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Graffio
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Posted - 27 June 2005 : 23:49:53
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La Lingua
Anche se la lingua ufficiale è l'Inglese, in realtà la Giamaica può esser considerato un paese bilingue: l'inglese è molto più capito che parlato, molto più utilizzato è il Patois (si legge Path-Wah), il dialetto nazionale. Il Patois è una lingua ricca di tradizione e storia che nasce con il colonialismo spagnolo e inglese: agli schiavi venne vietato di parlare le loro lingue d'origine, i più diversi dialetti dell'Africa occidentale, e venne imposto di imparare l'inglese. Dalla fusione dell'inglese creolo con termini africani, portoghesi e spagnoli nasce così questo nuovo linguaggio misto, molto colorito e musicale, con una cadenza tipicamente giamaicana. Il Patois non è solo la lingua dei giamaicani, scritta e parlata, ma anche l'affermazione di un popolo e di una cultura il cui passato racconta umiliazioni e lotte per la sopravvivenza. Ecco alcune "regole" di questa fantasiosa lingua, che risulta comunque abbastanza facile da interpretare da chi conosce l'inglese: - la “r” alla fine delle parole generalmente non viene pronunciata: dollar diventa dolla water diventa wata. - la doppia “t” in mezzo alle parole in alcuni casi diventa doppia “k” : little diventa likkle bottle diventa bokkle. - alcuni termini del patois invece sono unici: bickle vuol dire cibo labrish significa chiacchierare boonoonoonous indica qualcuno che ami.
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Posted - 27 June 2005 : 23:54:37
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La Giamaica, in particolare la sua capitale Kingston, oggi può essere considerata uno dei centri dell’arte caraibica; la sua attività artistica ha avuto un enorme sviluppo soprattutto dopo il 1962, anno della raggiunta indipendenza. Si possono far risalire le origini di tale patrimonio artistico all’epoca pre-colombiana, prova ne sono le incisioni lasciate dagli Arawak, primi abitanti dell’isola, sulle pareti di numerose caverne sparse per tutta la Giamaica e tuttora visibili. Prima degli anni ’30 l’arte era trascurata piuttosto che incoraggiata; veniva considerata più un hobby che una vera e propria professione, rendendo difficili le prospettive di vita degli artisti. Edna Manley, moglie di Norman Manley, ha un ruolo fondamentale nello sviluppo artistico dell’inizio del ‘900: è proprio grazie a lei che l’arte giamaicana inizia a svincolarsi dai canoni estetici europei e a trovare una dimensione propria e originale. E’ stata una figura centrale del mondo artistico giamaicano sia per i suoi lavori che per il suo sostegno agli artisti del luogo, tra qui i cosiddetti “intuitivi”, legati soprattutto alle tematiche locali. Non esiste uno stile collettivo che possa definire il lavoro degli artisti giamaicani: esistono una varietà di stili, modi e forme passando dall’accademico, al self-taught (o intuitivo), all’impressionista, al sociale-realist, mischiando influenze Europee ed Americane con tecniche, colori e forme Africane. Oltre ad Edna Manley, pittrice e scultrice, altre figure importanti per il movimento artistico giamaicano, sono Albert Huie, Cecil Baugh, Kapo e Alvin Marriott.
Kingston[b]
[b]Capitale giamaicana, situata sulla costa sud orientale dell’isola, in una baia naturale ai piedi delle Blue Mountains, è il cuore pulsante dell'isola e il suo centro culturale e commerciale. Kingston fu fondata nel 1692, dopo che la vecchia capitale Port Royal venne distrutta da un terremoto. Metropoli frenetica e agitata, non è una meta prevalentemente turistica: risente di una cattiva nomea che, pur parzialmente meritata, oscura le sue numerose attrattive. Merita sicuramente una visita per il suo patrimonio artistico e per le sue molteplici attività culturali (ad esempio i festival che si tengono annualmente). Muovendosi tra architetture georgiane o moderne sono molte le cose da vedere: la grande ed eccentrica Devon House, un fine esempio di architettura del ‘900, King's House, antica residenza del governatore, costruita nel 1765, il National Heroes Park, dedicato agli eroi nazionali e il Sir William Grant Park, nel centro di Down Town, dedicato al leader dei laburisti del 1938 e luogo di ritrovo degli abitanti di Kingston. Numerosi i luoghi per lo shopping: Cinstant Spring Road, Dominica Drive, i mercati di Jubilee (a Parade) e Kingston Craft (King Street). Per gli amanti dello sport c'è il complesso sportivo ex-coloniale del Linguanea Club e i campi da cricket al Sabina Park. La zona in periferia, a nord del vecchio centro, New Kingston, è ricca di alberghi e ristoranti economici mentre più difficile e limitata la scelta in centro dove si possono trovare prevalentemente hotel lussuosi
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Posted - 27 June 2005 : 23:59:21
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A New Kingston si trova il luogo più visitato dai turisti: il Bob Marley Museum, allestito proprio presso la casa della star del reggae. Raccoglie vari cimeli della vita dell'artista: da vedere la stanza del cantante con la chitarra a forma di stella a fianco del letto, i fori delle pallottole penetrate dal muro posteriore durante un attentato avvenuto nel 1976 e l'albero sotto il quale Marley fumava la ganja e suonava la chitarra.
A nord di New Kingston, dirigendosi verso ovest, lungo Red Hills Rd si trovano numerose bancarelle che vendono la salsa jerk una specialità culinaria giamaicana: molto aromatizzata e piccante,viene usata per dare un sapore originale a pollo maiale o pesce. Red Hills Rd è anche un luogo dove vengono organizzate feste e balli in strada, ma a prescindere dalla zona nella quale ci si trova, si sentirà sicuramente della musica reggae ad alto volume: le serate a Kingston sono all'insegna della musica reggae. Il lungomare, nella parte centrale di Kingston, è un ottimo luogo per fare una bella passeggiata e per visitare il mercato dell'artigianato lungo le banchine. A pochi isolati si trova la National Gallery, che espone opere giamaicane dagli anni '20 a oggi, tra cui una bella collezione delle sculture di Edna Manley. Nei dintorni di Kingston si trovano le rovine di Port Royal, l’antica capitale dell’isola, fondata dal corsaro Henry Morgan. Nel XVII secolo è stata il più grande covo di pirati e bucanieri delle Antille; l’antico villaggio è oggi in fondo al mare a causa del violento terremoto avvenuto nel 1692. Port Royal con i suoi chioschi e ristorantini, che servono fritto misto e zuppa di pesce, oggi è un grazioso villaggio di pescatori, meta delle scampagnate domenicali dei kingstoniani.
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Posted - 28 June 2005 : 00:04:03
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Montego Bay
Montego Bay (MoBay),è la seconda città più grande dell’isola; il suo nome deriva da Manteca Bay: la baia del lardo. Qui, infatti veniva salato il lardo dei cinghiali che popolavano le foreste circostanti. Di radici antichissime, fu un importante porto per i traffici di zucchero e banane e cominciò a venir frequentata dai viaggiatori solo a partire dagli anni Quaranta: oggi è la capitale indiscussa del turismo giamaicano. MoBay presenta una zona abitata molto simile alle città di mare occidentali con ristoranti, bar alla moda, locali notturni, mercati, negozietti accattivanti: è la località ideale per chi vuole godersi una vacanza in una località balneare di lusso in cui tutto è compreso. Montego Bay, oltre ad offrire il maggior numero di alberghi e di alloggi in tutta la Giamaica, è una delle città storiche meglio conservate: nel centro si possono ammirare residenze storiche, pregevoli edifici georgiani in pietra e in legno, e si possono trovare diversi oggetti d'arte e di artigianato. Inoltre è il fulcro della musica reggae; in agosto, infatti, si tiene il Reggae Sumfest: il più importante festival dedicato alla musica di Bob Marley e Peter Tosh in cui si esibiscono i più grandi artisti del reggae. Nei dintorni della città si trovano numerose piantagioni di canna da zucchero e si possono visitare le great-house: le antiche case padronali dei signori dello zucchero. La più famosa, Rose Hall, abitata un secolo e mezzo fa da Annie Palmer, è oggi un museo. Secondo la leggenda è ancora posseduta dallo spirito della bella irlandese che tra le sue mura fece strage di cuori e di vite, amando e avvelenando tre mariti e un numero imprecisato di schiavi. Alle spalle di Montego Bay si estende il Cockpit Country, un fantastico altopiano calcareo di 1300 kmq caratterizzato da collinette coniche e profonde depressioni. Fu una delle roccaforti dei Leeward Maroons, i discendenti degli schiavi che nel 1658 gli spagnoli lasciarono sull’isola durante la loro precipitosa fuga dagli inglesi.
Questa zona non è attraversata da nessuna strada quindi l’unica possibilità per poterla ammirare è sorvolarla a bordo di aeroplani leggeri o di elicotteri. Rimasto praticamente intatto, l'altopiano ospita animali allo stato selvaggio ed è una meta ambita per amanti del birdwatching e della natura, e per gli speleologi (le caverne sono numerose e alcune ancora inesplorate).
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Posted - 28 June 2005 : 00:07:45
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Negril
Negril, 83 km a ovest di Montego Bay, è la località turistica di maggiore espansione e il posto più “giovane” dell’isola dove si possono trovare sistemazioni a buon mercato. E’ più tranquilla di altre località giamaicane, il mare è cristallino, la sabbia di un bianco accecante ed è uno dei pochi luoghi dove si può prendere il sole nudi; le strade sono affollate di bancarelle improvvisate che vendono cibo naturale e jerk di maiale, mentre gli artigiani espongono i loro oggetti in legno intagliato direttamente sulla spiaggia. La spiaggia di Long Bay, con i suoi 11 Km, è la più lunga del paese: è una tipica spiaggia tropicale, delimitata da palme da cocco, con mare piatto, barriera corallina e sabbia bianchissima, e ricca di ristoranti, bar e feste notturne on the beach con Reggae dal vivo. E’ possibile praticare snorkelling e fare escursioni a sud della città, ad esempio sul Black River, un fiume dove vivono ancora i coccodrilli, e sulle YS Falls, cascate meno famose di quelle di Ocho Rios, ma altrettanto spettacolari, immerse in un vero e proprio giardino di piante secolari, liane e bouganvillee. Per tutelare l'intero bacino di Negril è stata istituita la Negril Watershed Environmental Protection Area (Area di tutela ambientale del bacino di Negril), la prima area naturale protetta di questo genere in Giamaica: comprende un parco marino, la zona paludosa della Great Morass a nord e le vicine foreste di mangrovie.
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Posted - 28 June 2005 : 00:13:09
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Ocho Rios
Terza città dell’isola, al centro della lunga costa settentrionale a circa 100 Km da Montego Bay, incastonata in un’ampia conca tra colline rigogliose, si affaccia su Turtle Beach, un’estesa spiaggia a forma di conchiglia, e su una baia circondata dalla scogliera corallina. Nelle vicinanze di Ocho Rios, verso est a circa 3 km all’interno, si trovano gli splendidi scenari naturali della Fern Gully, una gola sinuosa, scavata da un antico fiume, che si snoda per 5 km nel canyon. In questa gola si trovano oltre 500 specie di felci, molte delle quali presenti soltanto in Giamaica. 3 km a ovest della città, si trovano le Dunn’s River Falls, le più spettacolari e famose cascate dell’isola. Praticamente immerse nella lussureggiante foresta pluviale, sono costituite da scalini calcarei che degradano per 180 m fino alla spiaggia, formando una serie di laghetti dove ci si può tranquillamente immergere
Spanish Town
Progettata da Diego Colon, figlio di Cristoforo Colombo, Spanish Town o St. Jago de la Vega si trova a 20 km circa da Kingston, ad ovest di Rio Cobre. La sua storia è caratterizzata da due periodi coloniali: quello Spagnolo dal 1534 al 1655 e quello Inglese dal 1655 al 1782. I primi colonizzatori arrivarono nel 1510 e fondarono la capitale dell’isola, la loro “Nuova Siviglia”, a St. Ann; accorgendosi ben presto che il luogo era poco ospitale e per niente salutare, esplorarono l’isola alla ricerca di un posto migliore, guidati da Pedro Mazuelo (Tesoriere dell’isola). Trovarono una vasta pianura sulle rive del Grande Fiume (ora noto come Rio Cobre) resa negli anni accogliente e fertile dagli indigeni Arawaks. Nel 1534 il Re di Spagna proclamò quest’area capitale della Giamaica col nome di Villa de la Vega. La città divenne il centro culturale e commerciale dell’isola, grazie ad un’attiva rotta commerciale che la collegava con la Spagna e gli altri territori spagnoli. Gli spagnoli dominarono la città per circa un secolo, resistendo ai diversi tentativi di conquista degli altri europei, finendo col cedere però all'ennesimo attacco inglese nel 1655. Villa de la Vega, chiamata dai nuovi colonizzatori Spanish Town, nei primi anni di dominio inglese divenne il centro degli scontri tra Inglesi e Maroons, gli schiavi fuggiti dagli spagnoli, e pur rimanendo un centro importante per l’isola venne privata del titolo di capitale a favore di Port Royal. Riacquistò la sua posizione suprema solo nel 1692, nel momento in cui Port Royal venne distrutta da un terremoto; la mantenne per circa 180 anni, fino al 1872 quando Kingston, per i suoi fiorenti porti e la miglior posizione commerciale, venne decretata capitale dell’isola.
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Graffio
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Posted - 28 June 2005 : 00:17:52
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Porto Antonio
E’ un angolo di tranquillità, lontano dai centri turistici più affollati, situato in una regione, Portland, spettacolare, forse la più verde della Giamaica, dominata dalla foresta tropicale. Antico porto bananiero, sorge ai piedi delle Blu Mountains, su due baie gemelle di rara bellezza con nel mezzo la verdissima Navy Islands, un tempo proprietà di Errol Flynn. Il centro della città è animato, con una bella chiesa anglicana e il Musgrawe Market, mercato delle pulci e d’artigianato locale dove si può trovare un po’ di tutto: parei, oggetti in legno, conchiglie e berretti giamaicani. Negli anni ’60 Port Antonio divenne la meta esclusiva del Jet set internazionale, di questo periodo sono rimaste le tracce nelgli albeghi di lusso e nelle eleganti ville nascoste nella fitta vegetazione tropicale. Il Frenchman’s Cove risale proprio a quegli anni, costruito dal miliardario Garfield Weston, e un tempo conosciuto come l’albergo più costoso del mondo; oggi la sua splendida spiaggia è aperta al pubblico. I dintorni di Port Antonio si trovano le spiagge e i luoghi più scenografici della Giamaica, molti sono diventati famosi in quanto vi sono stati girati diversi film famosi. La Blue Hole, più conosciuta come Blu Lagoon, in quanto vi è stato girato il film Laguna Blu, è uno splendido tratto di mare in cui il fondale sprofonda per oltre 65 metri rendendo le sue acque di un blu intenso e cristallino. Dal fondo della laguna scaturiscono alcune sorgenti di acqua minerale dal potere terapeutico. La Dragon Bay, la bella spiaggia dell’omonimo complesso alberghiero, è uno dei simboli del turismo di Port Antonio; nel centro c’è il bar circolare dove Tom Cruise preparava i drinks nel film “Cocktail”. La Long Bay, baia a mezza luna lunga 1Km e mezzo, caratterizzata dal sabbia rosa, è uno dei posti migliori dove fare surf in Giamaica; a sud di questa spiaggia si trovano le Reach Falls: le cascate della scena d’amore del film “Cocktail”. La Winifred Beach è una spiaggia ancora poco conosciuta dai turisti, probabilmente la più lunga della zone, è ancora una spiaggia ad uso quasi esclusivo dei giamaicani. Per i più intraprendenti, sul Rio Grande, il fiume principale dell’isola che si snoda tra i rilievi montuosi a 1000 metri d’altezza, è possibile dedicarsi ad un suggestivo rafting: risalire il fiume a bordo di lunghe zattere di bambù sospinte con due lunghi remi passando accanto alle basse pinete delle Blue Mountains, terra dei Windward Maroons, centro della vita artistica e culturale indigena.
-dal sito www.giamaica.it
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