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maxmillian
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Posted - 16 December 2009 : 14:04:58
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Speranza di vita
Impalpabile atmosfera… questa sera. Esco… calda e piacevole l’aria, riempio d’un fiato i polmoni... è sincera. Cammino e la poesia riempie la testa. Riverso il mio io nell’esterno, piatto e pacato. Soffermo lo sguardo sul borgo,piccolo miraggio le poche luci si moltiplicano riflesse nello specchio del rivolo. Appoggio le membra sulle vasche del vecchio mulino, ancora ingrossate dal temporale pomeridiano. Ascolto l’acqua, perpetua e chiacchierona schiaffeggiare le pale. Scricchiolio ritmato, musicale nel tempo, per l’ormai snervato legno… mortale. L’enorme pioppo curvato da antichi venti, sembra leggere i miei pensieri. Accendo ,cosa rara, l’adorata pipa inconsciamente preparata. Assaporo il fumo che l’oncia di tabacco rilascia, riempie la gola riscalda il palato sa di vaniglia,mi intontisce mi quieta. Ora ascolto, non c’è silenzio un gracidar di rane e un grillo campestre, campione di canto ricorda paesane feste. Chissà da quando queste stelle mi guardano e continuo il camminar di passo lento. Ora sento il peso del vuoto mio è profondo anche lo sguardo della mia coscienza, forte è che quasi mi opprime. Questa quiete ingigantisce le mie paure. Vibrano dentro i timori nascosti sembrano un eco di barriere escluso. Potessi in contenitore riempirli con ermetica magia e rigettar per sempre in profondi abissi… evadere. Zeus mi guarda... il mio cane ha occhi d’amico, umidi e sinceri, capisce dentro sa che son rivolto altrove. Micidiali pensieri catturano e affogano questa ventata di naturale serenità che ho quando son vivo. Benché con pesante lapide cerchi d'occultare il mio dolore, il rievocar dei tuoi momenti emerge. Tu con me ora non puoi dividere tanta evasiva sobrietà; Ma io… lo stesso letto, la straziante pena vorrei dividere gemello dolore… uniti siamo, c’è spazio per la vita. Insieme abbandoneremo il nero carro, perché sarà per me, se sarà per te,tradita speranza…. misera preghiera. Chi ti ama vive, vivi per chi ti ama. Finalmente termino il passo, rientro in me sensibilmente scosso. Chiudo fuori il mondo. Attenderò con Dio nel cuore… se sarà tragico destino. A domani fato… per adesso sei vivo… ne gioisco.
Maxmillian, 4/07/05
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
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maxmillian
Utente Master
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Posted - 16 December 2009 : 14:16:59
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Primavera
Distratto imbocco il rio. Quanti passi tra queste rive. Un volo radente, l’allodolaio… vellutato aliante della natura, silenzioso… impalpabile, distrae sguardo e pensieri da remoti ricordi. Calpesto foglie... tristi rimembranze di passata stagione. Alzo lo sguardo… orizzonte spazioso, senza fine. Osservo un limpido cielo irreale e d’improvviso l’invernale tabarro si scuote l’ultima polvere di stelle. Ghiacciati cristalli. Si scopre la brulla terra. Campi dormienti sbadigliano al sole, aria fresca… sapori. Stringe la mano giovane la mia… piego lo sguardo, il bimbo sorride dicendo… Com’è strano nonno cos’è ? Arriva... si sente… rispondo. Uguale e diversa da sempre, si apre il mantello. Primavera…
Maxmillian, 8/3/05
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
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maxmillian
Utente Master
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Posted - 16 December 2009 : 14:20:13
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Sogno o pazzia
Entri all’improvviso, il mio respiro del cuore ti accarezza i capelli. Seduto, ti osservo... sembro distratto. D’improvviso ti alzi e mi chiedi dov’è il letto. Cosa fai… mi domando… cosa fai, la mia mano non scende. Ti accarezzo con lo sguardo, impossibile fantasma, con la mente ti stringo. Accendi note diffuse… accordi irreali… sfasati, dicono chi sei. Bella in cerca d’amore e non lo sai. L’inconscio cerca un fiore tra i capelli, bramerebbe una rosa blu, rimane irreale il desiderio ma perché proprio tu. Canzone d’amore accesa dal vento, un solo volto un solo angelo, non ti sento. Prima d’iniziare è già finita. Vorrei alzare il calice alto nella brezza, brindare a te con il mio sonetto, sarà l’unica volta. Promesse, niente di più… statuaria sei, impenetrabile per me. A_ _ _ _ __ _ _ è mattina e tu dormi anch’ora, io non so che dire, capire poi… non ti sveglierò. Ogni mia carezza fa tremare le mani mie. Pensare non oso al male che mi farò mentre strapperò l’anima. Vero è che non si muore per amore e certo è per te si vive... io a pensar senza un domani insieme, stella al mattino… non ti spegnerai negl’occhi miei… affonderai nell’infinito, vivrai della mia luce… Sirio… nel vespro cielo sarai. Promessa non certo di mercante ne di poeta ma d’amante.
Maxmillian 10/08/05
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
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dolce25
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Posted - 16 December 2009 : 14:51:36
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nn servono commenti....
dolce25 |
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maxmillian
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Posted - 16 December 2009 : 15:09:33
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f23]ok dolce continuo
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
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maxmillian
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Posted - 16 December 2009 : 15:15:37
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Inizio di sera…..un continuo di vita
Mi immergo nel tramonto, il cielo appena lavato è cristallo. Alla finestra chiare sagome di lontane colline. Un istante... l’alberato viale, dal lampo di luce velocemente colpito, si addobba come una moltitudine di vetrine a Natale. Ultime gocce, da imbarcate foglie scendono a rivoli. Sono seta da mille bachi tessuta. È nel sereno che il riposo dell’astro di sangue dipinto, inizia, non nella necrosi ma di vita si ispira. E le cose le lascio ora andare come vanno, d’abitudine ormai consolidata. Riempio la mente di brezza leggera e come neve cadi in me. Il tuo paradiso mi copre, imprevedibile ma lo sento difficile. Ti fermo un istante, ripenso al tramonto, poesia racchiusa in un cerchio… un attimo. Mi sento candela di vita che veloce si scioglie al fine di un buio vincente. Ora ti sento, dopo il brivido di gelo, tendo le mani e trovo le tue. L’atto d’amore che sento mi fa chiudere gli occhi affinché tu possa vedere di più, anche lontano e tu ci sei. Regista son io, conduco il ricordo d’amore nell’atto d’amare, fino al delirio spasmodico… insieme per essere completati. Il tuo viso sorride come l’alba bagnata nel tuo umido piacere. Ora le tue mani sono lontane,non stringono più. Sei piuma d’angelo di concentrata pace soddisfatta. Ti scuoti con improvviso brivido sferzante. Il desiderio di te mi impregna, come la notte bacia la luna sulle labbra purpuree, cosi leggera respiri, nella testa mi entra pensiero in musica, ascolto, mi rilasso un momento. Fisso tutti i sogni e scelgo le parole ma non so dirti dove ora tu sei. Sembri estranea al momento… ma di nuovo il lampo illumina il tuo seno… mi incanto. Cancello era un dubbio. Ringrazio te… il suono di te, ricordo l’amore, riaffiora il desiderio. Rivedo il tuo viso. Le tue mani stringono di più per farti ricordare, per farti di nuovo in eterno amare. Spossato sembro vincitore,è solo un rincuorare, il puerile bisogno di porto sicuro. Sono adulto ma nell’unirmi a te sento che ho paura del buio… tenebre di vita o timore di paradiso, forse … sto cercandomi…
Maxmillian, 26/9/05
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
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maxmillian
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Posted - 16 December 2009 : 15:23:54
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questa Dolce25 in riferimento al discorso del fiore in bottiglia...
La tranquilla umanità … bastarda
Affondo le membra mie nei caldi colori di questo autunno. Godo al voluto strisciare dei piedi sulle croccanti foglie che l’alito brinato del vento di tra monte ha steso al suolo. Tranquilla e piacevole la serata, al respirar il fiato s’addensa in opacizzata nuvola. La natura sta prendendo per mano, con voluttà leggera,i suoi possedimenti, per condurli nell’invernata stagione. Momenti così appaganti che solo un celestiale donatore mi concede. Pochi si accorgono di ciò che con semplicità ci completa. Il gradino d’incontro tra noi e il Divino non è poi cosi complesso, ma il suo fuggire da sprecone dita e da ottuse menti, del mortale è ormai d’uso. Come il buon vino che da calice colmo, sortisce senza freno e imprecare fa l’oste, così, uomo stolto, le emozioni spandi sulla tavola della vita. Sembri bimbo e di gioco fai guerre e ingiustizie ma certo di pargolo non hai candore d’animo. Il verbo si vuole sia dell’umano,arma vincente l’usar improprio è sempre di danno e mai d’intelletto. Cosi variata umanità, tra arcobaleno di colorata gente, da unico seme generata, galleggi come isola in tempestoso oceano. Di tanto in tanto, in silenzioso e inesorabile tempo, sprofondi e impantani, senza ritorno, nella melma dell’odio, i tuoi ideali. Mai fosti riflusso d’onda che tempo e respiro lascia ricostruire i suoi tessuti, ma corrosiva forza , da potenti usata, al loro voler immoli. Calpestati valori, agogniate speranze represse da embrioni gelati a senili robot senza tempo. Quale futuro a figli del nulla, nel nulla, dal nulla cresciuti. Vuote campane di vetro e piombo nel respiro, certo rendere loro l’anima cristallo trasparente… non potrà. Velenose parole usate come daghe per mozzar creste da fiduciosi capi chini a preghiera. Si può tessere coperte ormai di solo spinato per creare barriere, trincee e croci, non certo di pentimenti ma di tombali ornamenti. Il tempo incalza e ci accorcia i sogni. Restano i tatoo tribali di sofferenze. Non vedo luce nel buco nero ma spero in un bagliore cosi immenso da indirizzare la genesi tutta nel saldo continente, duro da piantar vero germoglio d’amore, in armoniosa natura accesa nei caldi colori d’autunno… da ri immergervi le ossa.
Maxmillian…lunedì 18/10/05.
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
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