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Posted - 16 December 2009 : 15:25:29
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stasera leggerò
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maxmillian
Utente Master
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Posted - 16 December 2009 : 15:37:24
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Siamo tutti canzone
Come un prato, nel mezzo di questo lago d’erba tu sei, sasso che schiaccia il mio sogno, lo seppellisce sempre più giù. Pallida diventa la roccia solo perché sei tu pura acqua. Sembri un gorgo corrente sotterranea dei ricordi, si porta dentro. M’immergo nell’evento come nascituro che esce da quei flutti, inseguo le piume che vi hai lasciato quando sei scesa dal tuo cielo e indossasti le vesti di umana nudità. Mio angelo tagliasti di netto il connesso legame ombelicale. La luce che penetra la vita mi coglie già cambiato. Vedi capelli bianchicci in chi ti sta accanto…. ma fermo il fremito immortale, mi accorgo che, sospinto, entro il folto della foresta, in equilibrio sovrasto il tuo seno… sopra te. Gli occhi miei, inebriati all’istante, riflettono immagini d’azzurro. Dentro la bocca già ti assaggio a sorsi, come luce traforata che attraversa fra aghi di mille abeti cade ormai,come ombra… al suolo. Le labbra di argilla rossa, dolci i contorni di bluastrate murrine.* Il sapore è vivo, mi nutrirei per l’infinità dei pasti… a dissetarmi sto. Ora fiume ora campagna, mille laghi di sentimenti ancestrali. Ci troveremo come acqua che passa, attraversa le città, né esce rallentata, usata, cambiata…..ma viva. In due, ogni volta diversi, a cercarsi nel rinascere, a saziarsi nel sogno di vita. Guardo il soffitto a sciogliersi in acquamarina infinita, libero dal freddo plasmo il cuore con restante corrente d’amore. La mia freccia ora traggo dalla faretra, di cupido la intingo. Ora arco, inarco la schiena, aspetto lo sguardo, il desiderio straripa dal teso volto, ti inondo inebriandoti. Neve al sole sei ormai, ritorni acqua usata, rimani pura. Ritorno argine, in un accordo intonato. Ti amo... ti accolgo, siamo canzone.
Maxmillian,10/10/05
*murrine = vetro caratteristico di Murano ,isola di Venezia
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
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Posted - 16 December 2009 : 21:52:40
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Max più che dirti stupende non so cosa dire
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maxmillian
Utente Master
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Posted - 16 December 2009 : 22:03:54
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e...ti sembra...poco???...grazie di
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
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maxmillian
Utente Master
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Posted - 16 December 2009 : 22:08:29
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ahhhhhhhhhhhhhh avere 18 anni....
Ritorno
Solo il sospiro di un piccolo rivo, questo e basta. Una musica sento dovunque, la tua musica le tue note dolcissime,tenui… tremi. Corro incontro Un luogo comune, sempre là. Un istante sembro solo Sento questo… viso bagnato da lacrime ….non mie
Maxmillian….7/02/1970
Realtà
Scrivo quattro righe, sono tutta la mia tristezza, vi è tutta la mia gioia. Ricordo la mia storia, ricordo di esserci. Ho qualcosa… si forse c’è anch’ora. Mente scorre ricordo cercato lontano, tutto vedo…. ma osservo… è il nulla.
Maxmillian…15/4/ 1970
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
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maxmillian
Utente Master
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Posted - 16 December 2009 : 22:11:10
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Desiderio………. (la vita)
Iniziai (………) ed è quasi finita. Si, inizio e fine, parentesi disegnate attorno alla mia vita, di sincera poesia da te riempite. Troppo corti gli spazzi per i pensieri, poco il tempo dell’emozione, copiosa e arida la sofferenza, eterno attimo per la speranza. Punti fermi, due sorrisi, che gigante han fatto di paternità, l’animo mio. V’ebbi, v’ho, vi avrò in me con la serenità per gli angeli. Se parvenza di gentil verbo, mai trapela da intenti miei, ogni sottil emozione amo nascondere. Anzi di morso e briglie le so dotare, che imbavagliate sembrano rabbia ed ira dell’intimo imprecar, che conflittuamente ho per voi. Ben ricordo gioiosi eventi e tristi, nel cuore han tracciato solchi. Straripanti di felicita alcuni, altri, sì aridi e penetranti da rimaner perenni, per sorte avversa, come vomere su frisata terra. All’afferrar del bel ricordo, fatica fo a reggerlo dal sprofondar su sabbia che livella orme e traccia. Ma il tragico solerte, taglia che il sanguinar copiosamente amaro, pure il burbero temprato, fa tremare. Il suo non è lasciare un segno,ma cancellare il tutto. Vita mia che, come notte passa se venir l’alba deve o come sole sortir impera se fuir nebbia per l’umano brama, riempi d’amor gli spazzi tuoi con solerte bramosia, rallenta il passo tuo, affinché possa godere ancora di attimi di serenità con colei che le parentesi ha riempito di sincera poesia.
Maxmillian…24/11/05
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
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maxmillian
Utente Master
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Posted - 16 December 2009 : 22:22:49
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il primo titolo era..Vietnam
Io ero…..ripetitività
Camminava su fradice foglie, erano marce, era fango velenoso. Camminava su strada, ciottoli di rovo. Camminava, trasudando da scalzi piedi il sangue caldo, prezioso rubino di povertà. Bagnava pantano di scorretta umanità. Povero Cristo, vali meno di pochi talleri. Ti fermi, una sigaretta accendi. L’azzurro fumo sale nel vento, si disperge. Vola a casa tua con struggente pensiero. Grandi occhi da dighe arginati, colmi di cristalli salati. Straripa la lacrima collegando con umida ombra il profilo alle labbra. Gocce bagnate, lucenti coltelli di sofferenza arcana. Cristo il povero piange. Camminava con me che sono… che ero. Uno tra milioni, uno dei milioni, uno che non è più. Esisto, ricordatevi, assieme al mortale gemello da sempre creduto nemico, esisto con Juck. Corriamo nella verde foresta, profuma di datteri. Tutti siam qui non temete, lui ci univa. Il credo del potere assassino, la medicina che il corpo ingozzava e l’animo di bugie saziava. Croce nera o diadema di uncini adornato. Sul braciere di guerra la malvagia legna gettava. D’ingenuità l’odore sento, sempre sangue. Non c’èra paura forse la fame… tremendo ricordo come voglia di felicita dei ricchi aguzzini. Stoltamente passava al camminar tra cadaveri amici al gioir tra i nemici fratelli. Vi giocai. Infernale rumore di bombe, in fondo non erano poi male i magri topi schifosi rimasti. Tutto in un attimo finì anche quello. Paura rimase, il ricordo il risveglio. Arrossati i capelli, ventre squarciato, certo un po’ gonfio. Belle le palme laggiù, son verdi da concime umano ingrassate. Rimango qui come lapide “in memoria…”. Io Juck e pochi… milioni. Certo è, il veder Cristo gettare la cicca per terra, al disgustato gesto seccato di calzar calzari per non ungersi di feccia, ritornare fa il ricordo di amici Juck. Paura non è il passato, timore sta in un verbo solo Ripetitività.
Maxmillian 30/12/70
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
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