Author |
Topic |
LaMaddalenaDellaChat
Utente Master
9825 Posts
Status: offline |
Posted - 23 April 2006 : 19:02:57
|
Buone le tortillas!
"noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio" (Rm 8,28)
"Gli si presentavano dei bambini perchè gli accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: <<Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perchè a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso>>. " (Mc 10,13-16) |
|
|
Graffio
Utente Master
1470 Posts
Status: offline |
Posted - 01 May 2006 : 15:21:56
|
Buone si,Maddalena
Posto una ricetta portoghese che mi ha passato un amica tempo fa, oggi per la festa del primo maggio l'abbiamo sperimentata..niente male direi(io)..nel gusto intendo.. ..la "faccia"invece non era delle più appetibili...Chissà., magari a te potrebbero venire meglio..poi in cso mi racconti..Ciao
Amêijoas na cataplana
Dall’Algarve paese in cui si trovano enormi e gustosissime vongole veraci viene questa ricetta tipica e curiosa soprattutto per la sua cottura in questa pentola doppia (quasi sempre in rame) che permette agli alimenti una cottura quasi a vapore esaltandone il gusto. La “cataplana” antenata delle moderne pentole a vapore è eredità araba di questa regione che fu l’ultima abbandonata dai Mori in Portogallo
Per 4Persone
1 limone1,5 kg di vongole veraci delle più grosse che potete trovare 50 g di prosciutto crudo 50 g di lardo o pancetta grassa 50 g di "chourico" salsiccia piccante 2 cipolle bianche 2 cucchiaiate olio extravergine di oliva sale e pepe poca farina poco peperoncino 2 rametti di prezzemolo 2 di coriandolo
Anche se le vongole veraci che si trovano in commercio sono tutte stabilizzate in vasca e non dovrebbero contenere sabbia è sempre meglio acquistarle un giorno prima e lasciarle a bagno in acqua e sale con un po' di farina affinché si liberino della sabbia in eccesso. Al momento della preparazione lavatele ancora in più acqua sino a che l'ultima sia perfettamente limpida. Non avendo (presumo) la "cataplana" usate una padella o casseruola bassa dal fondo spesso dotata di coperchio. Sbucciate la cipolla, tagliatela a rondelle finissime e disponetela sul fondo della pentola e conditela con l'olio un po' di di pepe ed un po' di peperoncino; fate andare a fuoco lento per una decina di minuti fino a quando è diventata traslucida; unite le vongole veraci, un rametto di prezzemolo e le carni tagliate a cubetti. Chiudete ermeticamente con il coperchio, ponete un frangifiamma tra fuoco e pentola e fate cuocere per circa una ventina di minuti a fuoco basso, per riuscire a ricreare l'effetto "cataplana". Scoperchiate, cospargete di coriandolo tritato (se non lo trovate sostituitelo con il prezzemolo, ma non è la stessa cosa) e decorate con fettine di limone.
"Un giorno di riposo diventa naturalmente un giorno di festa, l'interruzione volontaria del lavoro cerca la sua corrispondenza in una festa de' sensi; e un'accolta di gente, chiamata ad acquistare la coscienza delle proprie forze, a gioire delle prospettive dell'avvenire, naturalmente è portata a quell'esuberanza di sentimento e a quel bisogno di gioire, che è causa ed effetto al tempo stesso di una festa"
Ettore Ciccotti 1903
-Nascere uomo su questa terra è un incarico sacro. Abbiamo una responsabilità sacra, dovuta a questo dono eccezionale che ci è stato fatto, ben al di sopra del dono meraviglioso che è la vita delle piante, dei pesci, dei boschi, degli uccelli e di tutte le creature che vivono sulla terra. Noi siamo in grado di prenderci cura di loro-
Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi?
|
|
|
Graffio
Utente Master
1470 Posts
Status: offline |
Posted - 09 June 2006 : 22:38:31
|
Cucina Malaysiana
La cucina malese riflette molto bene la società multiculturale caratteristica della nazione. La popolazione è formata in prevalenza da malesi di fede mussulmana, da cinesi buddisti o taoisti e da indiani di religione indu.
A queste etnie si aggiungono numerose comunità di sikh, eurasiatici, peranakan e gruppi indigeni. Ogni gruppo etnico ha così sviluppato nei secoli una propria cucina legata alle antiche tradizioni culturali e religiose, ma rimodellata nel tempo dalle numerose influenze reciproche.
Il panorama gastronomico malese è quindi molto vario, ricco di sapori, spezie e profumi; per un quadro completo non si può allora parlare della sola cucina malese tradizionale senza affiancare la cucina cinese, la cucina indiana, la cucina nonya, la cucina eurasiatica, la cucina indigena del Sabah e Sarawak. Menzione particolare per la cosiddetta cucina hawker (ambulante) dove con pochi soldi è possibile mangiare piatti presi dalle varie tradizioni culinarie e rielaborati sia per seguire i precetti della religione mussulmana che per poterli mangiare tranquillamente per strada.
La cucina malese tradizionale è decisamente piccante, avvicinandosi alla cucina indonesiana. La principale caratteristiche di questa cucina è rappresentata dall'uso abbondante di erbe e spezie e in particolare dalla presenza quasi costante del peperoncino nei vari piatti. Comune l'utilizzo della citronella, della centinodia, delle foglie di Pandan e del lime Cafra, mentre le spezie tradizionali come il cumino e coriandolo sono oramai associate a spezie indiane e cinesi quali pepe, cardamono, anice stellato, e fienogreco. Una giornata tipo prevede almeno tre pasti principali: la colazione, il pranzo e la cena, più innumerevoli snack consumati per lo più in strada. L' elemento comune di tutti i pasti è la presenza del riso, a colazione accompagnato da the o caffe zuccherati e a piacere macchiati con latte condensato, a pranzo o cena servito con 4 o 5 piatti principali fritti o in umido e da stuzzichini vari, sambal e peperoncino. La cucina del Kelantan, a nord del paese, è più simile a quella thailandese, in particolare i sapori sono dolci legati all'ampio uso del latte di cocco e dello zucchero. La cucina del Kedah a est è invece più speziata per i contatti avuti in passato con l'India durante il periodo del commercio delle spezie.
KUEN BANKIT (paste di cocco alla malese)
200 g di polpa di cocco 1 bicchiere di latte 200 g di zucchero 2 uova 350 g di farina 00 sale burro o margarina
-Grattugiare finemente la polpa di noce di cocco secca, prenderne metà, raccoglierla in 1 ciotola e coprirla con il latte bollente. Lasciarla macerare per un paio d'ore, filtrarla e strizzarla forte, per farne uscire l'umore. Mettere il liquido ottenuto in un pentolino e mescolarlo allo zucchero. Porre il recipiente sul fuoco e lasciar sobbollire piano il contenuto, fino a quando lo zucchero non sarà del tutto sciolto. Far raffreddare. Appena freddo, mettere al preparato anche le uova battute con un pizzico di sale, setacciarvi sopra la farina, poco alla volta, rimestando affinché si assorba. Lavare il composto, fino a renderlo ben omogeneo, quindi avvolgerlo a palla e metterlo a riposo per almeno 20 minuti. Spianarlo in una sfoglia di 1 cm di spessore e ritagliarvi delle paste tonde, quadrate, allungate o di qualunque altra forma. Allargare su di 1 foglio di carta il resto della polpa di cocco grattugiata. Prendendoli uno alla volta, poggiarvi sopra i biscotti, in modo che ne rimangano ricoperti solo da un lato. Poggiarli sulle piastre unte del forno, con la parte ricoperta di cocco in alto, e cuocerli in forno preriscaldato a 220° per 7/8 minuti, fino a quando non inizieranno a diventare dorati.
-Nascere uomo su questa terra è un incarico sacro. Abbiamo una responsabilità sacra, dovuta a questo dono eccezionale che ci è stato fatto, ben al di sopra del dono meraviglioso che è la vita delle piante, dei pesci, dei boschi, degli uccelli e di tutte le creature che vivono sulla terra. Noi siamo in grado di prenderci cura di loro-
Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi?
|
|
|
Graffio
Utente Master
1470 Posts
Status: offline |
Posted - 09 July 2006 : 15:49:57
|
La grecia vanta una storia plurisecolare che tocca numerosi aspetti della cultura. Uno di essi è proprio la sua tradizione gastronomica, che ha influenzato le culture vicine e ne è stata influenzata sia nell'antichità sia in tempi più recenti. Le fonti storiche e archeologiche suggeriscono che la cucina in Grecia fosse più articolata in quanto a tecniche e abbinamenti delle sue vicine già prima di Alessandro Magno.
Successivamente quest'arte prese ad assumere maggiore rilievo sociale e, mano mano che la civiltà ellenica aumentava la sua influenza sui paesi vicini, le ricche famiglie rivaleggiarono in lusso e raffinatezza. Avere un cuoco all'altezza del proprio prestigio familiare divenne una necessità. Questo modello venne successivamente esportato presso i latini e si fuse con la loro cultura divenendo la base di alcune ricette che si ritrovano ancora oggi in tutto i bacino del Mediterraneo.
A differenza di quanto in uso in Italia, in Grecia non usa il primo piatto. Il pasto si apre dunque con una serie di antipasti detti mezedes. Segue un piatto principale che può essere a base di carne o pesce, spesso cucinati alla griglia o alla piastra, oppure un'insalata e formaggi. Seguono i dolci che possono essere al forno o al cucchiaio. Onnipresente è l'olio d'oliva, solitamente di alta qualità, che viene impiegato senza risparmio
Glikò portokali Dolce d'arancia (Cucina Greca)
Ingredienti
6 arance grandi con grossa buccia, 1 1/2kg di zucchero, 3 tazze d'acqua, 1 cucchiaino di succo di limone, vaniglia
Grattate la buccia delle arance e lavatele bene. Mettetele a bollire intere. Saranno pronte quando bucandole con uno stuzzicadenti non rimarrà attaccata sopra la polpa. Sgocciolate e tagliate ogni arancia in quattro parti verticalmente e ogni fetta in due parti (in tutto otto fette ogni arancia). Togliete, con una forbicina i filini bianchi e le parti dure e lasciatele sgocciolare. Mettete lo zucchero e l'acqua a bollire e quando si addenserà aggiungete le arance. Continuate la bollitura finoa che si addenserà ancora di più. Allora versate il succo del limone, la vaniglia e dopo poco togliete dal fuoco.
Note Variazione:
Il dolce di arancia si fa anche solo con la buccia delle arance. In questo caso non taglierete le fette verticali, come in precedenza, ma arrotolerete le bucce, le legherete con lo spago e bolliranno così. Lo spago lo toglierete prima che il dolce si addensi.
-Nascere uomo su questa terra è un incarico sacro. Abbiamo una responsabilità sacra, dovuta a questo dono eccezionale che ci è stato fatto, ben al di sopra del dono meraviglioso che è la vita delle piante, dei pesci, dei boschi, degli uccelli e di tutte le creature che vivono sulla terra. Noi siamo in grado di prenderci cura di loro-
Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi?
|
|
|
Adrenalin
Utente Master
2193 Posts
Status: offline |
Posted - 10 July 2006 : 08:25:33
|
Graffio.... a me piace molto la cicina Greca... i spesso e volentieri preparo la Greeck Salad e la sea food salad... te per caso ne conosci qualquna altra di buona?
|
|
|
Graffio
Utente Master
1470 Posts
Status: offline |
Posted - 19 July 2006 : 23:03:27
|
Mi piace moltissimo la ‘Skordalià’,è una piccola via di mezzo tra il primo piatto e un condimento. In Grecia la si “Spruzza” un po da per tutto,è molto gustosa e “ricca”a mio avviso. E’ veloce da preparare e adoro il suo sapore,unisce equilibratamente il gusto della noce ,quello delle patate all’aglio e ad un pizzico d’aceto. E’ molto antica ed ho un ricordo particolare di una suora che me la cucinò meravigliosamente in un convento, tempo fa.Ci incappai per caso. A casa l’avrò provata si e no solo un paio di volte.La puoi abbinare,moderatamente e se ami l’azzardo,secondo me anche col pesce,vanno benissimo di sicuro carote e zucchine. Mi farai sapere.. Ciaooo
1/2 tazza d'olio, 5-6 spicchi d'aglio, la mollica di 5 fette di pane, poco aceto, sale, patate e noci
Pulite l'aglio e lasciatelo nell'aceto per 5 ore circa. Inumidite il pane, strizzatelo molto bene e aggiungete l'aglio che avrete nel frattempo quasi sciolto con la forchetta. Versate 2-3 cucchiaiate di aceto, il sale e sbattete il composto aggiungendo piano l'olio. Se vi sembra denso versate un po' d'acqua. Servote on un piatto poco profondo ornando con olive e sottaceti.
Si possono aggiungere le noci tritate finemente (mezza tazza o a piacere) Sostituire il pane o integrarlo con le patate(medie,bollite calde)
-Nascere uomo su questa terra è un incarico sacro. Abbiamo una responsabilità sacra, dovuta a questo dono eccezionale che ci è stato fatto, ben al di sopra del dono meraviglioso che è la vita delle piante, dei pesci, dei boschi, degli uccelli e di tutte le creature che vivono sulla terra. Noi siamo in grado di prenderci cura di loro-
Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi?
|
|
|
Graffio
Utente Master
1470 Posts
Status: offline |
Posted - 21 August 2006 : 14:35:10
|
La cucina turca, varia, profumata e ricca di colore, almeno quanto gli sfarzosi ambienti nei quali si muovevano il sultano e tutta la sua corte, è considerata una delle più importanti del mondo, al pari di quella italiana, della francese e della cinese. Le sue caratteristiche sono talmente apprezzate da essersi diffuse in tutta l'area mediorientale, fino a confondersi con le singole culture gastronomiche dei paesi d'adozione. La maggior parte dei piatti celebri in altri Paesi del bacino arabo e sud-balcanico, infatti, sono di derivazione turca, lascito della dominazione Ottomana che per secoli imperversò in quelle zone. Valga l'esempio della baklavà, dolce squisito a base di frutta secca, turco di nascita, ma comune dalla Grecia al Libano. O del kebap, del riso pilaf e delle verdure stufate, conosciute e riproposte da arabi, ungheresi e russi.
Oltre che su una secolare tradizione la gastronomia turca può contare su una materia prima di grande qualità e varietà, data la differenziazione morfologica dei suoi territori. Dai mari arrivano le differenti varietà di pesce utilizzate nella cucina costiera, dalle fertili aree prospicienti il Mediterraneo giungono frutti e ortaggi. La Tracia, poi, è famosa per la produzione di uva, la regione dell'Anatolia approvvigiona tutto il Paese di carni ovine e, nella sua parte orientale, bovine. E sempre dall'Anatolia, più precisamente dalla città di Konya, arrivano gli chef più famosi, discendenti dei cuochi del sultano, in grado di allestire banchetti di oltre quaranta portate.
I dolci In Turchia, la parola dolci, quando si parla di dessert e affini, è veramente appropriata; il livello zuccherino è infatti notevole. Miele, zucchero, frutta secca, yogurt, sciroppi di fiori sono gli ingredienti usati dai pasticceri e tatlici, pastahane, muhallebici sono i nomi dei negozi che vendono dolci a vario livello: i tatlici vendono la croccante baklava e un aromatico lokum (specialità a base di zucchero, farina di riso e noci), oltre a specialità più raffinate. Se si preferiscono cose più caserecce ci si deve rivolgere in un pastahane. Se si ama in modo particolare il latte, allora è nel muhallebici che si potranno soddisfare tutti gli sfizi; lì tutto è a base di questo ingrediente e si trova anche uno dei dolci più famosi di Istambul, il kazandibi, una specialità a base di zucchero, petti di pollo, riso e, naturalmente, latte.
Kaymakli kaysi Albicocche ripiene di crema
-INGREDIENTI- 1/2kg di albicocche essiccate tagliate a metà, 2 tazze di zucchero, 1 tazza d’acqua, ½ limone, 1 tazza di panna montata, 1 tazza di mandorle sbucciate, 2 cucchiai di mandorle sbucciate, pistacchi
-PREPARAZIONE-
Immergete le albicocce in acqua calda per 2 ore ad ammollarsi. Scolatele. Combinate lo zucchero, 1 tazza d’acqua e mezzo limone. Bollite fino a che si formi uno sciroppo. Aggiungete le albicocce e sobbollitele per 5 minuti. Rimuovete dal fuoco e lasciate raffreddare. Montate la panna fino a che sia soda. Incorporate 1 tazza di mandorle nella panna. Disponete le metà di albicocce in un singolo strato a faccia in su. Versate il composto con la panna in metà albicocche. Coprite le metà ripiene con le metà vuote, come un panino. Cospargete con le rimanenti mandorle e con i pistacchi.
-Noi sappiamo che la Terra non appartiene all’uomo,è l’uomo che appartiene alla Terra.Questo sappiamo.Tutte le cose sono collegate come il sangue che unisce una famiglia.Tutto è connesso.Quello che accade alla Terra,accade ai figli della Terra.L’uomo non ha tessuto la trama della vita,in essa egli non è che un filo.Qualsiasi cosa egli faccia alla trama la fa a se stesso. -Ammiro chi resiste,chi ha fatto del verbo resistere carne,sudore,sangue,e ha dimostrato senza grandi gesti che è possibile vivere,e vivere in piedi,anche nei momenti peggiori. (Luis Sepùlveda)
-Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi?
|
|
|
Topic |
|
|
|