[center]Vorrei essere chiuso con te in una lacrima scivolare insieme, leggero, tra la rugiada del mattino riflettere insieme i mille colori del sole Una piccola lacrima di cristallo che contiene un mondo intero, Il raggio di luce della nostra lacrima colpisce l�occhio di una bimba. Si china incuriosita, a raccoglierla non ha mai visto una lacrima con dentro due cuori ma ora sa cosa pu� fare l�amore
"noi sappiamo che tutto concorre al bene di coloro che amano Dio" (Rm 8,28)
"Gli si presentavano dei bambini perchè gli accarezzasse, ma i discepoli li sgridavano. Gesù, al vedere questo, s'indignò e disse loro: <<Lasciate che i bambini vengano a me e non glielo impedite, perchè a chi è come loro appartiene il regno di Dio. In verità vi dico: Chi non accoglie il regno di Dio come un bambino, non entrerà in esso>>. " (Mc 10,13-16)
Con la nuova stagione si sciolse la neve Azzannata dai raggi del sole e con la Nuova stagione i miei sandali azzurri Lasciarono i vecchi aquiloni E sbocciarono papaveri rossi E il primo amore un uragano E le rondini sfioravano il grano Garrivano e sfioravano il grano Evitavo i compagni e le feste E scappavo da solo sul colle più alto Era bello restare in silenzio per ore a guardare Il paese lontano Aspettare l'arcobaleno Con il mento sulla mano E le rondini sfioravano il grano Garrivano e sfioravano il grano
E sciolsi l'anima E volai su oceani limpidi E cercai foreste vergini per lei
Le mie inquietudini trovai Quanti ricordi avrai Ma tu non li ascolti mai E non so Che cosa te ne fai che vuoi Da un uomo come me E resto qui senza te anche se tu sei qui Che strano Pomeriggi di mani confuse di sguardi e silenzi Di voglie improvvise io ti amo davvero Le dissi ti prego non dirmi che sono un bambino Anche se non so far l'amore Anche se il mio mondo è strano Lei sorrise e sfiorò la mia mano E le rondini sfioravano il grano
E sciolsi l'anima E volai su oceani limpidi E cercai foreste vergini per lei
Le mie inquietudine scordai Quanti ricordi avrei ma tu No capiresti mai e non so Che cosa tre ne fai che vuoi Da un uomo come me E resto qui senza te anche se tu sei qui Che strano E le rondini sfioravano il grano.
Ehi, giullare dove vai? Vado via via di qui, via da chi mi ferì. E la luna illuminò, una lacrima che la sua guancia solcò. La mia storia ti dirò: "Io l'amavo però lei mi disse vai via e il mio cuore scoppiò quando rise di me. Lei regina lassù e io buffone quaggiù. Una carezza non ebbi mai forse è per questo che te ne vai... Occhi blu io non ho, ma da cielo li ruberò pregherò, cambierò, da una quercia rinascerò. Sui capelli che ho il colore del grano avrò ed un cavallo che sappia volare ed una spada forgiata dal sole ed una stella che brilli lontanto e che mi guidi la mano. E al mio passaggio manciate di rose e lungo il fiumi ginestre e mimose e nei sentieri ortiche e more è un aria di primavera. E quel giorno tornerò. Lei dirà: "Io non so cavaliere chi sei" forse non ricordi più, quel buffone che un di per amore fuggì. Sul suo viso urlerò con tutto il fiato che ho. "Ora non ridi più" e la mia spada alzerò. Ma una carezza poi, sciolglierò perchè nell'animo un fiore ho... Occhi blu io non ho, ma da cielo li ruberò, pregherò, cambierò, da una quercia rinascerò. Sui capelli che ho il colore del grano avrò. Ma come è dolce la sera! E al mio passaggio manciate di rose e lungo il fiume ginestre e mimose e nei sentieri le ortiche e le more è un aria di primavera.