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Posted - 28 May 2010 : 20:19:00
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Facebook, MySpace e molti altri siti di social-networking hanno venduto dati dei proprio utenti ad agenzie pubblicitarie, dati che potrebbero essere utilizzati nella ricerca di nuovi target di consumatori oltre ad altri dettagli personali, malgrado le promessa (presente nelle policy dei succitati siti) di non condividere informazioni personali senza consenso.
In pratica, la maggior parte delle aziende, invia nomi utente o identificativi legati ai profili personali vengano visualizzati quando gli utenti fanno clic sugli annunci. Dopo le questioni sollevate dal Wall Street Journal, Facebook e MySpace si sono affrettati ad effettuare modifiche alle proprie policy. Già a partire da giovedi mattina Facebook aveva riscritto parte del codice incriminato, che metteva a repentaglio la privacy.
In particolare è da de tenere d'occhio Facebook, scrive il Wall Street Journal, che a differenza di altri social network richiede agli utenti di iscriversi con nome e cognome reali. Tra le compagnie che avrebbero ricevuto i dati incriminati saltano all'occhio giganti quali Google, DoubleClick e Yahoo!, ma quasi tutte hanno negato di essere a conoscenza di aver ricevuto dati sensibili dai social network e hanno affermato di non averli mai utilizzati.
Si tratta di una nuova tessera aggiunta al mosaico delle già accese polemiche sulla privacy, che investono il social network più popolare e popolato al mondo, con c.ca 500 milioni di iscritti (molti dei quali cloni o falsi NDR ), cui è stata dedicata persino la copertina del Time che uscirà il prossimo 31 maggio. Il magazine apre con un ampio servizio dal titolo 'Facebook e la ridefinizione del concetto di privacy'.
Com'è ovvio i siti di social e gli inserzionisti non dovrebbero raccogliere dati personali senza il consenso degli utenti. Tali politiche sulla privacy sono state di però fatto proposte dalle major pubblicitarie del web ed ora necessitano di una regolamentazione da parte dei governi, quantomeno a livello U.S.A. e U.E..
Fonte news - wintricks
E c'era da aspettarselo alla faccia della privacy che tutti chiedono ovunque meno che in facebook, del resto lo han fatto apposta. A breve comunque facebook rivedrà tutti i sistemy privicy di funzionamento ( ormai i dati li ha) onde evitare rogne legali.
L'essenziale è invisibile agli occhi....
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