Nome: Francis Albert Cognome: Sinatra Soprannome: The Voice Luogo di nascita: Hoboken, New Jersey, USA. Data di nascita: 12 Dicembre 1915 Data di morte: 14 Maggio 1998 (di infarto)
Segno zodiacale: Sagittario Indirizzo: c/o Sinatra Enterprises Goldwin Studios 1041 N. Formosa Los Angeles, CA 90046, USAFiglio di genitori italiani, un pompiere siciliano e un'ostetrica ligure, inizia a lavorare giovanissimo per un giornale, come strillone. Ancora adolescente la sua passione è però già la musica e con alcuni coetanei forma un gruppo musicale, "I 4 di Hoboken". Ma è come solista che partecipa, a 20 anni, ad una trasmissione per dilettanti, vincendola. E' l'inizio della sua brillantissima carriera.Viene invitato ad alcune trasmissioni radiofoniche e si esibisce in piccoli night. Da quando poi Tommy Dorsey lo assume come vocalist nella propria orchestra, la sua strada è solo in discesa.
Con la sua voce gli USA attraversano e vincono la guerra e diventa "The Voice", il cantante per eccellenza. Il pubblico femminile impazzisce per lui e per quel suo tono di voce caldo, pastoso e seducente ma soprattutto per gli irresistibili occhi blu. ln breve è conteso da cinema,radio,discografici e night. Tutta la sua carriera è trascorsa all'ombra del dubbio che fosse un mafioso e come tale, appoggiato dall'Onorata Società fin dagli anni della gavetta. Di certo il divo ha avuto negli anni amici poco raccomandabili, malviventi, gestori di casinò molto chiacchierati, gente dal burrascoso passato e dal misterioso presente. Nulla è mai stato provato, anche se una sua vecchia amica senza peli sulla lingua, Shirley Mac Laine, nella sua autobiografia, parlando di lui, conferma tutto. Ed è leggenda popolare che fosse stato il tramite per agganciare John e Robert Kennedy, politici potenti e pericolosi presentando loro Marilyn Monroe. Sinatra fu poco fortunato in amore, dato che ebbe 4 mogli e molti flirt: Lauren Bacall, Juliette Powse, Angie Dickinson, Marilyn Monroe, Victoria Principal e persino, si dice, Grace Kelly e Nancy Reagan.
La donna della sua vita sembra essere Nancy Barbato con la quale è stato sposato dal 1939 al 1951 e che Frank lascia nel 1948 per amore di Ava Gardner.Un matrimonio disgraziato quello con l'attrice, durato dal 1951 al 1957. Nato all'insegna del glamour, tra due insicuri di fama si rivela un rapporto burrascoso e infelice, tanto che passeranno 10 anni prima che il divo si risposi con la allora quasi adolescente Mia Farrow. Un altro errore, durato dal 1966 al 1968, partito da premesse sbagliate: la moglie-bambina non aspirava alle gioie domestiche, ma alle luci della ribalta. Sinatra troverà la donna giusta nel 1976. Si tratta di Barbara Blakely Marx una donna matura,volitiva e saggia, come ormai maturo e saggio e diventato lui.Di tutti questi rapporti l'unico che ha dato frutti è stato quello con Nancy Barbato, dalla quale l'attore ha avuto 3 figli: .Nancy, Frank jr. e Tina.
Mingherlino con quella faccia buffa e un po' disarmante, nel cinema sembrava irrimediabilmente destinato ai ruoli di spalla. E infatti, nei primi passi nel cinema, nel dopoguerra, è stato spesso il "secondo"del più muscoloso (e all'apparenza fascinoso) Gene Kelly in pellicole come "Due marinai e una ragazza" di Sidney, "Facciamo il tifo insieme" di Berkeley , "Un giorno a New York" di Donen. Kelly si scatena nelle sue rivoluzioni e conquista l'eroina del film, mentre a Sinatra di solito tocca la commediante, la ragazza matta che a forza di strattoni e gag riesce a scuoterlo dalla sua timidezza. E dire che a metà degli anni '40 Frank Sinatra, è già la Voce che fa letteralmente impazzire le fan di tutta America. Eppure, per sfondare come protagonista, deve passare dalla porta laterale del "supporting actor" e per di più con un ruolo che non concede nulla al carisma canoro. Nel 1953 si batte per il ruolo di Angelo Maggio in "Da qui all'eternità" di Zinneman.
Mossa molto intelligente e,in base alla regola hollywoodiana non scritta per cui l'attore comico che passa al drammatico vince l'Oscar, vince la statuetta come miglior attore non protagonista, aggiudicandosi uno dei sei Oscar vinti dal film. Ma l'intelligenza è una dote che non ha mai fatto difetto a Sinatra che si è sempre gestito, in campo musicale, finanziario e cinematografico, con abilità. La sua carriera nel cinema è un esercizio di calibratura. Frank Sinatra non strafà mai.Mai sopra le righe nelle parti drammatiche che si ripetono nel corso degli anni '50. Le sue canzoni (molte da Oscar)cominciano a essere disseminate con misura in commedie come "Il jolly è impazzito", in commedie acide come "Un uomo da vendere", in commedie disinvolte come" Pal Joey" e "Il fidanzato di tutte". Frank Sinatra è confidenziale ormai anche sullo schermo (come nelle canzoni), circondato da donne bellissime e dal clan di ferro con il quale collabora per anni, in affari e nei film. Con Dean Martin, Peter Lawford, Sammy Davis, Joey Bishop e Shirley Mac Laine trova anche sullo schermo un'immagine ideale: rilassata, irridente, impenitente, da scherzo in famiglia. Un'immagine perfetta come in "Tre contro tutti", "I quattro del Texas" o "I quattro di Chicago". Non sono un granchè come film, ma almeno uno di questi ci consegna l'essenza dell'attore Frank Sinatra: il capobanda. E' nella parte di Ocean in "Colpo grosso", il film dove tutti i divi del clan misero in scena una fantastica rapina al loro casinò di Las Vegas, che nel 1960 sigla l'età d'oro di un'epoca e un'immagine di irresistibile mascalzone.
Roberto Murolo nasce a Napoli il 19 gennaio 1912 (anche se la nascita viene registrata quattro giorni più tardi, il 23), penultimo dei sette figli di Lia Cavalli e di Ernesto Murolo (Napoli, 4 aprile 1876 – 30 ottobre 1939, poeta, drammaturgo, giornalista e autore di canzoni).
Tra i maggiori protagonisti insieme a Sergio Bruni e Renato Carosone della scena musicale napoletana, nel periodo che va dal secondo dopoguerra al 1960, trascorre la sua infanzia in un salotto frequentato da Salvatore Di Giacomo, Ferdinando Russo, Libero Bovio e Raffaele Viviani. Studia chitarra e nel 1933, a Ischia, in una delle prime esibizioni accompagna Vittorio De Sica che canta E palumme. Nel 1935 entra come impiegato nella compagnia del gas, dove resterà per tre anni, e grazie alla sua passione per il nuoto, vince addirittura i campionati nazionali universitari, venendo premiato dal Duce in piazza Venezia. L'anno successivo inizia a cantare nel gruppo vocale Mida Quartet, ispirato agli americani Mills Brothers, con un repertorio di canzonette ritmate, tra avanspettacolo e cabaret. Alla voce di Murolo spetta il trombone, Enzo Diacova e Alberto Arcamone imitano le trombe, Amilcare Imperatrice il contrabbasso. Il Mida Quartet trascorre all'estero otto anni, dal 1938 al 1946, sbarcando il lunario tra teatri e locali in Germania, Bulgaria, Grecia, Ungheria e Spagna, proponendo un repertorio internazionale e di canzoni italiane.
Tornato in patria dopo la fine della guerra, Murolo inizia la carriera da solista in campo concertistico e in quello discografico nel 1948, esibendosi al Tragara Club di Capri. La sua voce da sussurro, seducente e intonata, valorizzata dall'uso del microfono, e il suo stile da chansonnier d'altri tempi incontrano subito il favore del pubblico. Canta Munasterio 'e Santa Chiara (Galdieri-Barberis, 1945), Tammurriata nera (Nicolardi-E. A. Mario, 1944), Scalinatella (Cioffi-Bonagura, 1948) e altri successi napoletani vecchi e nuovi, che raccoglierà in una fortunata antologia.
La radio diffonde in tutta Italia la sua voce attraverso i primi 78 giri della Telefunken-Durium, e inizia anche l'attività cinematografica: appare in Catene (1949), con la regia di Raffaello Matarazzo, insieme ad Amedeo Nazzari e Yvonne Sanson. Nello stesso anno lavora nel film Paolo e Francesca e l'anno dopo in Tormento, sempre di Matarazzo, ma anche in altre pellicole dove compare solo come cantante. E ancora in Menzogna (1952) e Saluti e baci (1953), dove figura accanto a Nilla Pizzi, Yves Montand, Giorgio Consolini e Gino Latilla.
Nell'autunno del 1954 viene arrestato con un'accusa ingiusta di molestie sessuali su un minore, dalla quale uscirà completamente assolto, ma che gli causa un lungo periodo di lontananza dai media, impegnati in un'opera di completo ostracismo fino agli anni ottanta quando, grazie anche all'intervento di alcuni estimatori, tra cui Peppino Di Capri e Renzo Arbore, inizierà un periodo di "recupero" dell'artista.
A partire dal 1956 Murolo studia a fondo il repertorio partenopeo dal 1200 ai giorni nostri, con il contributo del chitarrista Eduardo Caliendo, pubblicando poi Napoletana. Antologia cronologica della canzone partenopea (1963). Ma scrive anche canzoni in proprio: con il musicista Nino Oliviero firma O ciucciariello (1951) e con il musicista Renato Forlani Torna a vucà (1958), Sarrà... chi sà! (1959), vincitrice del Festival di Napoli, eseguita da Fausto Cigliano e Teddy Reno, e Scriveme (1966).
Dopo la pubblicazione della sua antologia, incide a partire dal 1969 quattro album monografici intitolati I grandi della canzone napoletana, dedicati ai poeti Salvatore Di Giacomo, Ernesto Murolo, Libero Bovio e E. A. Mario. A metà degli anni settanta interrompe l'attività discografica, ma non quella concertistica.
In età avanzata torna alla ribalta con l'album 'Na voce, 'na chitarra (1990), in cui interpreta canzoni di altri autori, tra cui Spassiunatamente di Paolo Conte, Lazzari felici di Pino Daniele, Senza fine di Gino Paoli, e anche duetti: Caruso con Lucio Dalla al pianoforte, la divertente Ammore scumbinato in coppia con l'amico Renzo Arbore, oltre a Sta musica con Consiglia Licciardi e L'ammore ca' nun vene, due testi firmati da Enzo Gragnaniello.
Gianni Cesarini ne racconta la vita in Roberto Murolo - La storia di una voce. La voce di una storia (Flavio Pagano Editore 1990) e in occasione del suo ottantesimo compleanno esce Ottantavoglia di cantare (1992). Nel disco compaiono i duetti Don Raffaè, con Fabrizio De André - che aveva interpretato La nova gelosia nel suo album Le nuvole (1990) dopo averne ascoltato la versione di Murolo - e Cu' mme, con Mia Martini su testo di Enzo Gragnaniello, dove il timbro baritonale di Murolo si fa insolitamente più profondo. Nel disco interpreta anche Cercanno 'nzuonno, ancora con Gragnaniello, Na tazzulella 'e cafè con Renzo Arbore e Basta 'na notte con Peppino Di Capri.
Nel 1993 il trio Murolo, Martini e Gragnaniello incide l'album L'italia è bbella, titolo della canzone di Carlo Faiello con cui Murolo si esibisce quell'anno al Festival di Sanremo.
Murolo e De André si esibiscono insieme al concertone del Primo maggio 1993 in piazza San Giovanni, a Roma. In seguito l'artista pubblica Tu si' 'na cosa grande (1994), tributo a Domenico Modugno, accompagnato dai migliori esponenti della musica napoletana del momento: Lina Sastri, la Nuova Compagnia di Canto Popolare, Pietra Montecorvino, Eugenio Bennato, Enzo Avitabile, Enzo Gragnaniello e Tony Esposito, su arrangiamenti di Adriano Pennino; incide poi nell'album Anema e core (1995) i brani Dicitencello vuje (Fusco-Falvo, 1930) e Anema e core (Manlio-D'Esposito, 1950) con la cantante Amália Rodrigues, la grande interprete del fado portoghese con la quale aveva già cantato nel marzo del 1974, al Teatro Politeama di Napoli.
Nominato grande ufficiale della repubblica per i suoi meriti artistici e da tutti definito maestro della canzone napoletana, ha una lunga discografia dove il capitolo più recente è Ho sognato di cantare (2002), undici canzoni d'amore realizzate con autori e musicisti della sua città - Enzo Gragnaniello, Daniele Sepe, Gigi De Rienzo e lo scrittore-attore Peppe Lanzetta - anticipato dal singolo Mbriacame scritto da Mimmo Di Francia, l'autore di Champagne e di vari successi napoletani, tra cui Ammore scumbinato.
Nel marzo 2002, durante il Festival di Sanremo, Murolo riceve il premio alla carriera, riconoscimento assegnato nel 2000 a Tony Renis e nel 2001 a Domenico Modugno, alla memoria. In occasione del suo novantesimo compleanno Rai Sat Album gli dedica lo special Roberto Murolo Day - Ho sognato di cantare, ideato e condotto da Renzo Arbore, per la regia di Alessandra Rinaldi.
Scompare nella notte tra il 13 e il 14 marzo 2003 a Napoli, nella sua casa del Vomero.
Ennio Morricone nasce a Roma nel 1928. Diplomato al Conservatorio di Santa Cecilia in tromba, composizione, strumentazione, direzione di banda e musica corale, è tra i compositori più celebri e prolifici del Novecento, con circa 500 partiture all'attivo. Autore di composizioni sinfoniche e da camera, di musiche da scena e per trasmissioni radiofoniche, di canzoni e canti popolari, debutta nel cinema con "Il federale" (1961) di Luciano Salce. La celebrità gli arriva, però, solo nel 1964, con la colonna sonora - firmata con lo pseudonimo di Don Savio - di "Per un pugno di dollari" di Sergio Leone, il film che apre la fortunata stagione dello "spaghetti western". Nelle opere successive del regista romano - da "Il buono, il brutto, il cattivo"(1966) a "C'era una volta il West" (1968), fino alla saga gangsteristica di "C'era una volta in America" (1984) - egli continuerà a dare i risultati migliori, creando uno stile originalissimo basato sul particolare uso della voce umana, su insoliti accostamenti di strumenti, su ritmi aggressivi e suoni quasi sperimentali. Mescolando i più diversi linguaggi - dal jazz alla classica, dal rock all'elettronica - egli diviene uno dei compositori più ambiti e ricercati dai cineasti di tutto il mondo: al lavoro in Italia - ricordiamo gli stupendi esiti de "La battaglia di Algeri" (1966) di Gillo Pontecorvo, di "Metti una sera a cena" (1968) di Giuseppe Patroni Griffi, di "Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto" (1970) di Elio Petri, di "Sacco e Vanzetti" (1970) di Giuliano Montaldo - si aggiunge quello svolto in Europa e negli Stati Uniti, con i brillanti risultati conseguiti ne "Il clan dei siciliani" (1969) di Henri Verneuil, in "Maddalena" (1972) di Jerzy Kawalerowicz, in "Mission" (1986) di Roland Joffé, in "The Untouchables - Gli intoccabili" (1987) di Brian De Palma. Colto e raffinato, audace nella sperimentazione ed irresistibile nell'arte del "pastiche", è forse il musicista che meglio ha saputo adattare il linguaggio dei suoni a quello delle immagini. Tra i tanti riconoscimenti che ha ottenuto, spicca il Leone d'oro alla carriera assegnatogli nel 1995 dalla Mostra del cinema di Venezia. Il 28 settembre 2002 dall'Arena di Verona inizia una nuova avventura e una nuova vita artistica per Ennio Morricone che da questo momento si è dedicato principalmente alla direzione d'orchestra. Dopo essere stato omaggiato alla Royal Albert Hall di Londra (10 novembre 2003), con una splendida serata dedicata alla sua carriera ed alla sua vita in occasione del settantacinquesimo compleanno, egli vede ora uscire due dischi completamente incentrati sull'arte sua. Introdotta dalla proiezione di un documentario, ove il maestro romano ha ripercorso i 60 anni della sua carriera, l'intera esibizione ha attinto esclusivamente al catalogo delle colonne sonore, offrendo, ad un pubblico entusiasta e commosso, l'occasione di riascoltare le più coinvolgenti arie da lui realizzate per i film di Sergio Leone e di molti altri cineasti. Il primo, "Arena Concerto" (Euphonia/East West), deriva dai concerti tenuti a Verona, Napoli, Roma, Siviglia ed è parte integrante d'un progetto dedicato agli aspetti più propriamente musicali dell'opera del Maestro, l'altro cd, "Focus" (Universal), nasce dalla collaborazione fra il Maestro e la cantante portoghese Dulce Pontes, conosciuta nel '95, all'epoca della lavorazione del film "Sostiene Pereira".
questa è la colonna sonora che mi piace più in assoluto(oltre il film che è davvero bello)
Alfredo James Pacino nasce il 25 aprile 1940 a New York, nella zona di East Harlem. I genitori, Rose e Salvatore, divorziano quando Al ha solo due anni e il piccolo si trasferisce, con la madre e i nonni, nel Bronx, vicino allo zoo. A tre anni il gioco preferito di Al è recitare per il nonno.
I primi anni della vita di Al Pacino sono molto difficili a causa dell'estrema povertà della famiglia. A scuola non è il migliore, ma gli insegnanti si accorgono molto presto delle sue straordinarie capacita di attore e lo incoraggiano a seguire quella strada. Al si iscrive quindi alla famosa High School of Performing Arts di New York City, ma a diciassette anni la abbandona, va via di casa (con grande stupore della madre) e inizia a cercare lavoro come attore.
Negli anni successivi la vita di Al Pacino si fa ancora piu dura e i soli lavori che riesce a trovare in teatro sono come usciere e maschera. Nel 1961 viene arrestato per porto d'arma abusivo. Nonostante le difficili condizioni di vita, Al continua a sviluppare le proprie capacità di recitazione frequentando l'Actor's Studio di Lee Strasberg e l'Hebert Berghof Studio. Un altro duro colpo arriva con la prematura morte della madre, quando Al ha ventidue anni.
Durante gli anni sessanta Al Pacino lavora in teatro, partecipando a spettacoli di vario genere, da quelli per bambini alle produzioni di Broadway, e nella prima metà degli anni Settanta, con una straordinaria sequenza di film, da Panico a Needle Park (1971) a Il Padrino (1972), da Serpico (1973) a Quel pomeriggio di un giorno da cani (1975), si costruisce la reputazione come uno dei migliori attori del mondo.
Tra i più convinti scapoli d'oro di Hollywood, Al Pacino ha una figlia, Julie Marie, nata nel 1989 dalla relazione con l'insegnante di teatro Jan Tarrant, e due gemelli di 4 anni, avuti dall'attrice Beverly D'Angelo. Tra le sue love story più importanti, quella con Diane Keaton, conosciuta sul set del 'Padrino'.
Nonostante le otto nomination si è aggiudicato solo un Oscar, per Profumo di donna (1992). Nel 2008 il Festival di Roma gli rende omaggio con il premio Marc'Aurelio d'Oro.
Nel 1961 è stato arrestato perché nascondeva un'arma.
Non si è mai sposato, ma ha avuto una figlia, Julie Marie, con l'insegnante di recitazione Jan Tarrant, e due gemelli, Anton e Olivia, con Beverly D'Angelo.
Ha rifiutato la parte del Capitano Willard in Apoclaypse Now, passata poi a Martin Sheen. Disse a Coppola che avrebbe fattoim qualsiasi cosa per lui, ma che non sarebbe mai andato in guerra. Tra gli altri ruoli rifiutati: Han Solo in Guerre Stellari, i protagonisti di Kramer contro Kramer e Pretty Woman.
Nel 1994 ha smesso di fumare due pacchetti di sigarette al giorno per salvaguardare la propria voce.
Ultimamente il suo cachet per un ruolo in un film si aggira sui 10 milioni di dollari. Per Insomnia ne ha guadagnati 11 milioni, per Il Padrino 500.000. Per il terzo episodio della saga dei Corleone ha preteso una parcella di 5 milioni di dollari.
Adora l'opera.
I suoi nonni sono originari di Corleone, come il personaggio da lui interpretato nel 'Padrino'