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 Un angolo di cielo 2 poesie nel mondo
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Graffio
Utente Master

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Posted - 19 November 2005 :  15:28:00  Vedi Profilo Send Graffio a Private Message  Rispondi quotando
Benefici reciproci



Ma tra foresta e residenti i benefici sono reciproci. Le concessioni, lo scorso anno, hanno generato quasi 1 milione di dollari in profitti, e i membri delle associazioni guadagnano, al giorno, tra i 4 e i 7 dollari, più del doppio della paga minima. Le associazioni comunitarie hanno investito in scuole, acqua potabile e macchinari per la manifattura di prodotti.
"Una delle maggiori sfide è l'accesso al mercato", dice Cortave. "Ci stiamo concentrando sulla promozione e sulla creazione di contatti via Internet".
Le organizzazioni che fanno da consulenti per le comunità hanno agito da intermediarie tra compratori stranieri e locali, aiutando a vendere non solo legname, ma anche mobilio, artigianato, pepe e sorgo.
"Adesso c'è più disponibilità di lavoro", dice Brebda Zapata, che produce artigianato con sorgo e legno a Carmelita "Prima, solo le grandi compagnie del legname ci guadagnavano".
"Il progetto è stato un successo, e per quanto ritenga che non sia l'unico modello valido, una cosa è certa: la gestione comunitaria dovrebbe essere parte di qualunque modello di conservazione", dice Elmer Lopez, rappresentante guatemalteco di Greenpeace.
Altri paesi stanno studiando il programma, Npv e Conap hanno tenuto workshop e scambi per rappresentanti da Costa Rica, Bolivia e Brasile. La maggior parte delle foreste riconosciute in questi paesi sono gestite da compagnie o agenzie governative, piuttosto che da comunità.
Gli osservatori e i partecipanti hanno peraltro rilevato che il programma guatemalteco ha portato a un nuovo senso della reciprocità e del rispetto per la natura. Come spiega in una battuta un abitante di Carmelita, Carlos Ramos Jiménez: "Dalle concessioni abbiamo dei benefici, e migliori ambienti di vita, ma anche responsabilità".


























...Che ne sapete se un qualsiasi uccello che taglia le starade del cielo non sia un immenso mondo di delizia chiuso dai nostri cinque sensi?
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Graffio
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Posted - 19 November 2005 :  15:34:34  Vedi Profilo Send Graffio a Private Message  Rispondi quotando
-IL CLIMA IN RIVOLTA CONTRO L’UOMO-





di Aessandro Farruggia Il Giorno -Mercoledì 2 Novembre 2005

Roma.- «Lo vediamo nei Carabi,col l’aumento del numero e dell’intensità degli uragani,lo vediemo nell’artico con la sensibile crescita delle temperature e la drastica riduzione delle aree coperte da ghiacci,lo vediamo alle nostre latitudini con l’aumento dei fenomeni estremi,l’anticipo di 15 giorni delle fioriture,lo spostamento di circa 90 chilometri verso nord,rispetto a 100 annni fa,delle fascie climatiche.Sul fatto che il cambiamento sia già in atto e che sia per la maggior parte dovuto all’attività dell’uomo ormai non ci sono dubbi.Eppure nonostante questo,una febbre da cavallo viene curata con medicine omeopatiche…

Parla chiaro Vincenzo Ferrara,l’autorevole direttore del progetto clima globale dell’enea.In sintonia con quanto affermano gli scienziati dell’Ipcc-il panel di esperti incaricato dalle Nazioni Unite di studiare i cambiamenti climatici globali-e le principali accademie delle scienze(Stati Uniti in primis) e in disaccordo con i pochi che nonostante l’evidenza dissentono,sostenendo per la malcelata gioia dei grandi inquinatori,che saremmo di fronte a normali,variabilità climatiche.

Dottor Ferrara,cosa prevede l’Ipcc da qui alla fine del secolo?
«Tutto dipenderà da quanto aumenteranno le concentrazioni di anidride carbonica.L’ultimo rapporto, che è del 2001,prevede un aumento delle temperature da 1,4 a 5,8 gradi,un innalzamento del livello del mare a partire da un minimo di 88 centimetri,un aumento dei fenomeni metereologici estremi.E nel prossimo rapporto,che uscirà nel 2007,le stime saranno peggiori,e l’Ipcc metterà in guardia dal fatto che quello che conta è la velocità del riscaldamento e che c’è la possibilità di innescare fenomeni di cambiamento improvvisi e repentini.Del resto è già successo 13 mila anni fa…»
E per l’Italia cosa prevedono i modelli climatici?
«Secondo quanto indicato dai ricercatori dell’Enea nel rapporto incluso nella comunicazione nazionale dell’Italia alle Nazioni Unite,la temperatura continuerà a crescere ad un ritmo di 0,2-0,4 gradi per decennio.Per quanto riguarda le precipitazioni assisteremo invece a una riduzione limitata a circa l’1% al decennio,ma con modificazioni ben più vaste di quanto questo farebbe supporre.Avremo infatti un aumento delle piogge torrenziali al Nord e in generale della siccità,che sarà in particolare estiva nel Sud e invernale al Nord.Si confermerà la riduzione complessiva dei giorni di pioggia,già oggi inferiori del 14% rispetto alla media 1951-1996,e l’aumento dell’intensità delle precipitazioni.Insomma pioverà grossomodo lo stesso,in termini quantitativi,ma in maniera molto più concentrata.
Di quanto dovremmo ridurre le emissioni per stabilizzare le concentrazioni di gas serra in atmosfera e ‘congelare’ la situazine?
«Grossomodo del 60%.Di dieci volte in più di quanto previsto dal protocollo di Kyoto,e comunque per stabilizzare servirebbero decenni… »
Dato che ci sono voluti sette anni per far entrare in vigore il protocollo di Kyoto,questo vuol dire che non ce la faremo mai e dovremo adattarci a un mondo molto diverso dall’attuale?
«Se ce la faremo o no dipenderà dalla politica.Noi scienziati abbiamo avvertito di quello a cui si va in contro.La ricetta è chiara,anche se non semplice da attuare:ridurre le emissioni il più possibile facendo ricorso a energie non fossili e iniziare da subito ad adattarci al cambiamento climatico.Ma da subito.»





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Graffio
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Posted - 23 November 2005 :  15:30:50  Vedi Profilo Send Graffio a Private Message  Rispondi quotando
La Sesta Estinzione Di Massa

di J. Larsen













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Graffio
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Posted - 23 November 2005 :  15:34:21  Vedi Profilo Send Graffio a Private Message  Rispondi quotando
Ogni anno migliaia di specie, dai più piccoli microorganismi ai più grandi mammiferi, sono perse per sempre. Piante e animali spariscono persino prima che si sappia della loro esistenza. Secondo gli esperti il tasso medio di estinzione è oggi dalle 1.000 alle 10.000 volte più rapido rispetto alla media degli ultimi 60 milioni di anni. Ecco perché si parla di una possibile sesta estinzione di massa, la prima causata non da eventi naturali ma da una specie: l'uomo.




Quasi 5.500 specie animali nel mondo sono minacciate di estinzione secondo l'ultima lista Rossa dell'IUCN, l'Unione Mondiale della conservazione. Nel 90% dei casi la causa principale è la distruzione dell'habitat. Quasi una specie su quattro di mammiferi e una su otto di uccelli rischiano di estinguersi nelle prossime decadi. Dall'avvento dell'agricoltura, circa 11.000 anni fa, il mondo era abitato da circa 6 milioni di persone, oggi sono circa 6 miliardi. Tuttavia l'aumento nei nostri numeri è venuto a scapito di molte altre specie" scrive Larsen. Delle 1.130 specie di mammiferi considerate a rischio dall'IUCN, il 16% sono "minacciate in modo critico", il più alto livello di minaccia. Ben 184 specie di mammiferi rischiano di non sopravvivere a questa decade, mentre 182 delle 1.194 specie di uccelli sono minacciate in modo critico. E' allarmante anche il fatto che le informazioni sullo status di migliaia di specie è lacunoso: solo il 5% dei pesci, il 6% dei rettili e il 7% per cento degli anfibi sono stati esaminati. Di quelle studiate, almeno 750 specie di pesci, 290 di rettili e 150 di anfibi sono a rischio. Degli invertebrati, compresi gli insetti, i molluschi ed i crostacei, conosciamo solo la minima parte.







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Posted - 23 November 2005 :  15:37:49  Vedi Profilo Send Graffio a Private Message  Rispondi quotando
La minaccia più grande contro le creature viventi del mondo è il degrado o la distruzione dell'habitat, che interessa 9 specie minacciate su 10. Gli esseri umani hanno trasformato quasi la metà delle zone libere dai ghiacci della terra del pianeta, con gravi effetti sul resto della natura. Praterie e foreste sono state convertite in aree agricole, i fiumi sono stati arginati, le aree umide prosciugate, il territorio è stato cementificato per costruire strade e città. Ogni anno perdiamo circa 16 milioni di ettari di copertura forestale, con la maggior parte della perdita che riguarda le foreste tropicali, quelle con i più alti livelli di biodiversità. Metà delle aree umide ecologicamente ricche sono state distrutte durante il secolo passato. Altri ecosistemi d'acqua dolce e terrestri sono stati degradati da inquinamento. Uno studio recente su 173 specie di mammiferi nel mondo - sottolinea lo studio dell'Earth Policy - indica che il loro areale geografico è stato dimezzato nel corso delle ultime decadi, e le specie hanno perso importanti aree di alimentazione. Tra il 2 e il 10% delle popolazioni di mammiferi (cioè gruppi di singole specie localizzati geograficamente) rischiano di sparire con il loro habitat. Il prelievo diretto di natura (caccia e raccolta), minaccia più di un terzo degli uccelli e dei mammiferi conosciuti. Altre minacce contro la biodiversità sono la diffusione incontrollata di specie esotiche, trasportate spesso dagli esseri umani, che possono entrare in competizione e soppiantare le specie autoctone, e i cambiamenti climatici: un'indagine recente di circa 1.100 specie di piante ed animali dimostra che il riscaldamento globale potrebbe eliminare fra 15 e 37% delle specie entro il 2050.





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Posted - 23 November 2005 :  15:40:29  Vedi Profilo Send Graffio a Private Message  Rispondi quotando


Ma le perdite reali possono essere ancora più grandi a causa della complessità dei sistemi naturali: la perdita di qualunque singola specie della catena della vita può interessarne infatti molti altre. Le specie sostengono gli ecosistemi sani con molti servizi fondamentali, fornendo l'aria che respiriamo e filtrando l'acqua che beviamo. Ci forniscono alimenti e principi fondamentali per i medicinali. Quando gli ecosistemi perdono la ricchezza biologica, inoltre, perdono la resilienza, cioè la capacità di adattamento, e sono più suscettibili agli effetti dei cambiamenti climatici o alle invasioni delle specie straniere. Mentre può essere la prima volta nella storia che una singola specie può provocare un evento totale di estinzione, è la prima volta nella storia che una singola specie può impegnarsi per impedirla. La convenzione 1992 sulla Diversità biologica fornisce uno strumento per i Paesi per conservare la diversità biologica e per promuovere lo sviluppo sostenibile. È stato firmato da 168 paesi, ma con un escluso illustre: gli Stati Uniti. Le parti nel loro settimo congresso a Kuala Lumpur hanno fissato l'obiettivo di riduzione della perdita di biodiversità entro il 2010. Tuttavia la convenzione difetta dei meccanismi di azione ed applicazione, e cosi può essere difficile realizzare l'obiettivo. Evitare la distruzione dell'habitat ed attenuare lo sfruttamento del territorio e il prelievo diretto di piante e fauna selvatica, rallentare il cambiamento di clima può aiutare ad arrestare l'indebolimento dei sistemi naturali.








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Graffio
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Posted - 07 December 2005 :  20:10:32  Vedi Profilo Send Graffio a Private Message  Rispondi quotando













Città del Guatemala[/b ]

Città del Guatemala è il più grande agglomerato urbano dell'America centrale, sorge su un altopiano inciso da profonde gole. Gli sgangherati autobus cittadini e le moltitudini di personaggi in uniforme armati fino ai denti le conferiscono un carattere tipicamente latino, che supera addirittura i cliché più convenzionali. Come tutte le città del Guatemala, anche la capitale presenta una ferrea planimetria ortogonale: le avenidas corrono da nord a sud, mentre le calles da est a ovest. L'enorme centro urbano è stato suddiviso in 15 zone, ognuna delle quali con una sua tipica disposizione a griglia.



[b]La città, che ospita un numero esiguo di edifici coloniali, è soprattutto una capitale amministrativa e un nodo di trasporti importante, piuttosto che una meta turistica.La Plaza Mayor è un esempio classico di planimetria coloniale spagnola, nonché centro commerciale e luogo deputato alle celebrazioni cittadine. Conviene visitarla il sabato, giorno in cui vi si riversano migliaia di persone per passeggiare, gustare un gelato, oziare sulle panchine e ascoltare gli ultimi successi di musica salsa.Il Nel 1976, un sisma distrusse l'antico edificio del mercato adiacente alla piazza; oggi il caotico e affollatissimo Mercado Central ospita rivendite di oggetti artigianali per turisti.
nell’ombreggiato e tranquillo Parque Minerva,si possono trovare bizzarre mappe in rilievo del paese.La città offre diversi e importanti musei, tra cui il Museo Popol Vuh che ospita una superba collezione privata di arte coloniale maya e spagnola, e il Museo Ixchel, dedicato ai ricchi costumi e arti tradizionali delle cittadine dell'altopiano del Guatemala.ll Museo Nacional de Arqueología y Etnología, che ospita una pregevole collezione di arte maya, e il Museo Nacional de Arte Moderno, con una splendida mostra di arte guatemalteca del XX secolo. Alcuni chilometri a ovest del centro, si ergono le imponenti rovine di Kaminaljuyú, un importante sito archeologico risalente al primo periodo classico maya. Purtroppo, le rovine sono state in gran parte invase dall'espansione urbana.













Una Fantasticheria memorabile:

Mentre camminavo fra i fuochi dell' Inferno, deliziato da quei godimenti del genio che agli Angeli appaiono come tormento e insania, raccolsi alcuni dei loro Proverbi; pensando che così come i detti che s'usano in una nazione ne designano il carattere, allo stesso modo i Proverbi dell' Inferno renderanno palese la natura della sapienza Infernale meglio di una qualsiasi descrizione di edifici o abbigliamenti.

Quando me ne tornai a casa, sull'abisso dei cinque sensi, dove uno scosceso pendio minaccia il mondo presente, vidi un Diavolo possente ravvolto in nuvole nere che si librava sui fianchi della roccia: con fuochi corrosivi scriveva la frase seguente, che ora le menti degli uomini percepiscono, e sulla terra la leggono:

Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi?




-Nascere uomo su questa terra è un incarico sacro.
Abbiamo una responsabilità sacra,
dovuta a questo dono eccezionale che ci è stato fatto,
ben al di sopra del dono meraviglioso
che è la vita delle piante, dei pesci, dei boschi,
degli uccelli e di tutte le creature che vivono sulla terra.
Noi siamo in grado di prenderci cura di loro-


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