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 Un angolo di cielo 2 poesie nel mondo
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Graffio
Utente Master

1470 Posts
Status: offline

Posted - 19 October 2008 :  17:08:51  Vedi Profilo Send Graffio a Private Message  Rispondi quotando



Potremmo dire che c’è un Dioniso nel nostro corpo
che stà aspettando di essere contattato
e di darci accesso alla ricchezza delle sue emozioni
e dei suoi sentimenti












Rafaèl Lopez-Pedraza
(Dioniso in Esilio.La Repressione del Corpo e delle Emozioni)












Una Fantasticheria memorabile

Mentre camminavo fra i fuochi dell' Inferno, deliziato da quei godimenti del genio che agli Angeli appaiono come tormento e insania, raccolsi alcuni dei loro Proverbi; pensando che così come i detti che s'usano in una nazione ne designano il carattere, allo stesso modo i Proverbi dell' Inferno renderanno palese la natura della sapienza Infernale meglio di una qualsiasi descrizione di edifici o abbigliamenti.

Quando me ne tornai a casa, sull'abisso dei cinque sensi, dove uno scosceso pendio minaccia il mondo presente, vidi un Diavolo possente ravvolto in nuvole nere che si librava sui fianchi della roccia: con fuochi corrosivi scriveva la frase seguente, che ora le menti degli uomini percepiscono, e sulla terra la leggono:

Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi?
- William Blake –



-Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza

-Io sono semplicemente convinto che qualche parte del Sè o dell'Anima dell'uomo non sia soggetta alle leggi dello spazio e del tempo

-La vostra visione diventerà chiara solo quando guarderete nel vostro cuore. Chi guarda all'esterno, sogna. Chi guarda all'interno, apre gli occhi

-Poiche' l'europeo non conosce il proprio inconscio, non capisce l'Oriente e vi proietta tutto cio' che teme e disprezza in se stesso

(C.G.Jung )


Ammiro chi resiste.Chi ha fatto del dolore carne,sudore,sangue.Ed ha dimostrato senza
Troppe storie,che è possibile vivere,e vivere in piedi ,anche nei momenti peggiori

(Luis Sepùlveda)

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Graffio
Utente Master

1470 Posts
Status: offline

Posted - 08 November 2008 :  17:59:12  Vedi Profilo Send Graffio a Private Message  Rispondi quotando





quella, che tu credevi un piccolo punto della terra,
fu tutto.
e non sarà mai rubato quest'unico tesoro
ai tuoi gelosi occhi dormienti.
il tuo primo amore non sarà mai violato.

virginea s'è rinchiusa nella notte
come una zingarella nel suo scialle nero.
stella sospesa nel cielo boreale
eterna: non la tocca nessuna insidia.
Giovinetti amici, più belli d'Alessandro e d'Eurialo,
per sempre belli, difendono il sonno del mio ragazzo.
l'insegna paurosa non varcherà mai la soglia
di quella isoletta celeste.

E TU NON SAPRAI LA LEGGE
CH'IO, COME TANTI, IMPARO,



fuori del limbo non v'è eliso.

(Elsa Morante -L’isola di Arturo- )






Una Fantasticheria memorabile

Mentre camminavo fra i fuochi dell' Inferno, deliziato da quei godimenti del genio che agli Angeli appaiono come tormento e insania, raccolsi alcuni dei loro Proverbi; pensando che così come i detti che s'usano in una nazione ne designano il carattere, allo stesso modo i Proverbi dell' Inferno renderanno palese la natura della sapienza Infernale meglio di una qualsiasi descrizione di edifici o abbigliamenti.

Quando me ne tornai a casa, sull'abisso dei cinque sensi, dove uno scosceso pendio minaccia il mondo presente, vidi un Diavolo possente ravvolto in nuvole nere che si librava sui fianchi della roccia: con fuochi corrosivi scriveva la frase seguente, che ora le menti degli uomini percepiscono, e sulla terra la leggono:

Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi?
- William Blake –



-Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza

-Io sono semplicemente convinto che qualche parte del Sè o dell'Anima dell'uomo non sia soggetta alle leggi dello spazio e del tempo

-La vostra visione diventerà chiara solo quando guarderete nel vostro cuore. Chi guarda all'esterno, sogna. Chi guarda all'interno, apre gli occhi

-Poiche' l'europeo non conosce il proprio inconscio, non capisce l'Oriente e vi proietta tutto cio' che teme e disprezza in se stesso

(C.G.Jung )


Ammiro chi resiste.Chi ha fatto del dolore carne,sudore,sangue.Ed ha dimostrato senza
Troppe storie,che è possibile vivere,e vivere in piedi ,anche nei momenti peggiori

(Luis Sepùlveda)

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Graffio
Utente Master

1470 Posts
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Posted - 08 December 2008 :  13:03:26  Vedi Profilo Send Graffio a Private Message  Rispondi quotando




L’amore individuale di Psiche per Eros,


amore che esce dall’oscurità differenziata,
non è solo un elemento fondamentale
ma è il fondamentale elemento
di individuazione femminile.






L’individuazione femminile
e lo sviluppo individuale del femminile
avvengono sempre attraverso l’amore,
e proprio qui stà il significato principale del mito di Psiche







Erich Neumann
Amore e Psiche.
Un interpretazione della Psicologia del Profondo.









Una Fantasticheria memorabile

Mentre camminavo fra i fuochi dell' Inferno, deliziato da quei godimenti del genio che agli Angeli appaiono come tormento e insania, raccolsi alcuni dei loro Proverbi; pensando che così come i detti che s'usano in una nazione ne designano il carattere, allo stesso modo i Proverbi dell' Inferno renderanno palese la natura della sapienza Infernale meglio di una qualsiasi descrizione di edifici o abbigliamenti.

Quando me ne tornai a casa, sull'abisso dei cinque sensi, dove uno scosceso pendio minaccia il mondo presente, vidi un Diavolo possente ravvolto in nuvole nere che si librava sui fianchi della roccia: con fuochi corrosivi scriveva la frase seguente, che ora le menti degli uomini percepiscono, e sulla terra la leggono:

Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi? - William Blake –



-Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza

-Io sono semplicemente convinto che qualche parte del Sè o dell'Anima dell'uomo non sia soggetta alle leggi dello spazio e del tempo

-La vostra visione diventerà chiara solo quando guarderete nel vostro cuore. Chi guarda all'esterno, sogna. Chi guarda all'interno, apre gli occhi

-Poiche' l'europeo non conosce il proprio inconscio, non capisce l'Oriente e vi proietta tutto cio' che teme e disprezza in se stesso
(C.G.Jung )


Ammiro chi resiste.Chi ha fatto del dolore carne,sudore,sangue.Ed ha dimostrato senza
Troppe storie,che è possibile vivere,e vivere in piedi ,anche nei momenti peggiori
(Luis Sepùlveda)



"Chi ama davvero ama il mondo intero,
non un solo individuo in particolare"
(Erich Fromm -l'Arte d'Amare)






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G.
Utente Master

12559 Posts
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Posted - 08 December 2008 :  16:19:57  Vedi Profilo Send G. a Private Message  Rispondi quotando


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n/a
deleted

6243 Posts
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Posted - 09 December 2008 :  06:38:39  Vedi Profilo Send n/a a Private Message  Rispondi quotando


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tessa47
Utente Master

6284 Posts
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Posted - 09 December 2008 :  22:44:15  Vedi Profilo Send tessa47 a Private Message  Rispondi quotando



Domani è un altro giorno...




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Graffio
Utente Master

1470 Posts
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Posted - 28 December 2008 :  16:03:58  Vedi Profilo Send Graffio a Private Message  Rispondi quotando




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Gaspare Landi :incontro di Ettore con Andromaca


Fermiamoci alla descrizione di Ettore,che da un lato è estremamente semplice,dall’altro vede la critica concorde nel considerarla la figura più completa e poetica,tale da far supporre che essa fosse preferita anche da Omero.
Analogamente da quanto rileviamo dal romanziere moderno,Omero,che pure parla in terza persona,descrive in sostanza il rapporto col figlio dalla parte del padre.
Attraverso lo studio dei primitivi,apparentando i padri attraverso i millenni e le culture più diverse,il rapporto di Ettore col figlio non è dato.Il piccolo Astianatte se ne stà fiducioso in braccio alla nutrice(Iliade,VI,467)e alla madre (ibidem,482).Ma quando il padre vuole sollevarlo si ritrae spaventato.A differenza del contatto del bambino con la donna,quello con lui non è dato originario.Ovviamente Omero non lo racconta usando questi termini,ma attraverso immagini significative per la sua epoca e anche per noi più convincenti di concetti moderni.L’uomo appare difatti al bambino come una tremenda divinità minacciosa,racchiusa in armi di bronzo,sovrastata da un elmo dove fluttua una criniera di cavallo.(ibidem,469-70)
I genitori sorridono.Ettore posa l’elmo e a questo punto può baciare e prendere in braccio il bambino.
Lo solleva in alto,rivolgendo al padre Zeus la preghiera che,un giorno,questo figlio sia considerato più forte del padre.
Come sono lontane le meschinità moderne,inclusa quella che “abbiamo” cercato di scaricare sui Greci chiamandola complesso di Edipo,secondo cui la materia prima del rapporto tra padre e figlio sarebbe,nelle due direzioni,l’invidia!






Lasciamo ora una attimo questo quadro familiare-esso sì,invidiabile- e interroghiamoci sul senso simbolico del rapporto mediato dal diaframma duro e freddo dell’armatura.
Abbiamo detto che il padre costituisce per la civiltà il gigante dai piedi d’argilla,la sua originaria istituzione onnipotente ma segretamente fragile perché,a differenza del ruolo della madre,va continuamente ricostruita presso ogni generazione e in ogni individuo.Ogni istituzione veramente nuova,ogni costruzione culturale che sia insieme rivoluzionaria e neonata,si caratterizza per onnipotenza e rigidità,fanatismo e aggressività.

Per conpensare e negare anche di fronte a se stessa la propria condizione precaria la sorregge con ghigliottine e con armi,con l’eliminazione dell’avversario e del dubbio.
Così è il padre ancor oggi a paragone della madre.
Non tanto dunque,il maschio a paragone della femmina,che sappiamo già essere zoologicamente più aggressivo(ma non sempre) bensì proprio l’istituzione culturale del padre,che sappiamo,e che sa di essere bisognosa di armature per sopravvivere.
Ecco perché gli uomini-I PADRI non I MASCHI-inventano le leggi,lo stato e le armi.Queste ultime sono probabilmente il prolungamento culturale ,non del pene,ma di difese legate all’angoscia di non esistere:



come è noto anche fra i leoni il pene è riservato ai maschi,eppure l’uccidere spetta alle femmine.L’aggressività del padre umano no è una condizione di natura:esprime al contrario ,il terrore di tornare ad essa.Se in una cultura la madre perde la propria autorità,continua ad essere madre.Se la perde il padre,egli smarrisce il senso del suo essere..
Se in ogni società ipadri si differenziano dalle madri per autoritarismo e aggressività,ciò non è conseguenza di un istinto,che già fra gli animali caratterizzerebbe i maschi per la propensione combattiva, ma di un ruolo successivamente acquisito,della specifica condizione ansiogena che essi si sono assegnati al centro della civiltà;condizione di cui non necessariamente godono e che spesso,come l’elmo di Ettore,spaventa inutilmente i figli.





L’elmo di Ettore non ci insegna solo questo.Ci insegna anche che un padre potrebbe capire le paure che al figlio ispirano i suoi armamenti lucenti;
potrebbe allora sorridere e,deposta la corazza,abbracciarlo non molto diversamente da quanto farebbe la madre.





La saggezza di Omero non si ferma però a questo e prospetta quella alternativa tragica che la storia,navigando verso noi sul sangue,sembra averci consegnato.




(…) (?)








Luigi Zoja (Coltivare l’Anima)

Moretti e Vitali,1999











“ O gente benpensante!”esclamai sorridendo
“Passione!Ebrietà!Follia!Voi ve ne state tranquilli,impassibili,
voi gente morale!
Condannate l’ubriaco,inorridite del pazzo e passate oltre come fanno i preti
per la vostra strada,ringraziando Dio con un animo fariseo che non v’ha fatto
come uno di questi.Io mi sono ubriacato più di una volta,le mie passioni non sono mai state molto lontane dalla pazzia:eppure non mi pento né di questo né di quello;
anzi,nei miei limiti ho potuto rendermi conto che tutti gli uomini straordinari,tutti quelli che hanno realizzato qualche cosa di grande,d’incredibile,sono stati in ogni
tempo diffamati come pazzi e ubriachi.
Ma anche nella vita comune è insopportabile sentir gridare dietro a ognuno
che abbia osato un’azione appena appena libera,nobile,o in qualunque modo inattesa:
quello è ubriaco,quello è “toccato”!Oh vergognatevi ,voi sobri,vergognatevi voi savi!”

Johann Wolfgang von Goethe (I Dolori del Giovane Werther)




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