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 Un angolo di cielo, le nostre Poesie
 Inno alla luna.
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lumière
bannata

1660 Posts
Status: offline

Posted - 23 February 2011 :  16:47:18  Vedi Profilo Send lumière a Private Message
molto toccanti...hai postato due bellissime preghiere..grazie...kiss

Lumière
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poesia
Utente Master

511 Posts
Status: offline

Posted - 24 February 2011 :  10:24:10  Vedi Profilo Send poesia a Private Message
salve carissimi grazie !
poesia


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Oriana
Utente Master

4350 Posts
Status: offline

Posted - 24 February 2011 :  10:30:07  Vedi Profilo Send Oriana a Private Message
Una bella selezione di versi. Complimenti Poesia.



El dormir es como un puente que va del hoy al mañana.
Por debajo, como un sueño, pasa el agua, pasa el alma.

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poesia
Utente Master

511 Posts
Status: offline

Posted - 24 February 2011 :  11:54:11  Vedi Profilo Send poesia a Private Message
Carissime perle voglio postare un poema scritto
da Giovan Battista Marino ,lo dovrò scrivere in due parti perché per copiarlo ci vuole molto tempo, intanto scrivo un breve riassunto dell'opera. Il Marino nel suo poema L'Adone rimangono vivi alcuni episodi fra cui.. quello riportato quì considereto una delle pagine più belle del Marino, in esso il poeta immagina che Mercurio
mentre accompagna Adone attraverso i giardini di venere
narri al giovinetto la leggenda della morte dell'usignolo.
.................


Era notte, il silenzio dominava nei boschi,un giovine venne a ritirarsi in solitudine con il suo Lìuto per sfuggire lapena amorosa
e la città tumultuosa. Mentre suona il lìuto un usignolo si accostò al giovine attratto dalla dolce musica,la potenza del suono
lo soggioca e lo spinge con un impulso invincibile alla gara ineguale. C'è l'estasi insieme al prepotente inpulso di imitare con la sua voce quel dolcissimo canto.,l'avvicinarsi materiale delle due creature dolorose( l'uomo e l'uccellino) determina quasi in un'unione spirituale. Nella solitudine e nel silenzio di quella natura ancora tutta immersa nell'oscurità, l'usignolo acquista un'anima intensamente poetica, anzi pare l'anima stessa della natura che lo circonda.
La gara si svolge fitta, intensa, l'anima delle due creature
rivali son tese nello sforzo come mosse da un magico incanto.

L'uomo a sdegno che un animale così piccolo non solo gareggi con lui ma riesca a superarlo nel paragone. Il suonatore allora imita il suono del lìuto in un frastuono come una battaglia in maniera perfetta da essere impossibile imitarla a sua volta.
Ma l'usignolo riesce a sollevarsi con il suo canto fino a gareggiare il suono del lìuto!
Sono come due combattenti impegnati in un duello emulandosi a vivenda sino a che un ultimo suono, nel momento che sta per spegnersi
accresce la vivacità della sua luce.
L'anima delicata dell'usignolo esalò fuori dal suo corpo sottoforma di un canto,attraverso la sua piccola lingua uscì l'ultima strofa e tutto il suo successo.

..........La morte dell'signolo.

Di quel canto nel ver miracoloso, una istoria narrar bella ti voglio.
Caso in un memorando e lagrimoso da far languir di tenerezza un scoglio. Sfogava con le corde in suon pietoso un solitario amante
il suo cordoglio.Tacean le selve e dal notturno velo era occupato in ogni parte il cielo.
Mentr'addolcìa d'amor l'amaro tosco col suon che I' sonno istesso intento tenne,l'innamorato giovane, ch'al bosco per involarsi
a la città sen venne, sentì dal nido suo frondoso e fosco questo querulo augel batter le penne, e gemendo accostarsi ed invaghito mormorar tra se stesso il suono udito.

L'infelice augellin, che sovra un faggio erasi desto a richiamare il giorno, e dolcissimamente il suo linguaggio supplicava l'aurora a far ritorno, interromper del bosco ermo e selvaggio i secreti silenzi udì d'intorno e ferir l'aure d'angosciosi accenti del trafitto d'amor gli alti lamenti.
Rapito allora e provocato insieme dal suon che par ch'a se l'inviti e chiami, da le cime de l'arbore supreme scende pan piano in su i più bassi rami e ripigliando le cadenze estreme, quasi ascoltarl
ed emularlo brami, tanto s'appressa e vola e non s'arresta ch'alfin
viene a posargli in su la testa.

Quei, che le fila armoniche percote, sente, il lieve peso, anzi il tenor de le dolentoi note più forte intanto ad iterare ha preso,
e I' miser rosignol quanto più pote segue suo stile ad imitarlo inteso. Quei canta e nel cantar geme e si lagna, e questo il canto e il gemito accompagna.

E quivi l'un su I'flebile strumento a raddoppiar i dolorosi versi
e l'altro a replicar tutto il lamento come pur del suo duol voglia dolersi; tenean con l'alternar del bel concerto tutti i lumi celesti a sé conversi, ed allettavan pigre e taciturne vie più dolce a dormir l'ore notturne.

Da principio colui sprezzò la pugna, e volse de l'augel prendersi gioco. Lievemente a grattar prese con l'ugna le dolci linee e poi fermossi un poco. Aspetta che I'passaggio al punto giungna l'altro,
e rinforza poi lo spirto fioco, e di Natura infaticabil mostro,
ciò ch'ei fa con le man, rifà col rostro.
Quasi sdegnando il sonatore arguto de l'emulazion gli alti contrasti
e che seco animal tanto minuto, non che concorra, al paragon sovrasti,
comincia a ricercar sopra il lìuto del più difficil tuon gli ultimi tasti; e la linguetta garrula e feconda ostinata,
a cantar sempre il seconda.
Arrossisce il maestro e scorno prende che vinto abbia a restar
da si vil cosa, volge le chiavi, i nervi tira e scende con passata maggior fino alla rosa.Lo sfidator non cessa, anzi gi rende ogni regola sua più vigorosa; e secondo che l'altro or cala,or cresce,
labirinti di voce implica e mesce.

Quei di stupor allor dovenne un ghiaccio e disse irato: Io t'ho sofferto un pezzo. O che tu non farai questa ch'io faccio,o ch'io vinto ti cedo e I' legno spezzo.
Recossi poscia il cavo arnese in braccio e come in esso
a far gran prove avvezzo, con crome in fuga e sincope a traverso pose ogni studio a variare il verso.
Senza alcuno intervallo e piglia e lassa la radice del manico e la cima, e come il trae la fantasia s'abbassa, poi risorge in un punto e si sublima,talor trillando al canto acuto passa, e col dito maggior tocca la prima,talor ancora con gravità profonda,,
vola su per le corde or basso or alto più che l'istesso augel
la man spedita;di giù di su con repentino salto van balenando
le leggiere dita. D'un fier conflitto e d'un confuso assalto inimitabilmente i moti imita, ed agguaglia col suon de' dolci carmi
i bellicosi strepiti de l'armi.
Timpani e trombe e tutto ciò che quando serra in campo le schiere, osserva Marte i suoi turbini spessi accelerando,ne la dotta suonata
esprime l'arte. E tuttavia moltiplica suonando le tempedte de' groppi
in ogni parte, e mentr'ei l'armonia così confonde,
il suo competitor nulla risponde.
Poi tace e vuol veder se l'augelletto col canto il suon per pareggiarlo adegua. Raccoglie quello ogni sua forza al petto
né vuole in guerra tal pace né tregua, ma come un debil corpo e pargoletto esser può mai ch'un sì gran corso segua?
Maestria tale ed arteficio tanto semplice e natural
non cape un canto!
Poiché molte e molt'ore ardita e franca pugnò del pari la canora coppia, ecco che il povero augel alfin si stanca e langue e sviene
infievolisce e scoppia. Così qual face che vacilla e manca e maggior nel mancar luce raddoppia, da la lingua che mai ceder non volse
il dilicato spirito si sciolse.
Le stelle poco dinanzi innamorate di quel soave e dilettevol canto
fuggir piangendo, e da le logge aurate s'affacciò l'alba
e venne il Sole intanto.
Il musico gentil per gran pietate l'estinto corpicel lavò col pianto ed accusò con lacrime e querele la propria crudeltà che I' destin crudele.
Ed ammirando il generoso ingegno fin negli aliti estremi invitto e forte, nel cavo ventre del sonoro legno, il volse seppellir dopo la morte.
Né dar potea sepolcro unqua più degno a sì nobil cadavere la sorte.
Poi con le penne de l'augello istesso, vi scrisse di sua man
tutto il successo.

.............




























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poesia
Utente Master

511 Posts
Status: offline

Posted - 02 March 2011 :  12:43:08  Vedi Profilo Send poesia a Private Message
Le montagne.

Cime innevate
d'immense altezze
e candidi silenzi.

Nel suo chiaror
splende la Luna e tremule,
brillano le stelle.

Dolce armonia!

In quell'incanto,
le bianche alte vette
pare che vogliano,
baciare il cielo

Sperduto,
tra i gelidi silenzi
un uomo spera!

Mani tremanti,
mentre ulula il vento,
s'innalza nell'immenso
una preghiera



Giuliana Marinetti




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Morris
Utente Master

1327 Posts
Status: offline

Posted - 02 March 2011 :  13:37:56  Vedi Profilo
Bella senza ombre!

Sir Morris



Seppellirò ogni tua parola... svuotando la tua memoria!
Alla fine... non avrai mai vissuto!
Io sono già morto... non potrai ferirmi!

Sir Morris

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maxmillian
Utente Master

2849 Posts
Status: offline

Posted - 02 March 2011 :  14:14:19  Vedi Profilo  Click to see maxmillian's MSN Messenger address Send maxmillian a Private Message


nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro...
Maxmillian

amare.... non aver più nulla d'appagante da desiderare...
Maxmillian


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