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Posted - 12 December 2008 : 17:00:40
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Io credo che sia più che un sentimento un risentimento di avversione e di indignazione più sgradevole che possa esistere!! Per quanto mi riguarda, ho provato anche l’odio una volta ma è stato solo transitorio, nel senso che nel giro di poco tempo si è trasformato subito nella indifferenza più totale, ma arrivare a disdegnare una persona è una repulsione in senso morale che rimane permanente!!
Opinione personale
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tessa47
Utente Master
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Posted - 12 December 2008 : 22:20:16
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Disprezzo: l'avversione verso una persona in cui i difetti sono così eclatanti che è difficile accettarli o ignorarli.
Domani è un altro giorno...
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disattivato
infame
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andr
Utente Master
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Posted - 17 December 2008 : 21:20:22
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disprezzo..... le persone che si approfittano dei piú deboli,di quelli che non posso difendere
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21604 Posts
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Posted - 13 January 2009 : 17:17:55
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IL PECCATO Il peccato e' un espediente creato dalle pseudoreligioni. In quanto e' la tecnica con cui esse creano il senso di colpa nella gente. Una religione vera non ha bisogno di un concetto simile. Solo facendo sentire in colpa una persona puoi renderla schiava dal punto di vista psicologico, altrimenti e' impossibile imprigionarla in un'ideologia, in un sistema di credenze. Una volta prodotto nella sua mente il senso di colpa, quella persona viene privata di ogni forma di coraggio. Lo spirito d'avventura che e' in lei viene distrutto. La colpa lo forzera' a dipendere da un messia, da un insegnamento religioso, da Dio, dai concetti di paradiso e inferno, e chi piu' ne ha piu' ne metta. Grazie al peccato si produce in te un'instabilita' costante. Quella gente ha distrutto la cosa piu' preziosa che esiste in voi:la consapevolezza. L'hanno coperta con strati su strati di condizionamenti, fino a seppellirla in profondita'. Il peccato e' un'invenzione del sacerdote, e io non sono un prete. Non vedo ragioni che giustifichi l'esistenza del peccato. A me non interessano le tue azioni, quel che mi interessa e' la tua consapevolezza. Se la tua consapevolezza ti permette una determinata azione, falla, senza preoccuparti di testi sacri e dei profeti! E se colui che agisce e' consapevole, non potra'mai fare nulla di sbagliato. In quel caso, qualsiasi cosa si fa, e' giusta. Se chiedi a me cosa e' giusto e cosa e' sbagliato, rispondero': tutto cio' che fai con consapevolezza e' giusto, tutto cio' che fai inconsapevolmente e' sbagliato. Ma non introdurro' mai il termine peccato.Anche nel caso sbagliassi, si tratta di un semplice errore umano, per il quale non e' necessario inventare un inferno, ne' un paradiso, ne' l'intervento di un redentore. Tu sei il solo che puo' redimere te stesso, semplicemente impedendo agli altri di aggiogarti con catene sempre piu' pesanti e di creare mura sempre piu' spesse intorno a te.
(Osho)
Cosa è la Consapevolezza
Ci sono mille modi per definire la Consapevolezza, quello stato di meditazione che l’uomo cerca di rincorrere da sempre per far cessare la sua infelicità. E ci sono mille modi per definirla perché essa non può essere definita e per poter sapere di cosa si tratta la si deve sperimentare. Ma allora perché definirla? Perché perdere tempo in una impresa già fallimentare in partenza? Perché in qualche modo si cerca di dare delle indicazioni come in un gioco in cui, grazie a degli indizi, bisogna trovare un oggetto nascosto. Ecco, potremmo dire che la Consapevolezza è un oggetto nascosto e le definizioni sono gli indizi per poterlo trovare. E’ una caccia al tesoro, in definitiva, perché trovare la Consapevolezza è come trovare un tesoro, e anzi, molto più di un tesoro. Perché un tesoro, per quanto grande sia, prima o poi finisce, mentre la Consapevolezza non finirà mai, perché essa è l’Esistenza e come può finire l’Esistenza? Può finire il mondo materiale, fisico, perché esso può essere distrutto, ma l’Esistenza non può finire perché essa non è fisica, non è materiale e ciò che non è materiale è eterno. E allora cominciamo col dare una prima definizione: la Consapevolezza è immateriale e per tanto è eterna. E da questo punto di vista la Consapevolezza può essere paragonata allo Spirito, perché anche esso è eterno; e infatti per me Consapevolezza e Spirito sono la stessa cosa, solo che lo Spirito ha i connotati del divino, mentre la Consapevolezza è di matrice non divina; il primo appartiene ai soli credenti mentre la seconda a tutti. Essere Consapevoli vuol dire anche essere nel tempo presente, perché solo il presente è eterno ed è l’unica dimensione che Esiste; passato e futuro in realtà non Esistono perché essi sono solo nella mente e tutto ciò che è nella mente non Esiste. Come avrete notato ho scritto la parola Esiste, maiuscolo, e questo per mettere in risalto che per esistenza intendo qualcosa che E’ in questo momento, e solo nel presente le cose Sono; l’albero E’ in questo preciso istante, e questo istante è il presente che appena pronunciato già non Esiste più. E allora quando dico che il presente Esiste e il passato e il futuro non esistono, voglio dire che il presente è tangibile, osservabile, udibile, gustabile, odorabile; ma la stessa cosa non può essere detto del passato e del futuro, perché essi non possono essere percepiti coi 5 sensi, e possono essere “visti” solo con la mente. E quando si “vede” con la mente, dove per vedere con la mente intendo il pensare, si è o nel passato o nel futuro: il primo non Esiste più e il secondo ancora non Esiste. Ciò che Esiste, ciò che ha esistenza, è solo il tempo presente e allora, un’altra definizione di Consapevolezza può essere il vivere nel presente, quel piccolo spazio tra passato e futuro al di fuori del tempo. Talmente piccolo che non può definirsi spazio e che in realtà è un punto, perché lo spazio richiama automaticamente il tempo, mentre il presente è al di fuori del tempo perché è eterno
Osho
che ne pensate voi?
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G.
Utente Master
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Posted - 18 May 2009 : 21:25:58
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quote: Originalmente inviata da Straluna
IL PECCATO Il peccato e' un espediente creato dalle pseudoreligioni. In quanto e' la tecnica con cui esse creano il senso di colpa nella gente. Una religione vera non ha bisogno di un concetto simile. Solo facendo sentire in colpa una persona puoi renderla schiava dal punto di vista psicologico, altrimenti e' impossibile imprigionarla in un'ideologia, in un sistema di credenze. Una volta prodotto nella sua mente il senso di colpa, quella persona viene privata di ogni forma di coraggio. Lo spirito d'avventura che e' in lei viene distrutto. La colpa lo forzera' a dipendere da un messia, da un insegnamento religioso, da Dio, dai concetti di paradiso e inferno, e chi piu' ne ha piu' ne metta. Grazie al peccato si produce in te un'instabilita' costante. Quella gente ha distrutto la cosa piu' preziosa che esiste in voi:la consapevolezza. L'hanno coperta con strati su strati di condizionamenti, fino a seppellirla in profondita'. Il peccato e' un'invenzione del sacerdote, e io non sono un prete. Non vedo ragioni che giustifichi l'esistenza del peccato. A me non interessano le tue azioni, quel che mi interessa e' la tua consapevolezza. Se la tua consapevolezza ti permette una determinata azione, falla, senza preoccuparti di testi sacri e dei profeti! E se colui che agisce e' consapevole, non potra'mai fare nulla di sbagliato. In quel caso, qualsiasi cosa si fa, e' giusta. Se chiedi a me cosa e' giusto e cosa e' sbagliato, rispondero': tutto cio' che fai con consapevolezza e' giusto, tutto cio' che fai inconsapevolmente e' sbagliato. Ma non introdurro' mai il termine peccato.Anche nel caso sbagliassi, si tratta di un semplice errore umano, per il quale non e' necessario inventare un inferno, ne' un paradiso, ne' l'intervento di un redentore. Tu sei il solo che puo' redimere te stesso, semplicemente impedendo agli altri di aggiogarti con catene sempre piu' pesanti e di creare mura sempre piu' spesse intorno a te.
(Osho)
Cosa è la Consapevolezza
Ci sono mille modi per definire la Consapevolezza, quello stato di meditazione che l’uomo cerca di rincorrere da sempre per far cessare la sua infelicità. E ci sono mille modi per definirla perché essa non può essere definita e per poter sapere di cosa si tratta la si deve sperimentare. Ma allora perché definirla? Perché perdere tempo in una impresa già fallimentare in partenza? Perché in qualche modo si cerca di dare delle indicazioni come in un gioco in cui, grazie a degli indizi, bisogna trovare un oggetto nascosto. Ecco, potremmo dire che la Consapevolezza è un oggetto nascosto e le definizioni sono gli indizi per poterlo trovare. E’ una caccia al tesoro, in definitiva, perché trovare la Consapevolezza è come trovare un tesoro, e anzi, molto più di un tesoro. Perché un tesoro, per quanto grande sia, prima o poi finisce, mentre la Consapevolezza non finirà mai, perché essa è l’Esistenza e come può finire l’Esistenza? Può finire il mondo materiale, fisico, perché esso può essere distrutto, ma l’Esistenza non può finire perché essa non è fisica, non è materiale e ciò che non è materiale è eterno. E allora cominciamo col dare una prima definizione: la Consapevolezza è immateriale e per tanto è eterna. E da questo punto di vista la Consapevolezza può essere paragonata allo Spirito, perché anche esso è eterno; e infatti per me Consapevolezza e Spirito sono la stessa cosa, solo che lo Spirito ha i connotati del divino, mentre la Consapevolezza è di matrice non divina; il primo appartiene ai soli credenti mentre la seconda a tutti. Essere Consapevoli vuol dire anche essere nel tempo presente, perché solo il presente è eterno ed è l’unica dimensione che Esiste; passato e futuro in realtà non Esistono perché essi sono solo nella mente e tutto ciò che è nella mente non Esiste. Come avrete notato ho scritto la parola Esiste, maiuscolo, e questo per mettere in risalto che per esistenza intendo qualcosa che E’ in questo momento, e solo nel presente le cose Sono; l’albero E’ in questo preciso istante, e questo istante è il presente che appena pronunciato già non Esiste più. E allora quando dico che il presente Esiste e il passato e il futuro non esistono, voglio dire che il presente è tangibile, osservabile, udibile, gustabile, odorabile; ma la stessa cosa non può essere detto del passato e del futuro, perché essi non possono essere percepiti coi 5 sensi, e possono essere “visti” solo con la mente. E quando si “vede” con la mente, dove per vedere con la mente intendo il pensare, si è o nel passato o nel futuro: il primo non Esiste più e il secondo ancora non Esiste. Ciò che Esiste, ciò che ha esistenza, è solo il tempo presente e allora, un’altra definizione di Consapevolezza può essere il vivere nel presente, quel piccolo spazio tra passato e futuro al di fuori del tempo. Talmente piccolo che non può definirsi spazio e che in realtà è un punto, perché lo spazio richiama automaticamente il tempo, mentre il presente è al di fuori del tempo perché è eterno
Osho
che ne pensate voi?
Io quoto quello che Osho dice. Non sò se ha ragione o torto,non mi pongo il problema ,perchè trovo che ciò che dice mi fa arrivare ad una pace interna,che mai prima ho provato e sentito. E siccome la sento attraverso le sue parole,e sento che arriva dentro,vuol dire che per me,è giusto.
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21604 Posts
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Posted - 19 May 2009 : 10:21:25
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Graceeeee
è già da un pò che non ti vedo in giro ed è un piacere rileggerti
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