Non ce la fanno i belli muoiono tra le fiamme: sonniferi, veleno per i topi, corda, qualunque cosa
si strappano le braccia,
si buttano dalla finestra,
si cavano gli occhi dalle orbite,
respingono l'amore
respingono l'odio respingono, respingono.
non ce la fanno i belli non resistono,
sono le farfalle sono le colombe sono i passeri, non ce la fanno.
una lunga fiammata mentre i vecchi giocano a dama nel parco una fiammata, una bella fiammata
mentre i vecchi giocano a dama nel parco al sole
i belli si trovano all'angolo di una stanza accartocciati tra ragni e siringhe, nel silenzio, e non sapremo mai perchè se ne sono andati, erano tanto belli.
non ce la fanno i belli muoiono giovani e lasciano i brutti alla loro brutta vita. amabili e vivaci: vita e suicidio e morte
mentre i vecchi giocano a dama sotto il sole nel parco.
Charles Bukowski /Che Te Ne Fai di Un Titolo?
ENNIO REGA “LEGGE” BUKOWSKI-tratto da ‘La Macchina da Fottere'(Storie di Ordinaria Follia)
Una Fantasticheria memorabile
Mentre camminavo fra i fuochi dell' Inferno, deliziato da quei godimenti del genio che agli Angeli appaiono come tormento e insania, raccolsi alcuni dei loro Proverbi; pensando che così come i detti che s'usano in una nazione ne designano il carattere, allo stesso modo i Proverbi dell' Inferno renderanno palese la natura della sapienza Infernale meglio di una qualsiasi descrizione di edifici o abbigliamenti.
Quando me ne tornai a casa, sull'abisso dei cinque sensi, dove uno scosceso pendio minaccia il mondo presente, vidi un Diavolo possente ravvolto in nuvole nere che si librava sui fianchi della roccia: con fuochi corrosivi scriveva la frase seguente, che ora le menti degli uomini percepiscono, e sulla terra la leggono:
Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi? - William Blake –
-Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza
-Io sono semplicemente convinto che qualche parte del Sè o dell'Anima dell'uomo non sia soggetta alle leggi dello spazio e del tempo
-La vostra visione diventerà chiara solo quando guarderete nel vostro cuore. Chi guarda all'esterno, sogna. Chi guarda all'interno, apre gli occhi
-Poiche' l'europeo non conosce il proprio inconscio, non capisce l'Oriente e vi proietta tutto cio' che teme e disprezza in se stesso (C.G.Jung )
Ammiro chi resiste.Chi ha fatto del dolore carne,sudore,sangue.Ed ha dimostrato senza Troppe storie,che è possibile vivere,e vivere in piedi ,anche nei momenti peggiori (Luis Sepùlveda)
"Chi ama davvero ama il mondo intero, non un solo individuo in particolare" (Erich Fromm -l'Arte d'Amare)
Ognuno di noi tiene dentro, proprio in fondo all'anima il ricordo di una persona amata... anche se distratti dalla quotidianità non ce ne accorgiamo, e crediamo di averlo dimenticato... invece lui è là "fermo e immobile, un segno che non passa mai..." Il ricordo di un amore è indelebile.... a volte ci fa soffrire, ma altre ci da la forza per andare avanti... perciò amiamo cn tutto il nostro cuore... senza rancore e senza perchè... la vita senza amore non è vita!
Il mago fisico sa animare la natura e trattarla arbitrariamente come il proprio corpo.Il più gran mago sarebbe quello che sapesse anche incantare se stesso fino al punto che le sue stesse magie,gli paressero fenomeni estranei,autonomi.
Ogni incantesimo è una follia artificialmente suscitata. Tutte le passioni sono incantesimi. Uma bella ragazza è una magia più reale di quanto si creda. Il raggio di luce si frange in qualcosa di ben diverso dai colori. Per lo meno il raggio di luce è capace di un animazione dove poi l’anima si frange in colori psichici. A chi non viene in mente lo sguardo della donna amata?[/purple][/b]
Novalis/Frammenti/
Una Fantasticheria memorabile
Mentre camminavo fra i fuochi dell' Inferno, deliziato da quei godimenti del genio che agli Angeli appaiono come tormento e insania, raccolsi alcuni dei loro Proverbi; pensando che così come i detti che s'usano in una nazione ne designano il carattere, allo stesso modo i Proverbi dell' Inferno renderanno palese la natura della sapienza Infernale meglio di una qualsiasi descrizione di edifici o abbigliamenti.
Quando me ne tornai a casa, sull'abisso dei cinque sensi, dove uno scosceso pendio minaccia il mondo presente, vidi un Diavolo possente ravvolto in nuvole nere che si librava sui fianchi della roccia: con fuochi corrosivi scriveva la frase seguente, che ora le menti degli uomini percepiscono, e sulla terra la leggono:
Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi? - William Blake –
-Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza
-Io sono semplicemente convinto che qualche parte del Sè o dell'Anima dell'uomo non sia soggetta alle leggi dello spazio e del tempo
-La vostra visione diventerà chiara solo quando guarderete nel vostro cuore. Chi guarda all'esterno, sogna. Chi guarda all'interno, apre gli occhi
-Poiche' l'europeo non conosce il proprio inconscio, non capisce l'Oriente e vi proietta tutto cio' che teme e disprezza in se stesso (C.G.Jung )
Ammiro chi resiste.Chi ha fatto del dolore carne,sudore,sangue.Ed ha dimostrato senza Troppe storie,che è possibile vivere,e vivere in piedi ,anche nei momenti peggiori (Luis Sepùlveda)
"Chi ama davvero ama il mondo intero, non un solo individuo in particolare" (Erich Fromm -l'Arte d'Amare)
Mia madre era morta quand’io non avevo ancora quindici anni.Feci delle poesie per onorarla,ciò che mai equivale a piangere e ,nel dolore,fui sempre accompagnato dal sentimento che dal quel momento doveva iniziarsi per me una vita seria e di lavoro. Il dolore stesso accennava ad una vita più intensa.
Italo Svevo (La Coscienza di Zeno)
Litfiba – Bambino
Litfiba Bambino 1988-Litfiba 3-
Asesinado por el cielo. Entre las formas que van hacia la sierpe y las formas que buscan el cristal, dejaré crecer mis cabellos.
Con el arbol de munones que no canta y el nino con el blanco rostro de huevo.
Con los animalitos de cabeza rota y el agua harapienta de los pies secos.
Con todo lo que tiene cansancio sordomuto y mariposa ahogada en el tintero.
Tropezando con mi rostro distinto de cada dia. Asesinado por el ciel!
Assassinato dal cielo. Tra le forme che vanno verso la serpe e le forme che cercano il cristallo lascerò che mi crescano i capelli.
Con l'albero di monconi che non canta e il bambino dal bianco volto d'uovo.
Con le bestioline dalla testa rotta e l'acqua cenciosa dei piedi secchi.
Con tutto ciò che sa di stanchezza sordomuta e farfalla annegata nell'inchiostro.
Inciampando nel mio volto differente d'ogni giorno. Assassinato dal cielo!
Federico Garcia Lorca /Vuelta de Paseo/ -Ritorno dalla Passeggiata
-"Morto fucilato a Granada, il poeta della cattiva morte, Federico Garcia Lorca" Olè! Con questa esclamazione tipicamente spagnola ho accolto a Parigi la notizia della morte do Lorca, il migliore amico della mia adolescenza agitata. Questa esclamazione che biologicamente emette l'appassionato di corride ogni volta che al matador riesce un bel "passo", o sgorgante dalla gola di coloro che trascinano i cantanti di flamenco, io l'ho gridata in occasione della morte di Lorca, volendo esprimere come il suo destino si compisse con un esito tragico e tipicamente spagnolo. Almeno cinque volte al giorno, Lorca alludeva alla propria morte. La notte non si poteva addormentare se, in parecchi, non andavamo a "metterlo a letto". Una volta al letto, trovava ancora il modo di prolungare indefinitamente le conversazioni poetiche più trascendentali che si siano svolte in questo secolo. Quasi sempre finiva per discutere della morte, e soprattutto della propria morte ... Ad ogni modo una cosa è certa. Tutte le volte che, dal fondo della mia solitudine,riesco a far sgorgare un'idea geniale,o dare un colpo di pennello arcangelicamente miracoloso, sempre, sempre la voce rauca e dolcemente soffocata di Lorca mi grida: Olè!"
Salvador Dalì, (Diario di un genio)
Salvador Dali & Jose Reyes y Manitas de Plata
-Una Fantasticheria memorabile
Mentre camminavo fra i fuochi dell' Inferno, deliziato da quei godimenti del genio che agli Angeli appaiono come tormento e insania, raccolsi alcuni dei loro Proverbi; pensando che così come i detti che s'usano in una nazione ne designano il carattere, allo stesso modo i Proverbi dell' Inferno renderanno palese la natura della sapienza Infernale meglio di una qualsiasi descrizione di edifici o abbigliamenti.
Quando me ne tornai a casa, sull'abisso dei cinque sensi, dove uno scosceso pendio minaccia il mondo presente, vidi un Diavolo possente ravvolto in nuvole nere che si librava sui fianchi della roccia: con fuochi corrosivi scriveva la frase seguente, che ora le menti degli uomini percepiscono, e sulla terra la leggono:
Che ne sapete se un qualunque uccello che taglia le strade dell'aria non è un immenso mondo di delizia chiuso dai vostri cinque sensi? - William Blake –
-Di regola le grandi decisioni della vita umana hanno a che fare più con gli istinti che con la volontà cosciente e la ragionevolezza
-Io sono semplicemente convinto che qualche parte del Sè o dell'Anima dell'uomo non sia soggetta alle leggi dello spazio e del tempo
-La vostra visione diventerà chiara solo quando guarderete nel vostro cuore. Chi guarda all'esterno, sogna. Chi guarda all'interno, apre gli occhi
-Poiche' l'europeo non conosce il proprio inconscio, non capisce l'Oriente e vi proietta tutto cio' che teme e disprezza in se stesso (C.G.Jung )
-Ammiro chi resiste.Chi ha fatto del dolore carne,sudore,sangue.Ed ha dimostrato senza Troppe storie,che è possibile vivere,e vivere in piedi ,anche nei momenti peggiori (Luis Sepùlveda)
-"Chi ama davvero ama il mondo intero, non un solo individuo in particolare" (Erich Fromm -l'Arte d'Amare)
-"NIUNA IMPRESA, PUR MINIMA CHE SIA, PUO’ AVERE COMINCIAMENTO E FINE SENZA QUESTE TRE COSE: SENZA SAPERE, SENZA POTERE, SENZA CON AMORE VOLERE" (Anonimo Fiorentino del XII secolo)
-E Alessandro andò da Diogene. Lo trovò sdraiato al sole. Diogene, sentendo tanta gente che veniva verso di lui, si sollevò un po' e guardò Alessandro. Questi lo salutò affettuosamente e gli chiese se avesse bisogno di qualcosa che potesse fare per lui. "Scostati dal sole" rispose il filosofo. (Plutarco)