Do screziato senso all’illuminata sostanza Filo sotto il ghiaccio dinamico Trota primaverile scattante Sono qua dove non sono mai stato Con le mie braccia e le vesti calde Attendo che luce afona strisci
Foglie vive Foglie fragili Foglie morte Riflessi di foglia Impressiona Non i colori ma l’equilibrio Perfezionismo di radici Piantate sulle mie sponde
Mi abbottono la vista Surgelo lo sguardo Lo giro Mi fisso l’interno Metto sotto il cappuccio lanoso Scivolo dal monte Le cerviche sono più giù Vicino al cuore e le annaffia Il midollo che non è animo
E ancora digrado nel fradiciume Della mia quercia Mezza ormai andata Duole la spalla battendo palmo sulla fronte Un seccante scricchiolio Si fa scovare sul ramo portante Spingo il respiro nebbiato Esce cavo dai polmoni ferrosi Mi sveglio e sento il freddo
Il sudore va a morire Alla radice dei radi capelli In bilico scuoto le ossa del capo Mi siedo e aspetto il buio C’è già
Nel sudario di macello fremo Mi stendo e torno giovane Un attimo Fermo le vibrazioni fondamentali Finita
Maxmillian.26/06/09
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
amare.... non aver più nulla d'appagante da desiderare... Maxmillian
O mare Forza contrapposta Di sciolta rabbia espressiva Ad occasioni bonacciate Inquietanti magneti antitetici Mimica maschera Nel tuo ondeggiare melodico Ipnotizzi irrealmente col movimento maroso Affondi periturio nel cuore sofferente Ti chiedo il tutto
Il mare annuì Ti dò le mie profondità Per il tuo dolore I miei frangenti Per disperdere la tristezza Le mie acque Per confondere le lacrime I miei cavalloni Per la mestizia Fisso la tua anima Per catalizare La tua libertà
Maxmillian,18/10/10
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
amare.... non aver più nulla d'appagante da desiderare... Maxmillian
Bellissima Max....davvero!!!!
Meglio vivere con un rimorso, che annegare in un rimpianto. Grysu
Quel tempo stratificato Accecherà la mia pietra Sfornata da un Michelangelo Dei poveri scalpello spuntato
Sorpreso vi vedrò un angelo Pesante originale forma Trascinato a binario trasalgo Su letto di ghiaia sagace
La galleria del mio appartamento Ringhia come treno d’estate Fa scalo-merci miste Mitigati monoliti fino al naso
Fiutante buon senso non prospera Avvizzisce sul petto che ronza Cortile arso fino a sera violaceo Con l’arrivo di lucciole dondolanti
Occhi arrossati si aprono a lanterna La paura mi scarica dalla tradotta Colpisce il corpo mollicciandolo con bruciore Lunga la vita a travi rosse gessate parallele
Non ho più peso mentre voce ordina Il treno si muove affretta locomotiva Agganciata al vagone con gambe aperte Spingono e riprendono le braccia e il resto
I piedi sembrano pece Scuri inamovibili se vicini Non vengono meno se non a fasi Da dietro entrando in curva
Svolte secche diventano tralicci Mollicci di vapore perplesso
Esco nel chiaro della luna finestrata Di nuovo nella pioggia mi riempio Di bacche selvatiche amare Mai nella bocca frutti di bosco
Tolgono le grandi parole di vita Esce rantolo Sono in movimento Non sorpasso nessuno
Attendo d’agganciare vagoni Fumosi misto passeggeri zombanti Odorosi carri bestiame mungenti Il dolore sarà disumano
Mi staccherò dalla banchina Gracchiando come il corvo Mi staccherò l’anima dai ferri che Mi trattengono capovolto
Nell’ultimo carro capolinea di discarica Maxmillian
nelle mie preghiere non udire le parole ma il respiro... Maxmillian
amare.... non aver più nulla d'appagante da desiderare... Maxmillian