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Carla
Utente Master
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Posted - 13 May 2013 : 09:26:42
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quote: Originalmente inviata da volpe
UNA MAMMA
Una mamma, prima, per nove mesi è una donna che dentro di sé ha due cuori. Una mamma, poi, per tutta la vita è una donna che osserva l'altro suo cuore vivere e crescere nel corpo di suo figlio. Una mamma non nasce mamma, lo diventa. Una mamma piange ridendo e canta soffrendo. Una mamma guarisce i graffi e le ferite con una carezza magica. Una mamma è un posto caldo dove trovare sempre un abbraccio. Una mamma è qell'odore di buono che ti fa tornare bambino. Una mamma è chi ti lascia andare anche se vorrebbe tenerti stretto a sé. Una mamma è una canzone nella notte. Una mamma è una ninna nanna speciale. Una mamma è uno sguardo che non ha bisogno di parole. Una mamma è quella che sa, sempre, cosa è la cosa migliore per il proprio bambino. Una mamma è quella mano che ti teneva mentre traballavi imparando a camminare. Una mamma è il bum bum del cuore che senti appoggiando la testa sul suo petto. Una mamma è dove tornare quando non sai dove andare. Una mamma è una tigre nel corpo di uno scoiattolo morbido. Una mamma è una parola, la prima che hai detto. Una mamma è un sorriso, il primo che hai visto. Una mamma è una voce, la prima che hai udito. Una mamma è un sapore, il primo che hai assaggiato. Una mamma è una ... la prima che hai avuto. Una mamma è colei che soffrendo ti ha fatto nascere. E ti ha parlato nel cuore della notte. Quando tutto il mondo è addormentato. E nessuno, tranne te, udiva le sue parole. E, tenendoti fra le braccia, ti avvolgeva di un amore che ha una forza inaudita. Una mamma è un sole che brilla e una stella che scintilla. E' un fuoco che brucia e un calore che avvolge. E' una gioia senza fine e un pensiero senza voce. E' una cosa così grande che, forse, non bastan le parole". UN BACIO A TUTTE LE MAMME #9829;
volpe
Ascolta con la mente Guarda con gli occhi del cuore Parla con la voce dell'Amore ****LUNA****
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volpe
Utente Master
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Posted - 13 May 2013 : 10:57:08
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UNO STRANO INCONTRO
Una sera passeggiando lungo un viale alberato e poco illuminato, immersa nei miei pensieri, accadde qualcosa che cambiò la mia vita. Mi sembrò un sogno quel che vedevo, uno di quei sogni che ne farai uno in tutta la tua vita. Sembrano reali e ti fanno svegliare nel cuore della notte tutta sudata. Sogni , che ti cambiano la vita, e se non lo fanno, quantomeno ti fanno riflettere. Quei sogni che non dimentichi e non sai perché ma ti restano dentro.- Un'ombra avanzava verso di me, passò senza nemmeno guardarmi. Mi fermai un attimo. Intorno a me, i colori della sera tarda si tingevano delle calde tonalità del tramonto. L’aria profumava del buon odore , che solo chi è attento può sentire. D'improvviso scese la notte, ed io mi trovai seduta sulla cima di un monte, e da lontano potevo scorgere le luci della città. Non capivo, mi rendevo solo conto che la situazione era cambiata... Non stavo più passeggiando, ero sulla vetta di un monte. Era tutto fantastico. Sedetti con le gambe rivolte alla valle. Sotto di me vedevo le luci piccolissime lontane , come tanti pulviscoli di stelle... Immaginavo i rumori della città. Pensavo che ogni puntino era una vita, che si portava dietro il proprio bagaglio di esperienze e ricordi. Migliaia di persone con vite diverse, guidate tutte da un destino invisibile. Avevo quella sensazione, tutti hanno quella sensazione quando guardano una città dall’alto. E, mentre pensavo a queste cose, udii una voce, accanto a me. «Certo che è proprio uno spettacolo la città, vista da qui.» Risposi di si, senza voltarmi. La voce continuò. «Vieni spesso quassù?» «No, questa è la prima volta.» «Sai, io sono stato su tutti i tetti della città, ma questo è il posto che preferisco. '' «Non lo so, questo è il…» M’interruppi, perché lo vidi. Era un ragazzo, o forse una ragazza, non lo capivo dalla voce ed era in penombra.. Però, ne vedevo il profilo ed era strano… cioè, aveva qualcosa sulla schiena, qualcosa che sembravano un paio d’ali piumate, richiuse e bianchissime. «…il… il primo monte che visito.» terminai. Quello che io vedevo era un angelo, in posizione raccolta distante non più di due metri da me. Non so se lui capi il mio stupore, ma continuò a parlare: «Bhe, secondo me, questo è il migliore. Si vedono le magnificenze umane e loro stessi che ti passano sotto. Non so perché, ma qui la gente pensa più del solito.» «Pensa?» «Sì. Non dire che non te ne sei accorta: quello coi capelli brizzolati pensa al suo lavoro, quel bambino ai giocattoli che non ha...» Ero impressionata. Diceva le stesse cose che avevo pensato io un attimo prima! Lo osservavo mentre parlava. Io non credevo agli angeli, o per lo meno non li immaginavo con un’aureola o quanto meno illuminati di una vaga fluorescenza. Questo no, non aveva aureola né era fluorescente.- - Si era voltato a guardarmi. Vedevo i tratti del suo volto, con la luce della luna, straordinariamente puliti e candidi. Non capivo, però, il significato di quella domanda. «E’… normale, come parliamo io e te. Può essere divertente, o piacevole, o triste, o puoi anche essere in collera.» Vedevo in lui una curiosità che lo spingeva a farmi mille domande. Tuttavia, riusciva a trattenersi. «Piacevole? Ma capiscono subito quello che gli dici?» «No, non sempre. E allora devi spiegare meglio quello che non viene capito, e magari ripeterlo ancora o alla peggio ricominciare da capo.» L’angelo sembrava deluso. Ma continuava con le domande. «E le parole? Come sono le parole che ti dicono?» «Come sono le parole? A volte dure, a volte dolci… ma dipende di cosa si parla.» «No, le parole… come sono?» «Vuoi dire il tono?» «No no… le parole… come sono, come sono le loro parole?» Non sapevo cosa rispondergli, continuavo a non capire cosa volesse e cosa significassero le sue domande. Lui si rabbuiò e di fronte al mio sguardo perso voltò il capo verso il basso, verso la valle, e abortì tutte le domande che aveva in mente. Poi, sottovoce, sussurrò: «Io non parlerò mai con loro.» Non commentai. Ne ammiravo l’armonioso profilo. «Io non posso.» Aveva l’aria triste. Io continuavo a tacere. «Ho visto tante cose in questo mondo. Ho ammirato e pregato per le meraviglie del mondo, ho gioito per le conquiste umane. Ho agito al servizio dell’uomo e da Dio sempre ispirato. Ma di tutto questo fare e girare, una sola cosa mi è preclusa. Parlare con un uomo.» «Perché?» «Lo possono fare solo pochi di noi. Solo gli arcangeli.» Non disse quella parola ma l’idea che ne ebbi fu questa. Continuò: «C’è un piacere particolare a parlare con loro, un sottile piacere che non si può descrivere. Un misto di peccato e purezza. Loro sono la più bella delle creature ed allo stesso tempo la più impura. Noi non possiamo parlare con nulla che abbia peccato. A patto di perdere le ali.» «Perdere le ali?» gli chiesi «che assurdità!» «Eppure, è così. Perderemmo la capacità di volare. Resteremmo comunque invisibili, ma saremmo come povere anime vaganti che aspettano il giorno della chiamata, senza nessuna missione da compiere, con la sola possibilità di parlare agli uomini senza neanche la certezza di dire loro cose buone e giuste. No, meglio di no… Non varrebbe più la pena di vivere.» «Non riesco ad immaginarti senza ali.» gli dissi francamente. Lui sorrise. Poi, si s'alzò in piedi. Guardava ancora giù. Poi si volse verso di me. Io ero ancora seduta. «Grazie, mia cara. E’ stato un piacere parlare con te.» E detto questo, spiccò un salto nel vuoto. Il tempo sembrò rallentarsi per la quantità di pensieri che improvvisamente mi invasero la mente. Era un angelo, sapeva volare, era spettacolare aver parlato con lui e adesso vederlo spiccare il volo… ero certa di vivere un’esperienza unica. Però, in quella frazione di secondo non ero tranquilla. Qualcosa non quadrava. E me ne accorsi solo quando lo vidi precipitare giù, a piombo, verso la valle giù in basso. Cadeva guardandomi, sguardo triste, occhi in lacrime, piccole gocce di pianto brillanti di luce dorata, mani tese, le ali ancora ripiegate, non le apriva, non poteva. Aveva parlato con me. «NO!» gli urlai, mentre lo guardavo cadere. «Io sono umana! NO! NO!!» E lui mi rispose, nella mente. «Lo sapevo.» E piangeva, sussurrando un addio. Mi svegliai di soprassalto. Ero agitatissima e sudavo. Avevo urlato. Ancora adesso, nel ripensare a quell’immagine – quella dell’angelo che cade – provo un senso di colpa e di impotenza disarmante.- Ero rimasta impressionata.. Il fatto di essere umani, “la più bella tra le creature ed allo stesso tempo la più impura”, la condizione che abbiamo tutti, mi faceva stare male. Cercai di ricordare la strada che vedevo, Ero proprio nella zona dove la gente pensa… chissà cos’è, poi, che qui ci fa pensare. Girai l'angolo. Percorsi alcune decine di metri, fra la gente che passava indifferente e pensierosa. -Certo che- dissi tra me , fermandomi -quell’angelo deve aver fatto un bel botto quand’è caduto.- Senza motivo, mi ero fermata e guardavo in su, l’alto dei palazzi ed il nero della notte. Restai attonita nel vedere una lunga piuma bianca scendere dolcemente e posarsi davanti a me, proprio lì, a dieci centimetri, senza produrre alcun suono. Con la voce tremante, gemetti: -Sarà… sarà di una colomba… - Ero impietrita non distoglievo lo sguardo – ''Si, sicuramente sarà di una colomba...'Sì, sarà di una colomba.- ST. Fiaba...
volpe |
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Carla
Utente Master
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Posted - 13 May 2013 : 12:51:44
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Un racconto molto bello Volpe, tu che hai esaudito il desiderio dell'angelo di poter parlare con un essere umano, la tua consapevolezza di avergli chiuso le ali.. e poi il ringraziamento attraverso una piuma.. Direi un lascito e insegnamento reciproco
Ascolta con la mente Guarda con gli occhi del cuore Parla con la voce dell'Amore ****LUNA****
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disattivato
infame
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Posted - 13 May 2013 : 14:07:18
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Bentornata volpe è da molto che non ti leggevo, ben felice di ritrovarti!
...L'immagine della fantasia veste un unico sogno....
Clicca la mia firma...scoprirai il mio sito!!! Visibile solo da Internet Explorer
"E' più facile spezzare un atomo che un pregiudizio." Albert Einstein
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Ghiandaia
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Posted - 13 May 2013 : 16:01:54
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Bellissimo Volpe anzi eccellente
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volpe
Utente Master
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Posted - 14 May 2013 : 17:29:46
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grazieeee siete gentili....kiss
volpe |
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volpe
Utente Master
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Posted - 15 May 2013 : 17:50:19
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volpe |
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