mi sfili la sigaretta dalle dita e sorridendo dolcemente fra nuvolette di fumo azzurro
Sai ormai vivo di chemio e di morfina. Non penso che il nostro amore avrà una gran lunga vita
Come acido le tue parole mi cadono addosso aprono piaghe entrano dentro bruciano il cervello e l’anima Dentro gli occhi pieni di lacrime la tua immagine sfocata Mio dio come sei bella sembri uscita da una fiaba
Lasciami sola ora. Non voglio lasciarti questo di me
Fuori sotto la pioggia un furore cieco di bestemmie urlate fra i singhiozzi riempie il niente che c’è intorno Che voglia di bere Di stendersi nel fango e lasciarsi inghiottire Di rompere tutto Di rimanere qui per sempre insensibile come lo scheletro d’albero che mi guarda
Immagini che tagliano le vene, le aprono, fanno fuoriuscire la vita. Cosa potrei pensare leggendole... cosa ??? Non descrivono la tua vita vero ? Non sei tu il protagonista vero? Spero tu sia il magistrale regista di una storia a cui dai volto e movimento perchè chiunque guardi oltre le parole veda solo l'agonia di un sogno che però non appartenga ad un volto.
" ... Alla fine di questa giornata rimane ciò che è rimasto di ieri e ciò che rimarrà di domani; l'ansia insaziabile e molteplice dell'essere sempre la stessa persona e un'altra." (F. Pessoa)