Poco fa mi guardavi arrabbiata sulla panchina… Come mia abitudine ho detto qualcosa che ti ha fatto stare male… Ovviamente mi illudo sempre che chiedere scusa risolva ogni cosa all’istante, dimenticando che solo la pazienza rende eterno l’Amore e che un abbraccio fa più di mille parole… E così ero li a stringerti… anche se fino a poco prima ero arrabbiato con te, credendo di avere ragione, come sempre… Ma ormai son stanco di chiudermi, di mettermi sulla difensiva, di credere che ho sempre ragione, di scappare e quindi di perdere le persone che in realtà Amo. Cinque mesi son passati… Non ti accorgi di come mi stai facendo crescere? Tempo fa il dialogo per me era solo un illusione; pretendevo di sapere tutto quanto, presuntuoso fino alla morte e arrogante più che mai, senza peli sulla lingua, sapevo usare la spada solo per attaccare. E stasera invece sono seduto accanto a Te, la mia spada si è abbassata e non ho più difese… Ne ho passate così tante sulle spalle che mi son convinto a non amare mai veramente col cuore, perché l’unica persona che ho amato così, mi è stata portata via. Non ho mai superato veramente quello che è successo, infatti non ho pianto quando ha chiuso per l’ultima volta gli occhi stringendomi la mano e non sono riuscito più a farlo, perché su quel letto ho lasciato tutto me stesso. All’improvviso mi sono ritrovato solo, senza amici, circondato da fantasmi più che da persone… e mi sono convinto che qualsiasi persona avessi amato nel corso della mia vita… mi sarebbe stata portata via, come è successo con Lei, madre più che nonna. Sei mesi più tardi ho detto ai miei genitori di aiutarmi, o meglio di farmi aiutare, perché continuavo a sognare mia nonna e mi svegliavo impaurito, senza nessuno che mi desse un abbraccio. Loro mi hanno preso in giro, usando frasi di dubbio gusto per dire ciò che pensavano di quanto avevo appena detto. Ho insistito, nonostante le umiliazioni, ma alla fine la loro risposta è stata semplice: nessuno in famiglia sarebbe mai andato da uno “strizzacervelli” per evitare che la gente dicesse o pensasse certe cose. Credevano che fossi pazzo, invece avevo solo bisogno di qualcuno con cui parlare, visto che passavo le mie giornate da solo. Ma il vicinato avrebbe fatto di noi l’argomento preferito di cui sparlare, quindi per mia madre è stato più opportuno lasciarmi in quell’angolo del letto da solo a tremare. Pochi mesi dopo però mia madre ha avuto un crollo emotivo, ma lei la sua seduta l’ha avuta, con tanto di calmanti e anti-depressivi. Ovviamente la colpa di tutto è ricaduta su di me: la morte di mia nonna, l’esaurimento di mia madre, la gravidanza indesiderata di mia sorella finita poi ragazza madre, l’infarto di mio padre. Così arrivavo da scuola, mia madre si metteva davanti a me e si sfogava urlandomi contro, più di quanto facesse prima, poi veniva mia sorella e faceva lo stesso, mio fratello mi prendeva in giro e mio padre stava in silenzio facendo finta che non esistessi. Io ero uno sfogo per loro, essenziale per curarsi, un aiuto… Eppure io non potevo riceverne o chiederne. Ho dovuto reagire ugualmente, come meglio potevo, finendo col creare un muro altissimo tra me e il mondo. Tutti coloro che hanno cercato di superarlo sono scomparsi, e anche quando un’amicizia diventava troppo seria, sparivo all’improvviso senza dare spiegazioni. Non potevo amare, non dovevo, come dicevano loro… io ero niente, nessuno: nihil.
Ma ora che sei qui con me, ho capito che purtroppo non scegliamo tra le braccia di chi nascere, subendo nel bene o nel male gli effetti delle loro “cure”. Eppure ognuno è artefice del proprio destino, non è il riflesso dell’opinione altrui, ma l’affermazione del proprio Io… E’ vero, sono cresciuto da solo, ma ciò non significa che da solo dovrò vivere. Ho la stima di tante persone che credono in me più di quanto ci creda io, prova che tutte quelle parole sentite, tutte quei pensieri fatti, erano solo scemenze… paranoie di un bimbo che aveva solo bisogno di amore.
Per questo Principessa ti scrivo questa lettera, che leggerai domani mattina. Ci sono cose che non ti ho mai detto, perché sono sempre fuggito da tutto questo… Ma ora voglio affrontare la mia vita con te, come mi hai chiesto. Tu sei speciale e io forse sono davvero, come dici tu, il tuo angelo… Ho detto ti amo altre volte, ma solo ora che ho diciott’anni, come un cretino piango e ti dico col cuore queste parole. Io voglio Te, voglio Te, voglio quegli occhi… quegli occhi che per colpa mia hanno pianto tante volte, voglio quel sorriso che mi ha fatto innamorare, voglio le tue mani… per poterle stringere alle mie fino a quando respirerò, voglio Te… per come sei… per renderti felice e regalarti una Vita che abbia il profumo di un sogno. Ora non voglio più perderti, non ti lascerò andare, ti verrò a cercare sempre e anche quando non ci sarà una ragione ti verrò a dire: Amore mio… Ti Amo...
Non so più che dirti, quindi rimango ad ascoltare la tua voce nella notte, pensando a quanta poca strada mi separi da te… Tu sarai tra le lenzuola calde a dormire, stringendo forte un cuscino che forse non ti sorriderà mai… Ma tu non aver paura, sono qui per te e io non ho paura di andare avanti… se tu sei con me. Ti lascio con le note della nostra canzone… l'inizio di un emozione che non vuole più finire.
Nihil...accidenti,magari se tutti gli uomini fossero come te. Da quanto ho capito,sei l'esempio vivente di come l'amore possa cambiare le persone in meglio. Se piangi non ti devi sentire un cretino.Che a volte sogni tua nonna, credo che è perchè sia stata l'unica che ti proteggeva e ora hai bisogno di qualcuno che ti voglia bene e ti faccia sentire che non sei solo.
Un tempo la moto alleviava le tue sofferenze, ora invece sterile e fredda fa il suo lavoro, ti fa arrivare dove vuoi e poi si spegne. Ma non è la sola, anche il mare ti tradisce quando sei triste… Stai lì coricato sotto il sole, mentre una brezza fredda taglia il tuo viso e quelle onde continuano a infrangersi sugli scogli, ma nessuna ti salva. Sei solo su un mucchio di pietre che sanno farti solo male… e tutto tace. Mandi un sms alla ragazza che ami, senza sapere nemmeno perché… Stai solo chiedendo aiuto, questa è la realtà. E mentre piangi c'è chi sorride inconsapevole del male fatto. E' tutto inutile, non c’è via d’uscita. Tornerai ancora a casa sorridente, ma lei riuscirà ancora a farti piangere, rubando ogni timido sorriso che tu provi a costruire, facendone l'unica fonte di soddisfazione...
So cosa significa tutto questo:il non valere nulla per un genitore è la cosa + terribile che possa accadere,lo so per esperienza. Ti considerano solo il loro sfogo,ti usano come uno straccio,spremendoti fino a quando non ce la farai + e scoppierai. Non devi farti prendere dall'amarezza,rallegrati invece per quello che hai:una ragazza,tanti amici,la moto (anche se è da rimettere a posto).
nihil...leggendo queste tue scritte mi vengono i brividi... è ciò che sta succedendo ame da un pò di mesi... non trovo via d'uscita,non so come comportarmi,anche se non fai nulla si scagliano contro come cani,magari vola anche qualche schiaffo...e poi piango... vorrei ribbellarmi...ma a che servirebbe... lui è più forte.. non conosce le parole... urla... alla fine mi sento un oggetto... ti abbraccio fortissimo...
ps: scusa se ho invaso il tuo spazio con una parte di me...ma mi rivedo molto i cio che tu hai scritto... per cui t chiedo d perdonarmi......
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Posted - 03 February 2008 : 21:34:12
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