti in Kenya e Tanzania (300 morti). (settembre) Netanyahu e Arafat firmano il Memorandum di Wye Plantation per l'applicazione degli accordi ad interim. (29 ottobre) Terrorista suicida si getta con autobomba contro scuolabus israeliano nella striscia di Gaza, soldato israeliano muore sventando l'attentato con la propria jeep. (6 novembre) Autobomba nel mercato Mahane Yehuda di Gerusalemme (2 morti). (14 dicembre) Il Consiglio Nazionale Palestinese, riunito a Gaza alla presenza del presidente americano Bill Clinton, approva ufficialmente gli emendamenti alla Carta dell'Olp promessi da Arafat nella lettera a Rabin del 1993.
1999 (febbraio) Muore re Hussein di Giordania. Gli succede il figlio Abdullah II. (17 maggio) Elezioni anticipate in Israele. Seconda elezione diretta del primo ministro (Ehud Barak, laburista). (luglio) Muore dopo 38 anni di regno re Hassan II. Gli succede il figlio Mohammed VI. (settembre) Barak e Arafat firmano il Memorandum di Sharm el-Sheikh che definisce un calendario per l'attuazione degli accordi ad interim e l'avvio dei negoziati per lo status definitivo. (ottobre) La Siria rifiuta la proposta ufficiosa israeliana di un ritiro completo dal Golan sulle linee del 1948. (7 novembre) Bomba nella citta' israeliana di Netanya. (novembre) Incidente diplomatico fra Israele e Santa Sede perche' gli israeliani non si oppongono al progetto di una grande moschea a Nazareth.
2000 (marzo) Visita ufficiale di papa Giovanni Paolo II in Israele. (maggio) Israele si ritira unilateralmente dalla "fascia di sicurezza" nel Libano meridionale. (giugno) Muore il presidente siriano Hafez el-Assad. Gli succede il figlio Bashar. (luglio) A Camp David, Ehud Barak offre ad Arafat la piu' avanzata proposta israeliana per porre definitivamente termine al conflitto: ritiro quasi totale dai territori, forme di condivisione di Gerusalemme e dei Luoghi Santi. Arafat rifiuta. (settembre-ottobre) Cogliendo il pretesto di una visita del leader dell'opposizione Ariel Sharon al Monte del Tempio di Gerusalemme, i palestinesi scatenano un'ondata di attacchi e violenze, con ampio uso di armi da fuoco e attentati terroristici, lungo i "confini" fra Israele e Autorita' Palestinese. Bambini palestinesi mandati in prima linea contro i soldati. Linciaggio di due israeliani nelle mani della polizia palestinese a Ramallah. Distruzione della Tomba di Giuseppe a Nablus. Tre soldati israeliani vengono sequestrati da terroristi Hezbollah libanesi. Si blocca la cooperazione economica e la collaborazione per la sicurezza. E' la crisi piu' grave da quando e' iniziato il processo di pace. (dicembre) Dimissioni del primo ministro israeliano Ehud Barak.
2001 (gennaio) Il presidente uscente Bill Clinton rende nota una sua proposta di compromesso. Israele accetta in linea di principio, i palestinesi pongono condizioni. (gennaio) Lenta ripresa dei negoziati diretti. Dichiarazione congiunta israelo-palestinese di Taba. (6 febbraio) Elezioni anticipate in Israele per la sola carica di primo ministro. Viene eletto con larga maggioranza Ariel Sharon (Likud). Percentuale di votanti ai minimi storici. (7 marzo) Nasce il governo Sharon (coalizione di 7 partiti fra cui Likud, laburisti, Shas). La Knesset abroga l'elezione diretta del primo ministro. (maggio) Rapporto della commissione internazionale Mitchell che prevede: cessazione immediata e incondizionata delle violenze, periodo di tregua, misure reciproche per ricreare fiducia, ripresa dei negoziati di pace. (22 maggio) Israele accetta il rapporto Mitchell e annuncia cessate-il-fuoco unilaterale. Nessuna tregua da parte palestinese. (1 giugno) Attentato suicida a discoteca Tel Aviv: uccisi 21 adolescenti israeliani. Sotto pressioni Usa e del ministro tedesco Fischer, Arafat annuncia cessate-il-fuoco, ma le violenze continuano. Mediazione del direttore della Cia Tenet per applicazione tregua. (13 giugno) Entra ufficialmente in vigore la tregua Tenet. Ma le violenze palestinesi continuano con agguati, tiri di mortaio, ordigni, granate e spararatorie. (9 agosto) Attentato suicida palestinese alla pizzeria Sbarro di Gerusalemme (18 morti). (11 settembre) Quattro aerei civili vengono dirottati da terroristi suicidi e fatti schiantere sulle Twin Towers di New York e sul Pentagono, a Washington. Piu' di tremila morti. Gli Usa, la Nato e numerosi altri paesi in tutto il mondo si dichiarano pronti a combattere il terrorismo internazionale e coloro che lo appoggiano. (2 ottobre) Primo caso negli Usa di carbonchio da bacillo antrace. Si teme attentato batteriologico. (7 ottobre) Inizio operazioni militari anglo-americane contro regime Talebani in Afghanistan che protegge Osama Bin Laden e la sua rete terroristica Al-Qaeda, principale sospettato degli attentati dell'11 settembre. (17 ottobre) A Gerusalemme, attentato terroristico rivendicato dal Fronte Popolare per la Liberazione della Palestina di George Habbash (che fa base in Siria): assassinato in albergo il parlamentare e ministro israeliano Rehavam Ze'evi. (13 novembre) Cade Kabul: i Talebani abbandonano la capitale afghana dopo cinque anni di regime oscurantista. (1-2 dicembre) Week-end di sangue in Israele: due attentati suicidi e un'autobomba a Gerusalemme, attentato suicida a Haifa piu' alcuni agguati e attentati in Cisgiordania e striscia di Gaza: 26 morti e 275 feriti nel giro di 24 ore. (12-13 dicembre) Tre attentati terroristici palestinesi causano 10 morti e piu' di 30 feriti. Il governo israeliano dichiara "non piu' rilevante" il ruolo di Arafat.
janet
Un cuore non può bastare per due.
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janet
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Posted - 24 August 2003 : 01:26:58
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The Wall Israel Shamir
Vedemmo il film dei Pink Floyd, The Wall, in un piccolo, spoglio cinema chiamato Semadar, il Germoglio di Vite nella Colonia Tedesca di Gerusalemme. Svuotata dagli ebrei della sua popolazione di etnia tedesca nel 1948, conserva ancora le sue antiche case di pietra dal tetto di tegole rosse, con le mura decorate da pannelli di salmi scritti in caratteri gotici, nascondendo dietro il suo pesante cancello la muratura e il misterioso Cimitero dei Templari.
Semadar, chiamato cosi' a causa di un'espressione nel Cantico dei Cantici, era il luogo preferito per parlare durante l'era del Paradiso Perduto, la Palestina anteguerra cui aneliamo con nostalgia, quando esso era frequentato da ufficiali britannici, giovani cosmopoliti delle migliori famiglie della Citta' Santa, armeni, greci, ebrei, tedeschi e, naturalmente, i nativi palestinesi. Molti matrimoni oltrepassavano le barriere, le affiliazioni religiose e le passioni politiche prendevano forma nel suo romantico e minuscolo cortile: la figlia di un rabbino sefardita trovava li' un corteggiatore scozzese, un Nashashibi, il rampollo di questa nobile famiglia musulmana palestinese, si incontrava con una vivace ragazza sionista di sinistra. Semadar non e' cambiato, e' sopravvissuto alla Caduta e alla Partizione, per diventare un'istituzione delle novelle gerusalemiti di Amos Oz, come un ghiaccio fossile che sopravvive al surriscaldamento globale.
Semadar e' rimasto il luogo di incontro per le famiglie che, negli anni '80, uscivano, in quei benedetti giorni prima che il video, la Tv ed il computer assorbissero tutto il nostro tempo libero, e spesso vi andavamo con i bambini, per vedere un film. Ad ogni modo, The Wall fu un flop. Nel mezzo del film, una bocca spalancata in un urlo sembrava volesse divorare lo spettatore. Questa spaventosa bocca senza ossa ma piena di denti copriva l'intero schermo, svettando sulle nostre teste. Era troppo per nostro figlio di sette anni, che scappo' via. Fuori della sala, i muri erano completamente tappezzati da posters con la stessa bocca urlante, e ci vollero alcune ore per calmarlo. Questo simbolo del Muro, la spaventosa bocca fagocitante, e' rimasto seppellito nella profondita' della mia memoria.
E' ritornato con vendetta oggi, quando mi sono imbattuto nel Muro dopo una bellissima passeggiata. Per molte ore avevamo camminato e guidato tra le soffici colline delle Highlands, avanzando tra l'alto prato verde, raccogliendo anemoni viola, guadando un torrente ancora pieno d'acqua e di amichevoli ragazze e ragazzi completamente vestiti che spruzzavano acqua a noi ed a loro stessi con giovanile abbandono, mentre i loro genitori, del vicino villaggio di Anata, preparavano un pic-nic inviandoci i loro cordiali "salam". Salutammo un monaco che scendeva dal suo eremo roccioso di San Chariton e ricevemmo le sue benedizioni; inseguimmo un gruppo di quattro o cinque timide gazzelle dal manto maculato; accendemmo una candela all'immagine della Madonna Bizantina nella chiesa del villaggio di Taybeh, dove, secondo le tradizioni gelosamente custodite, Cristo trascorse gli ultimi giorni prima della Passione. Bevemmo la famosa birra spillata di Taybeh nelle Pietre, un caffe' nella citta' di Ramallah, con un professore di filosofia dell'Universita' di Bir Zeit vestito di tweed, un architetto dal sorriso timido, uno svagato ebreo inglese vagamente rassomigliante a Noam Chomsky da giovane ed una bellissima palestinese bruna, esiliata in Tunisia e laureata a Parigi e che, dunque, parlava francese.
Poi, mentre ci dirigevamo verso il Campo dei Pastori, ci imbattemmo nel Muro. Sezionava il tenero paesaggio campagnolo di Betlemme come un colossale abisso divoratore, e la natura scompariva. Dozzine di bulldozers scavavano le colline, sradicavano alberi di viti e di fichi, schiacciavano le rocce per qualche mostruosa Margarita. Demolivano vecchie case di contadini e torri medievali, denudando le pendici su cui aveva camminato la Vergine. Il Muro veniva costruito come una grande autostrada a quattro corsie, delimitata da barriere di doppio acciaio alte 20 piedi, sormontate da fili ad alta tensione, intervallate da telecamere, postazioni per cecchini e qualche cancello. Era il piu' formidabile recinto perimetrale per campi di prigionia che avessi mai visto e si addossava strettamente alle case del villaggio, come un folle ballerino di tango fa con la sua partner.
I contadini guardavano i loro alberi d'olivo ancora li', ancora modestamente germogliati, ma gia' separati, rimossi, imprendibili. I contadini venivano rinchiusi dietro il muro, come in ogni prigione che si rispetti. I loro campi, i loro pascoli, le loro sorgenti d'acqua erano fuori. Un cancello, sorvegliato da un soldato israeliano, li connetteva al loro sostentamento, alla loro terra, alla loro liberta' - chiuso o aperto a piacere dell'esercito. Sempre attenti al guadagno facile, i militari hanno istituito una tassa di due dollari a persona per aprire il cancello. Se proprio questi palestinesi non riescono a stare lontani dai loro alberi d'olivo, che paghino.
In alcune parti, il Muro era una semplice costruzione di cemento armato, che rubava pezzi di terra e di panorama, segregando gli abitanti dei villaggi in grosse prigioni all'aria aperta. Ma il muro era ancora peggiore allorche' permetteva una allettante visione della terra che una volta era loro. Il Muro si snodava per centinaia e centinaia di miglia, circondava villaggi, li separava dalla loro terra e divorava la bellissima natura della Palestina.
Il Muro non e' un'invenzione nuova. L'ho gia' visto, prima. Non lontano dal sacro Monte Carmelo, vi era un villaggio armeno. Era stato costruito da profughi armeni che scappavano dalla furia curda nel 1915. I sempre ospitali palestinesi li aiutarono a costruire le case e prestarono loro la terra, dal momento che questi armeni erano contadini provenienti dalle rive del lago Van. Nel 1948, il loro villaggio divenne parte dello stato ebraico. Gli ebrei non li uccisero e non li scacciarono: semplicemente, circondarono il villaggio con un muro e lo strangolarono. Esso perse le sue terre e si trasformo' in una prigione, con un cancello sempre sorvegliato da una guardia israeliana. Gli armeni resistettero dieci anni. Alla fine degli anni '50, l'ultimo armeno vendette la sua casa agli ebrei in cambio di una canzone ed ando' via.
Il Muro ha un altro precursore: il sistema di autostrade "per soli ebrei". Mentre ne' Haifa ne' Afula hanno strade by-pass, ogni villaggio arabo le ha: un ampio sistema di autostrade li accerchia e ne impedisce lo sviluppo. Centinaia di case palestinesi furono demolite, migliaia di ettari di terreno devastati per costruire la rete by-pass secondo una ricetta presa in prestito dalla Guida per la Galassia dell'Autostoppista. Cio' fu fatto per nessuna ragione visibile, dal momento che i piccoli insediamenti ebraici non avevano bisogno di questo investimento multi-miliardario per "ragioni di sicurezza". Inoltre, le strade appena costruite erano di solito bloccate dall'esercito. Ora, con la costruzione del Muro, che s'innalza sempre piu', la rete by-pass comincia ad avere senso: essa non era altro che il Primo Stadio della devastazione e dell'imprigionamento.
Il Muro lascera' gli alberi d'olivo nelle mani dei coloni, scrisse il sempre razionale Uri Avnery. Ma i coloni non hanno bisogno degli alberi d'olivo e non hanno intenzione di curare la terra. Preferiscono bruciarli. I coloni non sono la causa, ma una razionalizzazione della causa: il desiderio di spopolare la Palestina ed ucciderne la natura.
Come potrebbe essere differente? Il programma attualmente in costruzione fu delineato dal Sionismo in un saggio degli anni '30, Il Muro di Ferro, di Vladimir Zabotinsky. Ma le radici sono ancora piu' profonde, poiche' il Muro e' la manifestazione visibile dello spirito ebraico, e ben si accorda allo stato ebraico. Ci sono dozzine di parole, in ebraico, per definire il "muro", probabilmente quante ce ne sono in eschimese per indicare la neve. Il simbolo sacro degli ebrei e' il Muro del Pianto; la loro strada preferita, Wall Street. Gli egiziani, i babilonesi, i cristiani ed i musulmani costruirono piramidi verticali, torri e cattedrali per connettere la terra al cielo; gli auto-adoratori ebrei, che non avevano bisogno ne' della terra ne' del cielo, preferirono costruire - da Londra al Minnesota - l'eruv, un muro simbolico che separasse loro dai non-ebrei. La sola iscrizione ebraica mai rinvenuta in un tempio ebraico non era ne' il Decalogo ne' un insegnamento morale, ma la scritta: "Goy, se oltrepasserai questo muro, dovrai incolpare te stesso della tua dolorosa morte".
Il piu' importante suggerimento degli insegnamenti ebraici e' la massima: Costruisci un Muro attorno alla Torah. Esso intensifica ogni proibizione della Legge con dozzine di proibizioni aggiuntive. Ad un ebreo e' proibito raccogliere frutti di sabato, ma il Muro proibisce anche di arrampicarsi su un albero, poiche' si potrebbe essere tentati di raccoglierne i frutti. E allora, se l'albero non ha frutti? E' bandito per la stessa ragione: se questo sabato ti arrampicherai su una betulla, il prossimo sabato lo farai su un albero di mele e, tra un mese, raccoglierai anche le male e trasgredirai realmente la Legge.
Il Muro di Sharon e' proprio un Muro attorno alla Torah, perche' se lasci che un goy giri liberamente, presto o tardi uccidera' un ebreo. Il Muro di Sharon e' il Muro del Tempio, perche' se un goy lo oltrapassera' dovra' incolpare se' stesso per la pallottola di un cecchino. Il Muro di Sharon e' il Muro del Pianto per i palestinesi ed e' Wall Street per le imprese ebraiche di costruzione. La voce che ordina e' quella di Giacobbe, ma le mani sono quelle di Esau': il Muro viene costruito col sudore dei palestinesi ridotti al lastrico, sorvegliati da russi e pagati dagli americani per mettere in prigione i loro fratelli. [...]
Questo Muro e' la vera road-map del sionismo, poiche', quando la sua costruzione sara' completata, la Palestina sara' distrutta ed i suoi abitanti una volta felici saranno tutti profughi. Ma neppure il destino degli ebrei sara' invidiabile, perche' il Muro e' dovunque. Ogni negozio, ogni ristorante, ogni pub di Tel Aviv ha il suo muro vivente: un ragazzo importato dalla Russia o dall'Ucraina per fare la guardia. Per quattro dollari l'ora devono fermare un kamikaze col loro corpo, per poi essere seppelliti dietro il Muro del cimitero. Noi israeliani veniamo perquisiti dieci volte al giorno, nei negozi, al lavoro, nei luoghi di divertimento. L'intera Terra Santa e' diventata un'enorme prigione di sicurezza per tutti i suoi abitanti, ebrei e non ebrei.
Poteva essere predetto. Gli ebrei non furono chiusi da crudeli stranieri entro le mura del ghetto, scrisse Zabotinsky: essi lo scelsero, come gli stranieri in Cina scelsero di vivere nei loro insediamenti separati. Cinquant'anni dopo, Israel Shahak fece un'altra valida osservazione: le mura del ghetto furono aperte dall'esterno, dallo stato, mentre gli ebrei non desideravano lasciarlo. Le mura materiali furono aperte, quelle interne rimasero. LO stato ebraico e' un'emanazione della ripugnanza e della paura ebraica per lo straniero, mentre le politiche da Cabala del Pentagono sono un'altra manifestazione della stessa paura e dello stesso disgusto su scala globale.
Non solo gli individui, anche le societa' e le culture possono essere folli. Questa importante scoperta fu fatta da una sociologa americana, Ruth Benedict, una intima amica di Margaret Mead e Franz Boas. Il suo "Caratteristiche Culturali" (1934) reasta uno dei capisaldi della letteratura sociologica fino ad oggi. In quest'opera, la Benedict descrive le diverse culture nativo-americane e caratterizza gli Indiani Pueblo come "placidi ed armoniosi".
Il sociologo ebreo Franz Boas le forni' i dati che mostravano "il carattere auto-compiacente e megalomaniaco dei Kwakiutl, mentre Reo Fortune dimostro' che gli isolani di Dobu erano "paranoici e di spirito gretto".
Quest'ultima definizione si adatta come un guanto alla cultura ebraica. Cos'altro e' questa ricerca ossessiva delle armi di distruzione di massa in Iraq se non una manifestazione di paranoia? L'attuale Israele, il paese della perenne perquisizione fisica, e' l'ultima societa' paranoide, secondo Ruth Benedict. Gli USA stanno soccombendo sotto la stessa malattia, a causa dell'attuale cricca di governanti seguaci di Leo Strauss: costruisce muri e disarma terre lontane, ed i suoi stessi cittadini, poiche' la paranoia ebraica e' estremamente contagiosa.
E' inutile combattere contro il Muro, come e' stato inutile combattere le colonie illegali, finche' ne si ignori la causa. "Il Muro e' nel cuore", ubeliba homa, cantavano gli ebrei che conquistarono Gerusalemme nel 1967. E il Muro e' il cuore del problema, e questo e' lo stato ebraico in Palestina. Attivisti di pace giovani e meno giovani sulle colline lungo il Muro ancora agitano lo slogan "Due Stati" in direzione dei bulldozers, e i bulldozers davvero realizzano il sogno dei due stati, il mio incubo: uno stato ebraico e una catena di riserve indiane per i goyim, lo "stato palestinese". Chiunque dica: "uno stato palestinese indipendente a fianco dello stato ebraico" finge di non vedere il Muro. Il MUro e' l'operazione mediante cui si separano due gemelli siamesi, e solo il piu' forte sopravvivera'. Le discussioni sul Muro vengono sepolte nella sabbia in Israele: la stragrande maggioranza degli israeliani, dal Labour al Likud, lo supportano, mentre i sostenitori piu' tenaci della Bocca Divorante sono i "pacifisti" israeliani.
Il Muro si prende gioco delle anime innocenti infiammatesi per la road-map, un altro piano per separare i gemelli. Sharon non se preoccupa, poiche' esso concede abbastanza tempo per completare il Muro, pone il fardello della "pacificazione" sulle spalle dei palestinesi e gli da' piena liberta' d'azione in cambio di alcune vuote promesse.
I pacifisti sperano di alterare il corso del Muro qua' e la'. Ma cio' non servira' a nulla, poiche' il Muro separera' per sempre il popolo dalla sua terra. Dovunque sia, esso separera' i rifugiati del campo profughi di Dehishe dalle loro case di Deir al-Sheikh, dieci miglia piu' in la'. Separera' i cristiani di Taybeh dal Santo Sepolcro e i musulmani di Yassouf dalla Moschea dell'Aqsa. Separera' anche gli ebrei dai luoghi sacri. Separera' i contadini delle Highlands dai loro posti di lavoro di Haifa e Tel Aviv.
Il Muro di Sharon, questo terribile disastro, fornisce la rara opportunita' di osservare la natura reale dello stato ebraico e di chiedere il suo smantellamento. Non del Muro, ingenui! Dello stato ebraico!
janet
Un cuore non può bastare per due.
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janet
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Posted - 13 September 2003 : 19:36:52
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Tre voti ed il mondo precipita nel baratro
I commenti delle delegazioni dopo il tragico voto ONU che sanci' la spartizione della Palestina
"I rappresentanti degli Stati membri che non subivano l'influenza di pressioni esterne, ammonivano contro i pericoli della spartizione. Il rappresentante delle Filippine espresse le "profonde apprensioni" della sua delegazione circa la saggezza della spartizione e disse: "Abbiamo seguito con interesse il corso del dibattito e della sessione speciale dell'Assemblea Generale dello scorso aprile. Al termine di questo esame, il governo delle Filippine e' arrivato alla conclusione di non poter dare il suo appoggio ad alcuna proposta di disunione politica e di smembramento territoriale della Palestina. Noi riteniamo che la questione sia prima di tutto morale. Il problema e' se l'ONU debba accettare la responsabilita' di imporre una politica che contrasti con i suoi principii fondamentali".
Analoghi timori di altri Stati membri che in seguito votarono per la spartizione sono forse meglio espressi nelle parole dei loro delegati. Il delegato svedese ammise che il piano "ha i suoi punti deboli ed alcune pericolose omissioni". Quello canadese disse: "Noi sosteniamo questo piano con inquietudine e molti timori". Il ministro degli esteri belga Van Lengenhove affermo': "Non siamo certi che il piano sia completamente giusto, dubitiamo che sia attuabile e temiamo che comporti gravi rischi..."
Alla vigilia del voto finale, rimandato varie volte, Camille Chamoun, rappresentante del Libano, fece la seguente dichiarazione: "A giudicare dai comunicati stampa che ci pervengono regolarmente ogni due o tre giorni, posso facilmente immaginare a quali pressioni e manovre sia stato sottoposto nelle ultime 36 ore il vostro senso di giustizia, di equita' e di democrazia. Posso anche immaginare come abbiate resistito a tutti questi tentativi per salvaguardare cio' che abbiamo di piu' prezioso e sacro nelle Nazioni Unite, ovvero mantenere intatti i principii della Carta e difendere la democrazia e i metodi democratici della nostra Organizzazione. Amici miei, pensate a questi metodi democratici, alla liberta' di voto che e' sacra per tutte le nostre delegazioni. Se dovessimo abbandonare tutto questo per il metodo tirannico di affrontare le singole delegazioni nelle camere d'albergo, a letto, nei corridoi e nelle anticamere, minacciarle di sanzioni economiche e corromperle con promesse per costringerle a votare a questo o quel modo, pensate a cosa diventera' in avvenire la nostra Organizzazione".
I delegati che votarono per la spartizione lo fecero senza o con scarso entusiasmo. Se non fosse stato per le enormi pressioni esercitate su di loro e sui loro governi, avrebbero considerato piu' strettamente il problema e senza dubbio avrebbero proposto una diversa risoluzione. Sir Zafrullah Khan, rappresentante del Pakistan, riassumeva la posizione di questi ed altri delegati quando spiego' le ragioni del suo voto contrario. Per la loro saggezza e preveggenza, le sue parole meritano di essere riportate integralmente:
"E' stata presa una decisione fatale. Il dado e' ormai tratto. Secondo le parole del piu' grande americano, 'abbiamo fatto di tutto per agire secondo giustizia nella misura in cui Dio ci concede di vedere la giustizia'. Noi siamo riusciti a convincere un numero sufficiente di colleghi a vedere il giusto come noi lo vedevamo, ma ad essi non e' stato permesso essere fedeli alla giustizia come loro stessi la vedevano. I nostri cuori sono tristi, ma la nostra coscienza e' tranquilla. Non potremmo sopportare il contrario. Gli imperi nascono e cadono. La storia ci parla degli imperi dei Babilonesi, degli Egiziani, dei Greci e dei Romani, degli Arabi, dei Persiani e degli Spagnoli. Oggi si parla soprattutto dell'America e della Russia. Il Corano dice: "Noi vedremo sorgere e decadere le nazioni e questo ciclo richiama l'attenzione sulla legge universale. Quello che dura sulla terra e' il bene che si fa alle creature di Dio". Noi abbiamo molta paura che, seppure la spartizione avra' qualche beneficio, esso sara' minimo rispetto ai danni che potranno derivarne. Essa manca totalmente di validita' giuridica. Noi non serbiamo alcun rancore verso quei nostri amici e colleghi che sono stati obbligati da forti pressioni a passare dall'altra parte e a votare a favore di una proposta la cui giustizia e legalita' essi mettono in dubbio. Noi sentiamo per essi della compassione per essere stati messi in una morsa tanto difficile tra la loro coscienza ed il loro giudizio da una parte e le pressioni a cui essi ed i loro governi sono stati sottoposti dall'altra".
Gli Stati membri dell'ONU che si opponevano alla spartizione furono minacciati, intimiditi e ricattati. Quando ad esempio venne avvicinato il delegato liberiano affinche' sostenesse la spartizione, egli disse di giudicare questo tipo di approccio come un "tentativo di intimidazione" e lo riferi' al Dipartimento di Stato americano.
La risoluzione di spartizione della Palestina, che non aveva alcuna validita' giuridica, non fu accettata dai paesi asiatici e africani, cioe' i paesi di continenti di cui la Palestina rappresentava l'intersezione. La risoluzione di spartizione della Palestina venne approvata coi voti decisi di Filippine, Haiti e Liberia, tre paesi oppressi dal debito estero e facile preda di intimidazioni e pressioni".
tratto da "Raccolto amaro", di Sami Hadawi
janet
Un cuore non può bastare per due.
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janet
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Posted - 13 September 2003 : 19:48:56
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ISRAEL SHAMIR*
APRILE E' IL MESE PIU' CRUDELE
La morte ha molti nomi. I cecoslovacchi la chiamano Lidice, i francesi Oradur, i vietnamiti My Lai. Per i palestinesi, essa E' Deir Yassin. La notte del nove di aprile 1948, i gruppi terroristici ebraici Etzel e Lehi attaccarono il pacifico villaggio e ne massacrarono gli abitanti, uomini, donne e bambini. Non voglio ripetere il triste racconto di orecchi tagliati, ventri squarciati, donne violentate, uomini bruciati, corpi cementati nella pietra o la parata in trionfo dei massacratori. I massacri sono tutti uguali, da Babi Yar a Chain Gang a Deir Yassin.
LE OLIVE DI ABUD
Da qui si puo' chiaramente comprendere la follia della narrativa sionista dominante che considerava la Palestina una "terra senza popolo", abitata forse solo da piccoli nuclei di nomadi arrivati al seguito della conquista araba. Gli archeologi hanno dimostrato che il villaggio vive, senza essere mai stato distrutto ne' abbandonato, da tempo infinito. Ed i nostri occhi gli danno ragione: olivi millenari coprono le colline, confermando le radici antichissime di Abud e fornendole olio d'oliva in abbondanza
GIUSEPPE RIVISITATO
Per generazioni, la Tomba di Giuseppe e' stata amata e curata con gioia dalla gente di Nablus, ma essa fu estorta da Israele nel 1975. Gli infami accordi di Oslo la lasciarono come un'enclave armata israeliana nel cuore della citta' palestinese. Essa divenne una Yeshiva di una setta Cabbalistica guidata dal rabbino Isaac Ginzburg.
IL RITORNO DEL CAVALIERE
L'immagine del Cavaliere che Ritorna, Fares Odeh, appartiene ad un altro genere di icone: quelle dell'eroe. Il suo posto e' accanto a quello dei marines di Iwo Jima, o in una chiesa accanto all'immagine del suo connazionale, San Giorgio. Dopotutto, il Santo guerriero fu martirizzato e sepolto nel suolo palestinese, non lontano da Fares, nella cripta dell'antica chiesa bizantina di Lydda.
LO STUPRO DI DULCINEA
Elie, la Gerusalemme di cui scrivi in maniera cosi' toccante non e' e non e' mai stata desolata. E' vissuta felicemente attraverso i secoli tra le braccia di un altro popolo, i palestinesi di Gerusalemme, che ne hanno avuto cura. L'hanno resa la splendida citta' che e', adornandola col meraviglioso gioiello della Cupola dorata di Haram el Sharif, e costruendo le case con archi appuntati, portici immensi, cipressi ed alberi di palma.
PERCHE' SOSTENGO IL RITORNO DEI PALESTINESI
Senza palestinesi, la Palestina muore. I suoi fiumi danno acqua avvelenata, le sue sorgenti si prosciugano, le colline e le valli si sfigurano, i suoi campi sono lavorati da cinesi importati mentre i suoi figli sono imprigionati in un ghetto. L'idea di uno stato ebraico separato e' fallita.
ASSASSINI DI VAMPIRI
La meschinita' del culto dell'olocausto e la facilta' con cui ha spillato miliardi e' la prova concreta del potere reale che c'e' dietro quest'industria. Questo potere e' oscuro, invisibile, ineffabile, ma reale. Non e' un potere derivato dall'olocausto, ma, piuttosto, il culto dell'olocausto rappresenta la messa in mostra dei muscoli da parte di coloro che controllano il vero potere. Ecco perche' tutti gli sforzi dei revisionisti vengono condannati.
TEST DELL'ACIDO: INSUFFICIENTE
Diciamolo francamente, siamo contro il razzismo finche' sono gli altri ad esserlo. Eravamo contro gli squadroni della morte ed i Sonderkommando finche' essi agivano contro i noi. I nostri squadroni, i Sonderkommando ebraici, sono oggetto della nostra tenera ammirazione. Lo stato ebraico e' l'unico posto al mondo che possiede squadroni della morte legittimi, che porta avanti la politica delle "eliminazioni", che pratica la tortura su scala medievale. Non vi preoccupate, cari lettori ebrei, noi torturiamo ed assassiniamo solo i Gentili.
LA PIETRA D'ANGOLO DELLA VIOLENZA
Molti ebrei ed i loro alleati sionisti-cristiani ritengono che la preziosa bellezza delle moschee di Gerusalemme, risalenti al Settimo secolo, debba essere distrutta per fare posto, sulle sue rovine, ad un tempio ebraico. Perche' questo dovrebbe accadere? La gente prova a dare differenti spiegazioni, storiche ed escatologiche. Non e' certo per giustizia storica, o per esigenze di culto, dal momento che il giudaismo ortodosso proibisce qualsiasi interazione con il Monte del Signore. Alcuni ebrei con inclinazioni esoteriche credono che quest'atto rendera' totale ed irreversibile il dominio ebraico sul mondo.
*Israel Shamir, scrittore israeliano, pacifista e strenuo oppositore del sionismo politico che, in nome del nulla ha strappato la Palestina ai suoi legittimi proprietari, i palestinesi, per edificarvi uno stato etnico, discriminatorio e violento. Propugna il ritorno dei palestinesi nella loro terra per ristabilire cio' che la creazione di Israele ha distrutto: la convivenza pacifica tra popoli, etnie, religioni, che rese la Palestina "Terra Santa".
janet
Un cuore non può bastare per due.
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