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maxmillian
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Posted - 16 December 2009 : 22:27:25
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Io_albatros**
Sferzante l’aria davanti al mare gonfio il petto di grigiastre piume apro le arrugginite ali e appare l’oceano di vita intenso di crespe schiume.
Traballo ormai, s’eppur navigato d’ala, perché di vecchie membra son portatore.
Ogni onda ricordare fa, ad ogni folata ormai più forte si alza lo stupore. Del consono reagir cosa sbagliata affidar non posso nemmeno il cuore.
Mi trovo qui a ricordar in questo volo le cose care e amate insieme, Io_albatros che vecchio e solo pensiero intenso ho della mia speme.
Da solitario or sento mancanza d’ammarare la storia mia forse scorretta in questa distesa immensa da viaggiare di sole forze mie mai sorretta.
Navigar per giorni e notti senza planare han scritto sempre poeti e sognatori che il di me bramar entrambi nel cantare si son scordati di tutti i miei dolori.
Dimenticati si son di cose amare che ognun, uccello pure, deve seguire, se certo vuol essere di contare nello spazio del finito e proseguire. Poco è niente, ciò che contenitore gelosamente protesse, fu che gestante baciò con ardore d’amante senza pudore. Riempirlo poi, vita pensò in modo costante,
agevole certo anche se fato gentile non fosse alquanto ma compensò con stupore difetti di natura dispettosa e ostile con pregi che apprezzare son di quei di cuore.
Immenso a contener oceano tempestoso e in batter d’ala sì piccolo da perdersi nell’universo. Una corrente d’aria, corridoio così spazioso che il sollevar e trasportar da venti di traverso appaga l’anima mia di cose, di essenze , di prezioso.
Sicuro che di libeccio ormai preso son nei voluttuosi gorghi e ghirigori, disperato è stanco il corpo e tu lo sai al fin ci credo e chiuderò l’ali senza timori.
Oceano che ami solo chi di profondo ha i guai andare lascerò i pensieri come i sognatori.
Planare potrò in qualche diga o porto senza annegare nel mare dell’oblio cercare pace dentro me che non ho conforto anche se io_albatros volerò alto fino a Dio
Maxmillian 06/02/06
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
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Tofil
Utente Master
2346 Posts
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Posted - 17 December 2009 : 02:36:53
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Max che dirti?Poesie bellissime, dolci e amare allo stesso tempo!
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maxmillian
Utente Master
2849 Posts
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Posted - 17 December 2009 : 12:15:38
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grazie Tofil....e company....
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
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dolce25
Utente Master
929 Posts
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Posted - 17 December 2009 : 18:28:54
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quote: Calpestati valori, agogniate speranze represse da embrioni gelati a senili robot senza tempo. Quale futuro a figli del nulla, nel nulla, dal nulla cresciuti. Vuote campane di vetro e piombo nel respiro, certo rendere loro l’anima cristallo trasparente… non potrà. Velenose parole usate come daghe per mozzar creste da fiduciosi capi chini a preghiera. Si può tessere coperte ormai di solo spinato per creare barriere, trincee e croci, non certo di pentimenti ma di tombali ornamenti. Il tempo incalza e ci accorcia i sogni. Restano i tatoo tribali di sofferenze. Non vedo luce nel buco nero ma spero in un bagliore cosi immenso da indirizzare la genesi tutta nel saldo continente, duro da piantar vero germoglio d’amore, in armoniosa natura accesa nei caldi colori d’autunno… da ri immergervi le ossa.
ti auguro ke i sogni diventano realtà.. è quel bagliore spero lo vedrai presto e ke sia per sempre....
dolce25 |
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disattivato
infame
1 Posts
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maxmillian
Utente Master
2849 Posts
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Posted - 17 December 2009 : 22:12:21
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Io….la prima volta di te
Il rumore del riflusso, tormentato scoglio, lento gioco infranto nel crepuscolare del morente giorno. Lo vedevo specchiato calare sui tuoi occhi. Ventaglio di madreperla, il mare cantava in te, la mia ansia si annidava, tremante la voce all’alabastrate cosce, vergineo marmo, visione furtivamente sperata, rapinata nel scendere, timore e dubbio dell’apparire il nido caldo, vergineo, seppure rasato, sembrava candido nel tramonto che di rossore muore. Giusto il temere l’errore di non essere vero. Ancora misteriosa, la tua voce armonizzava con l’amore. Io la confondevo, l’interpretavo con l’ardore. Già sentii quell’accordata scala* che nei campi vidi poi messi piegare con gentili, brezzati, brividi tonali. Pescatore mi sentivo che reti lanciava, nella piatta barena,** per catturare novellame argenteo di fragile natura. Rapido, fulmineo da tagliare l’onda senza peso. Corpo di muschiata pelle ,odoravi di follia. Io avido fremevo, la tua voce era lenta, provocava il desiderio, si infiltrava , assaliva, stordiva, invadeva. Sei perla da non sciupare, ti coltiverò… mi proposi. Ripresi l’equilibrio nel vedere il futuro. Aspetterò. Riflettei nel giusto, rimpianti non ebbi… non ho.
Maxmillian, 17/02/06
* = Musica ** = Zona paludosa
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
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maxmillian
Utente Master
2849 Posts
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Posted - 17 December 2009 : 22:19:01
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Nebbia
Foschia novembrina, il tuo stratificare al gelido sereno di nottata imponi. Spazzi e visioni recludi al frequentatore della sera ma da schiarite ampie apparire si vede il seduto marinaio alto nel cielo di stelle seminato, a ricordare, al villan temprato, di saggi avi i segreti, per scandire percorsi profani nel gestire ordinati campi, abbondanti messi, potate viti, arrossate distese di bel papavero fluttuante. Nel passo falso, da provocare lo schiocco, l’incauto bracconiere inciampando fa risvegliare l’infeltrito tordo che di fortuna tesoro attinge e fugge, ringraziando d’essere scintilla del divino. Mi specchio nel mio mondo, guardo, svegliato io da spezzato incanto, sono solo ormai… randagia la mia coscienza rimane ad aspettare l’ultima sequenza di questo circo di sbandati, tali sono i progetti miei più efferati, immagine arriva sempre viva ma per fortuna mai tardiva. Fino ai larghi fianchi ti immergi nella pozza sorgiva dove il sole và a lavare i suoi pensieri di giornata prima di immergersi e il di te sognare. Mi entri nelle vuote stanze della mente, muri ormai spariti, fanno unico deserto dove i venti hanno facile spazzura di vittorie spente, con questo vuoto fanno paura anche al combattente che sorpreso cede. Non so se al mese freddo sia il brivido che sento riferito, al quanto dubbio rimane il vuoto nel partire non nell’ignoto ma verso posizione presa, sarà di me dolce la notte… (la morte)
Maxmillian,12/02/06
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
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