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Posted - 26 November 2011 : 14:42:20
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Ecco la dedicherei proprio oggi a un latra vittima della violenza la marocchina uccisa dal marito,gliele darei io volentieri 4 martellate a lui e anche di più Bastardo
Uccisa a martellate, nessuno chiede la salma
14:02 - 26 novembre 2011
Da quel giorno, il 19 novembre, in cui il marito le ha tolto la vita a colpi di martello nella loro abitazione a Sorbolo di Brescello il suo corpo riposa alla Medicina legale di Modena. Nessuno, parente o amico, ha chiesto la salma di Rachida Radi marocchina di 35 anni uccisa – una settimana fa – dal marito, Mohammed El Ayani, facchino marocchino di 39 anni, al termine di un ennesimo litigio con quella donna che voleva integrarsi sempre di più, aveva chiesto a conoscenti di aiutarla a cercare un lavoro e, forse, iniziato un percorso di conversione al cristianesimo. Fino a ieri nessuno ha richiesto il corpo della donna, malgrado si sia ormai vicini al nulla osta, da parte della magistratura, per la sua sepoltura. L’autopsia sui resti è già stata eseguita e nel giro di novanta giorni sono attesi i risultati. Qualora nessuno faccia richiesta della salma, toccherebbe al comune di Brescello occuparsi del funerale, in accordo con il consolato del Marocco in Italia con cui l’amministrazione cittadina è in costante contatto. Le parenti di Rachida Radi – escluso il marito, arrestato e le due figlie di quattro e undici anni affidate a una famiglia – non vivono in Italia: la madre in Marocco e una sorella a Dubai. La donna era rimasta vittima, gusto una settimana fa, della ferocia del marito che, dopo un litigio l’aveva inseguita per casa colpendola tante volte con un martello fino ad ucciderla. La violenza di lui non era una novità, hanno raccontato i vicini, e lei aveva avviato le pratiche per la separazione. Rachida aveva chiesto a conoscenti di aiutarla a cercare un lavoro e, frequentando la parrocchia, del paese aveva forse iniziato un percorso graduale di avvicinamento al cristianesimo. Un’offesa per l’uomo, risolta a martellate in testa forse davanti alla bambina più piccola, quattro anni, che era in casa. La figlia maggiore, 11 anni, era a scuola. Sfogata la violenza, El Ayed aveva preso la bimba, l’aveva caricata in auto, percorso i cinque chilometri fino a Poviglio e si era presentato ai Carabinieri con la piccola in braccio. “Ho ammazzato mia moglie”, aveva confessatoo. I militari andati nell’abitazione di famiglia avevano trovato il corpo della donna e tracce di sangue in vari punti dell’abitazione.
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Oriana
Utente Master
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Posted - 26 November 2011 : 14:50:58
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Lo slogan di "BASTA ALLA VIOLENZA" va bene per ogni situazione in cui la violenza viene perpretrata. Ti quoto quindi. Perciò diciamo pure che anche in quei casi in cui siano gli uomini ad essere vittime dei sopprusi femminili vale lo stesso sentimento di condanna. Ma... è lontana l'ipotesi che essi subiscano le stesse violenze fisiche che ancora subiamo noi. Ancora lontani i presupposti che subiscano le stesse violenze psicologiche. Non vi è paragone anche perchè, al di là del nostro essere differenti comportalmentalmente lo siamo soprattutto fisicamente. Purtroppo questo ci rende più deboli e anche fragili. Quindi è su di loro che si deve lavorare, sulla loro educazione al rispetto delle donne. E quando è impossibile si deve lavorare su di una PENA CERTA. E poi si deve lavorare anche su di noi, sulla nostra emotività, sulla nostra stessa educazione, inculcata fin da bambine, quella che ci porta a subire in silenzio, a credere di essere succubi di un uomo e di una finta sicurezza familiare ecc...
Il tema è : prendere atto tutti, uomini e donne, che siamo tutti esseri viventi, umani alla pari, con compiti e doveri simili o diversi ma ugualmente rispettabili che escludano la prevaricazione fisica o mentale dell'uno sull'altro.
" ... Alla fine di questa giornata rimane ciò che è rimasto di ieri e ciò che rimarrà di domani; l'ansia insaziabile e molteplice dell'essere sempre la stessa persona e un'altra." (F. Pessoa) |
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Oriana
Utente Master
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Posted - 26 November 2011 : 15:19:51
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In questo periodo in cui sono stata debilitata mi sono supportata di una donna per i lavori domestici. Lei è una donna dolcissima e di cui mi fido totalmente anche perchè sono ormai due anni che va a fare qualche ora settimanale anche dai miei genitori. Viene dall'est ed è separata dal classico marito ubriacone e nulla facente di cui il suo paese è pieno. Ha dei grandi che mantiene lei agli studi inviando soldi mensilmente.
Sapevo che qui in Italia ( regolarmente inserita da ormai 10 anni) conviveva con un uomo proveniente dal marocco da 6 anni ma di lei e della sua vita privata non mi raccontava mai nulla fino a che... Succede che circa un mesetto fa comincia ad arrivare più tardi o a disdire le giornate. La vedo nervosa e una volta l'ho beccata con le lacrime agli occhi. Evita sempre di raccontare finchè un giorno non si è sfogata e mi dice che il suo uomo, che ha perso il lavoro da più di un anno e si ubriaca tutte le sere, le mette sempre le mani addosso. Il tutto raggiunge l'apice in una serata in cui i suoi vicini chiamano i carabinieri che, arrivando, si trovano davanti alla solita scena di totale follìa. Lei, pestata a dovere, passa due giorni in ospedale e poi, sempre con il supporto delle forze dell'ordine, va a prelevare le sue cose nell'appartamento che condivideva col compagno e si trova in mezzo ad una strada. Trova una prima accoglienza da una sua connazionale amica che però, per vincoli personali di lavoro, non poteva tenerla per troppi giorni. Perciò l'accolgo io che ho una stanza libera e sono più che felice di tenerla un pò con me visto che il favore è più che ricompensato dal suo aiuto e dal suo affetto. Il suo lui è il classico elemento pericoloso che non molla. Perciò ho già messo per scontato che potremmo subire qualche minaccia o anche essere in qualche modo vittime di ritorsioni. Le forze dell'ordine ( carabinieri) ci hanno dato tutto il loro supporto che però sta solo nel fatto di poterli chiamare in ogni momento in cui potremmo aver bisogno. Altro non possono fare. Lei sogna di poter trovare un mini appartamento in affitto e iniziare una nuova vita. Non è facile, ma è forte e sono certa che ce la farà. Nel frattempo tra donne si ride, si mangia, si ironizza... si condivide piccole cose. Mi sento utile. La sto aiutando e non me ne frega nulla che questo possa nascondere un rischio che neppure prendo in esame. Nessuna legge può proteggerci se non sappiamo noi stesse farlo per prime. Lei ce la farà, ne sono certa. E' una donna forte. Lui sarà sempre solo un pezzo di merda.
Ecco come abbiamo vissuto ieri la giornata contro la violenza sulle donne : con tortellini freschi appena fatti e un bicchiere di lambrusco . Alla fine il dessert è stato un abbraccio forte e due lacrime che ci sono scese per quella stupida commozione che noi donne non sappiamo mai trattenere.
Se siamo insieme non siamo e non saremo mai sole. Piangerci addosso non serve a nulla, ancor meno serve aspettare che qualcosa in questa società cambi. Bambine si nasce. Donne si diventa.
" ... Alla fine di questa giornata rimane ciò che è rimasto di ieri e ciò che rimarrà di domani; l'ansia insaziabile e molteplice dell'essere sempre la stessa persona e un'altra." (F. Pessoa) |
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n.n
cancellato
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Posted - 26 November 2011 : 20:18:04
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Purtroppo sempre troppo spesso si vedono situazioni del genere. Quella è una donna fortunata ma per una come lei ce ne sono cento rinchiuse nel carcere della propria disperazione senza che nessuna mano si allunghi per dare un aiuto. Non lo fa la società, non lo possono fare, grazie a tente leggi stupide, chi tutela la sicurezza, purtroppo, la pena viene sempre dopo il reato, prima si hanno le mani legate. C'è tanto da cambiare in questo mondo che si sta perdendo nel buio, si è perso il rispetto per tutto fino a non rispettare più nemmeno la vita e la libertà altrui. Donne stuprate, picchiate violentate fisicamente e psicologicamente e si guarda dall'altra parte come fossero orrori che non ci sfiorano solo perchè....siamo uomini e colpevoli! |
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gr
Utente Master
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Posted - 26 November 2011 : 21:52:44
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quote: Originalmente inviata da jo
Purtroppo sempre troppo spesso si vedono situazioni del genere. Quella è una donna fortunata ma per una come lei ce ne sono cento rinchiuse nel carcere della propria disperazione senza che nessuna mano si allunghi per dare un aiuto. Non lo fa la società, non lo possono fare, grazie a tente leggi stupide, chi tutela la sicurezza, purtroppo, la pena viene sempre dopo il reato, prima si hanno le mani legate. C'è tanto da cambiare in questo mondo che si sta perdendo nel buio, si è perso il rispetto per tutto fino a non rispettare più nemmeno la vita e la libertà altrui. Donne stuprate, picchiate violentate fisicamente e psicologicamente e si guarda dall'altra parte come fossero orrori che non ci sfiorano solo perchè....siamo uomini e colpevoli!
Già...
Meglio vivere con un rimorso, che annegare in un rimpianto. Grysu
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Oriana
Utente Master
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Posted - 27 November 2011 : 09:24:27
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quote: Originalmente inviata da jo
Purtroppo sempre troppo spesso si vedono situazioni del genere. Quella è una donna fortunata ma per una come lei ce ne sono cento rinchiuse nel carcere della propria disperazione senza che nessuna mano si allunghi per dare un aiuto. Non lo fa la società, non lo possono fare, grazie a tente leggi stupide, chi tutela la sicurezza, purtroppo, la pena viene sempre dopo il reato, prima si hanno le mani legate. C'è tanto da cambiare in questo mondo che si sta perdendo nel buio, si è perso il rispetto per tutto fino a non rispettare più nemmeno la vita e la libertà altrui. Donne stuprate, picchiate violentate fisicamente e psicologicamente e si guarda dall'altra parte come fossero orrori che non ci sfiorano solo perchè....siamo uomini e colpevoli!
Verissimo
Però ora è doveroso chiudere questo topic che risulta attualmente un doppione, ma soprattutto perchè credo che il suo tempo sia giunto al termine. Ci sarà chi continuerà a contare le vittime nel più assoluto menefreghismo e chi, invece, nella rabbia più sorda.
" ... Alla fine di questa giornata rimane ciò che è rimasto di ieri e ciò che rimarrà di domani; l'ansia insaziabile e molteplice dell'essere sempre la stessa persona e un'altra." (F. Pessoa) |
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