Fine, fine, pioggia di piccole spine, dal cielo velato cadute, spruzzate, paracadutate Fine, fine, che allaga tombini e cantine, in piccole pozze riunite, adunate, a due piedi saltate
Scendi lentamente, portale i miei saluti più sinceri, batti piano sui vetri e sciogli i dispiaceri Scendi piano piano, che ti senta arrivare da lontano, che abbia tempo per riparare, rifiatare
Fine, fine, pioggia e corone di spine, nel cielo imbiancato con cura intrecciate, ad ognuno assegnate Fine, fine, cadono grani e perline, in queste mattine d'estate infiammate a lungo invocate
Scendi lentamente, portale i miei saluti gentilmente, lascia che si riposi e non le manchi niente Scendi piano, piano, gocciolando sul viso e sulla mano, vai dovunque per rinfrescare, dissetare
Vieni ad aiutarmi, so che puoi ascoltarmi Vieni prima che sia tardi
Scendi lentamente, dopo tanto calore, finalmente si riprende respiro e non si sente niente Scendi piano, piano, temporale passato e già lontano, che possiamo dimenticare, riposare…
Lasciami andare a vedere il sogno la velocità il miracolo non fermarmi con uno sguardo triste questa notte lasciami vivere laggiù sull'orlo del mondo solo questa notte, poi tornerò...
Lei sta all’orizzonte. Mi avvicino due passi, lei si allontana due passi. Cammino dieci passi e l’orizzonte si allontana dieci passi più in là. Per molto che io cammini, mai la raggiungerò. A che serve l’Utopia? A questo serve: a camminare.
Eduardo Galeano
Lasciami andare a vedere il sogno la velocità il miracolo non fermarmi con uno sguardo triste questa notte lasciami vivere laggiù sull'orlo del mondo solo questa notte, poi tornerò...
...Tu per noi sei qui fuori no dentro si e io lo so che adesso sei nell'aria quando io sono giù o un'idea non ho più con me camminerai e più energia mi darai
fianco a fianco siamo già percorrendo nuove età noi nel mondo e nei perché per capire quale sia la via la tua strada e la mia
e per noi è così ti parliamo anche se tu non sei qui dimmi un pò che stella sei e ti cercherò nei giorni bui
fianco a fianco siamo già rivivendo la tua età e uno schianto dentro il blu verso un mondo che non c'è quaggiù non lasciare la mia mano ancora tu...
Lasciami andare a vedere il sogno la velocità il miracolo non fermarmi con uno sguardo triste questa notte lasciami vivere laggiù sull'orlo del mondo solo questa notte, poi tornerò...
Daltonici, presbiti, mendicanti di vista il mercante di luce, il vostro oculista, ora vuole soltanto clienti speciali che non sanno che farne di occhi normali.
Non più ottico ma spacciatore di lenti per improvvisare occhi contenti, perché le pupille abituate a copiare inventino i mondi sui quali guardare. Seguite con me questi occhi sognare, fuggire dall'orbita e non voler ritornare.
Primo cliente - Vedo che salgo a rubare il sole per non aver più notti, perché non cada in reti di tramonto, l'ho chiuso nei miei occhi, e chi avrà freddo lungo il mio sguardo si dovrà scaldare.
Secondo cliente - Vedo i fiumi dentro le mie vene, cercano il loro mare, rompono gli argini, trovano cieli da fotografare. Sangue che scorre senza fantasia porta tumori di malinconia.
Terzo cliente - Vedo gendarmi pascolare donne chine sulla rugiada, rosse le lingue al polline dei fiori ma dov'è l'ape regina? Forse è volata ai nidi dell'aurora, forse volata, forse più non vola.
Quarto cliente - Vedo gli amici ancora sulla strada, loro non hanno fretta, rubano ancora al sonno l'allegria all'alba un po' di notte: e poi la luce, luce che trasforma il mondo in un giocattolo.
Faremo gli occhiali così!
(DE ANDRè)
Lasciami andare a vedere il sogno la velocità il miracolo non fermarmi con uno sguardo triste questa notte lasciami vivere laggiù sull'orlo del mondo solo questa notte, poi tornerò...