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Oriana
Utente Master

4350 Posts
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Posted - 19 September 2011 :  11:38:34  Vedi Profilo Send Oriana a Private Message  Rispondi quotando
Alcuni di voi avranno sicuramente visto la trasmissione di Bonolis : Il senso della vita.
Di lui ho apprezzato il modo insolito e diverso di formulare domande agli intervistati.
Infatti li poneva davanti a delle immagini e loro dovevano raccontarsi attraverso la sensazione che questa immagine suscitava.
Raccontare un ricordo o un'emozione o una sensazione che ad essa era legata.

Che ne dite di provare anche noi ad esprimere il nostro intimo attraverso una stimolazione visiva ?

Vediamo chi è disposto a lasciarsi intervistare

Qui di seguito inserirò delle immagini a tema. Chiunque voglia potrà scegliere quella che maggiormente lo colpisce e raccontarci qualcosa che gli appartiene.


2012


albero


bambino


bambino che ti indica


barbone


fragola


sedia vuota


ginocchia sbucciate


lacrime


internet


donna


anzianità


inferno


mare


violenza


A voi scegliere su cosa rilasciare la vostra intervista.

disattivato
infame

1 Posts
Status: offline

Posted - 19 September 2011 :  14:45:52  Vedi Profilo Send disattivato a Private Message  Rispondi quotando
Comincio io se ti va!!
Io adoro Bonolis e la sua dialettica.. e mi piace tantissimo e ho straseguito anche le repliche del "senso della vita".




Mi fa ricordare la mia infanzia.
Ho avuto un infanzia molto serena ero già a quei tempi una bambina molto fantasiosa e allegra, però oltre i compagni di scuola avevo pochi amici per giocare il pomeriggio.Sono figlia unica nata dopo tantissimo tempo, oltre i dieci anni di matrimonio, e mia madre aveva paura che mi rompessi ed era sempre a dire: stai attenta..non correre..etc etc.Il mio migliore compagno di giochi?Il mio papa' ed il mio cane, un pastore tedesco.Quindi quest'albero mi ricorda i giochi fatti con lui .. mi ha insegnato a rialzarmi ogni volta che cadevo e a non piangere .. inventavamo giochi , mi ha insegnato a sognare in quel periodo. Quindi quell'albero mi ricorda i pomeriggi passati con lui da bambina.Mi ricordo ancora il profumo delle piante..le corse col mio cane, mi ha fatto amare le piante e gli animali.Ecco l'albero mi ricorda i compagni di giochi della mia infanzia. Ricordo che ogni scusa era buona perchè io e papa' sfuggissimo dalle ali protettrici di mamma per andare a giocare, ricordo che ogni volta mi ripeteva : non devi aver paura di fare le cose e se ti fai male affrontale e non piangere!E quindi grazie a lui non sono stata una bambina paurosa, timorosa e piagnucolona cosa che sarebbe stata se lui avesse
continuato a far si che le paure di mia madre mi crescessero.Quindi ogni volta lo ringrazio. Ecco l'albero cosa mi ricorda, mi ricorda "il profumo della mia infanzia".


Visibile solo da Internet Explorer

"E' più facile spezzare un atomo che un pregiudizio."
Albert Einstein


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n/a
deleted

21604 Posts
Status: offline

Posted - 19 September 2011 :  15:57:42  Vedi Profilo Send n/a a Private Message  Rispondi quotando


L'inferno visto come castigo, presuppone un'umanità immatura, incapace di distinguere il bene dal male, ma soprattutto incapace di perseguire solo il bene.
Quando sento la parola inferno, non l'associo al demone che esce fuori mostrandosi a tutti tra risate beffarde e vapori di zolfo, ma bensì a quelle persone convinte che la loro presenza sia il paradiso, mentre in realtà impongono soltanto a chi hanno vicino un purgatorio in terra!!
Indipendentemente dal fatto che in molti credono che l'inferno esista e altre che sia soltanto una creazione della mente, mi sono dovuta convincere mio malgrado che l'inferno è sulla terra, da quello personale, più leggero di quando cediamo alle nostre incapacità e abbassiamo la testa invece di rialzarla, quando cessiamo di lottare per ottenere i nostri diritti, queste rinunce sono sempre diaboliche ed è allora che il diavolo è il nome dell'assenza di qualcosa d'essenziale!!
e riuscendo a non farci vivere come vorremmo che, poco per volta, si prende l'anima.
Ma la persuasione più straziante che mi ha fatto convincere che per molte persone l'inferno è qui sulla terra è stata la visita di un giorno ad una casa di riposo la visione che ho avuto davanti è ancora impressa nella mente, un luogo dove sono stata aggredita da una desolazione totale, che quando sento parlare dell'inferno ho solo quella scena davanti agli occhi!!!


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Oriana
Utente Master

4350 Posts
Status: offline

Posted - 19 September 2011 :  18:33:08  Vedi Profilo Send Oriana a Private Message  Rispondi quotando
Siete meravigliose...



" ... Alla fine di questa giornata rimane ciò che è rimasto di ieri e ciò che rimarrà di domani;
l'ansia insaziabile e molteplice dell'essere sempre la stessa persona e un'altra." (F. Pessoa)
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n/a
deleted

21604 Posts
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Posted - 20 September 2011 :  10:40:20  Vedi Profilo Send n/a a Private Message  Rispondi quotando
grazie Oriana

ad essere sincera quella che mi ha colpita di più, è stata la sedia vuota.. ma non sono ancora pronta a raccontare la sensazione che mi trasmette quell'immagine


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ZioAl
Utente Master

917 Posts
Status: offline

Posted - 20 September 2011 :  10:45:58  Vedi Profilo Send ZioAl a Private Message  Rispondi quotando
ALBERO...che voglia di raccontare la triste fine degli alberi, delle piante, dei boschi
che sono la linfa del pianeta ma che sono "uccisi" per...uccidere prima il nostro vivere!!!

***(@)***
Oltre la metà
cosa resta
cosa resterà?
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Oriana
Utente Master

4350 Posts
Status: offline

Posted - 20 September 2011 :  11:20:16  Vedi Profilo Send Oriana a Private Message  Rispondi quotando
quote:
Originalmente inviata da Straluna

grazie Oriana

ad essere sincera quella che mi ha colpita di più, è stata la sedia vuota.. ma non sono ancora pronta a raccontare la sensazione che mi trasmette quell'immagine









La sedia vuota...
Esattamente quella che sceglierei e scelgo anche io come primo impulso...
Credo che questa immagine crei sensazioni, seppur diverse, in ognuno di noi.
Circa 10 anni fa dipinsi una tela in cui, appunto, vi era una sedia vuota con abbandonata sopra una sciarpa lunga color rosso. Alla parete, alle spalle della sedia, un quadro rappresentante un militare d'altri tempi. Il quadro era ancora ai lati avvolto in carta da giornale e legato a croce da una corda. Chi lo aveva aperto si era limitato a rompere l'involucro nella parte centrale così da vederne in parte il contenuto e poi appeso così, senza svestirlo totalmente.
La sedia vuota era la protagonista, in un contorno di pareti scrostate e umide. Vecchie e abbandonate come lei.

Quando la dipinsi non sapevo dare motivo a quell'ispirazione. Ma era la "mia ispirazione" e dovevo seguirla.
Una volta finito il quadro lo misi sul camino così da averlo sotto gli occhi tutto il giorno... e a quanti mi chiedevano quale emozione mi avesse spinto a crearlo io non riuscivo a dare risposta.
Ma quel dipinto era una parte di me e non potevo fare a meno di appagarmi nel fissarlo.
Tutti però, in un modo o in un altro, ne restavano affascinati.

Venne il periodo in cui esponevo le tele alla mostra e un maestro d'arte mi consigliò di utilizzare "la sedia" come pezzo di richiamo senza però accomunarlo a quelli in vendita.
Così feci.
Chissà perchè ero convinta che era un pezzo troppo fuori dalle richieste commerciali per essere apprezzato e invece... mi trovai a fronteggiare un sacco di acquirenti che volevano assolutamente avere quel dipinto, che io non volevo assolutamente vendere.
Era come se volessero strapparmi una parte della mia anima e non ce la facevo proprio a pensare di potermene allontanare.
E ancora non spiegavo a nessuno che me lo chiedeva cosa volevo effettivamente rappresentare con quel soggetto.
Prima della chiusura della mostra, dopo tre giorni, ero esausta di sentirmi forzata continuamente a discutere su quel quadro, così sparai un prezzo spropositato per la sua effettiva quotazione.
Pensai di risolvere il problema.
Ma così non fu.
Qualcuno pagò senza battere ciglio e la mia sedia è ora sul camino di un'altra casa e io non l'ho mai più vista.

Ma potrei ridipingerla in ogni suo più piccolo particolare, con le stesse sfumature e con gli stessi graffi sulla seduta e sulle gambe... così come gli occhi del soldato e le croste sulle pareti...

Quella sedia era viva. In essa parte di me, le mie solitudini e le tante attese... Il soldato null'altro che persone che se ne sono andate per non tornare più... persone che ho amato e che non dimentico.
La sciarpa rossa la trovai due anni dopo averlo dipinto. Era in fondo ad un cassettone appartenuto a mia nonna e che era rimasto seppellito sotto una miriade di roba in cantina. Non ricordo di averglielo mai visto addosso ma... evidentemente il mio inconscio si.

Ecco la storia della mia sedia.

Scusate la lungaggine...



" ... Alla fine di questa giornata rimane ciò che è rimasto di ieri e ciò che rimarrà di domani;
l'ansia insaziabile e molteplice dell'essere sempre la stessa persona e un'altra." (F. Pessoa)
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Mrbear
Utente Master

1723 Posts
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Posted - 20 September 2011 :  11:24:17  Vedi Profilo Send Mrbear a Private Message  Rispondi quotando
anche io sceglierei la sedia vuota per ricordare chi ahimè tempo fa ho perso

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