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coccolina
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Posted - 08 July 2004 : 20:24:44
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questo è quello che mi fa ink***** ognuno ha diritto a vivere la sua vita nel suo territorio, che gli sia riconosciuto lo stato in cui vive e lavora ed abbia accesso alle cose fondamentali, ma Israele non sembra capire molto il concetto alt! io non sono antisemita ma penso che per salvare il proprio popolo bisogna far sì che conviva civilmente con i popoli vicini vui siete forse scordati che israele fino a qualche tempo fa aveva invaso il libano, l'egitto,le altrte nazioni vicine. Ahoooooooooo! ma dove stiamo? ma siamo impazziti?! prima gli israeliani uccidono e poi si lamentano delle vendette dei palestinesi . Insomma volete darvi e darci pace? scusate ma dalle ultime notizie sono rimasta sconvolta addirittura israele vuole usare le armi nucleari!
questo fiore prendilo non indugiare, temo che esso appassisca e cada nella polvere(tagore) Ne con te , ne senza di te nella mia vita c'è scampo con te perchè mi uccidi senza te perchè muoio. |
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janet
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Posted - 03 August 2004 : 00:12:52
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Lo spirito di Santiago di Israel Shamir
Mamma irachena cristiana piange i figli uccisi dalle truppe USA-Anziana mamma palestinese piange il figlio ucciso da Israele all'interno della sua terra occupata
Cari amici,
Il mio libro, La Verde Pioggia di Yassouf (chiamato Fiori di Galilea in inglese e L'Altra faccia di Israele in francese) e' stato appena lanciato in Spagna, ed alla sua presentazione a Madrid ho fatto il seguente discorso:
"Sono venuto da Gerusalemme apparentemente per lanciare la traduzione spagnola del mio libro, ma in realtà per congratularmi con voi e benedirvi per la vostra decisione di ritirare i vostri militari dal lato sbagliato di quella che viene chiamata guerra in Iraq ma che e', in realtà, la battaglia per la Palestina. Quando scrissi ciò in una serie di articoli presentati in questo libro, circa un anno fa, si trattava di un'opinione "bizzarra", condivisa da pochi elementi selezionati, mentre la maggioranza era satura di storie sulla guerra per la liberazione dell'Iraq, la guerra al terrorismo, la guerra per fermare la produzione delle ADM di Saddam, la guerra per il petrolio. Dopo un anno, tutte queste spiegazioni sono svanite come fumo nella notte. Nel devastato Iraq non sono state trovate ADM, i prigionieri torturati ad Abu Ghraib e Guantanamo non hanno rivelato alcuna connessione ad al-Qaida, la liberazione ha rivelato il suo volto di brutale regime d'occupazione ed il petrolio - dai 20 dollari al barile all'inizio della guerra - costa oggi 40 dollari al barile. Le compagnie petrolifere accusate di aver spinto verso la guerra stanno scappando dall'Iraq, ed i livelli di produzione del greggio sono molto al di sotto dei livelli precedenti la guerra. Il 29 aprile 2004, il Guardian ha riportato che la BP ha deciso di lasciare l'Iraq, asserendo che la compagnia petrolifera non ha alcun futuro lì.
Resta esattamente una sola ragione per la guerra, quella che noi abbiamo sottolineato un anno fa. Talvolta viene chiamata "la guerra per Israele", ma questa definizione manca l'obiettivo: lo stato d'Israele non ha bisogno di questa guerra per la sua sicurezza; gli israeliani non hanno bisogno di questa guerra per il loro benessere. Essi possono vivere da uguali in Palestina ed altrove; ma vogliono dominare l'acqua, la terra e le anime altrui. Per questa ragione uccidono i figli e distruggono le case dei palestinesi a Gaza e degli iracheni a Falluja. Questa e' una guerra per la supremazia ebraica lanciata dagli adepti USA di quel concetto, contro il principio dell'uguaglianza tra tutti gli abitanti della Terra Santa. In tale guerra, la Spagna non ha alcuna ragione di stare a fianco delle forze della supremazia ebraica, di fornire una copertura alla distruzione di massa della Palestina ed alle torture di massa di Guantanamo.
La Spagna non ha alcun motivo di combattere per il razzismo sionista, poiché il vostro paese ha un glorioso retaggio anti-razzista, spesso distorto nella moderna narrativa sionista che domina il discorso anglo-americano. Siete difatti biasimati per la cosiddetta Espulsione del 1492. Eppure la maggioranza degli ebrei esiliati ritornarono, rinunciarono alla loro razzista tradizione di superiorità, accettarono di dividere il pane ed il vino con gli altri spagnoli - e questo e' il significato dell'Eucaristia - e divennero onorevoli cittadini di Spagna. Santa Teresa d'Avila e San Juan de la Cruz sono fulgidi esempi della loro gloria.
Invece, l'Inghilterra sotto Cromwell accettò gli ebrei esiliati e, per questa azione, ricevette fama e gloria da parte dei Maestri del Discorso. Si tacque, così, dell'esclusione dei cittadini non nobili, dei massacri di contadini irlandesi e scozzesi e del terrificante genocidio dei nativi d'America nelle colonie: i regimi che sono "buoni per i sionisti", raramente sono buoni anche per gli altri. Gli stessi Maestri del Discorso vilipendono la Spagna per il suo trattamento dei Nativi d'America. Ma, infine, gli spagnoli sposarono i nativi e diedero forma alle moderne nazioni dell'America Latina, mentre i colonialisti nord-americani uccisero quasi tutti i nativi e trasferirono in riserve i superstiti. Vilipendono la Spagna per l'Inquisizione, dimenticando che, nei paesi protestanti, migliaia di donne vennero messe al rogo come streghe, qualcosa che non avvenne in un paese - come il vostro - che venera la Madre di Cristo.
Invero, e' un errore credere che la teologia sia l'irrilevante occupazione di inutili chierici, mentre contano solo i possedimenti materiali. La teologia e' il fondamento su cui e' costruita una società. Senza fondamenta, la costruzione crollerà al primo soffio impetuoso di vento, per non parlare di un terremoto. Questa fu la ragione del collasso sovietico: un comunismo quasi religioso non aveva un forte fondamento teologico, e dunque non sopravvisse. Negli Stati Uniti "neo-ebraici", il paradigma giudaico ha preso il sopravvento sulla Cristianità apostolica, e, con esso, il Nuovo Ordine Mondiale costituito da una classe media che tende a scomparire, da un vasto apparato di sicurezza, da un crescente divario sociale e dall'impoverimento dello spirito. Non e' la prima volta che tale paradigma assurge agli onori della ribalta mondiale; ma tali società sono inevitabilmente destinate a scomparire, perché manca loro un'ampia base sociale. Ora, i suoi adepti hanno deciso di assicurarne la sopravvivenza esportandola in tutto il mondo; ecco la ragione delle guerre e dell'espansionismo, dal momento che i loro disegni non potrebbero mai sopravvivere su scala più piccola.
In ogni luogo, essi supportano leaders che accettino la loro teologia ed ideologia. Tali leaders possono appartenere alla destra, come Aznar, o alla sinistra, come Tony Blair, ma, inevitabilmente, supportano l'idea giudaica della superiorità e sono pronti a mandare i loro uomini a combattere in terre lontane per essa. Essi possono essere buoni per i sionisti, ma sono cattivi per gli altri. Invero, oggi la lotta tra destra e sinistra e' divenuta obsoleta di fronte alla nuova dicotomia, e qui, in questa stanza, vedo gente i cui padri hanno combattuto ad Hueska e Tarragona nella guerra del 1936-39. Mio zio combatté nella Brigata Internazionale per la Repubblica, e probabilmente i vostri padri combatterono a fianco di Franco, ma ora noi siamo qui, uniti nello spirito, nelle tradizioni e per l'uguaglianza contro i sostenitori della supremazia che non ha radici né spirito.
Le vecchie guerre restano nel passato. Voi avete combattuto i Mori, ma ora la Spagna e' buona amica del Marocco. Avete combattuto Napoleone, ma ora siete amici ed alleati della Francia. In maniera simile, le guerre tra destra a sinistra appartengono al passato, come le lotte tra Carlo ed Isabella, i York ed i Lancaster, l'Unione e la Confederazione. Le tendenze destra-sinistra non sono scomparse, perché sono entrambe necessarie alla società, come due gambe e due braccia sono necessarie per l'uomo. La destra assicura la continuità nelle tradizioni e la preservazione delle radici; la sinistra promuove eguaglianza e possibilità di riforme. La loro contrapposizione Yin-Yang fa funzionare la società, mentre la vittoria totale di uno dei due schieramenti la fa deragliare.
Il tragico e distruttivo confronto tra destra e sinistra raggiunse il suo picco massimo durante la vostra Guerra Civile e nella Seconda Guerra Mondiale, dove due grandi movimenti anti-borghesi, "i discepoli della destra e sinistra di Hegel" versarono il loro sangue ad majoram US gloriam, per la gloria degli Stati Uniti neo-giudaici, i vincitori ultimi della guerra. Arrivai a questa conclusione in Russia, nel 1990, quando i neo-liberali filo-americani chiamarono i veterani di Stalingrado, i patrioti russi - "rosso-neri", asserendo che non vi e' differenza tra comunismo e nazional-socialismo.
Oggi abbiamo delle pseudo-destre e delle pseudo-sinistre, poiché non vi e' differenza alcuna tra Thatcher e Blair, tra Bush e Kerry - entrambi supportano Israele nella sua lotta per la supremazia. In Spagna e Francia, i giornali di destra e sinistra si sono uniti nel biasimare il film di Mel Gibson, "La passione di Cristo" come "offensivo per gli ebrei". Dunque, al posto della destra e della sinistra, abbiamo oggi una nuova dicotomia, una nuova divisione basata sull'attitudine verso la supremazia sionista. Oggi, gli USA combattono contro i musulmani per Israele, ma Huntington, il teorico di questa guerra, già chiede di "contenere" gli ispanici statunitensi, perché non sufficientemente devoti alla causa sionista.
Potete misurare lo spessore morale dei vostri leaders dall'attitudine mostrata verso le sofferenze dei contadini palestinesi. Se essi preferiscono fraternizzare con Sharon, saranno inevitabilmente disastrosi anche per voi. Essi cercheranno solo, così come ha fatto Aznar, di farvi accettare le ragioni della guerra. Può esserci una sola soluzione che possa portare pace in Terra Santa ed in tutto il mondo - quella che garantisce totale uguaglianza tra ebrei e non ebrei nell'intera Palestina, che chiede la de-costruzione dello stato ebraico supremazista e la sua conversione in una vera democrazia per tutti. Ciò fu auspicato dal defunto Edward Said ed ora da Mustafa Barghuthi, il più popolare leader palestinese. Sempre più israeliani giungono alla conclusione che non vi e' altro modo di fermare i bulldozer.
La Spagna ha un ruolo importante da coprire, perché essa e' inerentemente connessa alla terra di Cristo e di San Giacomo, il vostro santo preferito, che chiamate Santiago. Questo pescatore palestinese fu decapitato per ordine del predecessore di Sharon, re Erode Antipa, e la sua testa fu portata dai suoi discepoli sulle vostre rive, per essere conservata a Santiago de Campostela. Il suo cuore restò sepolto a Gerusalemme, e la Cattedrale di San Giacomo sorse sulla sua tomba, venerata dai palestinesi sia cristiani che musulmani, poiché nella nostra terra cristiani e musulmani vivono insieme in grande pace ed armonia, condividendo gli stessi luoghi santi e - cosa non meno importante - lo stesso nemico. Questo nemico non sono "gli ebrei", poiché gli ebrei possono vivere pacificamente con spagnoli e palestinesi, ma e' lo spirito della supremazia sionista, che deve essere sconfitto e che sarà sconfitto.
Un cuore non può bastare per due. |
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janet
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Posted - 03 August 2004 : 00:47:18
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Tiziano è andato via, ha lasciato qui il suo corpo e tutti i suoi meravigliosi libri.
“La candela si è spenta, ma la luce rimane”.
La luce che ha lasciato rischiarerà ancora e per sempre le nostre strade.
Il comunicato della moglie del giornalista e scrittore "Come preferiva dire lui, ha lasciato il suo corpo" E' morto Tiziano Terzani raccontò l'Asia come nessun altro Nel suo ultimo libro il lungo viaggio contro la malattia una grande inchiesta dopo gli anni passati in Oriente
Tiziano Terzani (a destra) con Gino Strada ROMA - E' morto Tiziano Terzani, giornalista e scrittore. Aveva 65 anni. Da tempo era malato di cancro. Sembrava fosse riuscito a farcela. Aveva raccontato la sua battaglia contro il male nel suo ultimo libro Un altro giro di giostra. La storia di un lungo viaggio, il suo, alla ricerca di una cura dalle più avanzate tecniche utilizzate a New York alle terapie dell'estremo Oriente e dell'India eletta da Terzani da anni a sua seconda casa. Sembrava stesse meglio, ma nessuno più di lui sapeva che quello che gli era stato concesso era solo un altro giro nella giostra del mondo.
Nella nota diffusa dalla moglie Angela si riconosce il carattere di Terzani: "Il 28 luglio, nella valle di Orsigna è serenamente scomparso o, come preferiva dire lui, ha lasciato il suo corpo, Tiziano Terzani. La cerimonia di addio si terrà nella Sala d'Armi di Palazzo Vecchio a Firenze, venerdì 30 luglio, alle ore 17,30".
Fiorentino di nascita, viaggiatore e cronista per vocazione, Terzani ha vissuto molte vite. La prima come dipendente di una grande azienda italiana, la seconda come scrittore e corrispondente dall'Asia per il settimanale tedesco Der Spiegel e poi come collaboratore per il Corriere della Sera e per Repubblica. La terza come pacifista impegnato contro le guerre di Bush e per il dialogo con l'Islam. Memorabile un suo pamphlet di risposta al famoso La rabbia e l'orgoglio della concittadina Oriana Fallaci.
Terzani ha vissuto a Singapore, Hong Kong, Pechino, Tokyo, Bangkok. La sua seconda casa era diventata Nuova Delhi insieme alla moglie a ai due figli. Ha raccontato i cambiamenti dell'Asia e tutti i più importanti eventi di quel continente.
Dalla cronaca e dalle sue esperienze nascevano i suoi libri. Il primo Pelle di Leopardo (1973) dedicato alla guerra in Vietnam. Il secondo quando nel 1975 resta a Saigon e assiste alla presa di potere dei comunisti: Giai Phong! La liberazione di Saigon. All'inizio degli anni Ottanta è a Phnom Penh dopo l'intervento vietnamita in Cambogia. Scriverà Holocaust in Kambodscha. Poco dopo è in Cina dove viene arrestato per "attività controrivoluzionarie" ed espulso. Tutto raccontato in La porta proibita. In Buonanotte, Signor Lenin Terzani racconta il crollo dell'impero sovietico.
Il suo libro più importante, prima dell'ultimo, è Un indovino mi disse: la cronaca di un anno vissuto come corrispondente dall'Asia senza mai prendere aerei dopo l'avvertimento ricevuto da un indovino.
Terzani dell'Asia non conosceva solo la storia e la politica, ma anche la filosofia. Sia nel libro In Asia che in Un altro giro di giostra, emerge la sua figura di studioso di induismo, buddhismo, yoga, misticismo islamico. Un'erudizione dettata dalla curiosità che lo accompagnò per tutta la vita.
Aveva detto, dopo aver terminato Un altro giro di giostra, che non avrebbe mai più scritto, che voleva abbandonare il suo nome, quel nome che tanto aveva girato sulle pagine dei più importanti giornali del mondo. Che voleva continuare la sua ricerca filosofica. Forse Terzani stava semplicemente facendo quello che sapeva fare meglio: portava a termine la sua ultima grande inchiesta. Trovare un senso alla malattia, alla morte, alla sofferenza. E per fare questo ci voleva un grande giornalista. Uno dei più grandi del mondo. (d.o.)
(29 luglio 2004)
Un cuore non può bastare per due. |
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janet
Utente Master
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Posted - 05 August 2004 : 16:15:20
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"Alla fine della guerra del 1948, centinaia di villaggi erano stati non solo decimati, ma interamente cancellati, le case fatte saltare in aria o rase al suolo. Anche se molti di questi luoghi sono di difficile accesso, ancora oggi il viaggiatore attento che percorre strade e autostrade israeliane può notare tracce della loro presenza che sfuggirebbero al passante distratto: un'area recintata, spesso sulla cima di una collina, con ulivi e piante da frutta lasciati incustoditi, siepi di cactus e piante domestiche inselvatichite. Qui e là qualche casa diroccata, una moschea o una chiesa abbandonate, mura cadenti lungo un vicolo spettrale. Ma nella maggioranza dei casi, tutto ciò che rimane sono macerie e sassi sparsi su un paesaggio dimenticato.”
W. Khalidi, Ciò che rimane.
“ TOUR A GAZA “ Il paese degli aquiloni
Emma Buonvino ci invia questo prezioso documento da Gaza: una testimonianza personale e forte sulla vita - o meglio, sulla sopravvivenza - del popolo palestinese nella misera riserva di Gaza, tra le brutture, l'oppressione e la disperazione imposta dagli occupanti per realizzare più in fretta il progetto di esodo forzato della popolazione dalle frontiere dell'intera Palestina storica. Un progetto iniziato prima del '48 e che prosegue oggi, tra indifferenza, complicità e silenzio.
In occasione dell’ultimo viaggio in “ Holy Land Palestina “ ho avuto l’opportunita’ di partecipare ad una giornata di visita nella striscia di Gaza . Mi sono unita ad un gruppo di persone che dovevano partecipare ad un incontro …..
Siamo partiti da Gerusalemme di buona mattina , in modo da avere tempo per poter vedere piu’ cose .
Risentivo della stanchezza accumulata nei giorni precedenti , ho girato molto , ho parlato con molte persone e quindi le emozioni sono state moltissime e anche molto intense …… passano un paio d’ore di viaggio in un pullman insolitamente silenzioso …. forse anche gli altri erano stanchi , oppure eravamo tutti in attesa di vedere cosa il viaggio ci avrebbe riservato …….
Mentre il pullman percorreva le confortevoli strade israeliane , osservando i panorami che scorrevano sotto i miei occhi , non potevo fare a meno di pensare quanto verde fosse Israele : alberi , boschi , prati ben curati ed annaffiati , piantagioni di mais , grano ed altri ortaggi , palmeti , etc etc etc , si vedevano grandi macchine per la raccolta del grano , per dissetare le piante , le banane erano protette dall’assalto degli animali con grandi sacchi trasparenti , il tutto era ben cintato e guardato a vista da innumerevoli macchine della polizia e da gip dell’esercito …….si vedevano anche le case degli insediamenti colonici , tutte ben curate con il praticello davanti dotato di regolare attrezzatura per l’irrigazione dell’erba , …..queste case assomigliano moltissimo alle abitazioni che si possono vedere nelle nostre regioni : Lombardia , Piemonte ed anche alle linde villette tedesche …… le macchine regolarmente posteggiate nei garage , erano tutte macchine di media e grande cilindrata, ovviamente tutte ben tenute…… le persone che ho visto in quei luoghi erano assomiglianti ai popoli europei ……. non si puo’ credere , osservandoli , che ci si trova in terra araba ………
Lungo la strada , abbiamo incontrato enormi camion adibiti al trasporto dei carri armati e dei mezzi blindati dell’esercito , ovviamente abbiamo visto tanks “tirati a lucido”….. moltissimi km di strada sono delimitati e protetti da rotoli di filo spinato , ogni tanto si vedevano, abbandonate nei fossati lungo la strada , carcasse di macchine incendiate o stritolate dai cingoli dei carri armati ! Le case , nelle campagne erano diroccate , abbandonate ed in rovina……
Uno degli aspetti che mi colpito di piu’ di altri e’ il confronto stridente tra tutto cio’ che ho descritto sopra , per cui si e’ autorizzati a credere di trovarsi in luoghi pacifici , tranquilli ….. , e la tristezza delle terre desolate e selvagge che si trovano al lato opposto della strada lungo il percorso , esattamente di fronte alle casette bianche e pulite che ho descritto sopra …..
In queste terre , bruciate dal sole e dagli incendi , vediamo moltissimi alberi di ulivo rinsecchiti , palmeti boccheggianti per la mancanza di acqua , campi abbandonati , macchine sporche e vecchissime abbandonate ai lati delle strade ….. strade minori distrutte e piene di enormi buche e cumuli di macigni e pietrisco , diventate ovviamente impercorribili ……. la terra che immagino essere stata un tempo fiorente e rigogliosa , ora giace in uno stato di abbandono desolante e drammatico , il deserto avanza , la terra si spacca ….. nuvole di polvere vengono trascinate dal caldo vento del deserto ……….. ogni tanto si vedono aggirarsi in questo limbo , piccole greggi di pecore e capre , smunte ed emaciate…… che hanno visto sicuramente tempi migliori , accompagnate da laceri ragazzi ed uomini anch’essi molto male in arnese !!!!!!
Finalmente arriviamo ad ERETZ ( che in ebraico vuol dire terra !!!!! ) e ci troviamo non davanti ad un check point , ma ad una vera e propria frontiera !!!!!! Iniziamo a subire uno dei numerosi ed accuratissimi controlli , passaporti , verifica nei computer , conta e riconta dei presenti ( tanti ne entrano e tanti ne devono uscire ….. se i conti non tornano perche’ magari uno e’ andato alla toilette allora si ricomincia) , appello nominale uno per uno ……. il tutto effettuato da ragazzini che potrebbero tranquillamente avere l’eta’ delle mie figlie ……..
Questi giovani hanno tutti un atteggiamento arrogante , ma sono giovani …. rifletto sulla loro infanzia rubata , in questo stato militarizzato …… chissa’ cosa pensano di questi occidentali ………. rompiscatole ed impiccioni !!!! Il tutto avviene all’interno di comodi prefabbricati , dotati di aria condizionata , quadri alle pareti , macchinette per il caffe’ , toilette …… etc etc ….. ah dimenticavo , hanno allietato il nostro passaggio con musica piacevole in sottofondo ………. Nel contempo ho avuto modo di vedere un gruppo di uomini (piu’ tardi ho saputo che erano poliziotti palestinesi in procinto di essere deportati a GAZA …… ) seduti per terra e tenuti d’occhio da un nugolo di soldati armati fino ai denti , il tutto sotto un sole cocente …. era molto caldo quel giorno ….. ma a loro non e’ stato concesso il privilegio dell’aria condizionata , delle bottiglie d’acqua , della toilette , della musica di sottofondo da ascoltare nei lunghi momenti dell’attesa ……chissa’ quanto tempo sono rimasti laggiu’, sotto il sole, senza mangiare , senza bere , trattati in quel modo inumano ……..
Dopo aver subito lunghi controlli , ipocritamente gentili …… , finalmente ci avviamo a piedi verso il confine palestinese camminando a piedi per 200-300 metri
I poliziotti palestinesi non possono offrirci nulla , ma per quanto mi riguarda , mi hanno regalato una cosa bellissima …… UN SORRISO , caldo e sincero !!!!! Saliamo su un altro pullman , di Gaza , condotto da un driver efficientissimo e molto abile , che quando poteva apriva anche le porte per creare una corrente d’aria , in modo da alleviare il caldo cocente di quella assolata giornata di luglio.
Il viaggio inizia facendoci piombare in un girone dantesco di enormi proporzioni ! Le strade , qui , sono tutte disastrate , piene di buche , dossi , fango ,pietre e polvere , se non impercorribili, perche’ sono state distrutte dall’esercito israeliano ….. si vedono moltissime case demolite , rase al suolo , cumuli di dolenti macerie da cui pendono resti di stoffa , mobili rotti , ferri per il cemento che si alzano verso il cielo , muti testimoni di una furia devastatrice …….. la realta’ che si apre davanti ai miei occhi , supera ampiamente ogni peggiore previsione ed aspettativa !!!!! Ho il raro privilegio di vedere i tanks all’azione mentre stanno sradicando gli ulivi e stanno distruggendo i campi di fragole ( un tempo , abbiamo saputo piu’ tardi , le fragole che anche noi mangiavamo in Europa , venivano proprio dalla striscia di Gaza, ed era un’esportazione molto importante per la popolazione di questa terra ) , i cingoli del carro erano rossi …….
Passiamo paesini miseri , popolati da esseri umani in condizioni veramente tristi ….. i bambini a piedi nudi , seduti sull’uscio di casa , ci guardano con occhi spenti ….. non ho mai visto in quelle ore un sorriso sulle loro labbra …….. tutte le persone che vivono in questo grande campo di concentramento sono assolutamente e disperatamente tristi …..
Ad un certo punto ci dobbiamo fermare , CHECK POINT !!!!! .…..numerosissime macchine , camion , pullman piccoli e grandi , furgoni di tutte le marche e misure …. tutti fermi in coda ad aspettare che si alzi la sbarra e sia consentito proseguire, da un “gulba “ spuntano le canne delle mitragliatrici ….. si intravedono i caschi dei militari , si ode in lontananza il gracchiare delle radio militari ……..
Ai lati di questa assolata , polverosa e triste strada , si possono “ammirare “ due distese desertiche ricolme di rottami di macchine distrutte ed incendiate , alberi morti = palme , ulivi ed altri alberi da frutta = , chiedo il motivo di questa distruzione , ci raccontano che la distruzione e’ stata compiuta dall’esercito israeliano per consentire ai militari di guardia un miglior controllo su chi entra e chi esce dal check point …… ( io mi chiedo com’e’ possibile che un esercito butti in mezzo alla strada centinaia di persone per avere “MIGLIORE VISIBILITA’ “…………… guardo con profonda tristezza quel desolante panorama , mi viene un nodo alla gola …… ) .
Le persone che popolano tutti quei mezzi in coda da ore in mezzo alla strada , scendono in cerca di un impossibile refrigerio, la tensione e’ fortissima , quegli esseri umani sono tutti indistintamente arrabbiati e furiosi , si legge nei loro occhi la disperazione per la continua violazione della loro dignita’ e diritti , anche i piu’ elementari , vedo un popolo su cui ogni giorno viene esercitata una violenza lacerante e devastante e questo avviene per 365 giorni all’anno , continuamente e ferocemente ……. la polvere, il caldo , la rabbia e il dolore soffocano tutto e tutti …. gruppi di ragazzini laceri e affamati si aggirano tra i mezzi bollenti cercando di vendere qualcosa : bottigliette d’acqua , qualche succo di frutta , brioche e merendine dall’aria sospetta …. gelati mezzi sciolti ….. e soprattutto tazze di the alla menta …. sono colpita dalla profondita’ e dalla tristezza di quegli occhi che mi guardano …… l’assenza di speranza mi colpisce come un pugno allo stomaco …… vorrei poter fare molto ma molto di piu’ per loro …. mi sento impotente e stupida , inadeguata alla situazione in cui mi trovo ….. ad un tratto risuona un grido lontano , vedo la gente precipitarsi verso i mezzi di trasporto …… mi spiegano che questo “correre “ e’ motivato dal fatto che non sempre si ha la speranza di passare al primo colpo …. anzi …. i militari alzano ed abbassano la sbarra a loro piacimento , anzi prima di tutto vengono i privilegi dei coloni ……durante la settimana lavorativa la sbarra puo’ rimanere abbassata anche per 8 – 9 ore continuativamente …… PRIMA I COLONI e poi….. tutto il resto del mondo….!!!!!!
Qui e’ quanto mai evidente che l’esercito serve solo ed esclusivamente alla difesa ed alla sicurezza delle colonie …….. i palestinesi sono “bestie” , come e’ stato detto da tanti ……. , quindi le bestie non hanno diritti ………. le code di automezzi sono lunghissime …. a tutte e due le sbarre , nei due sensi ……il tratto di strada palestinese e’ pieno di buche , terra , sassi , sbarramenti che ti costringono ad un percorso obbligato….. le macchine si precipitano sul passaggio , tutti quei disperati cercano di passare ognuno per primo …… sotto gli occhi divertiti dei militari scoppiano risse e discussioni , ognuno ha la sua urgenza di vita , ovviamente a questi due check point sono nati e morti tantissimi bimbi palestinesi , alle cui madri e’ stato impedito di raggiungere l’ospedale , innumerevoli esseri umani sono morti per mancanza di cure mediche urgenti che non hanno mai potuto raggiungere , in questo polverone sono morte le speranze di una moltitudine di esseri umani a cui e’ stato negato anche di sopravvivere …….. mentre il nostro pullman cammina lentamente verso Khan Younis , penso a quanto la mia vita sia diversa , molto ma molto piu’ facile …..
neanche mi immaginavo l’orrore di questi soprusi …. di questa inutile , feroce ed oppressiva violenza , non riesco a capacitarmi come sia possibile che un popolo opprima ed umili cosi violentemente un altro popolo , popolo che ha l’unica colpa di voler avere una patria serena , entro i cui confini crescere e prosperare ….. !!!!!! “ E’ UNA COLPA AVERE QUESTA ASPIRAZIONE ? “ , penso all’Italia , alle citta’ del mio paese , alle mille e mille situazioni che ho vissuto , belle e meno belle , ma inserite in una realta’ “comoda” …… io POSSO uscire di casa , posso passeggiare , posso andare tranquillamente all’ospedale … se ne ho bisogno , posso andare al cinema , a teatro , viaggiare per l’Italia in lungo ed in largo , andare a visitare amici e parenti , posso fare una marea di cose che ai Palestinesi non e’ concesso di fare !
Loro possono solo lottare duramente , molto duramente per una piccola , piccolissima sopravvivenza quotidiana …. a loro non e’ permesso sognare , sperare , immaginare un futuro , impegnati come sono a non MORIRE . Perche’ , sì , in questa terra puoi morire tutti i giorni per i piu’ svariati motivi , per un nonnulla , anche un motivo semplice : essere “ PALESTINESE “.
E qui , in questo campo di concentramento a cielo aperto , enorme campo di concentramento , la vita e’ un’avventura tutti i giorni …..
Durante l’incontro con i Palestinesi abbiamo avuto modo di venire a conoscenza di tutta una serie di dati significativi : la disoccupazione qui rasenta l’80-90 % della popolazione , la maggior parte delle famiglie vive sotto la soglia della poverta’ , malattie , malnutrizione , anemia , mortalita’ infantile , sono dati che parlano di una situazione terribile , dati che mi fanno riflettere moltissimo …. ogni famiglia vive con le sovvenzioni dell’ANP ,perche’ i lavoratori palestinesi non possono piu’ andare a lavorare in Israele , anzi chi ha lavorato 20-30 anni in Israele non si e’ visto restituire i versamenti effettuati nelle casse israeliane. Nessun lavoratore potra,’ per chissa’ quanto tempo ,passare la frontiera … anche le esportazioni sono proibite ,come pure le importazioni ,le produzioni agricole ovviamente marciscono nei campi , quel poco che gira nei negozi non viene acquistato perche’ la popolazione non ha i soldi per comprare lo stretto necessario per vivere ! Le mamme hanno enormi difficolta’ a nutrire i figli perche’ non hanno denaro , manca il latte in polvere per i neonati , mancano le medicine che Israele fa scadere alle frontiere ( dove vengono fermate per mesi fino alla loro scadenza ) , i supporti medici ed ortopedici per i tantissimi mutilati non arrivano , le varie patologie si aggravano per la mancanza di moto , gli anziani muoiono per malnutrizione e mancanza di cure , le scuole sono chiuse o occupate e trasformate in presidi militari …… finito l’incontro che i Palestinesi hanno cercato di rendere piu’ confortevole possibile , riprendiamo il viaggio verso Khan Yunis , attraversiamo Gaza City , passiamo altri paesini e costeggiando il mare arriviamo a destinazione.
A parte le case delle colonie che si vedono in lontananza , ben custodite da nutrite schiere di mezzi militari e tanks , le abitazioni qui sono veramente molto fatiscenti , il livello di degrado e’ altissimo , la condizione delle strade e’ tremenda , buche profonde scavate dalle ruspe militari , distruzioni rendono la vita di questo sfortunato popolo molto molto faticosa . Ad un certo punto la strada non e’ piu’ percorribile , scendiamo e a piedi ci avviciniamo al muro di cinta di una colonia ! I militari sulle torrette fanno buona guardia , al di la’ del muro in lontananza abbiamo modo di osservare i prati verdi delle case coloniche , campi da tennis etc etc etc …. Da questa parte invece , attorno a noi si affollano bambini che ci circondano , chiedono “ MONEY PLEASE ; MONEY PLEASE …… ci vendono improbabili pacchetti di biscottini , bottiglie piene di acqua raccolta chissa’ dove …… alle mie spalle troneggia quella casa sforacchiata dai proiettili che appare in moltissime istantanee di Khan Yunis ….. osserviamo tre ragazzi camminare al fianco di un piccolo asinello carico di pacchi , forse la spesa per qualche famiglia che non può raggiungere i pochi negozi aperti , gli animali sostituiscono le macchine che non possono essere usate a causa della condizione delle strade …..
Qui in mezzo a questi bimbi , che mi hanno detto essere orfani di ambedue i genitori , io sento una vergogna terribile ….. questa esperienza ha cambiato profondamente la mia vita , le dimensioni del mio esistere sono stravolte , la visione di questa ingiustizia terrificante ha inciso un solco profondo nel mio cuore.
A malavoglia riprendiamo il viaggio di ritorno , sguardi disperati di bambini senza speranza ci seguono dentro il pullman …..
Ritorniamo dai nostri ospiti che si sono organizzati per offrirci un pasto al fresco, capisco che forse si sono privati di molto per rendere la nostra visita confortevole ! Dopo il pranzo , riprende il viaggio di ritorno , arriviamo al CHECK POINT e qui rimaniamo bloccati due ore e mezzo : osservo cio’ che avviene fuori , il numero dei mezzi aumenta col passare delle ore , i ragazzini salgono e scendono per cercare di venderci qualcosa , le persone all’interno soffrono per il gran caldo , anche per noi e’ lo stesso…. due falsi allarmi ci danno la speranza di poter passare , non e’ così , dobbiamo aspettare ed aspettare ….. quando arriva il VIA LIBERA i motori rombano , ognuno preme sull’acceleratore con la speranza di non vedersi chiusa in faccia la sbarra , ognuno cerca di “fregare” l’altro , le collisioni sono all’ordine del giorno …. le liti pure , la situazione difficile libera l’aggressivita’ , le persone litigano , si insultano , gridano ….. perdono di vista un fatto importante , sono tutti vittime di una stessa enorme ingiustizia ……. i soldatini nei GULBA si divertono a guardare la scena , noi assistiamo muti a questo orrendo film, riceviamo la raccomandazione di non sporgerci dai finestrini perche’ molto pericoloso…..FINALMENTE si riesce ad andare al di la dell’odiosa sbarra !!!! Lasciamo alle nostre spalle frotte di Palestinesi arrabbiati ……. in attesa , abbandonati in un piazzale sulla cui terra si sono infranti i sogni e le vite di tantissime persone incolpevoli , uomini , donne , bambini ……
Abbiamo visto militari che arrestavano uomini , questi uomini tenuti a sedere sulla strada polverosa , circondati dai tanks ……
Abbiamo visto il mare , il mar Mediterraneo , tante , tantissime persone erano al mare a giocare e fare il bagno ….. ( è notizia di oggi che i palestinesi non potranno andare più al mare …. )
Il viaggio triste in questa terra desolata riprende verso la frontiera , ERETZ ci accoglie con la sua aria condizionata , la sua musica in sottofondo, i soldatini giovani e precisi con i loro computer ….. ricomincia la conta degli stranieri , due o tre volte , per essere certi che nessuno di noi fosse rimasto a Gaza , un altro folto gruppo di uomini seduto per terra , osserva noi occidentali che stiamo partendo …. ci scambiamo gesti di simpatia ……loro forse saranno deportati , arrestati ….. chissa’ quale colpa hanno ? forse la loro unica colpa e’ quella di essere Palestinesi ….
Uno dei ricordi piu strazianti di questa visita e’ un’immagine meravigliosa : “ non ho mai visto in vita mia così tanti aquiloni , di tante forme e misure , tenuti da donne , bambini , uomini , anziani ….. aquiloni piccoli , aquiloni grandi , coloratissimi , i colori della speranza , il desiderio della liberta’ perduta ……”
Mentre il pullman ci riconduce a Gerusalemme , con gli occhi chiusi rivedo tutta la giornata ….. piango nuovamente e la determinazione ad aiutare questo sfortunato popolo cresce ancora più nel mio cuore.
Spero di poter tornare presto nel paese degli aquiloni …. EMMA
Un cuore non può bastare per due. |
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n/a
deleted
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Posted - 05 August 2004 : 16:37:22
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Mio Dio Janet, ho appena letto tutte le 14 pagine di questo post.... innanzitutto ti ringrazio per aver postato tutto ciò... cambiare tutte le atrocità del mondo è difficile, ma possiamo migliorarle e sopratutto non dimenticarle mai!!
Qui da noi la gente preferisce tante volte coprirsi gli occhi di fronte alla realtà.. è più facile credere che quello che ci viene raccontato di questa gente appartenga ad un mondo lontano, quasi siano solo favole..
Ho un amico a cui tengo molto in israele, conoscendo lui ho imparato che non si può fare ti tutta l'erba un fascio.. Conoscendo lui ho imparato che non bisogna odiare chi fa del male, non saremmo migliori di loro altrimenti! Lui mi ha insegnato che il male è sbagliato, in qualsiasi forma.. che talvolta la vita ti mette alla prova, e tu non puoi far altro che cercare di sopravvivere....
Non immaginiamo nemmeno che significhi vivere in posti del genere..
Oggi, proprio oggi, è stato arruolato nell'esercito israeliano, contro la sua volontà, ci tengo a dire che ha solo un anno più di me.. Non oso, invece, dire cosa ho sentito nella sua voce quando ci siamo salutati..
"Ho colto un filo d'erica L'autunno e' morto ricordati Non ci vedremo mai piu' sulla terra Oh tu odore del tempo, filo d'erica Ricorda che ti attendo." GUILLAUME APOLLINAIRE
...Bail O Dhia Ar An Obair... Aislinn^
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janet
Utente Master
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Posted - 05 August 2004 : 16:53:34
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quote: ..... Non oso, invece, dire cosa ho sentito nella sua voce quando ci siamo salutati..
Se è un essere che crede che Tutte, ripeto Tutte, le persone che hanno avuto la fortuna di nascere in questo mondo,abbiano diritto a crescere e vivere la propria vita, qualsiasi sia il modo ed il luogo,...posso immaginarlo quel tono smarrito, così come i suoi occhi.
Grazie Aislinn
Un cuore non può bastare per due. |
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janet
Utente Master
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Posted - 18 August 2004 : 23:38:39
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Una volontà inflessibile, nonostante le difficoltà
A sinistra, allenamenti sulla spiaggia di Gaza per Sana Bekhet. A destra, Sofia Sakorafa presso il Muro
Mentre sta per iniziare il conto alla rovescia per l'inizio dei Giochi Olimpici, gli atleti palestinesi sono pronti a partecipare al prestigioso evento, e desiderano soprattutto che la loro bandiera sventoli alta, in segno di determinazione a difendere l'identità nazionale del loro popolo.
Quattro atleti rappresenteranno la Palestina ai Giochi che inizieranno il prossimo 13 agosto: tra essi i velocisti degli 800 metri Sana Abu Bekhet, Abdel Salam al-Didji ed il nuotatore Raed Ewisat. Con i colori della Palestina gareggerà, in segno di grande solidarietà, l'atleta greca Sofia Sakorafa, 47 anni, lanciatrice del giavellotto.
Il presidente della Commissione Olimpica Palestinese, Ahmad al-Qidwa, ha dichiarato che la partecipazione della piccola delegazione palestinese ai giochi olimpici e' fonte di grande orgoglio per tutto il popolo palestinese. "La Palestina e' presente a tutti gli eventi internazionali, nonostante tutti gli ostacoli e le incommensurabili sfide", ha dichiarato al-Qidwa.
Sana Bekhet, 19 anni, si sottopone ad ogni genere di sforzo pur di allenarsi, sotto le disastrose condizioni imposte dall'occupazione palestinese. "Voglio essere ambasciatrice del mio popolo e dire al mondo intero che la Palestina esiste, nonostante tutte le nostre sofferenze", ha dichiarato la giovane atleta. Sebbene le chance di poter vincere sono ridottissime, a causa del poverissimo allenamento, Bekhet giura che si impegnerà allo spasimo: "Mi sto adattando ad ogni difficoltà, e faccio tutto da me, a causa dell'assenza di infrastrutture sportive vere e proprie. Ad esempio, mi alleno in un prato roccioso di Gaza, e corro sulla spiaggia". La sua collega, Ewisat, e' fuori dal tempo olimpico per soli quattro secondi. "I paesi spendono milioni per fare un campione olimpico, ma la nostra volontà inflessibile e' l'unico nostro mezzo", ha dichiarato la 17enne Ewisat, che si allena in una piscina comune in al-Quds, la Gerusalemme est sotto occupazione.
La Commissione Olimpica Internazionale riconobbe la Commissione Olimpica Palestinese nel 1934, ma, dopo l'occupazione israeliana del 1948 e la creazione dello stato d'Israele, il suo nome fu mutato in Commissione Olimpica Israeliana.
http://www.nikosklitsikas.gr/palestina.html http://www.sakorafa.gr
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