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 Riflettendo in armonia
 Il libro nero della religione
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n/a
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21604 Posts
Status: offline

Posted - 22 July 2011 :  21:13:12  Vedi Profilo Send n/a a Private Message  Rispondi quotando
beh.. a questo punto voglio solo aggiungere una cosa, mi spiace davvero.. ma tanto già lo sapevo
infatti avevo appunto scritto subito che è una materia spinosa, ci sono già passata svariate volte, però mi spiace ancora di più il fatto che se ci fosse qualcuno che ha qualcosa da dire in difesa della chiesa, non si faccia avanti, perchè sarebbe davvero costruttivo un confronto pacifico e sereno anche su una tematica così delicata come questa



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tessa47
Utente Master

6284 Posts
Status: offline

Posted - 22 July 2011 :  23:57:55  Vedi Profilo Send tessa47 a Private Message  Rispondi quotando
Il fatto è che non è un confronto.

Tutte voi siete sicure che la Chiesa sia un covo di gente poco raccomandabile. A questo punto ne siete così convinte che è inutile parlarne.

Ve la prendere con il potere temporale della chiesa e lasciate da parte il potere spirituale come se non esistesse, come se fosse una appendice inutile.

Ho sempre detto che la chiesa è fatta di uomini limitati, ma non è solo questo.

Come posso da sola mentre voi siete tutte?


Domani è un altro giorno...




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Oriana
Utente Master

4350 Posts
Status: offline

Posted - 23 July 2011 :  09:27:58  Vedi Profilo Send Oriana a Private Message  Rispondi quotando
Tessa, di persone fedeli alla chiesa ve ne sono tante e non sei certo sola
Non lo sono neppure io che oso contrastarla adducendo motivazioni ormai conosciute.
Se vorrai controbattere ed esporre la tua opinione sarà sempre bene bene accetta.
Se in essa non vi è spazio per nessun pensiero che vada al di fuori dei suoi dictact, qui, invece, la libertà di espressione è proprio ciò che serve per un percorso di approfondimento.

Intanto continuo con questo articolo:


Chiesa e denaro


Questa è una pubblicazione del 1970 ed è offerta da un sacerdote di origine siciliana, Antonio Corsello.

E' un coraggioso documento di accusa contro un certo modo di vita all'interno di un ambiente (clericale), che travaglia quella parte della Chiesa che è "impregnata di clericalismo, di dogmatismo e di giuridismo".

I brani che qui vengono riportati sono di un'efficacia sferzante e si commentano da soli.

<< Oggi l'ostacolo maggiore alla diffusione della fede è l'attaccamento del clero al denaro che in alcuni luoghi assume forme nauseanti e tiene tante anime dispettosamente lontane dalla chiesa....
Si è tanto esaltata l'eccellenza del celibato da farlo diventare l'essenza del cristianesimo e del sacerdozio. Un celibato imposto ( sappiate che in nessuna scrittura antica Gesù fece mai riferimento al celibato per i divulgatori della fede ) e non sempre rispettato, che dà origine a continui scandali mentre troppo spesso abbiamo un clero con eccessive preoccupazioni economiche, che usufruisce di troppi privilegi controproducenti, che troppo spesso è legato al denaro e che appunto per questo appare agli occhi del popolo come un mestierante qualsiasi.
Per il conformismo che tanto spesso impera in mezzo a noi, per timore riverenziale ingiustificato ed ingiustificabile, pochi o quasi nessuno ha il coraggio di dire queste cose.
Se si dicono queste cose con una certa libertà diventa difficile far carriera nell'ambiente ecclesiastico...
Finché agli occhi dei fedeli il clero apparirà ricco e avido di denaro e incapace di realizzare un pò di giustizia e un pò di perequazione al suo interno, a ben poco approderanno le belle parole, la predicazione e le varie forme di apostolato.
E' veramente strano che in alcune zone il clero, attraverso gli introiti delle chiese-feudo riesca ad avere palazzi, ville, sigarette e sfarzo, mentre dagli stessi... feudi non riesce a cavare una sola lira per restaurare le chiese (ci deve pensare il governo, dicono) e per finanziare le attività apostoliche. Si dice che il clero è povero. E' diventato un luogo comune.
Ma è veramente povero il clero?
Nelle nostre zone, e in parecchie altre ancora, il popolo è convinto del contrario. E non mi pare che abbia tutti i torti. Scuola, congrua( una montagna di danaro che annualmente lo stato italiano (noi) dà alla chiesa), messe e benedizioni, cappellanìe a cimiteri, ospedali , convitti e monasteri, assistenze, predicazioni, funerali, matrimoni, battesimi, feste, elemosine... non credo che ci si possa lamentare.
Se poi a queste voci se ne aggiungono altre occulte ma non meno lucrose (commerci vari, terreni, case in affitto, etc.) dovremmo concludere che quando si dice che il clero è povero si fa un insulto alla Provvidenza e si dice una grossa bugia.
In genere il nostro clero non sta male. Forse sta anche troppo bene. Le eccezioni non mancano e qualche sacerdote povero c'è. Ci sono dei parroci di montagna che vivono in un isolamento e in uno stato di vera povertà, per la quale gli altri sacerdoti dovrebbero vergognarsi. Lo stridente contrasto tra la loro povertà e la ricchezza di certi monsignori fa una penosa impressione nell'animo dei nostri fedeli così attenti nel verificare (e ne hanno il diritto!) se la Chiesa è seriamente impegnata nel praticare la carità e la giustizia oltre che nel predicarla....
Qualcuno ha fatto la proposta che i sacerdoti si dedichino ad un lavoro per trarre da esso i mezzi per vivere. Perché scandalizzarsene? Non è forse questo l'esempio che ci viene da S.Paolo il quale si gloriava di non essere stato di peso a nessuno e di aver tratto dal lavoro delle sue mani i mezzi per vivere?
Mons. Illich è stato forse un pò ingeneroso nel giudicare il clero del passato, ma le modifiche da lui proposte dovrebbero essere attentamente vagliate e potrebbero anche essere realizzate.
Il nostro clero, che esercita il ministero a tempo pieno e vive con i "frutti di stola", offre troppo spesso lo spettacolo di avidità di denaro ed ha troppi privilegi che lo rendono staccato dal popolo....
Due novembre: tutti vanno al cimitero. All'entrata tutte le "S.Vincenzo" chiedono soldi. E passi: sono opere caritative. Ma lo sconcio che fa arrossire è quello dei sacerdoti e dei gruppetti di chierichetti e di orfanelli e seminaristi che si rincorrono affannosamente cantando, ad ogni richiesta dei fedeli e magari più volte sulla stessa tomba, il "Libera me Domine" con relative preghiere. Il tutto per la modica spesa (pardon, è offerta!) di £ 200. Che spettacolo umiliante! E siamo al 1969. E i superiori non si accorgono che, sottile, c'è della simonia e che la consuetudine offende il decoro della nostra santa religione?
Uno spettacolo ugualmente deprimente sono i vari questuanti di ordini religiosi che vanno in giro per chiedere l'elemosina per i luoghi santi, per questo e quest'altro santo, per questo e quest'altro ordine.
E' questo il volto della Chiesa di Dio?
Non sarebbe giusto tener conto delle mutate condizioni dei tempi? I documenti papali parlano chiaro e condannano questi abusi, ma da noi restano ancora lettera morta.... Il codice di diritto canonico proibisce giustamente ogni forma di commercio ai sacerdoti. Il sacerdote commerciante è veramente una stonatura. Ma ci sono delle forme di commercio...sacro, che ci consentiamo troppo facilmente senza avvertire la contraddizione.
Alcuni anni fa, sollevò lo scandalo di qualche confratello il fatto che il nostro circolo operaio vendesse ai propri soci la pasta col meschino guadagno di tre lire al chilo. Qualche bambino, ignaro, veniva a cercare la pasta in convento ed era una cosa antipatica. Da qui le lamentele.
Nessuna lamentela però per il sacro commercio delle spille di S.Rita, per le statuette e per le cinture che si vendono ad un prezzo maggiorato del 300%. Forse la materia di cui è composta la spilla o la statuetta è più nobile della farina?
I Salesiani hanno avuto un lascito da parte del defunto On. Aldisio di circa cento ettari di ottimo terreno e dopo cinque anni non riescono ancora a rispettare la condizione posta nel testamento, di istituire cioè una scuola agraria. La gestione della tenuta è deficitaria, dicono. Se è così, si impone la rinunzia o qualunque altra soluzione consentita dalla legge purché sia rispettata la volontà del defunto.
Non sono in pochi a mormorare ed i Salesiani non possono ignorarlo.... Le tariffe meriterebbero un capitolo a parte. Mi limiterò ad alcuni accenni.
Se un giovane desidera sposare fuori parrocchia, nella chiesa che piace di più a lui ed alla sposina, si concede il permesso, ma si pretende la Tassa proibitiva di ben ventimila lire: diecimila alla curia e diecimila alla parrocchia invece delle duemila stabilite dal Tassario ufficiale della regione siciliana. Per colmo d'ironia in calce al tassario è stata messa una postilla che dice testualmente "Ricordino i Rev.Parroci il prescritto del Can. 2408 C.I.C., che proibisce severamente qualsiasi aumento delle tasse prescritte, con l'obbligo della restituzione per quelli che violano tale disposizione". Nello stesso tassario un'altra postilla dice: "Per i poveri le prestazioni sacerdotali siano gratuite". Commovente questa delicata attenzione dei nostri vescovi! Ma quanta diversa la realtà!....
Che dire poi dei funerali? Una varietà di gusti e di... tariffe da far perdere la testa e questo anche dopo le tanto decantate disposizioni sulla classe unica. Funerali in nigris, funerali in cotta, funerali in mazzetta, funerali in cappa magna, funerali con uno, due e tre pedaggi: ad ogni variazione corrisponde una differente tariffa! C'era perfino una sopratassa di £ 5.000 se il corteo passava per il Corso. Ora tutti i cortei funebri passano per il Corso che è l'unica arteria che attraversa la città. La tariffa per il funerale variava perfino se il cadavere veniva posto in mezzo alla chiesa oppure sotto la cupola (onore che si concedeva a tutti quelli che sborsavano la relativa somma).
E' questo il volto della chiesa di Dio?
Sera di festa. Ci sono da fare in chiesa cinque battesimi. Quattro uomini vogliono battesimi di lusso con tutto lo sfarzo della luce. Il quinto dice, tutto mortificato, che è povero e che vuole un battesimo...minimo. Si procede al battesimo dei primi due tra la gioia dei presenti. La chiesa era solennemente illuminata. Il battesimo del povero fu il terzo. Le luci rimasero accese. I presenti commentavano con soddisfazione la generosità del parroco e il suo buon cuore verso quel povero padre di famiglia. Ad un tratto però, nel bel mezzo della cerimonia, le luci furono spente, senza che il parroco protestasse. Il sacrestano aveva solo dimenticato di spegnere le luci, ma quando ricordò che si trattava del povero provvide a rimediare in quel modo. La Chiesa non poteva far festa nell'accogliere nel suo seno il figlio di un povero. La Chiesa dei poveri....
Ed è quanto meno mortificante che i fedeli si mostrino più sensibili dello stesso clero nel rilevare queste anomalie. Dov'è la tanto decantata delicatezza del prete? E' questione anche di galateo. O che il "genus avarissimum", affibbiato da Cicerone ai sacerdoti pagani, valga anche per quelli cattolici e spieghi ogni cosa?>>.

E' evidente che questa appassionata testimonianza di Antonio Corsello non vuol essere un atto di accusa contro la Chiesa in genere ma contro una parte di essa, contro il falso ed ottuso cristianesimo di certa gente, "il clericalismo esasperato di certi confratelli", contro un "curialismo che mortifica e opprime".

<<Ho voluto far rilevare a quali errori ci porta inconsapevolmente il dogmatismo clericale; a quali ingiustizie possiamo essere indotti quando ci facciamo guidare dal giuridismo e non dalla carità. Le sopraffazioni più gravi sono quelle che si commettono in nome del diritto. Queste mie modeste pagine - puntualizza Corsello - hanno solo la pretesa di testimoniare la mia fede in Dio e il mio amore verso la Chiesa. Amore e devozione che non possono impedirmi di notare e registrare i non pochi torti che in nome di essa mi sono stati fatti>>.

Questa è una pubblicazione uscita nel 1970.
Nulla è cambiato.






" ... Alla fine di questa giornata rimane ciò che è rimasto di ieri e ciò che rimarrà di domani;
l'ansia insaziabile e molteplice dell'essere sempre la stessa persona e un'altra." (F. Pessoa)
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Posted - 23 July 2011 :  10:08:45  Vedi Profilo Send n/a a Private Message  Rispondi quotando
purtroppo una gran <<..bella>> e avvilente verità in questo documento!!!

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tessa47
Utente Master

6284 Posts
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Posted - 23 July 2011 :  10:36:24  Vedi Profilo Send tessa47 a Private Message  Rispondi quotando
Con questo documento sono perfettamente d'accordo.

Io vorrei solo non fare di tutta l'erba un fascio.

Non dappertutto è così fortunatamente.

Che ci siano preti che pensano al commercio è una sacrosanta verità, che ce ne siano altri che esercitano solo il loro ministero è altrettanto vero.

Che i pretei sappiano ben pontificare e poi non mettano in pratica è altrettanto vero.

Come si evince dall'articolo sopra scritto, le regole ci sono, non sono messe in pratica.
Come si può fare? mandare ispettori?




Domani è un altro giorno...




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Posted - 23 July 2011 :  11:25:23  Vedi Profilo Send n/a a Private Message  Rispondi quotando
guarda tessa, che il mio intento non è quello di generalizzare, sono stata io la prima a scrivere in qualche risposta indietro che conosco alcuni preti e alcune suore che sono persone genuine e altruiste.. la chiesa è fatta di uomini e come uomini c'è il corrotto il depravato ecc.. ecc... non mi sto fossilizzando su questo, se non lo sdegno quando la chiesa tenta di proteggere certi elementi invece di punirli con la stessa pena di un semplice cittadino!!
infatti tutti i miei onori a questo sacerdote Antonio Corsello!!

le mie critiche , le mie accuse sono tutte rivolte ad un sistema della chiesa che non digerisco proprio, perchè la chiesa l'unico potere che dovrebbe avere è solo quello spirituale

come fare? magari fosse facile, non lo so!!


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Hathor
Utente Master

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Posted - 23 July 2011 :  11:56:10  Vedi Profilo Send Hathor a Private Message  Rispondi quotando
Concordo con Tessa: la storia della Chiesa è fatta di luci ed ombre.

Vorrei qui riportare due "luci", spuntate anche grazie al potere temporale della Chiesa.

La prima:
Nella storia della pedagogia, il messaggio evangelico è stato il primo, fondamentale traguardo per il riconoscimento dell'infanzia.
E' il messaggio per cui il bambino non è più res (cosa), proprietà di altri, ma è persona: essere singolare dotato di una sua personalità. Questa concezione rivoluzionaria avrà bisogno di secoli per affermarsi e per concretizzarsi nella "Convenzione dei Diritti dell'Infanzia" del 20 novembre 1989, ma è storicamente riconosciuto il merito della Chiesa, per aver spostato il focus: dall'adulto, come unico portatore di diritti, al bambino, anch'esso portatore di diritti.
E non è un caso quindi, che i primi sostegni all'infanzia (gli asili), nascono nella Chiesa. La società civile arriva molto, molto dopo.

La seconda:
L'assistenza ai disabili, agli anziani, alle persone in difficoltà nasce sempre nella Chiesa. Comenio, pedagogista e vescovo, già nel '600 mette i fondamenti dell'educazione per i disabili, in nome dell'uguaglianza tra gli uomini, perchè figli dello stesso Padre.
Anche qui, non è un caso che le prime forme di assistenza ai disabili, sia avvenuta nella Chiesa, con le Opere pie.
La storia di questa assistenza è piena di episodi oscuri, che vanno comunque inquadrati nella visione dell'epoca, ma non viene meno il merito della Chiesa di aver "fatto qualcosa".

Tuttora, attraverso le sue associazioni di volontariato, la Chiesa copre enormi buchi della società. E questo si fa anche maneggiando denaro.

Le mie fonti sono testi universitari che ho studiato.


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