Il gemere Bere e bere che vuoi che sia nel mentre il pensare e gemere.
Dai esser alticci e scanzonati altri non è che tempo estorto al dolore. Ma perché i conti non tornano, che sublime il soffrire, dona rinuncia e tolleranza.
Ma che vuoi, son forte e tenace, ma ho tanta volubilità, che fare chiudo gli occhi e prego.
La dolce Signora è mia amica e forse non tollera quel sorriso che arranca sul mio volto tumefatto e stanco, dai la vita è solo una parola, l’esser sordi al dolore rende il cuore lento e mutevole, soffrire è bello, ma non è vero.
Soffrire non è bello per nessuno e bere di sicuro può ingannare momentaneamente il dolore, ma quando passa l'ebrezza il dolore si fa sentir più forte oltretutto logora, la mente e il corpo, non è col bere che si risolvono i problemi, ma col trovare azioni, forza di volontà e parecchie rinunce (anche se fa male) La Signora tua amica se non tollera quel tipo di sorriso, sul tuo volto è perché ti conosce e sà che è un sorriso falso, fatto di una maschera stanca, che desidera ben altro.. Ritrova te stesso e non nel bere, ma con decisioni e azioni diverse. Buona serata caro amico Raffaele un abbraccio
QUANDO PENSERAI CHE L'OSCURITA' ABBIA PRESO IL SOPRAVVENTO.. T'ACCORGERAI CHE SONO LI AD ILLUMINARE LE TUE NOTTI! LUNA 31
Cara Carla io non bevo, era un tracannare virtuale. Però spesso si vorrebbero usare metodi inusuali per " sopravvivere " ci si sente stanchi e nessuno ti ascolta perchè tutti hanno problemi, insomma siamo sempre soli per un motivo o per un altro. Ciao Carla
Scusa avevo frainteso la tua frase.. si in effetti hai ragione, la stanchezza più che quella fisica è quella psicologica che mette ko, abbiamo tutti dei problemi, chi più chi meno, dovrebbe esserci più solidarietà, più ascolto l'un dell'altro, in questo modo, anche se i problemi restano, si avrebbe più sostegno, più forza di reazione e si affronterebbero meglio, le varie difficoltà. A mio parere il progresso è diventato un regresso e il virtuale un modo freddo per comunicare, ma in realtà non c'è calore e umanità, solo come dici tu, una grande solitudine Buona serata Lele
QUANDO PENSERAI CHE L'OSCURITA' ABBIA PRESO IL SOPRAVVENTO.. T'ACCORGERAI CHE SONO LI AD ILLUMINARE LE TUE NOTTI! LUNA 31
Infatti Carla, esistenze che scorrono lamentose in un "tempo" senza "tempo", fruscii e sentori a volte sconosciuti a volte cupi e quasi sempre confondono quel che di buono germoglia nei deserti dell'anima. Ma non temere quel che sento è compensazione e riconoscenza per quegli sprazzi d'affetto che lega e unisce persone sole ed a volte incapaci di reagire,e nonostante tutto siamo grati al signore di "esserci"......comunque ti abbraccio come un fratello e come compagno del triste sapere. Lele
Tal giorno, nuovo di zecca, cosparso di sospiri e certezze asseconda e geme, l’attesa è lunga, il tramonto è lontano come sopir la mia attesa del nuovo buio, come evitare luci e chiassi, e rumori e mosche e ferite dell’anima e della fame, e del dolore e dell’ansia e della solitudine e della vita. Buio giungi presto son cosparso di paura e luci accecanti, troppo troppo troppo rumore e troppa umanità.
Quanto ti capisco Lele, spesso pure io al sorger del sole, spero arrivi il tramonto alla svelta, la società, le nostre paure d'affrontar l'ignoto.. tutto questo mondo che corre veloce, senza tener conto dei sentimenti, dei tempi di ciò che provan le anime che son ridotte, a camminare silenziose, arrendevoli a una vita che non c'appartiene, che non piace. Ove anche il rumore dell'umanità diventa uno stridolo urlo, storpia l'udito. Fortuna che almeno la natura stà combattendo la sua guerra per farci comprendere gli errori che si stanno facendo, ma anche qui tutto tace, tutti vanno avanti per la loro strada come automi che vogliono giungere dove Buona giornata caro amico
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