Pilota d'aerei abile e spericolato, uomo inaffidabile ma affascinante e soprattutto temerario senza paura Hal Jordan è l'ignaro prossimo Lanterna Verde, un'istituzione galattica che sceglie e arruola i migliori individui da tutti i pianeti del cosmo con il fine di tutelare l'universo. La minaccia stavolta è delle peggiori, Parallax, creatura creduta sconfitta per mano di una delle più grandi Lanterne Verdi mai esistite e invece ancora viva. Un mostro che si nutre della paura e che potrà essere sconfitto solo da quella Lanterna che saprà anteporre la forza della propria volontà al timore della morte. Come se non bastasse anche una nemesi terrestre, più alla portata del pericolo quotidiano e del rapimento fidanzate (o aspiranti tali), prende forma contestualmente alla “nascita” dell'eroe. Sceneggiato da un team che accorpa professionisti del supereroismo televisivo come Michael Green e Greg Berlanti (No ordinary family, Smallville, Heroes), del fantastico cinematografico come Michael Goldenberg (un Harry Potter, Peter Pan, Contact) e infine del mondo dei fumetti scritti come Marc Guggenheim (Flash e L'Uomo Ragno), la prima storia per il cinema interamente dedicata a Lanterna Verde sembra uscita dagli anni ‘90, quando il cinema dei supereroi era nella sua infanzia e si tendeva a ricalcare quanto più possibile il modus narrandi e le strutture archetipiche dei fumetti. Lontano da ogni sviluppo moderno del cinesupereroismo Lanterna Verde racconta la storia di un “migliore”, tormentato da problemi ben poco quotidiani, a cui viene dato ancora di più e a cui si contrappone un “peggiore”, tormentato da problemi speculari, a cui viene levato anche quel poco che aveva. Come risultato il primo sconfiggerà i suoi pochi difetti, conquistando i trofei che ancora mancavano alla sua bacheca, mentre il secondo metterà in luce solo il suo lato peggiore, suscitando pena più che empatia per i suoi dolori. Un classico. Tuttavia risulta tutto ben poco coinvolgente nel decennio che va da Shrek a Megamind (involontariamente citazionista a tal riguardo appare la macrocefalia del villain), in cui tutti gli eroi belli e imbattibili sono oggetto dello scherno da parte degli outsider, meno perfetti ma più autenticamente tormentati, e le donne non sono più motori immobili da salvare. Eccezion fatta per qualche sporadica battuta Lanterna Verde non ha un briciolo di autoironia e nemmeno la fierezza intellettuale del ricercato Batman di Nolan, si accontenta di fare un racconto di “semplici superindividui” che dovrebbe far sognare se non arrivasse fuori tempo massimo. Ed è un peccato perchè al timone c'è forse il miglior mestierante che il cinema d'azione statunitense possa permettersi: Martin Campbell, che al suo primo cinefumetto mostra di poter declinare la sua abilità con insperata maestria. Infatti, a dispetto dei suddetti anacronismi di scrittura, Lanterna Verde è dotato di ritmo, agilità e la necessaria asciuttezza, oltre ad un impianto visivo ed estetico fluido e ricercato, che riesce anche ad individuare il vero senso di “trucco” tridimensionale. Stereoscopia a parte la terza dimensione di Lanterna Verde funziona bene e con gusto perchè Campbell ne comprende fino in fondo la natura di inganno visivo. Le sue immagini piatte che sembrano profonde sono tali non solo per la tecnologia stereo ma per come questa si appoggia alla profondità di campo e alla disposizione accuratamente prospettica degli oggetti e dei personaggi nelle inquadrature. Inganno per inganno, quello di Campbell parte dal set e dai punti di fuga per finire nello sdoppiamento in postproduzione. Il risultato è tecnicamente impeccabile, una splendida confezione moderna per una storia passata.
tratto da mymovie
Visibile solo da Internet Explorer "E' più facile spezzare un atomo che un pregiudizio." Albert Einstein
trama: Gli uomini non pregano più, se ne sono disamorati dei loro dei, e come conseguenza questi stanno a poco a poco perdendo i propri poteri, compresa quell'immortalità che li rende sempre giovani. Alcuni sono anche morti. Intimoriti da quel che sta accadendo alcuni superstiti pianificano di riportare in vita Chronos dal Tartaro, spodestare Zeus e spazzare via il mondo. Per evitare il disastro viene richiamato in battaglia Perseo, che dopo aver sconfitto il mitologico Kraken si è ritirato a vita da pescatore. Sarà però costretto a rimettere mano alla spada dopo essere venuto a sapere dal morente zio Poseidone che il padre degli dei (nonchè suo) è stato catturato. Dopo i risultati non esaltanti di Scontro tra titani, ovvero incassi di poco superiori al budget e una cattiva ricezione sia dalla critica che da buona parte del pubblico, tornano i titani con la t minuscola (non si tratta delle figure mitologiche, sempre assenti in entrambi i film, ma dell'aggettivo che definisce i personaggi coinvolti), portati in sala da un team creativo completamente diverso. Un nuovo regista e nuovi sceneggiatori ma la stessa idea di realizzare un film dalla dimensione epica, che metta a confronto l'umano con il divino per esaltare il primo (e con esso l'idea hollywoodiana di eroismo solitario). Il risultato stavolta è però superiore, Furia dei titani è più solido del suo predecessore e, benchè non sia esattamente un capolavoro di scrittura per lo schermo, ha tutte le doti del buon intrattenitore. Merito sicuramente di una mano più decisa nell'operare quell'adattamento selvaggio che Hollywood, in maniera lieve o calcata, pratica da sempre sui miti greci. Senza nessuna volontà di rispettare le storie o le relazioni fondanti dei singoli personaggi, Liebesman e il suo team utilizzano Andromeda (già vista nel precedente ma qui interpretata da Rosamund Pike), Efeso, Poseidone, Zeus, Perseo e il Minotauro solo per le loro evidenze più superficiali, lasciando inalterato il carattere più notoriamente associato al nome e cambiando tutto quel che serve. In questo modo è possibile contaminare la trama con stimoli da altre mitologie (come quelle cristiane o buddiste) e applicare un linguaggio filmico preso da miti ancora diversi (le grandi panoramiche a volo d'uccello di Il signore degli anelli). L'obiettivo è il passaggio da una struttura tipica della Grecia antica, allo storytelling del mito statunitense, quello della seconda occasione, dei problemi di relazione paterni e dell'uno contro tutti. Furia dei titani è però girato con un furore d'azione che si sposa con una tecnica impeccabile. Sempre comprensibile anche nei momenti più confusi e godibile per il suo impatto immediato, ha il pregio di non eccedere in seriosità, di prendere in giro se stesso e soprattutto i sue due predecessori (oltre a quello di due anni fa, anche l'omonimo del 1981). Deludente invece la parte di 3D stereoscopico che, come per il film precedente, non ha nessuna virtù e non esalta lo sguardo nemmeno nelle grandi panoramiche dell'Ade o nei voli di Pegaso o ancora nelle labirintiche spedizioni attraverso il dedalo. mymovie
...Le due immagini della fantasia vestono un unico sogno....
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"E' più facile spezzare un atomo che un pregiudizio." Albert Einstein
questo non è un film.. ma una commedia però... visto "i tempi"
TI SPOSO, MA NON TROPPO!! (L'amore ai tempi di Facebook)
è la prima commedia sentimentale tratta da una storia vera iniziata su Facebook dove: una coppia in crisi prima del matrimonio, un single convinto che seduce per mestiere, un cuore spezzato che sogna l'amore eterno, entrano casualmente in contatto! Da quel momento le vite dei personaggi di questa originalissima commedia romantica si intrecciano dando luogo ad un'interminabile serie di equivoci e di situazioni esilaranti che raccontano il caos sentimentale in cui molti di noi si trovano costantemente! Dal romanticismo universale allo "scetticismo cosmico", dalla frenetica ossessione per il "rimorchio" alla disperata ricerca del rapporto perfetto, ecco le atmosfere emotive sulle quali si sviluppa una pièce teatrale acuta e coinvolgente che per lo spettatore incuriosito diventa uno specchio nel quale non può e non sa non riconoscersi!
Diciamo commedia tratta da situazioni reali che avvengono quotidianamente nel mondo di internet, dato che le persone non sanno più confrontarsi dal vero
Ascolta con la mente Guarda con gli occhi del cuore Parla con la voce dell'Amore