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Fairy
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Posted - 02 July 2009 :  13:57:24  Vedi Profilo Send Fairy a Private Message
pregossss, piacciono tanto anche a me

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acssia
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39178 Posts
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Posted - 02 July 2009 :  22:05:34  Vedi Profilo Send acssia a Private Message
Mascouten, il popolo del fuoco



“L’ultima estate duemila guerrieri della nazione Neutra hanno attaccato un villaggio della Nazione del Fuoco, un insediamento fortificato con una palizzata e difeso da circa 900 guerrieri. Lo hanno preso dopo un assedio di nove giorni e molti indiani di codesta nazione vennero uccisi sul posto, circa 800 vennero presi prigionieri, uomini, donne e bambini. Dopo aver bruciato 70 dei migliori guerrieri, hanno tolto gli occhi agli uomini più anziani e poi gli hanno tagliato le labbra, lasciandoli poi ad una misera esistenza”. Così padre Lalemant, nel 1643, menzionava la “Nazione del Fuoco”, chiamata dai gruppi di lingua Irochese con i termini “Assistaeronnons” o “Atsistaehonnons”.
Sembra che il termine “Mascouten” derivasse da una parola della lingua dei Fox significante “la Piccola Gente della Prateria”.
Detto ciò, resta che non sappiamo con quale etimo si definissero. I Mascouten non svolsero mai un ruolo importante nella storia dei Grandi Laghi, e poiché sappiamo ben poco su di loro vi è una certa tendenza fra gli studiosi ad accomunarli ad altre popolazioni; tuttavia furono spesso ricordati dai francesi, che li indicavano come una tribù ben definita e distinta dalle altre.



Spesso è stato scritto che avrebbero fatto parte della nazione Potawatomi, ma numerosi storici non concordano su questa tesi. Se i Chippewa, gli Ottawa e i Potawatomi furono conosciuti come “i Custodi del Fuoco”, allora non possiamo escludere che i Potawatomi fossero la vera “Nazione del Fuoco” accennata dai francesi ma gli storici continuano a non concordare. Anche il termine “la Piccola Gente delle Praterie” avrebbe creato ulteriore confusione, il che avrebbe suggerito che i Mascouten fossero una banda dei Potawatomi delle praterie, oppure una banda dei Kickapoo delle praterie, cosa che comunque le due tribù negano ancor oggi.



Per “praterie”, inoltre, si è pensato a quelle dell’Illinois settentrionale, e che quindi i Mascouten sarebbero stati una delle bande dei gruppi Miami o Illinois, ma questi indiani parlavano dialetti sicuramente diversi. Nel 1638 il Jean Nicolet avrebbe raggiunto le terre dei Grandi Laghi occidentali, ma non sarebbe mai entrato nelle zone poste più a sud dove allora vivevano i Mascouten, infatti il francese non li menziona assolutamente. Tuttavia, entrando in contatto con i Winnebago, il Nicolet venne a conoscenza dei nomi di varie popolazioni delle zone lacustri; popolazioni che sono state ben identificate dagli studiosi, ma fra queste una popolazione non venne mai identificata con certezza, era quella degli indiani “Rasaouakoueton”, un termine che con poca fantasia potrebbe essere fatto suonare come “Mascouten”.



Il primo bianco ad entrare in contatto con questi indiani fu, nel 1668, il francese Perrot, il quale ebbe modo di conoscere i due gruppi della nazione Mascouten, da allora la loro storia si sarebbe fatta più chiara e l’anno dopo, quando padre Allouez visitò un loro insediamento, riferì che questi indiani rappresentavano una vera e propria tribù e che erano gli antichi “Assistaeronnons” ricordati dagli Huron e dai Neutrals nei decenni precedenti.



La loro storia si sarebbe poi confusa con quella di altre popolazioni e, nel 1803, quando gli americani acquistarono la Louisiana, della nazione Mascouten abbiamo soltanto due menzioni nei Rapporti ufficiali: il primo nel 1813, dove vengono ricordati come una frazione dei Kickapoo, e il secondo, nel 1825, quando ormai i resti della tribù erano stati assorbiti dagli stessi Kickapoo.
Dopo quell’anno il silenzio più assoluto calò su di loro, lasciando così agli studiosi l’ardua sentenza sulla loro identificazione.

(dal web)






Tieni stretto ciò che è buono,
anche se è un pugno di terra.
Tieni stretto ciò in cui credi,
anche se è un albero solitario.
Tieni stretto ciò che devi fare,
anche se è molto lontano da quì.
Tieni stretta la vita,
anche se è più facile
lasciarsi andare.
Tieni stretta la mia mano,
anche quando mi sono
allontanato da te.

(Saggezza Apache)









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acssia
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39178 Posts
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Posted - 03 July 2009 :  18:17:51  Vedi Profilo Send acssia a Private Message
Mitologia e...dintorni

AH CAN TZICNAL (A2)
Dio Maya che ha per simbolo la croce ed il suo nome significa: Il signore dei quattro angoli del mondo.

AH MUN (A2)
dio del mais, della vegetazione e signore del nutrimento fondamentale dei maya e di altre culture precolombiane.

AHPUCH (A2)
dio Maya della morte, signore dell'oltretomba e delle tenebri.

AHUIATEOTL (A2)
Dio Azteco del piacere.

ALAUTUN (A2)
l'unità di tempo più grande, nella cultura Maya. Misura circa 63 milioni di anni, ed ha un valore unicamente sacrale.

APU ILLAPU (A3)
Dio della pioggia. In periodi di siccità gli venivano offerti sacrifici umani.

AYON CHICUATZLI
strumento in uso tra le popolazioni Maya ed Azteche. Si tratta di un tipo di xilofono composto da bacchette di legno, usato nelle cerimonie di adorazione delle divinità della pioggia, dell'acqua, delle montagne.

BACABS (A2)
Geni o demoni, erano in numero di quattro e si riteneva sostenessero il cielo in corrispondenza dei quattro punti cardinali, erano associati ognuno ad un colore, a una pianta e a un uccello.

BATCHUÉ (A3)
Secondo la mitologia chibcha era la madre del creato (del tutto simile a Cerere). Era anche chiamata Tuzichogua.

BOCHICA (A3)
eroe mitico di alcuni popoli dell'Amazzonia e soprattutto dei Chibcha, secondo i quali fu l'iniziatore della civiltà e delle arti.

BOLONTIKU (A2)
divinità sotterranee.

CARRI DEL SOLE E DELLA LUNA (AV)
Il concetto della Luna e del Sole come carri. Gli antichi immaginavano che questi corpi celesti erano dei carri che volavano nel firmamento. L'idea del carro del sole e della luna si ritrova nella cosmogonia di molti popoli, quali: Egizi, indiani d'America, germanici, Indiani, Israeliti, Greci, Romani ecc. ecc..

CENTEOTL o CENTEOCIHUATLl o CINTÈOTL(A2)
dio del mais presso gli Aztechi. Veniva adorato anche dagli orefici a causa del colore giallo che era del mais come dell'oro.

CHAC MOOL(A2)
Dio dei Toltechi e dei Maya dell'acqua.

CHALCHIUTLICUE (A2)
dea azteca dei corsi d'acqua e delle sorgenti, protettrice dei matrimoni e dei neonati.

CHAPULTEPEC
Chapultepec, (parola azteca, morte delle cavallette), località collinosa nelle vicinanze di Città del Messico, dove sorgeva un santuario-fortezza costruito dagli Aztechi, abitato dai re messicani fino a Montezuma II.

CHASCA (A3)
I Peruviani, così chiamavano il pianeta Venere, considerato il valletto del Sole.

CHIA (A3)
Dio lunare e malefico, degli Indiani Chibcha. Era chiamato anche Huythaco.

CHIBCHACUM (A3)
In Colombia per gli Indiani Chibca, dio del mare, fisicamente simile ad Atlante (anche per la sorte toccatagli). Reggeva il mondo sulle spalle per espiare la grande colpa di avere causato il diluvio.

CHIHUACÒATL (A2)
Dea messicana della terra. Il suo rito aveva qualcosa a che vedere col battesimo dei cristiani. Gli Aztechi, dopo una solenne cerimonia, spruzzavano qualche goccia d'acqua sulla testa e sulla bocca del neonato, quindi gli imponevano il nome e invocando la dea la supplicavano che il peccato datogli prima della nascita non toccasse il bambino e che esso purificato da quell'acqua potesse essere purificato, quindi, spiritualmente, rinascere e vivere. Veniva anche chiamata la prima dea che partorì; Colei che infligge le doglie alle donne come omaggio alla morte; Colei per la quale il peccato venne nel mondo.

CHIMINAGUA (A3)
Creatore degli indiani Chibcha, che salvò gli uomini dal diluvio mandato da Chibchaum.

CHICOMECÒATL (A2)
Dea messicana del granoturco.

CHUCHAVIRA (A3)
Presso gl'indiani Chibcha, era il dio del fuoco, dell'arcobaleno e del tuono.

CIZIN (A2)
signore dei terremotie dio dei regni infernali.

COATLICUE (A2)
Dea Azteca della terra e madre di Huitzilopochtli. Essa rappresentava l'inizio e la fine di tutto.

COXCOX (A2)
Nei racconti Messicani è il nome dell'unico sopravvissuto al diluvio.

CUAUHXICALLI (A2)
Erano i vasi che i Messicani usavano per metterci il cuore strappato dal petto delle vittime sacrificali.

CUCULCÀN (A2)
Dio Maya che istruì gli uomini nell'agricoltura, nell'uso dei metalli, nell'arte delle istituzioni sociali.

CUPAY (A3)
Per i Peruviani era la personificazione del male e del peccato.

DRAGO (AV)
o dragone, mostro favoloso che si ritrova in tutte le antiche mitologie. Rettile alato con ali di pipistrello, con testa di cane, zampe di leone, e bocca con una o più lingue che vomita fuoco e fiamme. Nella letteratura e nell'arte cinese, è uno degli elementi più comuni, ed è considerato un essere benefico. Nella tradizione occidentale, invece, è generalmente identificato con un'entità malvagia e nemica dell'uomo, che solo un eroe può sconfiggere. Secondo la mitologia greca, trainava il carro di Cerere, e un drago dalle cento teste custodiva l'ingresso dell'Orto delle Esperidi e il Vello d'oro. Nella mitologia nordica e germanica, il "Lindwurm", stava a custodia del tesoro dei Nibelunghi, finché non fu ucciso da Sigfrido.

EK AHAN (A2)
Dio Maya protettore dei viaggiatori.

EK CHUAH (A2)
dio della guerra, dei mercanti e dei coltivatori di cacao.

ELIPAS (A3)
Leggendario mago dell'Amazzonia, curava gli ammalati e aveva un serpente che vomitava fuoco. Si servì di questo serpente quando gli stregoni gli aizzarono contro i selvaggi del luogo, allora Elipas fece vomitare fuoco al suo serpente e dopo avere distrutto la boscaglia se ne volò via a dorso del suo magnifico animale.

FOMAGATA (A3)
Divinità Chibcha, dalle sembianze mostruose aveva la coda di giaguaro, un occhio e quattro orecchie.

GARANCHACHA (A3)
il divino profeta figlio del Sole e di una vergine.

HUACA (A3)
termine che indicava, nella religione inca, ogni essere soprannaturale e dell'oltretomba. Oggi serve per indicare le camere sepolcrali a tumulo usate anticamente in Perù.

HEUHEUTEOTL (A2)
Dio Messicano del Fuoco, veniva figurato con un braciere sulla testa.

IXTAB (A2)
dea che aiutava i suicidi.

HUEHUECOYOTL (A2)
Dio Messicano della Danza.

HUEHUETEOTL (A2) Dio Messicano del fuoco.

HUITZILOPOCHTLI (A2)
Dio Azteco della guerra e del sole. Come Atena nacque armato di tutto punto. A questo dio venivano fatti sacrifici umani con l'intento di nutrire il Sole, del quale era il custode eletto dagli dèi.

HURACAN (A2)
Il principio divino della mitologia Maya si manifesta in tre modi con il fulmine, il tuono e il riflesso.

ILLAPA (A3)
In Perù erano il tuono ed il fulmine servitori del Sole.

INTI (A3)
con questo nome gli Inca adoravano il Sole. Tutelava la casa reale.

ITZAMNA (A2)
Dio creatore, signore del fuoco e dei cuori, della morte e della vita naturale. Dio civilizzatore della luce e del sole nascente.

ITZCOALT
re azteco (XV sec.). Figlio di Acamapichtli, succedette al fratello ucciso dai Tepanechi e dichiarò loro guerra, sconfiggendoli e ponendo le basi dell'espansione azteca in territorio messicano. A lui si deve il tempio di Huitzilopotli, uno dei più importanti del Messico.

IXCHEL (A2)
dea Luna, rappresentata come una vecchia invasata, era dea delle partorienti e moglie di Itzamna.

KAWACHARI (A1)
Per gli Indiani Pawnee era la forza superiore della natura.



Tempio di Kukulcan
KINICKAKMO (A2)
Dio del fuoco dei Maya.

KINICH AHAU (A2)
del dio Sole.

KUKULCAN (A2)
dio Maya che istruì il suo popolo alla agricoltura, all'uso dei metalli e alle istituzioni sociali.

MAMA (A3)
Spiriti che favorivano la crescita delle piante. In base alla pianta che favoriva aveva un nome specifico: esempio Saramama favoriva il Mais, Cocamama la Coca. Questi spiriti potevano inoltre calmare le forze della natura: temporali, maremoti ecc.

MAMACONA (A3)
Le vergini del sole.

MAMA-KILYA (A3)
Dea della Luna e sposa di Inti, regolava il ciclo mestruale.

MANITÙ (A1)
Non si tratta di un dio, ma del concetto spirituale degli Algonchini. Conosciuto come Grande Spirito.
Un vaso pieno di buio, Mito dei Pellirosse
Molto tempo fa il Sole stava sempre nel cielo. La Notte non esisteva: i Pellirosse dormivano nelle loro tende, ma fuori era sempre giorno. Una vecchia teneva la Notte chiusa in alcuni vasi e non faceva avvicinare nessuno. Mokwanì, un giovane della tribù che correva straordinariamente veloce, tentò di prendere la Notte alla vecchia. Andò dalla vecchia e, chiamandola nonnina, le chiese di poter avere la Notte. La vecchia trovò Mokwanì gentile, gli mostrò i vasi e gli disse di sceglierne uno. Il ragazzo scelse il più grande, lo apri e ne uscì la Notte con i gufi e i pipistrelli. Poi corse al villaggio portando con sé il vaso da cui usciva ancora il buio. Da allora l'oscurità del vaso basta per tutte le notti del mondo.
j. Bierhorst, Miti Pellirosse, TEA

MAYAUEL (A2)
Dea Azteca della fertilità e dea dell'Agave. Dall'agave gli Aztechi ricavavano la pulque, bevanda alcolica. Quindi Mayauel era una dea simile a Bacco e Venere contemporaneamente.

MENTACOA (A3)
Presso i Chibcha era il dio dei boschi protettore dei pittori e dei tessitori.

METZLI (A2)
Personificazione Azteca della luna.

MICTLANTEACHTLI (A2)
Messicano dio dei morti, delle tenebre, signore dell'oltretomba e della morte. Viveva a Tlalxicco, regione definita "Ombelico del mondo", la quale veniva raggiunta dai defunti che non meritavano altro luogo del cielo.

OMETECUHTLI e OME-CÍHUATL (A2)
Era la coppia procreatrice degli esseri umani: figuravano rispettivamente il Cielo (principio maschile), e la Terra (principio femminile).

ORENDA (A1)
Anche in questo caso non è una divinità, ma un concetto spirituale degli indiani Irochesi.

OXLAHUNTIKU (A2)
Divinità celesti.

PACARINA (A3)
Gli indiani del Perù con questo nome adoravano gli animali protettori, piante, montagne, pietre e progenitori.

PACHAMAC (A3)
dio supremo delle popolazioni del Perù, per gli Incas figlio del Sole. Oracolo, gli venivano offerti sacrifici umani; centro del suo culto l'omonima città. Era simile a Virachoca. Permetteva la crescita dei cereali, degli uomini e degli uccelli.

PACHAMAMA (A3)
Rappresentava la Madre Terra. Signora di tutte le cose visibili, delle montagne e delle pianure.

PILTZINTECUTLI (A2)
In Messico era il dio del Sole.

PITAO (A2)
Principale dio degli Zapotechi.

PITAO OZOBI (A2)
Dio del Mais dei Mixtechi.

QUETZALCOATL (A2)
Serpente piumato di origine Tolteca, entrò presto a fare parte del culto Azteco. Istruì gli uomini nell'uso dei metalli, nell'arte delle istituzioni sociali e nell'agricoltura. Generato da Chimalman che pur generandolo rimane vergine. Quetzalcòatl riformò il culto abolendo i sacrifici umani suscitando così il rancore dei sacerdoti delle altre divinità quali il dio Tezcatlipoca. Gli è del tutto simile il dio Maya Kukulcan. Col nome di Ehècatl egli rappresenta il dio del vento. Venne identificato con il pianeta Venere e in alcuni casi con il Sole (culto solare preesistente). Negli altipiani del Guatemala era conosciuto col nome di Gucumatz.

RAYMI (A3)
Era la più grande festa Inca dedicata al Sole, preceduta da digiuni durante i quali nessun fuoco doveva essere acceso, veniva celebrata in estate. In tale occasione venivano sacrificati dei lama e dalle sue budella i sacerdoti ne traevano degli auspici, dopo con l'ausilio di uno specchio metallico si accendeva il fuoco sacro che veniva custodito dalle Vergini del Sole.

SITUA (A2)
A Cuzco era la cerimonia che si compiva per esorcizzare i malanni.

TEOCALLI (A2)
Casa di dio con questo nome erano devinite le piramidi Azteche che con la loro struttura a gradini portavano in cima dove era il tempio.

TEOYAOMIQUI (A2)
Dio Azteco dei guerrieri morti.

TEXISTECATL (A2)
Divinità lunare messicana.

TEZCATLIPOCA (A2)
«Specchio fumante», Divinità azteca dai molti nomi e col nome di Mixcoatl è il dio della caccia. Col nome di Tezcatlipoca era dio del Nord, del Cielo notturno, della Guerra e signore del fuoco e della morte, patrono dei giovani guerrieri. Chiamato anche Yaotl (il guerriero), era associato alle forze della distruzione e del male. Vincitore di Quetzalcóatl grazie ai suoi sortilegi. Rappresentava il principio di dualità: sua insegna era uno specchio, nel quale si riflettevano le azioni dell'umanità. A questa divinità venivano fatti sacrifici umani ed era una delle figure più temute del pantheon azteco. Veniva raffigurato con una striscia nera sul volto o con uno specchio di ossidiana sul petto, grazie al quale era in grado di vedere le azioni e i pensieri dell'umanità.



Tlaloc
TLACHTEMALACOTL (A2)
Si tratta di anelli di pietra che gli antichi Messicani per celebrare il rito del sole, simile ad un gioco il rito consisteva nel tirare una palla attraverso il foro centrale e il passaggio della palla indicava il tramonto del sole.

TLALOC (A2)
Dio Azteco delle sorgenti e della pioggia. Aveva bocca e denti di giaguaro e occhi di serpente.

TLATECUHTLI (A2)
Gli antichi Messicani immaginavano questo mostro della terra che divorava il sole.

TLAZOLTEOTL (A2)
Dea Totonaca della sensualità, della fecondità, della lussuria e del desiderio.

TLOQUE NAUHAQUE (A2)
È il dio supremo degli Aztechi conosciuto anche col nome di Teotl e Ipalmemulani.

TO (A3)
Gli indiani Chibcha adoravano questo dio che patrocinava le corse.

TONATIUH (A2)
Dio azteco del sole, si dice che questo dio perdeva energia e per tenere il sole in moto si sacrificarono gli dèi, poi questo compito spettò agli uomini ecco perché gli Aztechi spinsero al massimo i sacrifici umani. Venerato soprattutto a Teotihuacán.

TSANSA (A3)
Gli Indiani Khìvaros dell'Ecuador chiamavano così la testa umana mummificata per fini magici.

TUPAN (A3)
In Brasile era il dio del tuono.

TUTAYAQPACHA (A3)
Gli indiani del Perù con questo termine indicavano le tenebre simili al Caos primordiale, dovrebbero seguire le cinque età cosmiche della durata di mille anni ciascuna di queste già quattro sono trascorse e la quinta è il tempo contemporaneo e si concluderà con la fine del mondo.

TZITZIMINE (A2)
Divinità stellari degli Aztechi.

VIRACOCHA (A3)
Dio creatore e sovrano dell'universo degli Incas.

WAKAN TANKA o TIRAWA (A1)
Per i Sioux, Spirito creatore di tutto il creato.

WINDIGO (A1)
I Soux credevano che questi spiriti malvagi vivessero nelle foreste e si nutrissero di essere umani.

XIPE TOTEC (A2)
Dio messicano della primavera. In origine era un dio lunare.

XIUHEUCTLI (A2)
Per gli aztechi del Messico era il dio del fuoco.

XOCHIPILLI-MACUILXOCHITL (A2)
Dio azteco della poesia, del gioco, della primavera, dei fiori, del canto e del ballo.

XOLOTL (A2)
Dio del fuoco (in tutte le sue manifestazioni compreso quello caduto dal cielo) dall'aspetto mostruoso, veniva figurato con le orbite cave perché, quando gli altri dei diedero vita al Sole, dall'invidia divenne tanto triste da piangere fino al punto di perdere gli occhi.

Alcuni popoli delle Americhe
Per rigore di cronaca ho ritenuto opportuno mettere anche questi semplicissimi dati sulle popolazioni che adoravano le divinità menzionate sopra

AZTECHI
popolazione indigena del Messico precolombiano, di stirpe nahua e di lingua nahuatl. Provenienti da una mitica terra del nordAztlán, si stanziarono in Messico nellVIII sec.', o, secondo la tradizione nazionale, circa il 1160. Nel 1325 fondarono Tenochtitlan, la loro capitale. Vinsero i Tepanechi di Atzcapotzalco e, unendosi alla città di Texcoco e di Tlacopán, posero le basi di un grande impero che nel 1519 occupava tutte le terre comprese tra i due oceani. I sovrani più importanti furono Itzcoatl, Montezuma I1440-1469, Axayacatl1469-1481, Avitzotl1486-1503. Gli Spagnoli guidati da Cortés, sconfissero Montezuma II nel 1521, annientando in pochi anni una civiltà al massimo dello splendore. Attualmente i discendenti degli A., i Nahua, vivono in poche centinaia di migliaia di individui nel Messico meridionale, verso il Pacifico. La loro religione, politeistaalcuni degli dei Tezcatlipoca, Quetzalcoátl, Huitzilopochtli, Tlaloc,ecc., costituiva parte importante della vita quotidiana e di quella politica e sociale. La società era divisa in clan patrilineari autonomi, raggruppati in fratrie. Limperatore era assistito da un consiglio supremo. La civiltà azteca raggiunse altissimi livelli in tutti i campi nell'artebassorilievo', scultura, architettura, ceramica policroma, oreficeria, mosaico, ecc., nella scrittura e nella poesia. Poche le testimonianze dell'oreficeria giunte a noi, in quanto i conquistatori spagnoli fusero la maggior parte degli oggetti d'oro e d'argento.

TOLTÈCHI
antico popolo del Messico, d'una civiltà affine ma posteriore a quella dei Maya. Incerta la provenienza dei Toltèchi dalla California settentrionale e la loro sottomissione da parte degli Aztechi nel sec. XIV. La religione, primitiva e sanguinaria, si basava sul culto del serpente piumato e prevedeva sacrifici umani. L'architettura era caratterizzata da grandi templi a forma piramidale, con colonne a forma di serpente e sculture antropomorfe. Essa influenzò anche l'arte maya.

MAYA
antica popolazione dell'America centrale, tra le più evolute dell'era precolombiana; i Maya giunsero a importantissimi risultati, soprattutto in ambito scientifico, come nel caso del sistema ventesimale, che essi elaborarono molto precocemente. Possedevano, inoltre, una complessa scrittura figurata ed erano giunti ad eccezionali scoperte astronomiche, oltre ad aver creato un calendario molto più esatto del nostro. Fu un popolo di grandi navigatori, probabilmente l'unico dell'America. Diedero vita a straordinari esempi di architettura e a raffinate forme artistiche ma, purtroppo, nulla rimane della loro vastissima produzione letteraria e scientifica, a causa delle distruzioni conseguenti alle conquiste spagnole. La civiltà dei M. è divisa in un'epoca antica o preclassica (2000 a.C.-250 d.C.), una classica (250-950), ed una postclassica (950-1500), distinzione prevalentemente basata sull'analisi dei diversi elementi artistico-culturali. Alla prima fase appartengono alcune lavorazioni in ceramica, sculture a bassorilievo e piramidi in terra battuta; l'epoca classica, periodo di maggiore splendore della civiltà Maya, fu caratterizzata dalla costruzione di templi e complessi urbani nella regione guatemalteca del Petén e dalla loro espansione verso occidente, a NE (Yucatan) e a sud. Costruirono, inoltre, monumenti grandiosi e, nello stesso periodo, comparve la metallurgia. Nei loro centri furono costruite strade lastricate e complesse opere di canalizzazione delle acque. Tale fase fu interrotta bruscamente, con l'abbandono intorno all'anno 1000 delle città, per motivi ancora poco noti, probabilmente in seguito a invasioni o epidemie, oppure a rivolte contadine. L'epoca postclassica è caratterizzata dalla presenza dei toltechi, i quali collaborarono inizialmente con i Maya per la ricostruzione di Chichén Itzà (1263 ca) e la rivificazione della civiltà; in seguito, i toltechi costituirono una delle principali cause della fine della civiltà Maya poiché, a partire dal XV sec., la loro volontà di supremazia determinò crescenti rivalità fra i diversi centri urbani; ne conseguì un indebolimento della struttura sociale dei Maya, che furono quindi facilmente soggetti alle conquiste spagnole. Queste ultime si protrassero per più di un secolo e vengono ricordate, specie in alcuni periodi, per la loro spietatezza; furono inoltre decisive per l'eliminazione di ogni traccia della loro civiltà. Gli attuali discendenti dei Maya assommano a ca due milioni di individui, stanziati prevalentemente in Messico, Belize e Guatemala.

CHIBCHA
tribù amerinde stanziate, prima della scoperta dell'America, sugli altipiani dell'odierna Colombia. Erano unite in una confederazione governata da 5 capi e avevano un notevole grado di civiltà. Furono disperse dai conquistatori spagnoli. Abitavano in case rotonde di legno e paglia, a volte in case di pietra; hanno lasciato sculture assai rozze, ceramiche e statuette metalliche. Avevano grandi templi, dedicati ai loro dèi, al gran dio Bochica, lo spirito del sole, a Chiminagua, il creatore del mondo che salvò gli uomini dal diluvio mandato da Chibchaum, il dio del mare; a Batchuè, la Cerere chibcha, al bambino Garanchacha, il divino profeta figlio del Sole e di una vergine. I templi sono stati distrutti dagli Spagnoli.

INCAS
Numerose le leggende sullle origini, la provenienza e l'insediamento della potenza inca nella regione andina dell'Ecuador fino al medio Cile. Si crede che un certo numero di Ayllu (tribú) convenuti nella Valle di Cuzco si confederarono sotto il comando di uno dei loro Sinci. Questa dignità si trasformò poi in quella di Inca, ovvero in monarchia assoluta e teocratica ad opera dell'Inca Ruqqa. Secondo Vaca de Castro, uno dei primi cronisti della storia Inca, i reggenti del Cuzco furono 13. Il primo periodo dell'invasione è caratterizzato dalle lotte che gli Incas sostennero con gli aborigeni per imporre la loro supremazia nella vallata del Cuzco e successivamente fino all'Ecuador e al territorio cileno. Le guerre sanguinose per la successione al trono dopo la morte dell'Inca Qhapaq favorirono la conquista degli Spagnoli di Pizzarro. Tutta l'organizzazione politica faceva capo al Cuzco. La costituzione era a base nettamente comunistica. Le terre venivano lottizzate e date in concessione ai capi di famiglia in proporzione al numero dei famigliari. Il restante terreno era diviso in due parti, l'una riservata all'Inca l'altra al culto, ed era coltivato a turno dalle persone valide (uomini e donne). L'economia era prevalentemente agricola. Particolare attenzione veniva dedicata alla coltura della coca. Costruirono strade che congiungevano Cuzco fino ai confini estremi. Tecnicamente all'avanguardia, costruirono giganteschi edifici e fortificazioni in muratura, lavorarono la ceramica, non conobbero l'uso del ferro ma solo del rame e dell'argento. Veneravano animali come il condor, il serpente, uccelli e pesci; inoltre alcune divinità mitiche, come Paciamac e Wiragocia; gli spiriti della terra, del mare e del fuoco, le personificazioni dei fenomeni meteorologici e tellurici , al di sopra degli altri il culto del Sole nel quale si identificava lo Stato.

ZAPOTECHI
antica popolazione del Messico meridionale, della cui civiltà sono state ritrovate testimonianze (resti monumentali di Monte Albán) che risalgono al 200 a.C. Vennero in contatto con altri popoli precolombiani (aztechi, miztechi, maya, ecc.), ma riuscirono a mantenere una propria integrità, organizzati in uno Stato teocratico-monarchico.

(dal web)






Tieni stretto ciò che è buono,
anche se è un pugno di terra.
Tieni stretto ciò in cui credi,
anche se è un albero solitario.
Tieni stretto ciò che devi fare,
anche se è molto lontano da quì.
Tieni stretta la vita,
anche se è più facile
lasciarsi andare.
Tieni stretta la mia mano,
anche quando mi sono
allontanato da te.

(Saggezza Apache)









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Posted - 03 July 2009 :  18:25:07  Vedi Profilo Send n/a a Private Message
BEL POST DAVVERO ACSSIA!

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acssia
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Posted - 03 July 2009 :  18:28:28  Vedi Profilo Send acssia a Private Message
grazie





Tieni stretto ciò che è buono,
anche se è un pugno di terra.
Tieni stretto ciò in cui credi,
anche se è un albero solitario.
Tieni stretto ciò che devi fare,
anche se è molto lontano da quì.
Tieni stretta la vita,
anche se è più facile
lasciarsi andare.
Tieni stretta la mia mano,
anche quando mi sono
allontanato da te.

(Saggezza Apache)









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acssia
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Posted - 03 July 2009 :  18:32:07  Vedi Profilo Send acssia a Private Message








Tieni stretto ciò che è buono,
anche se è un pugno di terra.
Tieni stretto ciò in cui credi,
anche se è un albero solitario.
Tieni stretto ciò che devi fare,
anche se è molto lontano da quì.
Tieni stretta la vita,
anche se è più facile
lasciarsi andare.
Tieni stretta la mia mano,
anche quando mi sono
allontanato da te.

(Saggezza Apache)









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acssia
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Posted - 03 July 2009 :  18:43:21  Vedi Profilo Send acssia a Private Message


Saggezza di un Grande Capo


"Sono un Pellerossa

e non comprendo nulla.

Noi preferiamo il soave sussurro del vento sull'acqua

rinfrescato dalla pioggia di mezzogiorno

o profumato dall'aroma di pino...



Gli uomini bianchi comprano le nostre terre

come si può comprare o vendere il firmamento?

o il calore della terra? Se non siamo padroni

della freschezza dell'aria, nè del rumore dell'acqua,

voi come farete a comprarli?



Ogni zolla di questo terreno è sacra alla mie genti.

L'acqua limpida che scorre nei fiumi e nei ruscelli è anche

il sangue dei nostri antenati.

Se vi vendiamo le nostre terre,

dovete ricordare che sono sacre,

e che ogni riflesso ,

ogni gorgoglio dell'acqua del lago e dei ruscelli

racconta la vita della nostra gente.

La voce dell'acqua è la voce del padre di mio padre."

(Parole del Capo Indiano Noah Sealth)











Tieni stretto ciò che è buono,
anche se è un pugno di terra.
Tieni stretto ciò in cui credi,
anche se è un albero solitario.
Tieni stretto ciò che devi fare,
anche se è molto lontano da quì.
Tieni stretta la vita,
anche se è più facile
lasciarsi andare.
Tieni stretta la mia mano,
anche quando mi sono
allontanato da te.

(Saggezza Apache)









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