Nel nome aveva il sole Anziché vuote parole Aveva il sole sulla pelle Di quelle curve così belle Glielo dissi con parole E so che le toccai il cuore Era cattolica e sposata Era seria e determinata Così non ho avuto niente Il suo sorriso solamente Al suono delle mie parole Tolto l’orgoglio ne so il valore Aveva il cielo dentro gli occhi Che fa perder saggi e sciocchi Anche questo dissi con parole Sincere di chi sa cosa vuole E’ cattolica e sposata E’ seria e ben educata Anche a lei scriverò poesie Che donerò pur restando mie
Scrosciava furiosa un tempo sui monti la pioggia Scendeva giù lungo i suoi versanti in una roggia Lavava l’erbe le pietre i fiori e le pareti di roccia Me la sentivo dentro le ossa e forte sulla faccia Poi saliva la nebbia su per quella piccola vallata Mischiando quel ch’era indifferenza alla cosa amata E s’udiva nel cielo all’improvviso risuonare il tuono Come parlasse a quello che c’era ancora di buono Come potesse cambiare tutto il dolore in un dono Di nuovo un temporale ha fatto udire il suo suono E la pioggia di nuovo ha lavato i pendii ai monti neri Ma ora questo è come non appartenesse più a ieri Il dolore dentro di me in profondità si è calcinato E ora è lui a portare il peso del detto e desiderato E di nuovo sento la pioggia in faccia che mi sbatte Ma non c’è dolore da lavare cose dette e non fatte Solo dentro una più intima e naturale convinzione Che dal dolore nasce tutto il vissuto ed ogni azione Cosa farò cessata questa pioggia, a nebbia diradata? Quel che sentirò o meglio che dovrò quella giornata E niente mi separerà più dal dolore di ogni nascita Io sono oramai il dolore con cui vivrò il resto della vita Verso il desiderato il detto e il fatto o il solo desiderato Non mi pentirò d’un fallimento come fosse un peccato E dal dolore costruirò la mia vita come una montagna Che la pioggia scorre in rivoli e violentemente bagna Senza essere necessaria né per il fatto né per il voluto Il dolore si paga una volta per tutte, in un unico tributo
Non sono che un granello di sabbia perso nella rena ma nel mio piccolo sono una gemma
Scrosciava furiosa un tempo sui monti la pioggia Scendeva giù lungo i suoi versanti in una roggia Lavava l’erbe le pietre i fiori e le pareti di roccia Me la sentivo dentro le ossa e forte sulla faccia Poi saliva la nebbia su per quella piccola vallata Mischiando quel ch’era indifferenza alla cosa amata E s’udiva nel cielo all’improvviso risuonare il tuono Come parlasse a quello che c’era ancora di buono Come potesse cambiare tutto il dolore in un dono Di nuovo un temporale ha fatto udire il suo suono E la pioggia di nuovo ha lavato i pendii ai monti neri Ma ora questo è come non appartenesse più a ieri Il dolore dentro di me in profondità si è calcinato E ora è lui a portare il peso del detto e desiderato E di nuovo sento la pioggia in faccia che mi sbatte Ma non c’è dolore da lavare cose dette e non fatte Solo dentro una più intima e naturale convinzione Che dal dolore nasce tutto il vissuto ed ogni azione Cosa farò cessata questa pioggia, a nebbia diradata? Quel che sentirò o meglio che dovrò quella giornata E niente mi separerà più dal dolore di ogni nascita Io sono oramai il dolore con cui vivrò il resto della vita Verso il desiderato il detto e il fatto o il solo desiderato Non mi pentirò d’un fallimento come fosse un peccato E dal dolore costruirò la mia vita come una montagna Che la pioggia scorre in rivoli e violentemente bagna Senza essere necessaria né per il fatto né per il voluto Il dolore si paga una volta per tutte, in un unico tributo
Non sono che un granello di sabbia perso nella rena ma nel mio piccolo sono una gemma
Il dolore và anche messo in un angolo del cuore, per tornare a sorridere
Ascolta con la mente Guarda con gli occhi del cuore Parla con la voce dell'Amore