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Escamillo
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Posted - 30 May 2011 : 17:10:57
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Riesci sempre a superarti! Come diceva Mike sempre più in alto! A parte gli scherzi è bellissima
Io me ne fotto del mondo intero Quando l'amore inonda le mie mattine
Je me fous du monde entier Tant qu'l'amour inond'ra mes matins Ihymne a l'amour - Edith Piaf |
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maxmillian
Utente Master
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Posted - 31 May 2011 : 20:33:07
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Io ero…..ripetitività Camminava su fradice foglie, erano marce, era fango velenoso. Camminava su strada, ciottoli di rovo. Camminava, trasudando da scalzi piedi il sangue caldo, prezioso rubino di povertà. Bagnava pantano di scorretta umanità. Povero Cristo, vali meno di pochi talleri. Ti fermi, una sigaretta accendi. L’azzurro fumo sale nel vento, si disperge. Vola a casa tua con struggente pensiero. Grandi occhi da dighe arginati, colmi di cristalli salati. Straripa la lacrima collegando con umida ombra il profilo alle labbra. Gocce bagnate, lucenti coltelli di sofferenza arcana. Cristo il povero piange. Camminava con me che sono… che ero. Uno tra milioni, uno dei milioni, uno che non è più. Esisto, ricordatevi, assieme al mortale gemello da sempre creduto nemico, esisto con Juck. Corriamo nella verde foresta, profuma di datteri. Tutti siam qui non temete, lui ci univa. Il credo del potere assassino, la medicina che il corpo ingozzava e l’animo di bugie saziava. Croce nera o diadema di uncini adornato. Sul braciere di guerra la malvagia legna gettava. D’ingenuità l’odore sento, sempre sangue. Non c’èra paura forse la fame… tremendo ricordo come voglia di felicita dei ricchi aguzzini. Stoltamente passava al camminar tra cadaveri amici al gioir tra i nemici fratelli. Vi giocai. Infernale rumore di bombe, in fondo non erano poi male i magri topi schifosi rimasti. Tutto in un attimo finì anche quello. Paura rimase, il ricordo, il risveglio. Arrossati i capelli, ventre squarciato, certo un po’ gonfio. Belle le palme laggiù, son verdi da concime umano ingrassate. Rimango qui come lapide “in memoria…”. Io Juck e pochi… milioni. Certo è, il veder Cristo gettare la cicca per terra, al disgustato gesto seccato di calzar calzari per non ungersi di feccia, ritornare fa il ricordo di amici Juck. Paura non è il passato, timore sta in un verbo solo Ripetitività. Maxmillian
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
amare.... non aver più nulla d'appagante da desiderare... Maxmillian
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Oriana
Utente Master
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Posted - 02 June 2011 : 22:27:17
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Trovo quest'ultima molto bella Max
" ... Alla fine di questa giornata rimane ciò che è rimasto di ieri e ciò che rimarrà di domani; l'ansia insaziabile e molteplice dell'essere sempre la stessa persona e un'altra." (F. Pessoa) |
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gr
Utente Master
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Posted - 03 June 2011 : 00:17:16
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Meglio vivere con un rimorso, che annegare in un rimpianto. Grysu
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maxmillian
Utente Master
2849 Posts
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Posted - 03 June 2011 : 13:58:58
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dolci fatine del polline...o muse...che dire ...le vostre parole...concime per le radici d'ibiscus...
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
amare.... non aver più nulla d'appagante da desiderare... Maxmillian
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maxmillian
Utente Master
2849 Posts
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Posted - 06 July 2011 : 19:40:53
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Fresco di mattino …(tra Cazzago e Arino) Vuoto il momento, spessito il buio Sempre primi i maligni all’alba E tardano quelli che l’animo Dovrebbero schiarire a fondo
Il passo tiene la riva della Pionca Verso ovest vedo stigliato S. Michele Calpesto l’inverno fragile cristallo Mezza sponda d’erba è smeraldina
Il primo sole l’evapora la linfa E il ripetuto mezz’argine stacca Differente immagine di bianca brina Le anse a disegnare il contenuto
Pacato dorso di serpe bonacciona Torbida oggi l’acqua è riposata Vedo il cenerino, tutti gamba sola, Vigilare sul passare del carassio
Scagliare dardo rapido e preciso Per poi alzarsi in volo senza suono Dal mio camminar sfornito di pensiero Raggiunto dall’ansimare del respiro.
Questo verde brillante di prateria Col color di bufalo muschiato Che nell’anima ora non ci sta Non ha infinito che ti trapassa
Il cane cinque passi da me a seguire Calpesta le mie emozioni mattutine Sulla sterrata dell’altra riva ora Raggiunta del Serraglio, già Marzo
Gli affusolati pioppi ancor nudi, Sulle dita a tre a tre si raccolgono Scivolando gocce di fresca rugiada A formare cristalli di perle trasparenti (pesanti)
Il pianto cade a crear cerchi inseguitori Su vene squadrate, vecchi “cava sale” Dei campi frolli di pomate zolle Crescente il gioco, mai accavallanti
Ritmata musica si compone a pochi Sonoramente silente ai frettolosi Gli accordi sono semplici carezze Vibrano senza timore di ferire
Quando curvi nell’interezza della vita E vai contro il tramonto ancora acceso Un dolore senti e alzi occhi al cielo Cade la volta non ha più stelle
L’orecchio ode e muore nel cervello La lacrima piomba, cambiano le parole Son diverse montano ad eco perpetuo L’intendo, son significato sempre diverso
Ma fanno tornare le mie paure Cade reciso il fiore di diamante Taglia nodo delle peculiari anime Cambiar è provenienza di labbra ben distinte.
Maxmillian,
La matita del divino disegna sagome montane Dalla tavolozza esce uno sfondo di turchino risciacquato Dio .. che solennità m’hai regalato ….
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
amare.... non aver più nulla d'appagante da desiderare... Maxmillian
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Escamillo
Utente Master
838 Posts
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Posted - 06 July 2011 : 20:59:36
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Dopo forzata attesa a me l'onore nonchè la gioia d'esser'l primo a plaudir i tuoi versi
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