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romantico
Utente Senior

458 Posts
Status: offline

Posted - 21 December 2008 :  20:56:53  Vedi Profilo Send romantico a Private Message  Rispondi quotando

La sorgente magica

- Leggenda del Trentino Alto Adige -




C'era una volta in un solitario paese del Trentino, un bellissimo cervo. Nessuno sapeva dire quanti anni avesse. C'erano mamme e papa' che ricordavano di averlo visto gia' adulto quando loro erano bambini. In molti pensavano che questo splendido esemplare fosse immortale. Cacciatori senza pieta' raccontavano di averlo inseguito piu' volte nel bosco e molti di loro affermavano di averlo colpito, ma nessuno era riuscito a catturarlo. Il nobile animale spariva senza lasciare traccia e ricompariva dopo qualche giorno,misteriosamente illeso. I cacciatori, ma non solo loro,non sapevano spiegare questa strana caratteristica. Un giorno, durante una battuta di caccia, alcuni uomini videro il cervo e i tiratori piu' bravi gli spararono. Certi di averlo colpito, cominciarono a correre dietro all'animale che si inoltrava sempre piu' nella foresta. I cacciatori arrivarono a una radura e videro alcune macchie di sangue in terra. Gli uomini si aspettavano di vedere l'animale morto, ma il cervo si stava bagnando in una sorgente di acqua termale, per farla guarire. Da allora, in quella zona molte persone hanno goduto degli effetti benefici delle acque della salute scoperte dal cervo misterioso.






I Monti Pallidi
Leggenda dell'Alto Adige




Forse non tutti sanno che le Dolomiti vengono chiamate anche Monti Pallidi a seguito di un prodigioso incantesimo avvenuto ai tempi dell'antico Regno delle Dolomiti, quando la roccia delle montagne aveva lo stesso colore delle Alpi. Tale regno era ricoperto di prati fioriti, boschi lussureggianti e laghi incantati. Ovunque si poteva respirare aria di felicità e armonia meno che nel castello reale.


Bisogna infatti sapere che il figlio del re aveva sposato la principessa della luna, ma un triste destino condannava i due giovani amanti a vivere eternamente separati. L'uno non poteva sopportare l'intensa luce della luna che l'avrebbe reso cieco, l'altra sfuggiva la vista delle cupe montagne e degli ombrosi boschi che le causavano una malinconia talmente profonda da farla ammalare gravemente.
Ormai ogni gioia sembrava svanita e solamente le oscure foreste facevano da solitario rifugio al povero principe. Ma si sa, però, che proprio le ombrose selve sono luoghi popolati da curiosi personaggi, ricchi di poteri sorprendenti e capaci di rovesciare inaspettatamente il corso degli eventi. Ed è così che un giorno, nel suo disperato vagare, il principe si imbattè nel re dei Salvani, un piccolo e simpatico gnomo in cerca di una terra per il suo popolo. Dopo aver ascoltato la triste storia del giovane sposo, il re dei Salvani gli propose, in cambio del permesso di abitare con la propria gente questi boschi, di rendere lucenti le montagne del suo regno. Siglato il patto, gli gnomi tessero per un'intera notte la luce della luna e ne ricoprirono tutte le rocce. La principessa potè così tornare sulla terra per vivere felicemente assieme al suo sposo e le Dolomiti presero il nome di Monti Pallidi.

Presa dal web





tessa47
Utente Master

6284 Posts
Status: offline

Posted - 21 December 2008 :  21:48:11  Vedi Profilo Send tessa47 a Private Message  Rispondi quotando
Le conoscevo, ma sono sempre belle da leggere!


Domani è un altro giorno...




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cleopatra
Utente Senior

408 Posts
Status: offline

Posted - 26 December 2008 :  15:44:16  Vedi Profilo Send cleopatra a Private Message  Rispondi quotando
Queste storie sono sempre belle da leggere.











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Fairy
Utente Master

5335 Posts
Status: offline

Posted - 13 January 2009 :  15:21:42  Vedi Profilo Send Fairy a Private Message  Rispondi quotando
IL GOLFO DEGLI ANGELI



II golfo degli Angeli è così chiamato perché pare che un tempo gli angeli lo proteggessero dalle insidie del demonio.
Lucifero, nell'ultima battaglia che vi sostenne, lasciò in ricordo un promon­torio a forma di sella di cavallo, che si addentra nel mare, detto appunto Sella del Diavolo.
Narra la leggenda che appena terminata la creazione, gli angeli si entusia­smarono vedendo brillare al sole l'ampio golfo di Cagliari.
Pareva un angolo di paradiso ed essi chiesero al Signore che permettesse loro di difenderlo dal male ponendosi a un capo e all'altro del golfo dalle limpide acque. Il Signore acconsentì ed essi presero possesso del luogo.
Ma Lucifero, roso dall'invidia, volle cacciar via gli angeli ed impadronirsi di quell'insenatura.
Radunò le sue schiere diaboliche e, cavalcando un possente destriero dalle narici fumanti, le guidò a dar battaglia.
La lotta si scatenò furibonda. Gli angeli mandavano in fondo al mare, con possenti colpi d'ala, i loro nemici, ma quelli riemergevano più furibondi di prima. Anzi, pareva ad un certo momento che i demoni avessero la meglio.
Gli angeli stavano per capitolare, quando uno di loro pensò di fare un segno di croce davanti al suo avversario.
Subito questo sprofondò senza riemergere.
Tutti gli angeli allora fecero un segno di croce e i demoni si inabissarono e non comparvero più.
La lotta era finita, gli angeli avevano vinto.
Ma quale non fu la loro meraviglia quando si accorsero che il golfo era un po' modificato.
Emergeva dal mare un enorme scoglio dalla curiosa forma di sella, che prima non c'era!
Era la sella di Lucifero, sbalzata dal suo focoso destriero durante l'infuria­re della battaglia. Era rimasta là, pietrificata, a ricordo di quella zuffa infernale.

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n/a
deleted

21604 Posts
Status: offline

Posted - 13 January 2009 :  15:44:41  Vedi Profilo Send n/a a Private Message  Rispondi quotando
bravi ragazzi
è rilassante e distensivo, perdersi nella magica atmosfera di queste fiabe e leggende




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Denise
Utente Master

3751 Posts
Status: offline

Posted - 13 January 2009 :  16:28:03  Vedi Profilo  Click to see Denise's MSN Messenger address Send Denise a Private Message  Rispondi quotando
Che bello sto post mica l'avevo vosto!!




Grazie a 14 febbraio per la firma!!
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Fairy
Utente Master

5335 Posts
Status: offline

Posted - 14 January 2009 :  12:39:38  Vedi Profilo Send Fairy a Private Message  Rispondi quotando
PERDA LIANA

Si diceva che la porta dell'inferno fosse presso Gairo(Ogliastra), a Perda Liana.
Là stavano i demoni e la notte, al chiaro di luna, facevano con le streghe le loro scorribande.
Per diventare ricchi e per ottenere tutte quelle cose che gli uomini non possono avere in modo normale, bastava andare la notte a Perda Liana e invocare i diavoli. Questi, in cambio dell'anima, avrebbero dato agli uomini qualunque cosa.
Quando qualcuno diventava ricco in poco tempo e il suo benessere non aveva una spiegazione logica, la gente era convinta che si fosse recato a Perda 'e Liana a vendere la propria anima al demonio e affermava con tono sicuro:<<A sa Perda 'e Liana su hi heres ti danai>> <<a Perda Liana ti danno cio' che vuoi>>.
Una volta decise di andarci un giovane di Oliena(vicino Nuoro) il quale, pur di diventare ricco, era deciso a vendere al diavolo la propria anima.
Dopo giorni di cammino, giunse finalmente in vista di Perda 'e Liana.
Il tòneri si ergeva nella sua selvaggia bellezza, suscitando fantastiche idee. Pareva un grande altare pagano, una specie di ziqqurat naturale sul quale era facile immaginare misteriosi sacerdoti che offrivano cruenti sacrifici ad una crudele divinità non bene identificata.
Era il tramonto e quel tacco calcareo emanava suggestivi colori che nel silenzio della contrada avevano alcunché di sinistro.
Il giovane si sedette ed attese.
Scomparvero all'orizzonte i riflessi sanguigni del sole e lentamente venne la sera.
Al riverbero lunare Perda Liana si stagliava nettamente contro il cielo stellato e quella porta inferi non mancava di singolare bellezza.
A mezzanotte ecco apparire una frotta di diavoli i quali cominciarono a danzare in cima al tòneri.L'uomo si rivolse ad uno della congrega e disse che voleva parlare col capo. Gli fu indicato un diavolo più grosso degli altri che tirava per la cavezza un somaro e lo faceva girare intorno come se muovesse una macina.
L'asino aveva in groppa una bisaccia carica di monete d'oro che mandava­no un gradevole tintinnio. Pesavano tanto che la povera bestia quasi zoppicava.
Al suono delle monete l'uomo si rallegrò e già le immaginava in suo possesso, quando vide in piena luce il viso del diavolo e si sentì venir meno. Ebbe una grande paura e pensò di fuggire, ma le gambe non rispondevano alla sua volontà. Per un istante si sentì perduto, poi si riprese ed esclamò:<<Josef, Maria cum Gesus, itt'est custa camarada! Santa duglia avocado mi che vochet dae mesus!>> <<Giuseppe, Maria con Gesù,cos'è mai questa congrega!Santa Giuglia avvocata,mi porti via di qui!>>
A tale invocazione i diavoli scomparvero, quasi la terra li avesse inghiottiti, lasciando scie di fuoco dappertutto. Il malcapitato se ne tornò a casa più povero di prima.

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romantico
Utente Senior

458 Posts
Status: offline

Posted - 06 March 2009 :  14:36:35  Vedi Profilo Send romantico a Private Message  Rispondi quotando
Reggio Calabria, la città dei miti e delle leggende
Gazzetta del Sud, 13 luglio 2008
Tra cui quella della fata Morgana

Dora Anna Rocca
Reggio, terra di miti e di leggende. Un fenomeno unico al mondo che avvolse di mistero la città è quello che fu creduto dagli antichi opera della fata Morgana, la regina tra le streghe dei poemi cavallereschi. Nelle prime ore del mattino, in determinate condizioni, ad uno spettatore che si trova sulla costa reggina e guarda la riva opposta della Sicilia, potrebbe capitare di osservare per poco tempo, come se fossero molto ravvicinate, immagini in movimento della sponda opposta, pur se si trovano a notevole distanza. Quando le immagini appaiono semplici e dritte il fenomeno è detto Fata Morgana semplice; quando si ha una visione di immagini multiple o in concorrenza con oggetti reali o confusi con essi in piani diversi, si parla di Fata Morgana multipla. Scrisse Antonio Varano nelle sue Visioni:«In questo pel chiaror cristallo fido tante immagini vidi io, che all'alma parve che l'occhio fosse in presentarle infido». Ad osservare il fenomeno fu anche Padre Angelucci nell'agosto del 1643 che in "Ars magica luci set umbrae", X, una lettera citata da padre Kirkerii, descrive con incanto ciò che vide:«Il mare che bagna la Sicilia, si gonfiò e diventò per diecimiglia circa di lunghezza come una spina di montagna nera; e questo della Calabria spianò, e comparve un momento un cristallo chiarissimo e trasparente che pareva uno specchio, [.] In questo specchio comparve subito di color chiaroscuro una fila di più di diecimila pilastri di eguale larghezza ed altezza, tutti equidistanti [.] Questa è quella fata Morgana che 26 anni fa ho stimato inverosimile, ed ora ho visto vera e più bella di quella che mi si dipinse». Anche Ippolito Pindemonte così scrisse nel racconto a Temira:«E sul mare e nell'aria ordin fuggente di colonne con archi e dense torri e castella e pelagi a cento a cento, l'uno appo all'altro, e l'uno all'altro imposto: poi la scena mutando.». Racconta una leggenda probabilmente d'età normanna che durante un'incursione di Barbari il loro re, guardò dalla costa ionica la sponda opposta e vide un'isola incantevole con spiagge coperte di aranci e di ulivi, con un gran monte fumante – l'Etna – e una terra ubertosa, pensò di raggiungerla, d'un tratto vide una fanciulla che gli indicava la strada per entrare in Sicilia ma egli perì miseramente nelle acque dello Stretto. Questa fanciulla era Fata Morgana. Il fenomeno, unico al mondo, potrebbe confondersi con il miraggio che si verifica nei deserti o in pieno oceano, in realtà anche se si tratta di un fenomeno ottico è dovuto a cause concomitanti: ai vapori cristallini che funzionando da lenti, a guisa di diaframma si dispongono fra le due rive, alla speciale configurazione topografica di Reggio e dello stretto, alle maree e al soffio dei venti. La concorrenza di tanti fattori determina un fenomeno unico al mondo. Oggi sul lungomare di Reggio Calabria è posta una statua ispirata alla leggenda della fata Morgana, costruita con materiale che cambia colore con la luce del sole.




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