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maxmillian
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Posted - 12 February 2014 : 14:04:21
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Mulino
Gira pesante la macina di granito Sui grani duri della mente svuotata. Schiaccia, né fa farina di fine fiorito. Linfa di vita dalla sorgente apprezzata.
Da noccioli esce sansa vischiosa, Ora la forma perde contorni, Si espande la logica forzata, angosciosa. Rimane dallo schiacciato appiattito, uggiosa.
M’infervorisco di marosticano* rossore. Le voglie assaporo, violento narici. Nostrana aspiro con forza l’odore, aspro di marinelle* selvatiche, istigatrici.
Come luna che sbaglia cielo, come rondine fuggita dal nido, come annaspo in un cerchio di velo, come il tempo non torna nel ieri e io ne rido,
come bramoso vorrei essere sole, come dietro il tuo silenzio nullo mi sento, come l’ombra calda del tuo seno mi vuole, sono albero da grembo, bimbo contento.
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
amare.... non aver più nulla d'appagante da desiderare... Maxmillian
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maxmillian
Utente Master
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Posted - 12 February 2014 : 14:07:14
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Dietro la vetrata
Piove, in piedi con mani in tasca, dietro rimango la vetrata, immobile ombra. Getto fuori gli occhi per uno sguardo, lento muovo le assorbenti sfere, immagini.
Guardo ciò che al di là si sagoma e bagna. Viso gessato come porose rocce laviche, risucchiano riflessi, li marcano nell’impossibile assenza. Non filtrassi gli occhi, avrei visioni blasfeme.
Molti pensieri, balenanti alabarde arrugginite nella mente. Saggezza non afferra un briciolo di umiltà sincera. No, non fermo l’emozione, la sbriglio frustandola. Centro sempre il nesso, lo connetto e lo placco.
Lo adatto con perseveranza, metodicamente ricade. È forte, riappare assurda ossessione, spuntato ma tagliente. Stanchi sono ora gli sguardi di pioggia sabbiosa. Goccia su goccia si riga la trasparente silice, la stessa via.
Certo sempre la stessa ampolla d’acqua, se non fosse già morta. Gemelle ripetute cosi partorite, assomiglianti ma uniche. C’è pure vento, soffio che scompiglia tutto, rovina. Non che voglia ma ama il caos, io lo temo.
Disordinato come me, getto via quel pensiero. Togato di nero, di triste, presagio di futuro già passato. Copione di farsa recitata a memoria sbiadita. Scandisco le ore, ringrazio il vento dietro la vetrata, un tramonto.
Maxmillian,
Comprarti….
Felicità di rugiada trasuda il sellato. odore di terra risale, di tramonto sa il piano. Nitrisce il selvaggio da poco imbrigliato, il galoppo si perde nell’erba, risveglia l’arcano.
Disegno, come trottola mi giro il destino. Ti rubo all’eterno come spengo la luce del sole. Galleggio dentro la vita come uva nel tino. Spendo il cielo un po’ per volta, non a parole.
Voglio costruirti negli occhi, fotografo inusuale. Il tempo distraggo, che di te non s’accorga, rimango confuso si affievolisce il vocale. Il parlare di te è poesia, fai che la scorga.
L’oceano vuol tenersi di lacrime il sublime Come pezzi di colore per far arcobaleno Mi lascia di scambio solo trecce di salate perline Vuole tutto per amore, io ho di te d’immenso il sereno
Maxmillian,
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
amare.... non aver più nulla d'appagante da desiderare... Maxmillian
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maxmillian
Utente Master
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Posted - 12 February 2014 : 14:09:15
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Andare…
Navigo, non trovo orizzonte vedo neve, la palpo è trasparente, naufrago nel sorriso di labbra, la fonte, innocente di tremor su di te, sei fuggente.
Come vibra bronzea campana rintoccante per pensieri stonati, spezzati da vento di stelle, son spente, dicono sei meglio uomo, carne piccante, che con vesti di paglia elegante, senza pelle.
Di amaro sa regalarsi lo spirito nella notte, di paura barricato se tradito nell’affetto. Prestazione mutante, poesia tradita nelle rotte. Gelosia da scorrente vino ghiacciato, nel petto.
Mi siedo sopra la notte del clessidrato tempio. Lacrimo nell’immagine specchiata, umiltà dell’io. Sono uomo povero, lo sguardo d’inverno acre scempio. L’animo prendo, nel scrigno di giada incastrato petto mio.
San Lorenzo lo schiara di stelle sottili, cromate. Nel sonno, con soffio leggero ti sfioro, non temere. Il mio sogno ricerca l’unione in canzoni cantate. Prendo in pegno l’emozione del tuo piacere.
Ritmati pensieri catturo con giacenti sospiri. Ho occhi, le tue perle, sulle labbra rugiada, nelle mani le mani, nella mente i respiri, il cuor tuo, il parlar di te è gesto penetrante spada.
Serata vestita di pioggia, temporale di lampi, bombardi le tempie con sferzanti parole, schiaffeggia l’orizzonte, dei miei dubbi son ampi. Sono foglia d’argento d’albero sterile di pudore.
Squarcia il corvo nel campo il giovane passero, come incauto ora passa il mio senso. Con veemenza leggo la mano dell’ero… Sparisce il futuro, rimane il….ripenso.
Maxmillian,
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
amare.... non aver più nulla d'appagante da desiderare... Maxmillian
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Fein
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Posted - 12 February 2014 : 14:10:33
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una più bella dell'altra caro Max complimenti sei sempre di una bravura unica...
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maxmillian
Utente Master
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Posted - 12 February 2014 : 14:22:36
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ciao dolce Fein.....dolce e cara, oggi mi va di mandarti un paio di...era da un po' vero? spero ti sia un po' ripresa...anche se è dura azzz....quando ti va...scrivimi... un kiss...e beh queste forse le conosci ..
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
amare.... non aver più nulla d'appagante da desiderare... Maxmillian
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maxmillian
Utente Master
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Posted - 12 February 2014 : 14:24:13
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Tramonto d’alba
Netto taglio d’orizzonte, marcata linea, luce ed ombra, limpidi emergono gli Euganei, ribollono da sembrar tinozze, scuro mosto dal profumo acuto.
Netto taglio d’emozione, marcata linea, tristezza e gioia, s’intinge il disco come ostia di natura estrosa, genuina. Catturo un brivido vermiglio,
quest’alba nasce calda ma già il mattino muore. L’umido giorno avanza, lava l’anima notturna. L’estasi m’incanta, diffusa.
Storpio il passato, indifferenza, lo azzoppo deciso a mente fredda. Adesso non voglio il respiro, ma d’inerzia son sospinto, ricerco il soffio, vivo.
Maxmillian,
#8195;
Impressioni d’inverno
Equinozio freddo fa il cielo sereno, si addormenta il naviglio al tocco del vespro.
Graziate sagome curvate, datati alberi piangenti, piegati a porgere carezze su acque chiacchierone.
Fronde sinuose e flesse, galleggianti foglie, trattengono, come frenar pensieri frettolosi, secche vanno ad affogare.
Attardato sulla sponda il pescatore, con lenza setata gioca a provare destrezza e guizzo dell’irriverente temolo argenteo.
Vela ora la nebbia i contorni, cade immagine in pumblei vapori. Sparisce il divisore tra capire immagine o percepire il vero.
Alzo sorridente sguardo, d’incanto ferro istante, vi specchio il momento d’animo, altro presente nel ricordo.
Si chiude
Maxmillian,
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
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bret52
Utente Master
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Posted - 12 February 2014 : 21:37:23
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Semplicemente favolose le sue opere. Lele Feola
feola raffaele |
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