Come ho potuto Son riuscito il tempo annerire I bei giochi portati a seccare Senza orgoglio divenire Il disgustarmi assaporare Ad ogni lacrima di ricordi versi E li specchi annebbiandoli tersi Quel fiume nasce e scorre Scorre d’angoscia, m’asseto da solo La giocata devo porre O cadrò all’ultimo volo Recente la condotta ignominia Tenacemente fredda gramigna Nell’infinito il percepire Di fine desertica filtrare Sciupando il viso nel comparire Aureola purpurea tramontare Rughe di sofferenza spettrale Ebro sguardo d’angelo lacrimare sale T’ho spento astro nel cuore Cicatrizzandolo d’arroventato Battuto come maniscalco impudore Mera pazzia l’anima ha violato Come ho potuto Come dovrò pagare Te ch’al sole l’ombra crei Esser io cieco di stupidità Ch’ogni volta mi rifletterei Nelle mute emozioni di sincerità Come ho potuto blasfemo Come pagherò pegno
Genuino plasma di giovinezza La mia barca di deriva Guidasti con destrezza Dentro mare senza riva L’oceano hai bonacciato Il silenzio nel richiamo urlato Remi sicura nel dolore Mi togli da frangenti affioranti Mi pausi in porto chiaro di colore Raggi, faro di scogliera, illuminanti Come ho potuto perdermi Come ho potuto non affogarmi Bimbo son sempre stato Al tuo seno vitale appeso Vagando dal sbagliato lato Nel delirio malato t’ho offeso.
Maxmillian,
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
amare.... non aver più nulla d'appagante da desiderare... Maxmillian