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Originalmente inviata da antares

Notte che scendi
col tuo cielo stellato,
lei ascolta la mia voce
che si disperde nel vento
e canta la nostra canzone.
Con gli occhi dell’anima
la sento qui vicina
e la mia mente batte
forti parole
come grossi tamburi
in tempo di guerra.
Lei un tempo fu mia…
L’ho stretta tra le mie braccia…
E questo silenzio dolente
ormai scorre via lontano,
trascinando con sé
i colori dei sogni
che vedemmo insieme,
abbracciati,
sotto i raggi della luna.
I miei occhi la cercano
tra il buio e le stelle,
i suoi verdi occhi di smeraldo
non sono stanchi di cercarmi…
E’ dolce sentirla
così vicina e tanto lontana
mentre son qui,
a scrivere povere parole,
a dipingere il suo volto
con i colori dell’anima.
E quante sfumature usate
per colorare il suo viso
si mescolano sulla tela
e parlano di dolore,
di lettere bagnate di pianto
e di veleni, i più amari,
per la tristezza d’un addio!
Il magico silenzio dell’aria
Mi lascia sfinito nel sogno…
Prendo la forza a piene mani
e mi aggrappo alla vita,
a quei brividi d’intenso amore,
che cadono pesanti nell’anima
come pioggia scrosciante
batte sui vetri.
Ed è per questo
che canto ancora te,
i verdi colori dei prati in fiore,
i bianchi candeggi
di una luna calante
e le dolci carezze
di un tempo d’amore…
(Antares)
"E muri invalicabili innalzasti al cielo per uccidere un sogno"
Antares

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