C'era una volta una principessa greca di nome Filide che si innamorò di Acamante, valoroso figlio di Teseo. Quando gli Achei partirono alla volte di Troia anche lui, giovane e forte guerriero si unì alla spedizione. Passarono gli anni e per Filide l'attesa del ritorno del suo amato sembrava non volere finire mai. La giovane trascorreva il suo tempo in una spiaggia in preda alla preoccupazione ed alla disperazione, nella speranza di vedere apparire all'orizzonte la nave che avrebbe riportato Acamante a casa. Ma l'ansia fu troppa, tanto da spezzare il suo giovane cuore, così la povera Filide morì di crepacuore credendo che il suo amato non avrebbe più fatto ritorno dalla guerra.
Acamante, però non era morto. Solo innumerevoli traversie ne stavano ritardando il rientro dopo che, caduta Troia, la flotta achea aveva issato le vele per rientrare in patria. Ma quando finalmente giunse era già troppo tardi: la sua amata Filide era già morta. Sulla spiaggia, però, là dove lei aveva trascorso lunghe ore di tristezza e di pianto, Acamante trovò uno snello albero di mandorlo. Preso anche lui dalla disperazione e dallo sconforto, abbracciò ed accarezzò il tronco, perso nel ricordo del suo amore, all'improvviso la pianta si coprì di fiori candidi e profumati.
Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.
In Cina e più in generale in Oriente, questo frutto è portatore di un significato simbolico che ben è introdotto dalla leggenda intitolata" IL MONTE DELLE PESCHE SACRE ". Il racconto popolare è ambientato sul monte Sondo. Cima situata ad ovest di Kyongiu, attualmente nella Corea del sud. La salita richiede circa un ora e mezza di cammino. Il nome Sondo ha delle implicazioni interessanti giacché, nella lingua del luogo, "do" significa pesca e "son" soprannaturale. La narrazione afferma che un giorno un abitante di un villaggio andò a pescare in un lago nascosto fra le cime delle montagne. Spinse la sua zattera in un insenatura che non aveva mai visto prima e avvicinandosi alla riva rocciosa, notò fra gli arbusti l'ingresso di quella che sembrava essere una grotta. Facendosi luce con la lucerna, entrò nella grotta e, percorsa una lunga caverna, sbucò, improvvisamente, in una luminosa vallata, completamente nascosta dall'esterno. Vagò come in sogno, ammagliato dalla bellezza del luogo, incontrò delle persone affabili che lo invitarono al villaggio e gli offrirono da mangiare delle pesche, le stesse che aveva visto crescere sugli alberi della valle. Si trovò così bene fra questa gente che si fermò per tre giorni prima di decidersi di tornare indietro. Quando tornò al suo villaggio, il pescatore non riuscì più a capire dove fosse, Non trovò più nessuno di quelli che conosceva. Persino nella sua casa viveva una famiglia che non aveva mai visto. Quando disse chi era, alcuni degli anziani del villaggio, ricordarono vagamente di aver sentito la storia di un uomo con quel nome, scomparso trecento anni prima, mentre stava pescando su un lago sperduto tra le montagne. Gli dissero che la sua vedova aveva allevato i figli da sola, con grandi sacrifici e che uno dei suoi discendenti vive ancora nel villaggio e lo potrebbe accompagnare alle tombe di famiglia. Al che il pescatore non credendo alle proprie orecchie gridò, ma sono quel pescatore e sono stato lontano da casa solo tre giorni".
Gli anziani del villaggio lo guardarono con compassione, scuotendo la testa e pensando che non fosse in sé. Il pescatore, tornò sulla montagna, ritrovò il lago e cominciò a ricercare l'ingresso della grotta, inutilmente passò giorni e giorni fra i monti, ma tutto era invano. Nessuno credette alla storia del vecchio pescatore, ma l'idea che potesse esistere un giardino che produceva pesche soprannaturali si diffuse così tanto che il monte fu battezzato con il nome di Sondo, monte delle pesche sacre, nome con il quale, ancora oggi, è conosciuto.
Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.