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 -Il Mondo a Tavola-
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Graffio
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Posted - 23 September 2006 :  16:44:40  Vedi Profilo Send Graffio a Private Message  Rispondi quotando







DHAL (Passata di lenticchie alle spezie)
-Cucina Tibetana-





Ingredienti per 6 persone:
300 g di leniticchie rosse
1 cipolla
1 carota
un pizzico di semi di cumino
un cucchiaino di curcuma in polvere
un pizzico di sale
riso lessato
olio o burro


Lavate le lenticchie rosse in abbondante acqua fredda, preferibilmente corrente, e poi mettetele in una pentola colma d'acqua. Aggiungete la cipolla affettata e la carota sbucciata e tagliata a pezzetti. Condite con il sale e portate il tutto a cottura utilizzando una retina spargifiamma in modo che le lenticchie non si attacchino al fondo. Se lo desiderate, potete ottenere una sorta di purea, dal momento che le lenticchie rosse tendono a spappolarsi in seguito alla cottura, e potete anche aggiungere una patata tagliata a dadini, per rendere il composto più denso e cremoso. In questo caso, però, ricordatevi di mettere più acqua. Mescolate di tanto in tanto. E qualche minuto prima di spegnere il fuoco, aggiungete i semi di cumino e la curcuma. Regolate il sale se necessario. Aggiungete a piacere un pezzetto di zenzero fresco, un paio di chiodi di garofano, un pizzico di peperoncino, ecc. Servite il dahl ancora caldo nei singoli piatti, accompagnato da ciotole piene di riso lessato e condito con un filo d'olio o burro in piccola quantità.














- Si insegnava ai bambini a restare seduti immobili e a prenderci gusto. Si insegnava loro a sviluppare l'olfatto, a guardare là dove, apparentemente, non c'era nulla da vedere, e ad ascoltare con attenzione là dove tutto sembrava calmo

"Io sono nato nelle praterie dove il vento soffia libero e non c'è nulla che ferma la luce del sole. Io sono nato dove non c'erano costrizioni."

-Ammiro chi resiste,chi ha fatto del verbo resistere carne,sudore,sangue,e ha dimostrato senza grandi gesti che è possibile vivere,e vivere in piedi,anche nei momenti peggiori. (Luis Sepùlveda)

-Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi?[/b]


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LaMaddalenaDellaChat
Utente Master

9825 Posts
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Posted - 23 September 2006 :  22:35:48  Vedi Profilo Send LaMaddalenaDellaChat a Private Message  Rispondi quotando
E' incredibile la varità di cose che si possono fare con il cibo.
Quel dolce all'arancia (e io non sono una da dolci) dev'essere proprio buono oltre che bello!

"noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio" (Rm 8,28)

"Gli si presentavano dei bambini perchè gli accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: <<Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perchè a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso>>. " (Mc 10,13-16)
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Graffio
Utente Master

1470 Posts
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Posted - 05 November 2006 :  13:47:14  Vedi Profilo Send Graffio a Private Message  Rispondi quotando





“La speranza ha due bellissime figlie:lo sdegno ed il coraggio…
Lo sdegno per la realtà delle cose;il coraggio per cambiarle.”





Pablo Neruda



.................................







Il Cile a Tavola

Un paese in cui la natura vi conquista,
la gente vi sorride,
il vino vi rallegra,
la cucina vi sorprende.









La cucina cilena rispecchia la varietà dei paesaggi ed è prevalentemente costituita da carne bovina, pollo, pesce e frutti di mare, frutta fresca e verdure, coltivate nella Regione Centrale, e cereali della regione andina. Vi sono molti tipi di pane, tra cui il chapalele, fatto con patate e farina.
Tra le specialità ricordiamo la parrillada (una grigliata mista che comprende intestini, mammelle e sanguinacci), le empanadas (calzone al forno o fritto, farcito di carne o formaggio o frutti di mare o uova). Il piatto tipico cileno più consistente è il lomo a lo pobre, un'enorme fetta di manzo sormontata da due uova fritte .




Sono anche saporiti la cazuela (zuppa con carne o pollo, patate, zucca gialla) e il pastel de choclo (soufflè di mais con carne o pollo, cipolla tritata, uovo sodo e olive). Le humitas sono un soufflè di mais avvolto nelle sue stesse foglie. Il cordero magallanico della Patagonia: carne di agnello cotto alla brace, secondo l’usanza campesina. Il caldillo de congro (zuppa preparata con un tipo di anguilla di mare) è uno dei piatti più diffusi. Nel sud del Cile una delle specialità è il curanto, piatto costituito da frutti di mare, pesce, patate e carne, arrostito in una buca scavata nel terreno. Nell'isola di Chiloè si prepara avvolgendo i frutti di mare in foglie di nalca.




Il Cile è famoso anche per la centolla, un granchio pregiato, i ricci di mare, Le telline rosa giganti, le ostriche che esporta in tutto il mondo, oltre ai pesci pregiati e saporiti come il congrio e il rombo, salmone e trota preparati in diversi modi.


………………..



Empanadas con diversi ripieni: formaggio, carne o cozze[red]

Impasto:
2 tazze di farina, 1 cucchiaio di strutto, 1 uovo, 1 cucchiaino raso di lievito in polvere e 1 ½ cucchiaino di sale in acqua tiepida.

Si versa la farina a fontana sulla spianatoia e si aggiunge l'uovo, lo strutto e il sale nell'acqua tiepida. Si mescola bene fino ad ottenere una pasta liscia e morbida. Si forma un tronco lungo con la pasta e si tagliano pezzi di questa.


[red]Preparazione delle empanadas:


Si stende la pasta (ogni porzione) col matterello formando un disco (se il ripieno è il formaggio il disco deve essere piccolo, si invece è pino o di cozze il disco è grande) molto fino. Si mette il ripieno (formaggio, pino o cozze), si bagnano i bordi con l'acqua; si chiudono le empanadas schiacciando con le dita i bordi e finalmente si taglia il bordo con la roulette.

Importante è mettere il ripieno o pino, nell'empanadas, una volta raffreddati.!!!

Ripieni:
a) Formaggio:
Formaggio morbido come l'Emmenthal e molto saporito. Si taglia in cubi piccoli, poiché queste empanadas sono piccole.

b) Pino:
½ kg. di carne macinata, 1 cipolla, 1 spicchio d'aglio, origano, olio, prezzemolo fresco e tagliato, uva passa, olive, 1-2 uova sode, pepe nero e il sale a gusto.

Preparazione:
In una padella si mette a friggere la cipolla finemente tagliata nell'olio con l'aglio; si aggiunge la carne, l'origano, il pepe e il sale. Una volta che la carne è cotta, si ritira dal fuoco e si aggiungono l'uva passa (precedentemente messa in acqua bollente per alcuni minuti) e alla fine il prezzemolo tagliato. Si lascia riposare e raffreddare.

Si prende un cucchiaio di questo pino, per formare l'empanadas, e una fetta d'uovo sodo e 1-2 olive.

c) Cozze.
½ tazza di cozze (cotte per 5 minuti in acqua bollente), 1 cipolla tagliata , prezzemolo fresco e tagliato, 1 uovo sodo, 11 cucchiaino di peperoncino in polvere, olio per friggere, sale e pepe.

Preparazione:
Imbiondire la cipolla con il pepe, si aggiunge il prezzemolo, il peperoncino in polvere e mescolare bene; si aggiungere le cozze e mettere il sale.Ritirare dal fuoco e s'incorpora l'uovo sodo tagliato a pezzi. Si lascia raffreddare.

Si formano le empanadas mettendo un cucchiaio di questo pino.












Vola solo chi osa.



………….



"Preparami un eufemismo, fratello."
"Un che?" chiese il barista.
"Un Cubalibre."


……………..



"Sono in moto. Sa cos'è una moto?"
"Cazzate. Roba da finocchi. Gli uomini viaggiano a cavallo."[/size=3]




…………….


La vita moderna è fatta così. Si vive e si muore alla velocità della luce.[/size=3]





Luis Sepùlveda





- Si insegnava ai bambini a restare seduti immobili e a prenderci gusto. Si insegnava loro a sviluppare l'olfatto, a guardare là dove, apparentemente, non c'era nulla da vedere, e ad ascoltare con attenzione là dove tutto sembrava calmo

"Io sono nato nelle praterie dove il vento soffia libero e non c'è nulla che ferma la luce del sole. Io sono nato dove non c'erano costrizioni."

-Ammiro chi resiste,chi ha fatto del verbo resistere carne,sudore,sangue,e ha dimostrato senza grandi gesti che è possibile vivere,e vivere in piedi,anche nei momenti peggiori. (Luis Sepùlveda)

-Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi?[/b]


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Graffio
Utente Master

1470 Posts
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Posted - 24 December 2006 :  16:06:55  Vedi Profilo Send Graffio a Private Message  Rispondi quotando





La cuisine espagnole et très riche et diversifiée d'une province à l'autre. Chacune a développé des spécialités selon les produits locaux et les influences historiques.
Si la Paella est un des plats nationaux, probablement le plat espagnol le plus connu au monde, il en existe de nombreuses variantes selon que l'on se trouve en bord de mer ou au centre des terres.
On se plait à dire que la Paella valenciana serait la plus savoureuse grâce à l'eau particulièrement saumâtre de la région de Valence.
Les poissons et fruits de mer sont évidemment très consommés dans ce pays spécialiste de la pêche. On y consomme également beaucoup de viande et l'agneau se cuisine énormément. L'Espagne produit aussi une grande variété de charcuteries et de fromages. Outre les tomates et les poivrons très représentés, on trouve dans chaque province des recettes autour des haricots (verts, blancs, secs) et autres légumineuses (lentilles, pois chiches). Quant aux vins espagnols, tous les amateurs s'accordent pour dire qu'ils recèlent de nombreux trésors.

Côté grandes tables, depuis plusieurs années, l'Espagne culinaire rayonne sur la scène mondiale. Le "meilleur chef du monde" selon le New York Times serait catalan ! Le très créatif Ferran Adria travaille, l'hiver, dans son atelier de Barcelone, avec son équipe internationale de chefs. Ils créent des recettes aux modes de cuisson innovants et aux effets spectaculaires autant que gustatifs inédits. Les meilleures d'entre elles sont servies l'été, dans le restaurant El Bulli, localisé à Roses sur la côte catalane entre la frontière franco-espagnole et Barcelone.En avant pour un petit tour d'horizon des spécialités de la cuisine espagnole !



CETTE RICETTE DE NOEL EST DEDIE’ A’ UN AMI




Petite histoire :
Le nom "Paella" désigne la poêle ronde aux deux anses dans laquelle on prépare le plat.
Qu'on réalise la paella au feu de bois ou au gaz, il faut un feu constant et moyen pendant toute la cuisson (au moins 1 heure de feu en tout).
Le secret de la paella tient au fait que tous les ingrédients sont d'abord revenus les uns après les autres dans la même huile avant d'être réunis pour la cuisson du riz.
En Espagne, il existe autant de paellas que de régions. Au poisson, aux fruits de mer, à la viande, avec du chorizo ou des haricots verts selon la région.
La Paella Valenciana est réputée pour être la meilleure. Elle devrait son goût typique à la qualité de l'eau de Valencia, particulièrement saumâtre, qui permet une cuisson du riz à nulle autre pareille.




Recette pour 8 personnes

Ingrédients

1/2 l d'huile d'olive
2 poivrons rouges et un poivron vert
4 échines de porc ou 4 cuisses de poulet (1/2 échine par personne)
2 encornets
16 crevettes moyennes
8 belles gambas (on compte 3 crevettes - 2 moyennes et 1 grosse - par personne)
8 verres à moutarde de riz (on compte un petit verre à moutarde par personne)
3 gousses d'ail
4 belles tomates
3 sachets de rizdor
10 g de safran
Sel, poivre
16 verres à moutarde d'eau (on compte au moins deux fois le volume de riz)
16 moules de bouchot
8 moules d'espagne (on compte 3 moules - 2 petites et 1 grosse - par personne)
1 petite boîte de petits pois
3 citrons non traités


Préparation

Préparez tous les ingrédients et disposez-les dans des plats.
Lavez et découpez les poivrons en petits carrés de 1cm de côté environ.
Coupez chaque échine en 2 (ou les cuisses de poulet en 2).
Lavez et coupez les encornets en rondelles de 5mm d'épaisseur.
Ouvrez les gousses d'ail en 2 et otez leur germe.
Lavez et coupez les tomates en fins quartiers.
Lavez et grattez les moules, réservez-les au froid.

Faîtes revenir les ingrédients
Répandez de l'huile d'olive dans la Paella et faîtes chauffer à feu moyen.
Faîtes revenir les poivrons sans les faire brûler jusqu'à ce qu'ils soient fondants (environ 15 mn). Otez-les de la poêle avec une écumoire et réservez-les.
Dans la même huile (ajoutez-en un petit peu si nécessaire), faîtes revenir la viande. Elle doit être saisie et presque cuite (comptez entre 8 et 12 mn selon l'épaisseur des échines et entre 10 et 15 mn pour le poulet). Otez la viande de la poêle et réservez.
Dans la même huile, faîtes revenir les encornets. Retournez-les régulièrement pendant 5 à 6 mn puis otez-les de la poêle et réservez.
Dans la même huile, faîtes à présent revenir les crevettes et gambas en les saisissant dessus, dessous pendant 3-4mn. Otez-les de la poêle et réservez.


Faîtes cuire le riz
Dans la même huile, disposez les gousses d'ail et faîtes fondre les tomates. Lorsqu'elles commencent à s'écraser, jetez en pluie le riz dans la poêle et remuez pour l'enduire d'huile et le faire revenir. Lorsque le riz commence à devenir translucide, ajoutez les poivrons et remuez. Vous urez préparé un grand verre d'eau tiède avec des deux sachets de rizdor, du sel, du poivre et les filaments de safran. Versez le verre d'eau sur le riz et remuez bien pour que le riz se colore. puis disposez dans la poêle les échines, les encornets, les crevettes et les gambas. Mouillez le riz avec le reste de l'eau en prenant garde que la poêle ne déborde pas. Laissez alors le riz cuire à feu moyen et absorber l'eau. La cuisson du riz va prendre environ 25 mn. Ajoutez de l'eau au fur et à mesure que le riz cuit.
A 10mn de la fin de la cuisson, versez les petits pois sur le riz et plantez les moules tête en bas de part en part sur le riz. Elles vont ainsi cuire et s'ouvrir pendant la fin de la cuisson.
La cuisson est terminée lorsque le riz est cuit, l'eau est absorbée mais le plat reste encore un peu humide.
Otez alors la poêle du feu et recouvrez la paella 5 mn pour que le riz termine d'absorder l'eau à couvert. Vous pouvez couvrir la poêle avec du papier d'aluminium. Pour ma part, j'ai appris en Espagne à la couvrir de papier journal en prenant garde que l'encre ne touche par les aliments.
Pendant ce temps, coupez les citrons en huitième pour en décorer le plat. Puis servez et régalez-vous.
Il est possible que le riz attache au fond de la paella. Ne vous en inquiétez pas, il paraît même que c'est le signe que la paella est à point !



SANGRIA




Ingrédients (pour 20 personnes) :
- 5 litres de vin rouge assez corsé
- 1,5 kg d'oranges
- 700 gr de citrons
- 1 petite bouteille de cointreau, de rhum ou autres alcools
- 3 gousses de vanille
- 2 cuillère à café de cannelle en poudre
- 1 bouteille de limonade


La sangria se prépare la veille ou 3 jours à l'avance !.

Il est préférable de peler la moitié des oranges et des citrons car la peau amène de l'amertume.
Puis coupez les en tranches et laissez macérer dans le vin dans lequel vous aurez mis le sucre, l'alcool fort (à choisir selon vos goûts), la vanille fendue et la cannelle.

C'est au moment de servir que vous ajouterez une ½ bouteille de limonade bien fraîche.

Il est possible d'utiliser n'importe quel fruit de saison, mais attention car certains d'entre eux "" tournent "" vite (comme la banane, la fraise).







CHORIZO AU CIDRE
http://www.aufeminin.com/cuisine/boitearecettes/photorecettes/resultat/result536.jpg



[purple]Ingrédients pour 4 personnes :
4 chorizo
1 bouteille de cidre


Recette :
Faites chauffer un plat en terre avec un peu d'huile d´olive.
Faites revenir les chorizo à feu vif et ajouter un jet de cidre.
Laissez cuire pendant quelques minutes.
Servez chaud dans le plat de la préparation.











FELIZ NAVIDAD a todos y que el viento y la lluvia no impidan a Papa Noel traer muchos regalos a los mas necesitados y los mas pequenos.










Entrò nella stanza e si avvicinò al letto.
“Hello,caro”disse.Era fresca e giovane e bellissima.
Pensai che non avevo mai visto nessuna così bella.
“Hello “dissi.Quando la vidi mi innamorai di lei.
Mi sentii sconvolto.Guardò la porta,vide che non c’era nessuno,
allora si sedette su un lato del letto e si curvò a baciarmi.
La tirai giù e la baciai e le sentii battere il cuore.


Hemingway -Addio alle Armi-

-Ammiro chi resiste,chi ha fatto del verbo resistere carne,sudore,sangue,e ha dimostrato senza grandi gesti che è possibile vivere,e vivere in piedi,anche nei momenti peggiori. (Luis Sepùlveda)


-Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi?


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Graffio
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Posted - 28 January 2007 :  16:21:03  Vedi Profilo Send Graffio a Private Message  Rispondi quotando





-Penetrare con lo spirito nell’essere di una fanciulla
è un’arte,
ma saperne uscire
è un capolavoro.

-In fondo all’amicizia tra estranei risiede l’indifferenza

-La gente esige la libertà di parola
per compensare la libertà di pensiero
che invece rifugge

-La vita non è un problema da risolvere
Ma una realtà da esperire.

-La fede comincia là
Dove la religione finisce

-La vita si può capire solo all’indietro,
ma si vive in avanti.

-Se mi etichetti mi annulli







-La fede è la più alta passione di un uomo,
ci sono forse in ogni generazione molti
uomini che non arrivano fino ad essa,
ma nessun va oltre


/Sören Kierkegaard/




Cucina Danese




-Una cucina attenta agli accostamenti-

Per avere un quadro completo della cucina locale, bisogna rifugiarsi nei libri di cucina.
La cucina danese è caratterizzata da una certa sobrietà e da un'attenzione particolare agli accostamenti e alla presentazione dei cibi.
Il palato danese ama il contrasto. È un'abitudine antica accompagnare piatti di carne e di pesce, abbastanza blandi da un punto di vista mediterraneo, con una salsa a base di rafano o senape, o con dei sottaceto. Una delle salse più comuni è sennepssauce med fløde: a una base di tuorlo cotto, tuorlo crudo, senape e aceto, viene aggiunta, al momento di servire, della panna montata freddissima, il che costituisce un tocco tipicamente danese.
Fino al Cinquecento, la cucina locale era riccamente speziata: la Danimarca era una potenza navale e le spezie arrivavano in abbondanza nei porti. Già agli inizi del Settecento, però, l'uso delle spezie era drasticamente ridotto e la cucina danese aveva assunto i caratteri che le si riconoscono oggi. Si è ipotizzato che la Controriforma abbia in parte influenzato questo processo.










-La carne macinata-

Per secoli, maiale, patate, cavolo rosso e pane di segale sono stati il cibo tipico dei contadini danesi. La cucina era caratterizzata da piatti sostanziosi, resi necessari dal clima rigido e dal duro lavoro nei campi.
Dagli inizi del '900 il tritacarne è uno degli oggetti immancabili in ogni cucina e questo ha portato alla creazione di una vasta quantità di piatti a base di carne macinata. Le frikadeller, le polpettine, sono oggi un'istituzione nazionale: non esiste una ricetta tipica, ma infinite variazioni; costante, però, è l'abitudine a macinare la carne molto finemente, il che contribuisce a renderle molto morbide.






-Le minestre-

Le minestre sono sostanziose e, nel passato, erano sempre a base di brodo di carne. Si bolliva la carne, servita poi a parte, e al brodo si aggiungevano le verdure: cavolo, patate, carote, ma anche orzo e avena. Piatti simili, come il cocido spagnolo o il pot au feu francese, si trovano un po' in tutta Europa. Gule Ærter med flaesk è la minestra con i piselli gialli spezzati e il maiale, generalmente sotto sale. Salsicce, sempre di maiale, venivano bollite a parte e aggiunte al momento di servire. La carne era accompagnata da barbabietole sott'aceto, senape, pane di segale, il tutto innaffiato da acquavite freddissima, distillata dalle patate.
Un'altra minestra famosa è gronkalsupper, con il cavolo verde, che per secoli ha costituito una fonte insostituibile di vitamina C e un modo per prevenire lo scorbuto.
Anche in Danimarca, come in molti altri Paesi nordici, esiste una tradizione antica di minestre di frutta. In inverno si facevano spesso utilizzando i frutti di bosco conservati durante l'estate, ma anche con mele e pere. Questi piatti introducevano una nota differente nella monotona dieta quotidiana.





-La carne-

Il maiale ha un posto speciale nella dieta locale ed è anche una voce importante nel capitolo delle esportazioni, soprattutto sotto forma di bacon.
Il maiale arrosto è uno dei piatti della tavola natalizia, è generalmente servito con la cotenna croccante, deliziosamente unta: per molti è questo il boccone più succulento. La lonza di maiale con mele o prugne è un altro piatto popolare; indica chiaramente che ci si trova in un Paese nordico e risponde al gusto danese per la combinazione dolce/salato.





-Il pesce-

Nessun Danese vive a più di 25 km dal mare: il pesce, quindi, si trova facilmente e in abbondanza. In questi ultimi decenni, tuttavia, il consumo di pesce fresco è diminuito drammaticamente, mentre un tempo rappresentava una fonte preziosa di proteine, poco costosa e accessibile a tutti. Alla vigilia dell'anno nuovo si serviva del merluzzo bollito, con burro fuso e una senape piccante. Un altro classico era stegt aal med stuvede kartofler, l'anguilla fritta e servita con le patate bollite.
L'aringa è il pesce danese per eccellenza; una tipica insalata di aringhe (aringhe sotto sale, fatte rinvenire sotto acqua corrente) prevede patate bollite, barbabietole sottaceto, cipolla tritata e un condimento di aceto, senape e panna montata.





-Le verdure-

La cucina danese, per ovvie ragioni climatiche, non vanta molti piatti di verdura. Il cavolo verde e quello rosso non soltanto rappresentano una benvenuta nota di colore ma soprattutto sono fonte di preziosi elementi nutritivi. Il cavolo ha storicamente avuto un ruolo fondamentale nella dieta di moltissimi popoli nordici, essendo una delle poche verdure fresche disponibili durante i rigidissimi inverni. Rødkaal è il cavolo rosso cotto in agrodolce, uno dei piatti più tipici della cucina danese.





-Frutta e dolci-

Le estati danesi regalano raccolti abbondanti
di frutti di bosco, coi quali si può preparare uno dei
dessert più famosi, rødgrod, la composta di frutti (di bosco) rossi, quasi una gelatina di frutta che i Danesi mangiano con latte freddo. Simili composte di frutta cotta, sempre ispessite da un po' di amido, e, a volte, arricchite con meringhe sbriciolate,
erano un tempo tipiche della cucina casalinga, così come le crespelle dolci, che si mangiavano con
marmellata e panna.
Nel passato, le massaie danesi erano famose
per le torte che regolarmente infornavano.
Torte ricche di burro, uova, e, spesso, crema di mandorle (uno degli ingredienti più usati nella pasticceria danese). Queste torte erano adattissime al caffè pomeridiano, che, soprattutto nelle case della media borghesia, era un'istituzione, così come in tutti gli altri Paesi scandinavi.
Per le torte più complicate ci si rivolgeva sempre a una pasticceria. Favorite oggi come allora, sono lagkage, torte a strati sottilissimi di pasta (a volte simile al pan di spagna, a volte, invece, estremamente friabile) e ripieni vari: panna montata, crema pasticcera e crema di mandorle





Kringle è, invece, la torta tipica del Natale, aromatizzata con cardamomo.
WienerbrØd, 'il pane di Vienna', sono le paste sfogliate danesi, celebri in tutto il mondo: l'impasto è simile a quello dei croissant, ma molto più ricco di burro. Il ripieno può essere marmellata, frangipane, o salsa di mele, generalmente profumato con cannella, anice o cardamomo.



………..




Biscotti Danesi Allo Zenzero


Ingredienti

quantità ingrediente
250 G Burro Sciolto A Bagnomaria
250 G Zucchero
150 G Miele
600 G Farina 00
250 G Mandorle Senza Pelle Sminuzzate
1 Cucchiaio Cannella
2 Cucchiai Zenzero
2 Cucchiai Chiodi Di Garofano Ridotti In Polvere
1 Cucchiaio Bicarbonato




-Preparazione-

Battere insieme il burro e lo
zucchero fino a ottenere un composto cremoso, aggiungendo lo zucchero poco alla volta. Aggiungere tutti gli altri ingredienti e mescolare bene. Formare con le mani un cilindro del diametro di 4-5 centimetri, avvolgere nella pellicola da cucina e mettere in frigorifero per tutta la notte. Tagliare a fette sottili (max 3 millimetri) con un coltello ben affilato. Mettere in forno a 200 gradi su una piastra imburrata o ricoperta con carta forno. Cuocere per 8/10 minuti (non devono imbrunire troppo).






---------



--(Negli ultimi cinquanta anni la cucina tradizionale danese ha progressivamente perso terreno:
il Paese è stato colonizzato da hamburger, spaghetti e pizza.
Molti professionisti della ristorazione lamentano
lo stato della attuale scena gastronomica e confermano
che molti Danesi con difficoltà
sarebbero in grado di descrivere i piatti dei loro bisnonni.)—


---------------------------------------------------------------------









-La nave è ormai in preda al cuoco di bordo
E ciò che trasmette al microfono del comandante
Non è più la rotta,
ma ciò che mangeremo domani



/Sören Kierkegaard/




-Noi sappiamo che la Terra non appartiene all’uomo,è l’uomo che appartiene alla Terra.Questo sappiamo.Tutte le cose sono collegate come il sangue che unisce una famiglia.Tutto è connesso.Quello che accade alla Terra,accade ai figli della Terra.L’uomo non ha tessuto la trama della vita,in essa egli non è che un filo.Qualsiasi cosa egli faccia alla trama la fa a se stesso.

-Entrò nella stanza e si avvicinò al letto.
“Hello,caro”disse.Era fresca e giovane e bellissima.
Pensai che non avevo mai visto nessuna così bella.
“Hello “dissi.Quando la vidi mi innamorai di lei.
Mi sentii sconvolto.Guardò la porta,vide che non c’era nessuno,
allora si sedette su un lato del letto e si curvò a baciarmi.
La tirai giù e la baciai e le sentii battere il cuore.


Hemingway -Addio alle Armi-

-Non c'è nessuna arte nel sedurre una fanciulla.E' sol questione di fortuna trovarne una degna di essere sedotta

Kierkegaard -Diario Di Un Seduttore-

-Ammiro chi resiste,chi ha fatto del verbo resistere carne,sudore,sangue,

e ha dimostrato senza grandi gesti che è possibile vivere,e vivere in piedi,anche nei momenti peggiori.
(Luis Sepùlveda)



-Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi?


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vocio_y_soledad
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Posted - 28 January 2007 :  16:45:00  Vedi Profilo Send vocio_y_soledad a Private Message  Rispondi quotando
Mmmm... m iè venuta fameeeeeeeeeeeeeee

Gabry
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Graffio
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Posted - 22 April 2007 :  14:56:41  Vedi Profilo Send Graffio a Private Message  Rispondi quotando





-Nello Yemen di oggi il tasso di analfabetismo della popolazione -specialmente
quella femminile - è molto alto. La tradizione orale invece ha ancora un grande
peso sociale e la poesia, il genere letterario che meglio si concilia con la
trasmissione orale e la memoria, sta diventando un mezzo per istruire chi
non va a scuola e per comunicare una visione del mondo più moderna e individuale.





-Poesia e società.
Steven Caton, docente di antropologia ad Harward e autore di un saggio sulla poesia
yemenita, spiega che la tradizione poetica dello Yemen poggia su un ricchissimo sistema
di folklore: la poesia yemenita è al contempo un atto sociale e politico; recitata
o cantata, impiega un linguaggio colloquiale e spontaneo, che cattura ipnoticamente
l’attenzione del pubblico. I generi principali che si possono riconoscere nella tradizione
lirica yemenita sono le poesie per matrimoni, le meditazioni sulla guerra o quelle sullo
Stato, cosicché il cantore si identifica di volta in volta con un pacifista,
un guerriero o un devoto musulmano. Questa identificazione è il significato
sociale nascosto della tradizione poetica, una tradizione che, anche oggi,
sa portare nuovi contributi alla società yemenita.





-Versi contro l’analfabetismo.
Da alcuni anni nel Paese sono in corso progetti che puntano all’alfabetizzazione delle
donne nelle aree rurali, dove la grande maggioranza della popolazione femminile
non ha accesso adeguato alle scuole. Secondo l’Unicef, la percentuale delle donne yemenite
che non è in grado di leggere e scrivere supera il 75 percento. L’obiettivo del progetto “Literacy Through Poetry”
- iniziato nel 2004 con fondi della Banca Mondiale e poi portato avanti dal Fondo Sociale per lo Sviluppo
in Yemen insieme al ministero dell’educazione - è quello di rendere quelle donne capaci di
scrivere semplici documenti, recitare i versi del Corano, comprendere i segnali stradali
e leggere le etichette di alimenti e di altri prodotti potenzialmente pericolosi.
Tutto questo attraverso la poesia, componendo in libertà e comunicando quei
semplici versi memorizzati. La scelta della poesia punta anche a restituire alle donne
una voce pubblica, visto che un tempo la poesia, insieme alla musica e alla danza,
erano considerate le modalità più proprie dell’espressione sociale di una donna.






-Un poeta contro il terrore.
“Un effetto secondario, ma non meno tangibile, di questo progetto
– spiega l’antropologo statunitense Najwa Adra – è quello di spingere i giovani
a superare il rifiuto verso le forme d’arte tradizionale e le barriere generazionali,
creando un ambiente fertile anche per forme di poesia vernacolare
”: composizioni in versi su temi di attualità, come la guerra in Iraq o la lotta
al terrorismo. Un tema, quest’ultimo, che negli ultimi anni è stato estremamente
sentito nel Paese.
Amin al Mashreqi, il più famoso dei poeti tribali yemeniti, è stato tra quelli che
hanno deciso di scrivere poesie contro il terrorismo e di denuncia per gli effetti
negativi dell’estremismo islamico. Una sua composizione dice:
“Voi che rapite i nostri ospiti - la vostra casa vi rifiuterà –
perché quel che violate è l’islam”.
“Altri Paesi usano le bombe per combattere il terrorismo
–spiega il poeta - ma in Yemen usiamo la poesia, con la quale riusciamo
a convincere la gente del bisogno di pace, cosa che non potremmo fare né
con le leggi né con la forza”.
I governanti della penisola araba hanno usato per secoli i poeti per portare
i propri messaggi, sia perché questi erano in grado di raggiungere le aree più
remote dei loro regni, sia perché erano (e sono ancora) in grado di comunicare
con gruppi di persone prevalentemente illetterate.


peacereporter.net


Bue

Il mio bue si chiama
Amore di Dio.

Lo nutro
dalle mie braccia.

Giorno per giorno.
Sempre. Per bene.

Il mio bue si chiama
Amore di Dio.

Lo nutro anche ora.
Che sono sulla sedia a rotelle.

Rotto dal suo
grazie cornuto.

Giorno per giorno.
Sempre. Preciso.


(Poesia emblematica di un anonimo Yemenita)



.....................





Onnipresenti nelle tavole yemenite sono i cereali: riso, lenticchie, fagioli, fieno greco, e così via.

Il piatto locale per eccellenza è il salteh, una zuppa servita calda con uno stufato di pollo o agnello
contornato da verdure, fagioli e riso!

Le prelibatezze di questa terra sono veramente molte.
Fra tutte c’è il famoso pane arabo (khobs) che accompagna tutte le coloratissime
pietanze. Diffusi in tutto il paese sono il pollo alla griglia (dajaj)
e le polpette di ceci fritte (falafel). Molto gradevole è anche il fuul,
una riuscita combinazione di fave, aglio e limone.

Molto diffuse anche le pietanze a base di carne, spesso di agnello,
bollita o preparata alla griglia; tra queste la più comune è la hadga,
un piatto di carne cotta insieme a verdura, pomodori, salsa e le immancabili spezie.




Nella zona costiera potrete assaggiare il tipico piatto di riso con pesce secco.
Fra le bevande non poteva mancare il nutriente e aspro latte di cammella,
oltre ai celebri caffè arabo e tè alla menta (shai na’a na’a).




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FALAFEL

Ingredienti:
Ceci 400 g
Cipolla tritata 1
Prezzemolo 1 mazzo tritato
Spicchi d'aglio 2
Cumino 2 cucchiaini
Coriandolo macinato 1 cucchiaino
Olio per friggere
Pepe Un pizzico
Sale

Preparazione:
Scolare e togliere le bucce ai ceci dopo averli lasciati in ammollo
per 24 ore. Trasferire nel frullatore i ceci, la cipolla, l'aglio, il prezzemolo,
il coriandolo (semi) macinato, il cumino, un pizzico di pepe e il sale; frullare per 20 secondi fino ad ottenere un impasto fine ed omogeneo.
Lasciare riposare in frigo per 1 ora. Con il composto formare quindi,
delle polpette medie e dorarle nell'olio bollente, girandole dolcemente,
per 4 minuti circa. Quando le polpette sono ben colorite toglietele e asciugatele
con la carta assorbente.



Presentazione:
I falafel vanno serviti a scelta caldi o freddi su un letto di verdura
oppure su del pane tostato con verdure e hummus.



Consiglio

Quando non si riesce a formare le polpette perché il composto
risulta troppo liquido e non compatto, si può aggiungere un pò di farina.



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-Noi sappiamo che la Terra non appartiene all’uomo,è l’uomo che appartiene alla Terra.Questo sappiamo.Tutte le cose sono collegate come il sangue che unisce una famiglia.Tutto è connesso.Quello che accade alla Terra,accade ai figli della Terra.L’uomo non ha tessuto la trama della vita,in essa egli non è che un filo.Qualsiasi cosa egli faccia alla trama la fa a se stesso.

-Non c'è nessuna arte nel sedurre una fanciulla.E' sol questione di fortuna trovarne una degna di essere sedotta.
(Kierkegaard -Diario Di Un Seduttore-)


Chi ama davvero ama il mondo intero,
non soltanto un individuo particolare
(Fromm)


-Ammiro chi resiste,chi ha fatto del verbo resistere carne,sudore,sangue,
e ha dimostrato senza grandi gesti che è possibile vivere,e vivere in piedi,anche nei momenti peggiori.
(Luis Sepùlveda)



-Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi?


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