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maxmillian
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Posted - 05 July 2016 : 23:33:00
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Sbronza
Occhi chiusi a batter tacco e piede. Questo ritmo che mi sovviene, di te musica che mi trascini e di brio copri sospiri estremi. Coinvolgere so, anche se di alcool colmo, desideri assurdi e amati…insiemi. Su di me sento il sudore della mia vita Narici dilatate.. inspiro l’odore, essenza umana dell’intima anima. Giocatore goffo di partita assurda, giocata sì ma da partecipante estraneo ad essa. Mi immergo, sono nella poggia bagnati di te, i miei sentimenti. Persi nella nebbia, li confondo. Ogni tua carezza il mio corpo ristora. Non so capire ciò che mi divide, se spinato filo o soffio di rimorso. Penetrante di nuovo, il corporeo profumo confonde ora rimpianti, ora dolore. Sognar cose che tornare non potranno mai, è assurda strada che camminando a piedi nudi, di te non dimenticherei. Capisco allora e d’improvviso so, amaro dell’amare è il non amarla mai dimenticare poi cose che di lei hai assaporato. Eroso sono, come argini d’argilla che tumultuose acque, a incanalare, come guardiani stanno e se in piena, fan tremar il cuore. Alla radice il mio sudore ora va a morire. Copre la nuvola il prato, il verde cambia…è grigio. Fasci di pioggia ardenti d’esprimermi intenti d’amore, scorrono di un lampo le spalle, i raggi dell’ultimo sole emergono… ami di pescatore a lenze d’orate attaccati, campi di grano, sembrano che lunghe e lenti falciate sicure mietono. Passato è il temporale,fumi svaniscono… Non ho paura ma son nudo dentro. Palpebre socchiuse,ritorno all’oblio. Si spegne il mio sogno come sparisce un tramonto d’inverno. Scivolo al riso…. al pianto… mi gelo. Riecco il sudore che arriva da dentro m'inonda… ma è brina. Tornerò ad aprire splendenti i chiusi occhi, più non tremo, ora sarà l’alba d’estate a svegliarmi. Sarai tu.
Maxmillian….07/09/05
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
amare.... non aver più nulla d'appagante da desiderare... Maxmillian
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maxmillian
Utente Master
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Posted - 05 July 2016 : 23:37:40
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Farfalla Partenopea
Anche se leggera appare, carezza d’acqua sorgiva che perennemente avvolge il rugoso sasso, nel tempo produce, col levigar tenace, rotondo ciottolo. A questo pensiero m’appiglio all’assalir d’individualità profonda; mentre nel tutelato canto interpello l’evento, per poter paragonare, il di te, l’animo. Frugando i momenti tuoi più cheti, vedo l’agire, non sempre di sicuro passo. L’accettare ti è difficile di chi, esperto, d’imprimerti cerca assennato avvertimento. L’esortarti poi, sembra progetto assai difficile; per non dire di avventurosa gesta. Al solo pensare di accennare un consenso, verso il misero proponente, fai tua assurda ragione di mulino a vento. Questo aspetto io amo…. fa di te fanciulla eterna. Di crescere non vuole come principale mira, progettare preferisci di maestosi castelli che di fondamenta hanno sogni bizzarri, capricci tali da sembrare traballante realtà perplessa. A te vorrei donare il tempo per farti padrona di ogni momento di ciò che conta. Disporre di lui, allungarlo a piacimento così non incalza mai e far si che luce del giorno ti comprima senza spazio il viso, in carezze che ricucire sappiano il corpo allo spirito. Dono prezioso più di un fiore di campo o di spiga di grano che sappia a lungo anzi in eterno non rimpiangere il “ ti amo”. Non c’è regola che aiutarti possa non farti soffrire se… qualcuno ti manda a morire, non di certo il corpo… di sicuro la mente Quel mondo bestiale che vuoi amare con sogni di sabbia cadente. La gente ti dice cammina sorella... vai scalza a lottare nel buio, le spine fan male ma solo tu sentirai il penetrante dolore, ma vero è solo tu le saprai amare
Maxmillian,
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
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maxmillian
Utente Master
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Posted - 05 July 2016 : 23:42:38
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Speranza di vita
Impalpabile atmosfera… questa sera. Esco… calda e piacevole l’aria, riempio d’un fiato i polmoni... è sincera. Cammino e la poesia riempie la testa. Riverso il mio io nell’esterno, piatto e pacato. Soffermo lo sguardo sul borgo, piccolo miraggio, le poche luci si moltiplicano riflesse nello specchio del rivolo. Appoggio le membra sulle vasche del vecchio mulino, ancora ingrossate dal temporale pomeridiano. Ascolto l’acqua, perpetua e chiacchierona, schiaffeggiare le pale. Scricchiolio ritmato, musicale nel tempo, per l’ormai snervato legno… mortale. L’enorme pioppo curvato da antichi venti, sembra leggere i miei pensieri. Accendo ,cosa rara, l’adorata pipa, inconsciamente preparata. Assaporo il fumo che l’oncia di tabacco rilascia, riempie la gola, riscalda il palato, sa di vaniglia e mi intontisce ma mi quieta. Ora ascolto, non c’è silenzio, un gracidar di rane e un grillo campestre, campione di canto, mi ricorda paesane feste. Chissà da quando queste stelle mi guardano e continuo il camminar di passo lento. Ora sento il peso del vuoto mio, è profondo anche lo sguardo della mia coscienza, forte è che quasi mi opprime. Questa quiete ingigantisce le mie paure. Vibrano dentro i timori nascosti, sembrano un eco di barriere escluso. Potessi in contenitore riempirli con ermetica magia e rigettar per sempre in profondi abissi… evadere. Zeus mi guarda... il mio cane ha occhi d’amico, umidi e sinceri, capisce dentro, sa che son rivolto altrove. Micidiali pensieri catturano e affogano questa ventata di naturale serenità che ho quando son vivo. Benché con pesante lapide cerchi di occultare il mio dolore, il rievocar dei tuoi momenti emerge. Tu con me ora non puoi dividere tanta evasiva sobrietà; Ma io… lo stesso letto, la straziante pena, vorrei dividere con gemello dolore… uniti siamo, c’è spazio per la vita. Insieme abbandoneremo il nero carro, perché sarà per me, se sarà per te, tradita speranza…. misera preghiera. Chi ti ama vive, vivi per chi ti ama. Finalmente termino il passo, rientro in me sensibilmente scosso. Chiudo fuori il mondo. Attenderò con Dio nel cuore… se sarà tragico destino. A domani fato… per adesso sei vivo… ne gioisco.
Maxmillian,
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Carla
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Posted - 06 July 2016 : 18:47:22
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Una più bella dell'altra Vivi e lascia i timori e il fato nell'oblio dell'alcol, meglio vivere a pieni l'oggi e il domani senza pensare al ieri ed al poi...
La vita è un eterno Restare in bilico sul tetto del mondo. Ci sarà sempre chi cercherà di farti cadere... Non importa, nonostante le ferite Rialzati sempre e mantieni il tuo equilibrio! Carla |
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maxmillian
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Posted - 14 July 2016 : 22:04:14
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Io_albatros**
Sferzante l’aria davanti al mare gonfio il petto di grigiastre piume apro le arrugginite ali e appare l’oceano di vita intenso di crespe schiume.
Traballo ormai, s’eppur navigato d’ala, perché di vecchie membra son portatore.
Ogni onda ricordare fa, ad ogni folata ormai più forte si alza lo stupore. Del consono reagir cosa sbagliata affidar non posso nemmeno il cuore.
Mi trovo qui a ricordar in questo volo le cose care e amate insieme, Io_albatros che vecchio e solo pensiero intenso ho della mia speme.
Da solitario or sento mancanza d’ammarare la storia mia forse scorretta in questa distesa immensa da viaggiare di sole forze mie mai sorretta.
Navigar per giorni e notti senza planare han scritto sempre poeti e sognatori che il di me bramar entrambi nel cantare si son scordati di tutti i miei dolori.
Dimenticati si son di cose amare che ognun, uccello pure, deve seguire, se certo vuol essere di contare nello spazio del finito e proseguire.
Poco è niente, ciò che contenitore gelosamente protesse, fu che gestante baciò con ardore d’amante senza pudore. Riempirlo poi, vita pensò in modo costante,
agevole certo anche se fato gentile non fosse alquanto ma compensò con stupore difetti di natura dispettosa e ostile con pregi che apprezzare son di quei di cuore.
Immenso a contener oceano tempestoso e in batter d’ala sì piccolo da perdersi nell’universo. Una corrente d’aria, corridoio così spazioso che il sollevar e trasportar da venti di traverso appaga l’anima mia di cose, di essenze , di prezioso.
Sicuro che di libeccio ormai preso son nei voluttuosi gorghi e ghirigori, disperato è stanco il corpo e tu lo sai al fin ci credo e chiuderò l’ali senza timori.
Oceano che ami solo chi di profondo ha i guai andare lascerò i pensieri come i sognatori.
Planare potrò in qualche diga o porto senza annegare nel mare dell’oblio cercare pace dentro me che non ho conforto anche se io_albatros volerò alto fino a Dio
Maxmillian 06/02/06
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maxmillian
Utente Master
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Posted - 14 July 2016 : 22:09:40
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Io ero…..ripetitività
Camminava su fradice foglie, erano marce, era fango velenoso. Camminava su strada, ciottoli di rovo. Camminava, trasudando da scalzi piedi il sangue caldo, prezioso rubino di povertà. Bagnava pantano di scorretta umanità. Povero Cristo, vali meno di pochi talleri. Ti fermi, una sigaretta accendi. L’azzurro fumo sale nel vento, si disperge. Vola a casa tua con struggente pensiero. Grandi occhi da dighe arginati, colmi di cristalli salati. Straripa la lacrima collegando con umida ombra il profilo alle labbra. Gocce bagnate, lucenti coltelli di sofferenza arcana. Cristo il povero piange. Camminava con me che sono… che ero. Uno tra milioni, uno dei milioni, uno che non è più. Esisto, ricordatevi, assieme al mortale gemello da sempre creduto nemico, esisto con Juck. Corriamo nella verde foresta, profuma di datteri. Tutti siam qui non temete, lui ci univa. Il credo del potere assassino, la medicina che il corpo ingozzava e l’animo di bugie saziava. Croce nera o diadema di uncini adornato. Sul braciere di guerra la malvagia legna gettava. D’ingenuità l’odore sento, sempre sangue. Non c’èra paura forse la fame… tremendo ricordo come voglia di felicita dei ricchi aguzzini. Stoltamente passava al camminar tra cadaveri amici al gioir tra i nemici fratelli. Vi giocai. Infernale rumore di bombe, in fondo non erano poi male i magri topi schifosi rimasti. Tutto in un attimo finì anche quello. Paura rimase, il ricordo,il risveglio. Arrossati i capelli, ventre squarciato, certo un po’ gonfio. Belle le palme laggiù, son verdi da concime umano ingrassate. Rimango qui come lapide “in memoria…”. Io Juck e pochi… milioni. Certo è, il veder Cristo gettare la cicca per terra, al disgustato gesto seccato di calzar calzari per non ungersi di feccia, ritornare fa il ricordo di amici Juck. Paura non è il passato, timore sta in un verbo solo Ripetitività.
Maxmillian 30/12/05
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Carla
Utente Master
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Posted - 15 July 2016 : 11:34:19
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Avran mai fine le inutili e terrificanti guerre che saziano solo l'arroganza e ingordigia dei pochi che si credono Dio in terra? Mentre anime innocenti straziate e dilaniate volano in cielo, lasciandolo immensi mari di lacrime scarlatte
La vita è un eterno Restare in bilico sul tetto del mondo. Ci sarà sempre chi cercherà di farti cadere... Non importa, nonostante le ferite Rialzati sempre e mantieni il tuo equilibrio! Carla |
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