Un 30enne ghanese è finito in carcere dopo una violenta lite con la moglie incinta. Trasportata all'ospedale, la donna guarirà in 10 giorni.
Maltrattamenti in famiglia, lesioni e resistenza a pubblico ufficiale le principali accuse delle quali deve rispondere un operaio ghanese di 30 anni, residente a Castellatano. L'uomo, ieri sera a mezzanotte, al culmine di una lite con la consorte , un donna di 27 anni, l'ha picchiata violentemente colpendola ripetutamente al volto con pugni e schiaffi.
Il marito non si è calmato nemmeno dopo l'arrivo dei carabinieri. Ha inveito anche contro di loro ma è stato bloccato ed arrestato La donna è stata trasportata in ospedale, medicata e giudicata guaribile in una decina di giorni. Il marito violento si è giustificato dicendo che NEL LORO PAESE è USANZA PICCHIARE LA MOGLIE !
Spero lo mettano in cella con qualcuno che abbia l'usanza di pestare a sangue il compagno di cella !
Dedico a questa ennesima donna maltrattata e a tutte le donne del mondo questa canzone da un testo di Alda Merini:
Il regno delle donne
Cè un regno tutto tuo che abito la notte e le donne che stanno lì con te son tante, amica mia, sono enigmi di dolore che noi uomini non scioglieremo mai. Come bruciano le lacrime come sembrano infinite nessuno vede le ferite che portate dentro voi. Nella pioggia di Dio qualche volta si annega ma si puliscono i ricordi prima che sia troppo tardi.
Guarda il sole quando scende ed accende d'oro e porpora il mare lo splendore è in voi non svanisce mai perché sapete che può ritornare il sole. E se passa il temporale siete giunchi ed il vento vi piega ancor più forti voi delle querce e poi anche il male non può farvi del male.
Una stampella d'oro per arrivare al cielo le donne inseguono l'amore. Qualche volta, amica mia, ti sembra quasi di volare ma gli uomini non sono angeli. Voi piangete al loro posto per questo vi hanno scelto e nascondete il volto perché il dolore splende. Un mistero che mai riusciremo a capire se nella vita ci si perde non finirà la musica.
Guarda il sole quando scende ed accende d'oro e porpora il mare lo splendore è in voi non svanisce mai perché sapete che può ritornare il sole dopo il buio ancora il sole. E se passa il temporale siete prime a ritrovare la voce sempre regine voi luce e inferno e poi anche il male non può farvi del male.
Questo è uno spazio libero per chiunque voglia dire, riportare o gridare per ogni donna che subisce e... tace.
La tua traduzione regge benissimo l'asprezza, soprattutto l'amarezza e la disperazione. Purtroppo per questa donna la speranza che domani andrà meglio sarà amaramente spezzata e si ritroverà sempre coperta di macchie viola. Indelebili nell'anima. Ferite immarginabili e sempre aperte. Spero che troverà la forza per varcare la porta e andarsene senza più guardarsi indietro e senza più paure che la tengano incatenata all'inferno.
Grazie Zero . Prendo il tuo intervento come un regalo fatto a questa terribile causa.
" ... Alla fine di questa giornata rimane ciò che è rimasto di ieri e ciò che rimarrà di domani; l'ansia insaziabile e molteplice dell'essere sempre la stessa persona e un'altra." (F. Pessoa)
Lo stalker di Cinecittà è morto durante la fuga sul Gra
Un poliziotto ha mirato alla ruota posteriore sparando due volte: il primo proiettile si è impennato trapassando la lamiera della Ford Focus verde e il fianco sinistro dell'uomo, un altro è finito sul bracciolo centrale. Bernardino Budroni, 40 anni, si è accasciato sul volante. Gli agenti lo hanno soccorso, il 118 l'ha trasportato all'ospedale Pertini ma non ce l'ha fatta
La prima vittima di questa serataccia è l'ex compagna di Budroni, una quaratenne divorziata da anni e madre di un adolescente. Con lui ha fatto coppia per circa tre mesi, poi una settimana fa il rapporto è andato in pezzi. A spezzarlo pare sia stata la violenza di lui, un tipo già noto alle forze dell'ordine per resistenza a pubblico ufficiale e detenzione illegale di arma. Ieri, passata la mezzanotte, Budroni è tornato sotto le finestre della ex. Cerca di entrare in casa con la forza, la donna si barrica spaventata assieme al figlio. Lui se ne va furioso, alcuni residenti dicono sparando tre colpi in aria con una pistola giocattolo trovata poi sotto al sedile della Ford. La poveretta teme e decide di andarlo a denunciare al Commissariato Romanina facendo sentire in viva voce ai poliziotti le telefonate sfrontate di lui che l'assilla. In ufficio arriva anche il padre, poi insieme tornano in via Quintilio. E ricomincia la paura. Sono le 4,30 circa. Bernardino Budroni è lì e solo per miracolo padre e figlia sfuggono all'aggressione fisica. Aprono il cancelletto guasto e superano il portone mentre lui li rincorre, prende a spallate il vetro fino a schiantare il maniglione di legno. I due s'infilano nell'ascensore un attimo prima che l'uomo li ferisca con un martello, sfogandosi con la porta chiusa della cabina, rimasta solcata dai segni dei colpi sferrrati a ripetizione. E ancora. Tenta di entrare passando dall'altro lato, dove c'è la guardiola del portiere piazzata in mezzo ai due edifici del comprensorio. Gli va male e spacca i vetri del gabbiotto. I vicini sentono, avvisano la polizia e lo stesso fa lei. Sul posto arriva la volante. Passa una manciata di minuti e Budroni torna. Gli si fa avanti l'agente sceso dalla volante. Gli intima l'alt. Lui spinge sull'acceleratore, tenta di investire il poliziotto e si dà alla fuga per 20 chilometri, con speronamenti fino al Gra. Anche i carabinieri vengono allertati. All'altezza dello svincolo per la Nomentana, Budroni ha una volante alle costole e una gazzella del Radiomobile davanti. I militari frenano per costringere la Ford a rallentare, i poliziotti affiancano l'auto al lato guida. L'agente mira alle ruote e spara due colpi. Budroni ferito al fianco va a sbattere contro il guadrail. La corsa della sua vita è finita.
(fonte: Il Tempo)
Solitamente in questo topic si parla di donne uccise o violentate e di una giustizia che poi non riscatta in alcun modo i maltrattamenti di cui sono state vittime. Stavolta, finalmente, giustizia è fatta! Uno in meno. E non ci sarà nessun tribunale che potrà avvilire ancor più le vittime con sentenze ridicole. Stavolta il colpevole ha pagato!
" ... Alla fine di questa giornata rimane ciò che è rimasto di ieri e ciò che rimarrà di domani; l'ansia insaziabile e molteplice dell'essere sempre la stessa persona e un'altra." (F. Pessoa)