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Graffio
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Posted - 24 November 2007 : 18:33:56
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Mi diceva ieri Vanni Scheiwiller che è difficile parlare con chi non è più. Eppure questo libro è un dialogo con i morti, con coloro che si ripetono nei freschi volti dei ragazzi. Quei giovani che non riescono a vedere chi ancora Scrive le sue memorie da un sottosuolo di giovinezza.
Quando dormo sogno e il sogno è la più grande armonia dell’universo. Nel sonno ci si ristora e quando si riesce a sognare si raggiunge la perfezione assoluta. anche negli incubi l’uomo è finalmente in pace, anche se si trascina i sui stessi enigmi. ci sono enigmi nella vita che vengono restituiti dal sogno, che vengono pianificati come panni puliti al sole. Io sono rimasta bambina perché ho avuto la capacità di sognare e di vedere come in uno specchio che ho avuto un’esistenza quasi perfetta.A livello di sogno,non di agonia. Non prego più,ma Dio mi ha lasciato il sogno e nel sogno,grazie a Dio,non vedo più né amatori né editori, e nemmeno me stessa.Vedo solo il piacere dell’immagine, e nulla può più farmi del male. Le immagini scorrono velocemente su un video segreto, come se fossero condotte da una manovella dei fratelli Lumière. Mi sveglio soltanto quando mi accorgo che a guidare la manovella è Pier Paolo Pasolini.
Alda Merini
Che ne sapete se un qualsiasi uccello che taglia le strade dell’aria non sia in realtà un immenso mondo di delizie raccchiuso dai vostri cinque sensi?
(Blake)
Se fin dalla prima infanzia non fossi vissuto a contatto con animali selvatici, forse sarei diventato un ingegnere.
(Konrad Lorenz)
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Hathor
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Posted - 25 November 2007 : 10:39:29
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Meravigliosa questa poesia di Alda Merini!
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Graffio
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Posted - 19 December 2007 : 17:17:02
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Un abbraccio Hathor
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Edward Burne-Jones, Pan e Psiche
In quanto Dio di tutta la natura,Pan personifica per la nostra coscienza ciò che è completamente o soltanto naturale, il comportamento nel suo corso completamente naturale. Il comportamento il cui corso è naturale è,in un certo senso divino; è un comportamento che trascende il giogo umano degli scopi: è interamente impersonale,oggettivo,inesorabile. La causa di un tale comportamento è oscura; nasce repentinamente,spontaneamente.
... ]Perciò il chiamare”paranoide” un azienda significa esaminare come essa si presenti in atteggiamenti difensivi, in sistematizzazioni e codici segreti; significa esaminare la relazione delirante tra le coseche produce e il modo in cui ne parla,che rende tanto spesso necessarie vistose distorsioni del significato di parole come “buono”,”onesto”,”vero”,”sano”.
Il chiamare un edificio “catatonico” o”anoressico” significa esaminare come si presenta,i comportamenti che rende manifesti nella sua struttura così alta,scheletrica,rigida,scarna, senza un filo di grasso,nella sua facciata vitrea, nella sua freddezza desessualizzata, nella rabbia repressa ma esplosiva,
e nell'atrio vuoto suddiviso da pilastri verticali.
James Hillman(-Saggio su Pan-) James Hillmann(-L'Anima del Mondo e il Pensiero Del Cuore-)
Che ne sapete se un qualsiasi uccello che taglia le strade dell’aria non sia in realtà un immenso mondo di delizie raccchiuso dai vostri cinque sensi?
(Blake)
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Graffio
Utente Master
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Posted - 02 January 2008 : 18:01:05
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“Perchè ti scrivo tutto questo? Cosa significano queste confessioni lunghe e troppo intime? A questo punto forse ti sarai stufata, sbuffando avrai sfogliato una pagina dopo l'altra. Dove vuole andare,ti sarai chiesta,dove mi porta? E' vero,nel discorso divago,invece di prendere la via principale spesso e volentieri imbocco umili sentieri. Do l'impressione di essermi persa e forse non è un 'impressione: mi sono persa davvero. Ma è questo il cammino che richiede quello che tu tanto ricerchi, il centro.”
Susanna Tamaro (Va Dove Ti Porta Il Cuore)
Che ne sapete se un qualsiasi uccello che taglia le strade dell’aria non sia in realtà un immenso mondo di delizie raccchiuso dai vostri cinque sensi?
(Blake)
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Graffio
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Posted - 15 January 2008 : 21:50:58
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É noto quel che esigo dai filosofi, porsi cioè,al di là del bene e del male -avere sotto di sé l'illusione del giudizio morale. Questa esigenza consegue a una idea che è stata da me formulata per la prima volta: che non esistono per nulla fatti morali. Il giudizio morale ha in comune con quello religioso la credenza in realtà che non lo sono
La morale è solo una interpretazione di determinati fenomeni, o per parlare con una maggior precisione,una falsa interpretazione. Al pari di quello religioso,il giudizio morale appartiene a un grado di ignoranza al quale manca ancora il concetto stesso del reale, la distinzione del reale e dell'immaginario: cosicchè a un tal grado,'verità' designa cose che noi oggi chiamiamo soltanto 'chimere'.
In tutti i tempi si è voluto 'migliorare' gli uomini: sopratutto a questo si è dato il nome di morale. Ma sotto la stessa parola sta nascosta la massima diversità di tendenze. Sia, l'addomesticamento della bestia uomo, che l'allevamento di un cero genere di umanità sono stai detti 'miglioramento': solo questi termini zoologici esprimono realtà -certo,realtà di cui il tipico miglioratore, il 'prete',non sa nulla, non vuole sapere nulla.. Chiamare miglioramento l'addomesticamento di un animale è quasi una facezia per le nostre orecchie.Chi sa che cosa avviene nei serragli, dubita che quivi la bestia venga 'migliorata'. Essa viene infiacchita,viene resa meno nociva, diventa grazie al dolore,alle ferite,alla fame, una bestia malaticcia
Friedrich Wilhelm Nietzche (Crepuscolo Degli Idoli)
Che ne sapete se un qualsiasi uccello che taglia le strade dell’aria non sia in realtà un immenso mondo di delizie raccchiuso dai vostri cinque sensi?
(Blake)
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Graffio
Utente Master
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Posted - 13 February 2008 : 15:44:36
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In ogni cambiamento c’è qualcosa d’ infame E di piacevole al tempo stesso, qualcosa che ha dell’infedeltà e del cambiamento di casa..
Questo basta a spiegare la rivoluzione francese
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-In Francia mi annoio,principalmente perché qui tutti somigliano a Voltaire. Emerson nei suoi ‘Uomini Rappresentativi’ ha dimenticato Voltaire. Avrebbe potuto fare un grazioso capitolo intitolato: ‘Voltaire,o l’anti-poeta’,il re dei babbei, il principe dei superficiali,l’anti-artista, il predicatore dei portieri,il Padre Gigone dei redattori del “Siècle”.
Nelle ‘Oreilles de comte de Chesterfield’, Voltaire scherza su quell’anima immortale che ha dimorato,per nove mesi tra escrementi e orine.Voltaire come tutti i pigri,odiava il mistero. Almeno avrebbe potuto individuare in tale localizzazione una malizia o una satira della provvidenza contro l’amore,e,nel modo di generare, un segno del peccato originale. Infatti non possiamo fare all’amore che con organi escremenziali.
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-Che la Chiesa voglia fare tutto ed essere tutto, è una legge dello spirito umano.
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-Insomma,davanti alla storia e davanti al popolo francese,la grande gloria di Napoleone III sarà stata quella di provare che il primo venuto può, impadronendosi del telegrafo e della stamperia nazionale,governare una grande nazione. Imbecilli coloro che credono che queste cose Possano compiersi senza il permesso del popolo, -niente di più-, una fottuta parte d’altronde,-e la gloria risulta dall’adattamento d’un genio alla scempiaggine di una nazione.
Monarchia o repubblica,basate sulla democrazia sono egualmente assurde e deboli
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-Non ho convinzioni,come le intende la gente del mio secolo,perché non ho ambizione. In me non c’è base per una convinzione. C’è una certa viltà,o piuttosto una certa fiacchezza, nelle persone per bene. Solo i briganti sono convinti:di che cosa?di dover riuscire.E così riescono. Perché dovrei riuscire se non ho nemmeno Il desiderio di tentare? Si possono fondare sul delitto imperi gloriosi, e nobili religioni sull’impostura.
Ho tuttavia alcune convinzioni,in un senso più elevato E che non può essere compreso Dalla gente del mio tempo.
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La fede nel progresso è una dottrina da pigri. E’ l’individuo che,per adempire il suo compito, conta sul prossimo. Non ci può essere progresso(…)che nell’individuo, e per opera dell’individuo stesso. Ma il mondo è fatto di gente che non può Pensare se non in comune,in frotta. Ci sono anche persone che non possono divertirsi Se non intruppate.Il vero eroe si diverte da solo.
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-Fra gli uomini grandi sono soltanto il poeta, il prete e il soldato. L’uomo che canta,l’uomo che sacrifica e si sacrifica. (…) Diffidiamo dal popolo,del bonsenso,del cuore, dell’ispirazione e dell’evidenza.
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-Teoria della vera civiltà.Non stà nel gas,né nel vapore, né nei tavolini spiritici. Stà nella diminuzione dei vestigi del peccato originale. Popoli nomadi,pastori,cacciatori,agricoltori e perfino antropofagi,’tutti’ possono essere superiori per l’energia,per la dignità personale, alle nostre razze d’Occidente. Queste forse saranno distrutte.
Popoli civili, che parlate sempre scioccamente Di ‘selvaggi’ e di ‘barbari’,presto,come dice d’Aurevilly, non varrete ‘nemmeno più abbastanza da essere idolatrati’.
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C’è nella preghiera un’operazione magica. La preghiera è una delle grandi forze della dinamica intellettuale. Vi è in essa una specie di ricorrenza elettrica. Il rosario è un medium.Un veicolo. E’ la preghiera messa alla portata di tutti.
Charles Baudelaire (Mon Coeur Mis à Nu)
Che ne sapete se un qualsiasi uccello che taglia le strade dell’aria non sia in realtà un immenso mondo di delizie raccchiuso dai vostri cinque sensi?
(Blake)
La aurora de Nueva York tiene cuatro columnas de cieno y un huracán de negras palomas que chapotean las aguas podridas. La aurora de Nueva York gime por las inmensas escaleras buscando entre las artistas nardos de angustia dibujada. La aurora llega y nadie la recibe en su boca porque allí no hay mañana ni esperanza posible: A veces las monedas en enjambres furiosos taladrán y devoran abandonados niños. Los primeros que salen comprenden con sus huesos que no habrá paraíso ni amores deshojados; saben que van al cieno de números y leyes, a los juegos sin arte, a sudores sin fruto. La luz es sepultada por cadenas y ruidos en impúdico reto de ciencias sin raíces. Por los barrios hay gentes que vacilan insomnes Como recién salidas de un naufragio de sangre. (Federico García Lorca - POETA EN NUEVA YORK-)
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Graffio
Utente Master
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Posted - 15 February 2008 : 11:32:02
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E così appena ho potuto,ho ripreso a occupare le mie giornate leggendo libri, questa volta non più soltanto di viaggi e magia,ma anche di storia,sprattutto di storia, sedici secoli da riempire non sono pochi…Com’è finito male l’Impero romano,e il Cristianesimo Che vince definitivamente e oggi c’è ancora, anche se né Malarico né il vescovo Innocenzo lo riconoscerebbero,e poi i Franchi e il nuovo impero sacro,e poi le città che rifioriscono,Genova che diventa Repubblica, chi l’avrebbe detto,la Superba la chiamavano, e chi lo direbbe oggi…Poi nascono la Francia, l’Inghilterra, La Spagna:si combattono, si espandono e si spartiscono il mondo. E poi la Germania si mette due volte contro tutti, e l’America diventa la prima potenza…E poi chissà. Niente.Per me basta così.Stiamo finendo,ci siamo.Ho passato questi trentacinque anni nel ventesimo secolo a pensare ad Azènor, conosciuta e amata nel quarto, quando ero un uomo ancora giovane ,Adamo da Genova, il perfetto imperiale che aveva abbracciato la religione del Bosco delle comete, che aveva fatto offerte alla Quercia Sacra. Ora vorrei tornare indietro. Non è vero che non mi sono più mosso da Genova.Quest’ultimo equinozio di primavera sono tornato lassù,tra le Alpi che oggi chiamate Cozie senza sapere niente di Cozio il Re.
[purple]Ho cercato quella fenditura nella roccia, il luogo dove mi ero ritrovato dopo aver varcato il tempo. C’è una galleria, ora,così lunga che non se ne vede la fine, e la strada non è più quella di terra battuta, è asfaltata,a quattro corsie,e di carri senza cavalli ce ne passano A centinaia e centinaia. Ho cercato ancora il grande ghiacciaio, le querce del bosco, la collina bassa ed erbosa dove vive il popolo di sotto, ma niente: è come se niente ci fosse mai stato. Per questo mi è venuta l’idea di raccontare la mia storia a te. Se tu la racconti a tua volta,qualcosa si salverà. Io ho finito.La cassetta è finita,che Mercurio ci protegga,e ci guidi. Vorrei tornare a morire nel mio tempo,è vero. E prima rivedere Azènor,che mi ha chiesto di non dimenticarla, e che mi aspetta, da qualche parte.[b]Giuseppe Conte –L’Impero e l’Incanto-
Che ne sapete se un qualsiasi uccello che taglia le strade dell’aria non sia in realtà un immenso mondo di delizie raccchiuso dai vostri cinque sensi?
(Blake)
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