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Originalmente inviata da kobra

Voglia di verdi colline,
in questa verde Italia riscoperte
una corsa fino all'apice, bici in spalla,
poi giù, di corsa, senza pedalare, fintanto che la ruota gira potrò respirare aria nuova
e giungere dove non ho ancora posto lo sguardo.
L'ennesima vita che riapre ricordi, occhi e polmoni
di quando mi sentii vivo per ciò che mi diede gioia e dolore.
Ritornar per sentieri sterrati fin al cipresso solitario,
poca ombra, sempre presente, sempre verde.
Albero dei ricordi di lutto,
preda deliziosa per il vento che piegò le sue chiome rinfrescate dalla pallida nebbia,
ombrelli storpiati, scarpe e vesti inumidite;
speranze arcuate, i cui rami più alti solleticano il velo d'acqua ai suoi piedi, ritraendo un cielo tremolante.
Una luce illumina dal basso le sottili foglie e i galbuli...
e ritorno piccolo, quando raccoglievo, insaccavo, mi nascondevo e lanciavo contro un compagno nemico i frutti di questo albero la cui fine non vedevo.
Le tasche piene dovetti svuotare per poter rientrare in classe non troppo goffo,
ma le mani su cui rimaneva l'odore non potevo lavare.
E conclusasi la giornata finì il momento in cui il cipresso fu parte di me.

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