Questa è la storia di quattro candele che, bruciando, si consumavano lentamente. Bruciavano e si consumavano inutilmente perchè, dicevano loro, "nessuno si cura di noi, nessuno approfitta della nostra luce e del nostro calore."
Così si espresse la Prima Candela: "Io sono la Pace. Ma gli uomini non riescono a mantenermi: penso proprio che non resti altro da fare che spegnermi!". Così fu e a poco a poco la candela si spense.
Anche la Seconda Candela, vedendo spenta la prima, a poco a poco si lasciò prendere dallo sconforto e disse: "Io sono la Fede, purtroppo non servo a nulla. Gli uomini non ne vogliono sapere di me e perciò non ho motivo che resti accesa." Una leggera brezza soffiò su di lei e si spense.
Triste e sconsolata la Terza Candela a sua volta disse: "Io sono l'Amore. Non ho forza per continuare a rimanere accesa. Gli uomini non mi considerano e non comprendono la mia importanza. Essi odiano perfino coloro che più li amano: i loro familiari." E senza attendere oltre, la candela si lasciò spegnere.
Inaspettatamente un bimbo in quel momento entrò nella stanza e vide le tre candele spente. Impaurito per la semioscurità disse:"Ma cosa fate! Voi dovete rimanere accese, io ho paura del buio". E così dicendo scoppiò in lacrime.
Allora la Quarta Candela impietositasi disse:"Non temere, non piangere: finchè io sarò accesa potremo sempre riaccendere le altre candele. Io sono la Speranza!".
Con gli occhi lucidi e gonfi di lacrime, il bimbo prese la Candela della Speranza, e riaccese tutte le altre.
E' notte alta e sono sveglio, domani l'ultimo saluto, chissà come sarà... I ricordi di una vita tramontano in pochi istanti, il segno che si è chiusa una pagina stupenda, spensierata allegria vissuta tra l'affetto di persone care che ormai ti lasciano... Così domani mi alzerò dal letto prima della sveglia e proverò a capire cosa salvare di tanti ricordi legati attorno al cuore, per la paura di dimenticare i migliori. Avrei potuto tagliare la barba, ma in certi momenti è utile per nascondere le pieghe sul tuo viso, i segni di chi soffre in silenzio un dolore troppo grande per raccontarlo. Ancora dentro sono un bambino e me ne accorgerò domani, quando guardandomi allo specchio mi chiederò perché non piango... Ho già parlato troppo. Lentamente scende il buio e man a mano mi chiudo in un sogno che non m'appartiene, più... Addio Nonna, l'ultima..