Molti anni or sono, un piccolo seme, si posò su un terreno arido. Una nuvoletta che passava di lì, gli donò qualche goccia di rugiada, per inumidir il terreno e dargli la forza di metter le radici. Il piccolo seme si abbeverò e mentre, le gocce di rugiada irroravan la terra, si mise al sicuro, nei suoi antri. Pian piano germogliava e le sue radici, si fecer tutt’uno col terreno che lo coccolava. Le stagioni si alternavano e il piccolo seme, diede alla luce la sua piantina.. Era esile come una fogliolina d’erba di prato, tutt’intorno la natura rinverdiva e cangiava poi colore, con le varie stagioni. Il sole, il vento e l’acqua, si occupavan del piccolo seme, che cresceva pian piano maestoso al centro di quel terreno! Le radici si allungavano e s’inerpicavano nella terra madre che l’ospitava. Quel piccolo seme era divenuto una bellissima Quercia! Mentre si alzava ed espandeva i suoi rami, ora lisci or nodulosi, le foglie crescevan verdeggianti, donando riparo agli uccellini, che su di loro costruivan il loro nido, essi contraccambiavano, l’abbraccio della quercia, coi loro canti… la quercia felice sorrideva al mondo, che la circondava, il sole s’alternava tra gli spiragli dei suoi rami, creando giochi di luci ed ombre sul terreno variegato, dai tanti colori dei frutti che dalla terra s’affacciavano al cielo e al sole. Trascorsero parecchi anni e pian piano, il suo tronco diveniva più grande, la corteccia che la proteggeva si screpolava qua e là, lasciando i segni del tempo che trascorreva inesorabile,anche per la grande quercia. Una Ninfa del bosco, spesso le faceva compagnia e seduta su un suo possente ramo, si raccontavano le avventure delle creature del mondo. Non tutti i racconti eran sereni, molti portavan tristezza, quando conobbero gli esseri umani! Creature nate per completare un disegno Divino, che dovevan completare un Opera d’arte,come un quadro d’un grande artista. All’inizio colmavano ciò che gli era stato donato, con sorrisi gioiosi e rispetto, per i frutti che raccoglievano. Poi sopraggiunse la smania di grandezza, ingordigia e lussuria… Il cemento iniziò a colare su quei bellissimi, campi dai mille colori, alberi che donavano, ombra, frutti e fiori, furono vittime innocenti del cemento creato dall’uomo! La Ninfa del bosco, rimase al fianco della grande quercia e intristite, osservaron inermi, lo sviluppo del (progresso…??). Pian piano, le foglie, i rami e il tronco, persero il loro splendore, divenendo grigie, quasi incolore per la tristezza. Si affievolì la sua linfa vitale, gli uccellini che prima cantavan beati al sole, cercavan riparo per poco tempo, giusto per crear il loro nido d’amore e poi fuggire lontano, verso un altro riparo sicuro! La tristezza e l’abbandono, creò il silenzio nel cuore della grande quercia e della sua amica Ninfa. Restarono unite in silenzio, fino alla fine dei loro giorni, nessuno notava che i rami non davan più verdi foglie e il suo tronco si piegava per la stanchezza del tempo che passa.. Ma ciò che rattristava maggiormente la grande quercia e la Ninfa Era la desolazione che regnava tutt’intorno...Il vuoto dei tanti naturali colori, il silenzio dei canti che rallegravan le ore e i giorni. Così pian piano si spensero anche loro, lasciando solo un bel ricordo a chi aveva ricevuto una loro carezza!
3 Settembre 2014 Carla
Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.
Molti anni or sono, un piccolo seme, si posò su un terreno arido. Una nuvoletta che passava di lì, gli donò qualche goccia di rugiada, per inumidir il terreno e dargli la forza di metter le radici. Il piccolo seme si abbeverò e mentre, le gocce di rugiada irroravan la terra, si mise al sicuro, nei suoi antri. Pian piano germogliava e le sue radici, si fecer tutt’uno col terreno che lo coccolava. Le stagioni si alternavano e il piccolo seme, diede alla luce la sua piantina.. Era esile come una fogliolina d’erba di prato, tutt’intorno la natura rinverdiva e cangiava poi colore, con le varie stagioni. Il sole, il vento e l’acqua, si occupavan del piccolo seme, che cresceva pian piano maestoso al centro di quel terreno! Le radici si allungavano e s’inerpicavano nella terra madre che l’ospitava. Quel piccolo seme era divenuto una bellissima Quercia! Mentre si alzava ed espandeva i suoi rami, ora lisci or nodulosi, le foglie crescevan verdeggianti, donando riparo agli uccellini, che su di loro costruivan il loro nido, essi contraccambiavano, l’abbraccio della quercia, coi loro canti… la quercia felice sorrideva al mondo, che la circondava, il sole s’alternava tra gli spiragli dei suoi rami, creando giochi di luci ed ombre sul terreno variegato, dai tanti colori dei frutti che dalla terra s’affacciavano al cielo e al sole. Trascorsero parecchi anni e pian piano, il suo tronco diveniva più grande, la corteccia che la proteggeva si screpolava qua e là, lasciando i segni del tempo che trascorreva inesorabile,anche per la grande quercia. Una Ninfa del bosco, spesso le faceva compagnia e seduta su un suo possente ramo, si raccontavano le avventure delle creature del mondo. Non tutti i racconti eran sereni, molti portavan tristezza, quando conobbero gli esseri umani! Creature nate per completare un disegno Divino, che dovevan completare un Opera d’arte,come un quadro d’un grande artista. All’inizio colmavano ciò che gli era stato donato, con sorrisi gioiosi e rispetto, per i frutti che raccoglievano. Poi sopraggiunse la smania di grandezza, ingordigia e lussuria… Il cemento iniziò a colare su quei bellissimi, campi dai mille colori, alberi che donavano, ombra, frutti e fiori, furono vittime innocenti del cemento creato dall’uomo! La Ninfa del bosco, rimase al fianco della grande quercia e intristite, osservaron inermi, lo sviluppo del (progresso…??). Pian piano, le foglie, i rami e il tronco, persero il loro splendore, divenendo grigie, quasi incolore per la tristezza. Si affievolì la sua linfa vitale, gli uccellini che prima cantavan beati al sole, cercavan riparo per poco tempo, giusto per crear il loro nido d’amore e poi fuggire lontano, verso un altro riparo sicuro! La tristezza e l’abbandono, creò il silenzio nel cuore della grande quercia e della sua amica Ninfa. Restarono unite in silenzio, fino alla fine dei loro giorni, nessuno notava che i rami non davan più verdi foglie e il suo tronco si piegava per la stanchezza del tempo che passa.. Ma ciò che rattristava maggiormente la grande quercia e la Ninfa Era la desolazione che regnava tutt’intorno...Il vuoto dei tanti naturali colori, il silenzio dei canti che rallegravan le ore e i giorni. Così pian piano si spensero anche loro, lasciando solo un bel ricordo a chi aveva ricevuto una loro carezza!
3 Settembre 2014 Carla
Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.
Ma grazieeee Naná è bellissimo, azzeccatissima anche la musica
La vita è un eterno Restare in bilico sul tetto del mondo. Ci sarà sempre chi cercherà di farti cadere... Non importa, nonostante le ferite Rialzati sempre e mantieni il tuo equilibrio! Carla