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janet
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Posted - 22 October 2007 : 01:24:38
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Campo profughi di Shatila, Libano. La pietra dice: "Qui riposa Mahmud al-Mughrabi martire dell'invasione israeliana". Tu cosa dici?
DIETRO LA LINEA VERDE dentro la Palestina del 1948 di Isabelle Humphries Da "Islam-OnLine.net"
Gli elicotteri israeliani facevano larghi cerchi nell'aria, mentre i soldati circondavano il villaggio sottostante. I residenti guardavano impotenti i bulldozers avvicinarsi a 14 case palestinesi, residenza di 125 persone. La settimana successiva, nel nord, agenti israeliani effettuarono un raid e confiscarono le proprieta' di tre uffici di un'organizzazione islamica di solidarieta'. Non fate errori: non si tratta di episodi tratti dalla brutale occupazione israeliana della Cisgiordania e di Gaza, ma dall'altro lato della linea, nella terra che fu dichiarata "Israele" nel 1948. La comunita' internazionale ha sempre considerato la situazione dei palestinesi residenti in Israele come un "affare interno". Definiti "arabi israeliani", un mezzo come un altro per estirpare loro l'identita' nazionale, il milione di palestinesi, che rappresenta il 20% della popolazione israeliana, e' escluso dall'agenda internazionale. Tra la stessa comunita' araba mondiale, sia musulmani che cristiani, vi e' poca consapevolezza di chi siano i "palestinesi del '48". Alcuni sono all'oscuro del fatto che vi siano cristiani e musulmani in una terra che Israele si ostina a definire "stato ebraico", mentre altri ritengono che ogni palestinese che viva all'interno delle frontiere israeliane sia un traditore che ha rinunciato alla sua identita' palestinese ed araba.
Sbagliato. Il milione di palestinesi che oggi vive all'interno di Israele sono quei palestinesi, ed i loro discendenti, che riuscirono a rimanere all'interno della loro terra, dichiarata "stato ebraico" nel 1948. Da un giorno all'altro questa comunita' si trovo' ad essere trasformata da maggioranza in minoranza in uno stato razzialmente definito. Dopo la forzata espulsione di oltre 700.000 palestinesi dalle loro terre, Israele ritenne che la "minoranza" che, per qualche oscura ragione, essendo stati i loro villaggi tenuti fuori del raggio d'azione dei sionisti, era rimasta, potesse essere esclusa dal sistema attraverso mezzi legali o attraverso una pulizia etnica graduale.
Dal 1948 al 1966 la comunita' fu tenuta sotto legge militare, qualcosa di simile al coprifuoco che sta strangolando la Cisgiordania e Gaza oggi. Nessuno poteva lasciare la sua citta' senza un permesso da parte delle autorita' militari. Il timore dei massacri, come quello di Kufr Kassem, del 1956 (50 contadini del villaggio, ignorando ci fosse il coprifuoco, tornarono dai campi. Furono fatti allineare e sparati alla nuca), permise ad Israele di assoggettare la popolazione palestinese.
Oggi, i palestinesi del 1948 non sono piu' soggetti alla legge militare, ma la loro subordinazione viene portata avanti con mezzi piu' sottili. Una consistente minoranza di essi viene definita, dal governo israeliano "Assenti presenti": quelli cioe' che vivono all'interno della Palestina del 1948 ma che, al tempo stesso sono considerati profughi dalle loro citta' originarie. Alcuni di essi vivono a soli due kilometri di distanza dai loro villaggi, tuttavia non viene loro consentito il ritorno. "Se la comunita' internazionale non riconoscera' i diritti sia dei palestinesi dell'interno, che di quelli della diaspora, non ci sara' mai una giusta ricomposizione del conflitto", dice un profugo 29enne di Saffouri. Molti dei profughi di Saffouri non finiti nello squallore di un campo profughi libanese vivono oggi nei dintorni di Nazareth. Con l'auto, adesso, possono andare a vedere i resti del villaggio distrutto nel 1948 dai sionisti, al cui posto oggi sorge l'ebraico Zippori. I profughi di Saffouri con molta difficolta' ottengono il permesso di visitare le tombe dei loro antenati, nei resti del villaggio, mentre un nuovo immigrato israeliano, da qualunque parte del mondo provenga, puo' trasferirsi a Saffouri in un attimo.
La confisca delle terre e la demolizione delle case non sono terminate nel 1948, ma continuano ancora oggi. Interi villaggi palestinesi vengono evacuati e gli abitanti sono costretti a rifugiarsi in affollate township. Il governo israeliano giustifica tali azioni dichiarando che si tratta di "villaggi illegali", nonostante il fatto che essi esistevano molto prima della costituzione dello stato d'Israele
In Galilea e' in atto un grande progetto di pulizia etnica, definita da Israele "giudaizzazione della Galilea", un'area densamente abitata da palestinesi, in cui la confisca delle terre migliori e' compito semplice per i comandi militari. Nell'ottobre del 2000, proprio su una collina della Galilea, confiscata e "donata" ad un nuovo insediamento ebraico, la polizia di frontiera israeliana sistemo' una postazione di cecchini con visuale perfetta sulle dimostrazioni di solidarieta' dei palestinesi di Israele con l'intifada dei loro fratelli dei Territori occupati. 13 cittadini palestinesi di Israele furono brutalmente assassinati dalla polizia. Questo fu il piu' grave fatto di sangue perpetrato da Israele contro i suoi stessi cittadini dal giorno della Terra del 1976, quando Israele uccise sei palestinesi che manifestavano contro la confisca delle loro terre. I 13 martiri della comunita' palestinese all'interno della Linea verde sono serviti a rinforzare la coscienza politica e l'identita' palestinese di una nuova generazione. Discriminati in tutte le sfere, dai benefici familiari alle leggi sull'impiego, i palestinesi che vivono in Israele vivono in uno stato di apartheid. L'indipendenza di Cisgiordania e Gaza non e' il solo obiettivo per stabilire una pace giusta e possibile. Questa richiede anche che sia fatta giustizia per i profughi palestinesi in tutto il mondo e che sia garantita l'uguaglianza a quelli all'interno della linea verde. Cio' richiedera' una riforma totale della natura di Israele, uno stato etnico creato per dare diritti ai soli cittadini di religione ebraica.
www.arabcomint.com
«Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l'arte di vivere come fratelli.» Martin Luther King «L'umanità deve mettere fine alla guerra, o la guerra metterà fine all'umanità.» John F. Kennedy
"Lasciatemi essere un uomo libero, libero di viaggiare, libero di fermarmi, libero di lavorare, libero di commerciare come mi pare libero di scegliermi i miei maestri, libero di seguire la religione dei miei padri, libero di pensare, e di parlare e di agire"; Capo Giuseppe -Hein-mot Too-ya-la-kekt =Tuono che Rotola dalla Montagna |
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Elleemme
Utente Master
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Posted - 22 October 2007 : 21:44:41
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Ha richiesto tanto tempo la lettura di questo tuo post... ne è valsa la pena...
________________________________________________ Chiediti sempre se quello che accade dipende anche da te. |
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janet
Utente Master
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Posted - 09 November 2007 : 00:41:56
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Grazie Elleemme.
«Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l'arte di vivere come fratelli.» Martin Luther King «L'umanità deve mettere fine alla guerra, o la guerra metterà fine all'umanità.» John F. Kennedy
"Lasciatemi essere un uomo libero, libero di viaggiare, libero di fermarmi, libero di lavorare, libero di commerciare come mi pare libero di scegliermi i miei maestri, libero di seguire la religione dei miei padri, libero di pensare, e di parlare e di agire"; Capo Giuseppe -Hein-mot Too-ya-la-kekt =Tuono che Rotola dalla Montagna |
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janet
Utente Master
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Posted - 09 November 2007 : 00:55:28
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aurora luminosa ..........................aurora delle feste
IL NOSTRO POPOLO
Il nostro popolo, se imprigionano uno,
e` tutto in rivolta,
e se ammanettano un poeta
tutti diventano poeti.
Il nostro popolo avanza su un ponte di martiri,
per abbracciare l`aurora luminosa,
l`aurora delle feste.
*HANNA ABU HANNA
«Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l'arte di vivere come fratelli.» Martin Luther King «L'umanità deve mettere fine alla guerra, o la guerra metterà fine all'umanità.» John F. Kennedy
"Lasciatemi essere un uomo libero, libero di viaggiare, libero di fermarmi, libero di lavorare, libero di commerciare come mi pare libero di scegliermi i miei maestri, libero di seguire la religione dei miei padri, libero di pensare, e di parlare e di agire"; Capo Giuseppe -Hein-mot Too-ya-la-kekt =Tuono che Rotola dalla Montagna |
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janet
Utente Master
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Posted - 24 November 2007 : 01:13:55
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Intervista esclusiva a Shaikh Ra'ed Salah, presidente del movimento islamico nei territori del '48. 31-10-2007 Gerusalemme
Gerusalemme - Infopal
"Proporre la questione di Gerusalemme durante la 'Conferenza di pace' di Annapolis è un rischio".
E' l'allarme lanciato da Shaikh Ra'ed Salah, presidente del movimento islamico nei territori del 1948, durante l'intervista esclusiva rilasciata al corrispondente di Infopal.it
Gli scavi nella città di Gerusalemme proseguono. Che prospettive prevede?
Gli scavi sotto il piazzale della Moschea di al-Aqsa sono iniziati nel 1967 e non si sono mai fermati. Continuano fino ad oggi, in generale, sotto la Città vecchia di Gerusalemme e in particolare sotto al-Aqsa.
Gli scavi hanno formato una rete di gallerie pericolosamente profonde che hanno raggiunto le fondamenta principali su cui poggia al-Aqsa. Sotto le vecchie gallerie ne hanno scavate di nuove.
Tutti sanno che, tra queste gallerie, l’occupazione israeliana ha costruito una sinagoga di due piani e un museo denominato “La carovana delle generazioni”. Queste gallerie hanno superato l'area tra la Cupola della Roccia e la Moschea di al-Aqsa e continuano ancora. Ciò mette in pericolo tutte le strutture della Spianata delle Moschee.
Quali sono gli obiettivi che il governo israeliano si prefigge attraverso questi scavi?
Costruire il tempio a spese della Moschea di al-Aqsa.
Molti israeliani pensano che la Cupola della Roccia è stata costruita sui resti del "tempio" ebraico. Ciò significa che la Cupola è nel mirino dei piani dell’occupazione israeliana.
In passato c’è stato un tentativo di scavare una galleria dalla parte ovest di al-Aqsa in direzione della Cupola della Roccia, che è stato scoperto quando gli scavi hanno raggiunto il punto “Sabil Qatbai” vicino alla Cupola. Ora, tutto indica che stanno scavando un’altra galleria dalla parte esterna di al-Aqsa. I lavori hanno superato la zona al-Kas.
È chiaro che Israele ha adottato due piani molto pericolosi: il primo serve per ebraicizzare la città e realizzare la "Grande Gerusalemme"; il secondo, per assumere il controllo graduale di al-Aqsa e costruire il tempio. Dal '67 ha dedicato somme enormi per questo obiettivo.
Se osserviamo ciò che sta facendo l’occupazione israeliana a Gerusalemme, sia a livello di costruzione del Muro sia di sequestri di terre, strutture, luoghi sacri, associazioni, espulsione degli abitanti, distruzione dell’economia, noteremo che questi piani vanno in una direzione pericolosa: l'ebraicizzare di Gerusalemme e della vita quotidiana a discapito di musulmani e cristiani.
Ma chi ha permesso a Israele di arrivare fino a questo punto?
La ragione principale è che Israele gode dell’appoggio illimitato americano e del silenzio europeo sui crimini da esso commessi nei confronti del popolo palestinese. Anche le organizzazioni internazionali, da cui ci si aspetterebbe equità, sono dalla parte israeliana.
Per esempio, il recente rapporto dell’Unicef sulla demolizione della porta dei Maghrebini è dalla parte dell’estremismo israeliano. Se a ciò si aggiunge la debolezza del mondo arabo ed islamico e la spaccatura tra i palestinesi, i piani di Israele non possono che trarne vantaggio a discapito di Gerusalemme e di al-Aqsa.
Come vede il futuro di Gerusalemme nell’ambito della Conferenza internazionale di Annapolis?
L’informazione israeliana comincia a far filtrare i piani sul futuro di Gerusalemme e quanto sarà approvato durante la Conferenza. Si tratta di proposte definitive. Se esse verranno approvate, sarà la fine di Gerusalemme e di al-Aqsa. Quindi, sono sicuro che la parte palestinese e la Giordania non potranno accettarle.
Nel piano si parla di dare all’Autorità Palestinese qualche quartiere nel campo profughi di Shufat e in altre aree, che passerebbero sotto amministrazione civile palestinese, mentre Gerusalemme sarebbe sotto la totale sovranità israeliana, per sempre. Ciò significherebbe legalizzare l’occupazione israeliana.
Il pericolo, dunque, deriva dal fatto che Israele tenta di approfittare della Conferenza d’autunno, che si terrà su invito americano, per legittimare l’occupazione su Gerusalemme e su al-Aqsa.
Temete che i Paesi arabi e islamici, alla Conferenza di Annapolis, si mostreranno deboli nei confronti di questi progetti?
Sono certo che la parte palestinese si rende conto che la questione di Gerusalemme e al-Aqsa coinvolge anche tutti i Paesi arabi e islamici e che nessuno ha il potere di trattare tale questione in modo contrario al diritto islamico, arabo e palestinese.
«Abbiamo imparato a volare come gli uccelli, a nuotare come i pesci, ma non abbiamo imparato l'arte di vivere come fratelli.» Martin Luther King «L'umanità deve mettere fine alla guerra, o la guerra metterà fine all'umanità.» John F. Kennedy
"Lasciatemi essere un uomo libero, libero di viaggiare, libero di fermarmi, libero di lavorare, libero di commerciare come mi pare libero di scegliermi i miei maestri, libero di seguire la religione dei miei padri, libero di pensare, e di parlare e di agire"; Capo Giuseppe -Hein-mot Too-ya-la-kekt =Tuono che Rotola dalla Montagna |
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janet
Utente Master
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Status: offline |
Posted - 01 December 2007 : 02:26:00
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Torturata violato l'alveo mio hanno scavato in calca di rancori la mia tomba divisi gli abiti miei crocifissa d'inganno la mia giovinezza.
Torturata sul muro del silenzio disegnarono la mia morte spezzarono le corde della mia voce assediata non sapevo più che la morte fosse la mia morte.
Torturata m'hanno celato luce e luna morire o andare scegli. Scelsi il pericolo e passo dopo passo cammino non temo le cadute dai tuoi occhi la fiamma del mio incendio dal mare dei tuoi occhi la stella di questo mio cammino.
Amato mio soldato in un esercito grande che abita il mio cuore ti chiamo amato mio tu che alla terra vai che vai al campo all' aia nella mia terra nelle valli e nei deserti ti chiamo se il mio cavallo inciampa se il mio cuore s'increspa a chiamarti continuo mio amato al patto fedele senza smettere il nero.
Amato mio che torni al sole tu vicino al sole tu che ritorni al cuore tu l'amore del cuore sei il soldato che arriva nell' alba sei il canto sei la fiamma amato non mi biasimare se perdo qualche cosa della mia giovinezza delle mie nozze se perdo dei miei abiti un lembo.
Se pur perdo l'età se il boia mi tortura io ti incontro scrittura libro ti vivo dentro il libro mio ti vivo pena dentro la mia pena.
1988
Hanan Awwad Poetessa Palestinese
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"Lasciatemi essere un uomo libero, libero di viaggiare, libero di fermarmi, libero di lavorare, libero di commerciare come mi pare libero di scegliermi i miei maestri, libero di seguire la religione dei miei padri, libero di pensare, e di parlare e di agire"; Capo Giuseppe -Hein-mot Too-ya-la-kekt =Tuono che Rotola dalla Montagna |
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