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MorningAfterDark
Utente Master
2514 Posts
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Posted - 01 September 2013 : 11:40:46
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Tutto nella vita è relativo. Questione di punti di vista direbbe mia madre. Ed è effettivamente vero: quante volte ad esempio un ostacolo ti è sembrato insuperabile, una difficoltà ti ha fatto soffrire, un periodo è stato positivo o negativo, una persona ti è apparsa buona o cattiva? Tutti, almeno una volta nella vita, abbiamo sperimentato questo tipo di esperienza che ci è servita se non altro ad imparare quanto siano fugaci e se vogliamo leggeri gli eventi relativamente alla "vita" stessa. Tuttavia, se pensi che la vita la vivi giorno per giorno, anche se è giusto cercare di guardare oltre sperando sempre in giorni migliori, è normale e comprensibile vivere il momento un po' come se da esso dipendesse l'intera tua esistenza. Anche se in fondo sei consapevole non sarà quello l'istante che cambierà in meglio o in peggio la tua vita lo vivi come un piccolo miracolo o una grande tragedia. Si, perchè chissà per quale oscuro motivo, tendiamo sempre a rimpicciolire le cose positive per paura di crederci e rimanere delusi, mentre ingigantiamo o comunque ci disperiamo difronte alle cose negative...
Le emozioni, soprattutto quelle negative, non si possono misurare. Il dolore, ad esempio, non può essere quantificato: io soffro per una cosa che per te potrebbe essere una sciocchezza, sia perchè non la stai vivendo e quindi non ti tocca, sia perchè l'hai già vissuta e ne sei venuto fuori quindi col senno di poi la vedi come tale. Spesso e volentieri mi sono sentita criticare quando soffrivo, perchè "c'è chi sta peggio di te". Certamente, c'è chi soffre per motivi diversi, come un lutto, una malattia, un problema grave che so come la crisi, c'è chi soffre per amore... Ma se tutti fossimo in grado di ridimensionare la nostra sofferenza confrontandola con quella altrui non saremmo piú umani. Ci sono occasioni diverse per soffrire e davanti a nessuna di esse si ha diritto a criticare.
Il dolore è un meccanismo introdotto dall'evoluzione per farci reagire a qualcosa di negativo che accade, il dolore ci mantiene in vita: preserva la nostra vita perchè è quell'impulso che esorta all'azione per cercare un rimedio alla ferita che ci siamo fatti al fine di non incorrere in conseguenze peggiori della ferita stessa. Se cadiamo e ci procuriamo una ferita il dolore spinge a curarci, se non ci fosse il dolore insorgerebbe un'infezione e moriremmo. Se non mangiamo il senso di fame interviene a ricordarci che dobbiamo farlo altrimenti moriremmo. E così via. Il dolore serve ad evitare conseguenze più gravi quando si verifica un danno.
Il problema si presenta quando non c'è rimedio. L'evoluzione infatti non ha fatto bene i calcoli, non ha inserito un interruttore manuale che blocchi il dolore quando non abbiamo possibilità di procurarci le risorse per spegnerlo. Se abbiamo fame ma non abbiamo soldi per comprare il cibo la fame resta comunque e ci fa soffrire.
Spesso e volentieri il dolore a cause che possono essere, seppur con fatica, riparate e curate. Ma c'è una forma di malattia, un dolore che non può essere curato: il dolore psicologico. Questo tipo di dolore nasce da una mancanza, qualcosa che era importante è venuto a mancare ed ora il vuoto che lascia si comporta come una sorta di buco nero che risucchia l'energia, l'attenzione, i pensieri, la felicità. Qualcosa che per noi era fondamentale per la nostra esistenza manca, il dolore ci spinge a reagire. Ma cosa si può fare se non c'è rimedio? Se amiamo una persona e ci lascia continueremo a soffrire pur senza rimedio. Se un amico, un nostro caro, una persona che amiamo muore, cosa si può fare?
Da questa situazione di mancanza deriva una forte frustrazione in quando non possiamo rimediarvi.
Si può finire per vivere nel dolore, cosa che non è tuttavia auspicapile, ma che molto spesso succede anche non volendolo. Si tratta di uno stress talmente travolgente da spingere il corpo a reagire in qualsiasi modo possibile, ma la sua intensità è stata "progettata dalla natura" per essere necessariamente di breve durata temporale! Un dolore troppo duraturo diventa esso stesso pericoloso ed innesca nel corpo una serie di cambiamenti difensivi che non sono non dico "non normali" ma non giusti e non auspicabili sicuramente. Meccanismi come l'apperito, il sonno, gli sbalzi umorali, l'energia.. equilibri che sono delicatissimi e possono venir sconvolti dal dolore troppo duraturo.
Per questo motivo, quando il dolore supera un certo limite di tempo è sempre meglio rivolgersi a qualcuno con cui parlarne, tentare un approccio diverso ad esempio fare un viaggio, provare a dedicarsi allo sport, alla cura di un progetto che so del volontariato in un canile...
Purtroppo spesso si tratta di soluzioni palliative, che non agiscono sulla causa del dolore essendo essa irremovibile, ma apportano un sollievo sui sintomi, alleviandoli.
A volte penso che sarebbe bello fare come fece Biancaneve quando, disperata perchè il suo principe stava per sposare la regina cattiva, bevve una pozione e cancellando suoi sentimenti, non sentendo più il dolore...
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Carla
Utente Master
35017 Posts
Status: offline |
Posted - 01 September 2013 : 12:57:52
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Ongniuno di noi ha il proprio livello di acquisizione, sopportazione e reazione passiva o positiva al dolore, sia fisico che psicologio, il secondo è più difficile d'affrontare e superare, resta sempre comunque nel tempo, segnando la nostra vita relazionale per sempre. Nessuno ha il diritto di giudicare e dire è un dolorino la stai facendo lunga...ciò che per me può esser un dolore grande per un altro può esser una bazzecola. Senza il dolore non si conoscerebbe ciò che invece fà stare bene, senza il male non ci sarebbe il bene. Sarebbe troppo bello che tutto andasse sempre per il verso giusto.. ma poi mi chiedo saremmo in grado di apprezzarlo a pieno.. il bello??? Certamente bisogna cercare di reagire e non chiudersi in se stessi, trovare il modo di far sfogo al proprio dolore, per continuare il nostro percorso!! Bel post MAD
QUANDO PENSERAI CHE L'OSCURITA' ABBIA PRESO IL SOPRAVVENTO.. T'ACCORGERAI CHE SONO LI AD ILLUMINARE LE TUE NOTTI! LUNA 31 |
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Giovanni
Utente Master
1135 Posts
Status: offline |
Posted - 01 September 2013 : 13:16:36
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quote: Il dolore, ad esempio, non può essere quantificato: io soffro per una cosa che per te potrebbe essere una sciocchezza
E' vero il dolore non è misurabile e nessuno e dico nessuno potrà mai capire il dolore di un'altra persona semplicemente perchè lao rapporta a se stessa quindi ho sempre pensato che ci vuole il massimo rispetto verso il dolore qualsiasi sia la causa .
A volte è la vitessa e i suoi eventi a farci cadere nel dolore " cronico " ci chiude ogni strada, ci leva ogni speranza, ci toglie quanto di più importante abbiamo o cerchiamo. Non ci dà vie di uscita se non vivere l'unica cosa che ci è concessa come zombie facciamo passare un giorno dopo l'altro senza che nulla cambi, nulla accada. Non c'è una soluzione a questi stai ormai patologici, si distrarsi serve per quel momento, lea psicanalisi ti fa solo capire le cause ma non ne elimina gli effetti, la psichiatria al contrario se ne frega delle ause e con farmaci annulla gli effetti ti fa vivere in una sorta di bolla artificiale senza più emozioni e quandi dolore e sofferenza ma a quale prezzo? la non vita!.
Io credo che quando si arriva a quel punto o arriva qualcuno che ti cambia la vita per amore o la vita è veramente finita quella è la unica e sola soluzione definitiva.
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Fein
Moderatore
14529 Posts
Status: offline |
Posted - 01 September 2013 : 13:40:58
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bel post Mad *** anchio penso che qualsiasi dolore quando è addosso a noi, sia fisico ,morale o tanti altri aspetti non si può misurare con lo stesso metro per tutti, ora ne so qualcosa per via della salute-e non solo mia- che purtroppo fa i capricci... cerco di non pensarci troppo altrimenti c'è da impazzire veramente si va avanti sperando in meglio, certo che penso anche a chi può stare peggio di me ma come ho detto il dolore ha tanti modi di manifestarsi, e tutto dipende dalla nostra forza di sopportazione... almeno io la penso così buon pomeriggio
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senzanik
Utente Master
503 Posts
Status: offline |
Posted - 01 September 2013 : 14:21:49
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Eschenbach diceva che il dolore è il gran maestro degli uomini. Sotto il suo soffio si sviluppano le anime. Questo perchè il dolore aiuta a crescere e a plasmare un uomo..la sua identità ..il suo progresso. Non c'è uomo che non abbia passato dolore...un uomo senza dolore è un eterno bambino. Il dolore interiore è assai più intenso e difficile da sopportare ,perchè a differenza di quello fisico non ha spesso cura , o meglio è più difficile trovarne la causa ..rimuoverla... Le malattie cosidette moderne...depressioni...astinenza..psicosi..ecc ecc..curate con l'aiuto di uno specialista sono dei percorsi spesso lunghi e tortuosi..in cui ci si deve addentrare per andare alla ricerca di una parte di noi stessi che forse non conoscevano o ancora meglio evitiamo di conoscere.
p.s. Ottimo argomento di riflessione
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Carla
Utente Master
35017 Posts
Status: offline |
Posted - 01 September 2013 : 18:19:21
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quote: Originalmente inviata da Giovanni la psicanalisi ti fa solo capire le cause ma non ne elimina gli effetti, la psichiatria al contrario se ne frega delle ause e con farmaci annulla gli effetti ti fa vivere in una sorta di bolla artificiale senza più emozioni e quandi dolore e sofferenza ma a quale prezzo? la non vita!.
Concordo con questo pensiero di Giovanni e col pensiero di senzanik
Le malattie cosidette moderne...depressioni...astinenza..psicosi..ecc ecc..curate con l'aiuto di uno specialista sono dei percorsi spesso lunghi e tortuosi..in cui ci si deve addentrare per andare alla ricerca di una parte di noi stessi che forse non conoscevano o ancora meglio evitiamo di conoscere.
Stà difatto che la sofferenza è variabile da persona a persona, ogninuno cerca di affrontarla o conviverci in modo diverso.
QUANDO PENSERAI CHE L'OSCURITA' ABBIA PRESO IL SOPRAVVENTO.. T'ACCORGERAI CHE SONO LI AD ILLUMINARE LE TUE NOTTI! LUNA 31 |
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