Dentro me il mare in guerra Colpisce l’acqua alle caviglie bianche sgretola il giovanile terroso ocra Diventa conquista del grigio la tempia
Il sole soffre non sa nascondersi Sforza la perpetua cadenza cosmica L’albatros nasce desideroso di completarsi Sui sguizzi metallici nuovi di bagliore
Taglio il sentiero melmoso salmastro Nella mia testa si spaccano gli accordi L’acutezza metallica dell’astro scalfisce Corteccia cerebrale incatenata a scoglio
Miracolo di morte parve immutabile Un ponte scrollato dall’acqua densa Costruito nel lontano in disuso ormai Mi aggrappo vi getto respiro affannato
Alla liberta o alla morte stadera misuri L’aspetto immutato bilanci coi pesi ottonati Credere di nuovo il costruito nunziale Immutabile alternativa la morte ancestrale
Oltre il tempo del perduto del ricordo Quel volo d’uccello sopra paludi flettendo lische Nessuno cerca nessuno trova nessuno ama Sparimento senza calore ne dolore
Mare mare mare mare mare Ora le caviglie mi trovo incatenate Sbatto le ali della delusione e m’impantano Alla gola non più acqua solo sale
Maxmillian 05/06/2018
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
amare.... non aver più nulla d'appagante da desiderare... Maxmillian
Sono dentro nell’eternità del tempo Vi scorro come essenza di cose caduche La ciclicità delle morte e del ritorno Concentrica clessidra ripetutamente capovolta Riempie il vasto oceano nativo di miracoli
Uomo piccolo segmento circolare sono Percepisco solo lo spazio dei cambiamenti Ai miei occhi rivelatisi ovattati Mentre memori immagini ritornano Chiare perdute irripetibili sequenze
Mi stacco dalla realtà della percezione Tempo lineare degli anni obbligati Stacco capacità del reale vincolo di vita Son conso non passerò alla storia dritto Sarò contorto d’ambiguità virtuosa
L’inverno percepisco freddo Ago acciaioso cuce la mia sagoma Privata delle opportunità lanuginose Vedo riccioli d’ombre brandelli cadenti Cicatrici profonde gelano le ossa
Accanto prego per un altro corpo acceso Vicino a me d’abbracciare ho bisogno M’attorciglierei glicine in fiore violaceo Giacere fibre respiranti confuse dormenti riscaldati amori salvati
Maxmillian 07/06/2018
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
amare.... non aver più nulla d'appagante da desiderare... Maxmillian
Max..la seconda è meravigliosa,davvero... però mi sembra ci sia una venatura diversa da come scrivevi prima,sono più..non so neanche come spiegarmi,cmq si lasciano leggere in un attimo da divorarle.. ...chissà se un giorno mi dirai quello che ti è successo... ciao buon pomeriggio grande amico
Cuore freddo,non per mancanza di amore ma per l'inverno portatovi ; hai presente una cella frigorifera, senz'anima niente aria niente sole ; uccidere qualcuno da lontano con fatti che ti annullano l'identità...,
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
amare.... non aver più nulla d'appagante da desiderare... Maxmillian
Affiorano dall’acqua rigirati incessantemente Non ci posso parlare manca il tempo Conoscenza oscura inghiottita e trascinata Il fiume detta partita filando tra le sponde
Carezza impalpabile insegue il turbine Affonda barriera increspa e vibra riflesso Tutto s’insegue luci arboree non percepiscono Le insidiose chiazze della nervosa morte
Lo sguardo scende mirando sott’acqua Mille angoli smussati riflettono squame D’iridea sguizzante sassolini trasportati Scivolano oltre cercano l’essenziale
Sospinto dentro fino all’anima raggelo Sopra di me i vortici cancellano tracce Visioni e pensieri affogano appiattiti Concepisco il mondo il divenire pallido
Spengo la vista mi trafora le palpebre Eppure assopirsi è luce di speranza Bocca mescola l’amaro buio spettrale Questo vuoto assoluto non mi sorprende
Maxmillian 13/6/2018
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
amare.... non aver più nulla d'appagante da desiderare... Maxmillian