Tieni stretto ciò che è buono, anche se è un pugno di terra. Tieni stretto ciò in cui credi, anche se è un albero solitario. Tieni stretto ciò che devi fare, anche se è molto lontano da quì. Tieni stretta la vita, anche se è più facile lasciarsi andare. Tieni stretta la mia mano, anche quando mi sono allontanato da te.
Tieni stretto ciò che è buono, anche se è un pugno di terra. Tieni stretto ciò in cui credi, anche se è un albero solitario. Tieni stretto ciò che devi fare, anche se è molto lontano da quì. Tieni stretta la vita, anche se è più facile lasciarsi andare. Tieni stretta la mia mano, anche quando mi sono allontanato da te.
Casa fatta d'aurora e di tramonto, casa fatta di nuvole, e di acquazzoni, casa fatta di nebbia, casa di pioggia, casa di polline, casa di locuste, nuvole nere sono alla tua porta e un sentiero di nubi oscure, sul quale guizza il fulmine. Eccoti la mia offerta,o dio, ho preparato il fumo sacro. Rinfrescami le membra, il corpo e il pensiero. Distogli ogni incantesimo da me, scaccialo lontano. Ecco,sono sanato, rinnovato è il mio spirito, felice io cammino. Così possa avanzare nella vita, inaccessibile al dolore, pieno di sentimento, come in passato,circondato da nuvole, piogge abbondanti,piante rigogliose, su sentieri di polline. Possa bellezza sempre accompagnarmi, dietro di me,di fronte a me, sopra di me,sotto di me, e tutt'intorno a me. In bellezza concludo.
* Navaho *
Tieni stretto ciò che è buono, anche se è un pugno di terra. Tieni stretto ciò in cui credi, anche se è un albero solitario. Tieni stretto ciò che devi fare, anche se è molto lontano da quì. Tieni stretta la vita, anche se è più facile lasciarsi andare. Tieni stretta la mia mano, anche quando mi sono allontanato da te.
Tieni stretto ciò che è buono, anche se è un pugno di terra. Tieni stretto ciò in cui credi, anche se è un albero solitario. Tieni stretto ciò che devi fare, anche se è molto lontano da quì. Tieni stretta la vita, anche se è più facile lasciarsi andare. Tieni stretta la mia mano, anche quando mi sono allontanato da te.
La nascita di una nuova creatura in un villaggio indiano era qualcosa di bello, come in tutte le famiglie, molte leggende narrano di donne che per partorire si allontanavano dal villaggio di molte miglia, affinchè potesse avere, lei e il nascituro, i favori del grande spirito. La mortalità infantile era altissima, partorivano quasi sempre senza assistenza, spesso in posizioni accovacciate per favorire la fuoriuscita del feto, spesso anche le madri morivano in seguito alle infezioni da parto. Durante il periodo della gestazione usavano il potere che gli era stato donato per pregare le entità superiori affinchè il piccolo potesse vivere forte e coraggioso, le stesse preghiere e le stesse raccomandazioni venivano invocate da uomini di medicina della tribù, le gestanti durante il periodo di gestazione erano curate amorevolmente da tutti i componenti. In alcune tribù i riti legati alla nascita,iniziavano molto tempo prima dell'evento.
Tra i Navajo la gestante richiede una particolare benedizione affinchè il parto avvenga senza problemi, a volte si impiegava una collana di perline, ogni componente del clan pregava per la nascita e inseriva una perlina nella collana del nascituro. a parto avvenuto la collana sarebbe stata per sempre del nuovo venuto, essa era ricca di preghiere e di invocazioni, e di potere dell'intero clan. Lo Sciamano che canta nel giorno del parto, utilizza una fascia bianca perchè il bianco è il simbolo della purezza e della fecondità. A parto avvenuto le levatrici cantano in modo sacro per donare vita lunga e felice ,massaggioano bambino e partoriente con erbe medicinali, con unguenti, le lavano addome , seni braccia e gambe,erbe come il biancospino, l'acoro foglie di lampone, corbezzolo e ginepro sono le più usate, immerse prima nelle acque di un fiume.
In altre tribù, per favorire il recupero del nascituro, si usano erbe "ricostituenti" . Se prima dell'evento la donna era al centro dell'attenzione, dopo il parto tutte le premure sono per il piccolo.
Lo Sciamano durante la gestazione, spesso va dalla donna per farsi raccontare di strani movimenti nel ventre materno del piccolo ed egli, da questi segni intepreta quella che sarà la vita e il futuro del piccolo. Appena nato i parenti del piccolo controllano se ha delle macchie ( voglie) sul corpo, anch'esse simbolo di potere, se per esempio ne trovano una, come tra i Delaware, ad essa si associua una vita breve o lunga, felice o infelice. A volte il segno può essere riconducibile a un sogno che il padre o la madre del piccolo hanno fatto e in quel caso esso identifica il "mestiere" che il piccolo farà da grande, altre volte quel segno è simbolo di rivalità nei confronti di qualcuno della tribù. Se per esempio il segno è in fronte si pensava che esso indicasse il pensiero verso una persona particolare, se era sul torace, che la nascita poteva aver offeso qualcuno, se era sulle gambe era auspicio di vita lunga e movimentata, se era sulle braccia indicava capacità di medicina , se era sul collo indicava l'essere che pensava prima di agire.
A volte, soprattutto nelle nazioni dell'est, i parenti assistono al parto, e in quel caso, il compito di ognuno è quello di individuare nel piccolo "qualche segno importante". Per esempio, se nasce con gli occhi aperti indica istintiva visione del pensiero sviluppata, se con gli occhi chiusi riflessivo, se con le mani aperte indica generosità se con le mani chiuse indica introspezione, ecc ecc. A volte, dai segni che precedono il parto si intuisce la strada che seguirà il bimbo, se si muove molto nel ventre è segno di guerriero forte e coraggioso, se sta fermo, probabile crescita nel mondo del sacro, e poi, a seconda dei movimenti si sa già cosa rappresenterà nel villaggio, se sarà un guerriero o un capo di guerra, o un cacciatore, o un cercatore di piste.
MORTE
Tra gli Apache, la morte in se stessa non era un argomento che venisse discusso a fondo. Il timore degli Apache per la morte e per gli spiriti dei morti dissuadeva dal parlarne in termini astratti. Quando si parlava di persone scomparse, non si impiegava, generalmente, il termine "morto"; era uso piu' comune dire "colui che se ne e' andato. La morte non era evento da commemorare e non esistevano canti di morte. Quando moriva qualcuno, il suo nome non veniva piu' pronunciato, in quanto tabu'. (Da qui' si spiegano, probabilmente, le scarse notizie sui nomi dei vecchi Apache). Se il defunto aveva un nome comune, per un certo tempo si impiegavano elaborati eufemismi per evitare di usarlo. Tuttavia, dopo un certo numero di anni, era non soltanto permesso, ma veniva considerato un onore chiedere alla famiglia di dare il nome del loro defunto a un bambino o a un neonato. Una simile richiesta era accompagnata da un consistente dono.
Tra i Chiricahua, l'ingresso dell'altro mondo era raffigurato come un con con il vertice in basso di sabbia sciolta; all'estremita' inferiore del cono vi era una specie di finestra sul mondo inferiore. Una persona che stava morendo era vista come se scivolasse lungo le pareti del cono; se si riprendeva dal coma profondo voleva dire che era riuscita a inerpicarsi lungo le pareti. Uno che aveva avuto un'eperienza simile disse: “Laggiu' hanno le stesse usanze che abbiamo noi... La gente rimane della stessa eta' che aveva quando e' morta; non esiste malattia, morte, dolore o rimpianto. I buoni e i cattivi si trovano laggiu' assieme....E' come se ogni cosa fosse stata trasportata in un altro paese”.
Dopo la battaglia di Little Big Horn, i Lakota onorarono i loro morti, se nobili, e se appartenenti a caste militari, unendoli inseme in un unica tenda e arsi li, alcuni furono seppelliti, altri ebbero l'onore di essere esposti all'aperto.
Tra i cheyenne invece l'usanza era quella di seppellirli in piedi, dentro la roccia.
Passion & style
Topic Locked
39178 Posts
Posted - 30 July 2009 : 00:47:45
...Il Mondo dei Sogni...
20338 Posts
