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 BALLO- dall'antico al moderno

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Discussione di partenza
Carla Inviata - 15 May 2014 : 18:29:00
Questa sezione vorrei dedicarla ai balli, da quelli antichi a quelli più moderni- magari correlandoli di una breve storia sulla loro origine e aggiungendo immagini e video-
In pratica un viaggio attraverso la musica ballabile di tutti i Paesi e tempi!





Spero sia un idea che vi piaccia Iniziamo col:


TANGO ARGENTINO







Il tango è un ballo, e un genere musicale, per lo più in tempo binario, originario della regione del Río de la Plata tra Argentina e Uruguay come espressione popolare, e artistica, che comprende musica, danza, testo e canzone.
Uno degli strumenti caratteristici del tango è il bandoneón (fisarmonica). Pur essendo il tango tradizionale una musica molto sincopata, non si utilizzano nell'esecuzione strumenti a percussione, e gli strumenti utilizzati vengono suonati in modo del tutto particolare per dare forti accenti di battuta e segnature ritmiche.
I nomi dei maggiori compositori di musica a partire dai primi anni del Novecento fino all’età d’oro, quella degli anni '30 e '40, Aníbal Troilo, Juan D'Arienzo, Carlos Di Sarli, Osvaldo Pugliese, Francisco De Caro, Enrique Delfino, sono tutti figli d’italiani (gli argentini in generale sono figli d'immigranti, e l'urgenza di trovare una propria identità spinse il Tango alla sua comparsa non solo come semplice musica ma come un pensiero che si balla). Lo stesso compositore e direttore d'orchestra Astor Piazzolla aveva i nonni italiani, pugliesi da parte di padre, toscani da parte di madre.

Il tango è un ballo basato sull'improvvisazione, caratterizzato da eleganza e passionalità. Il passo base del tango è il passo in sé, dove per passo s'intende il normale passo di una camminata. La posizione di ballo è un abbraccio frontale più o meno asimmetrico, a seconda dello stile, in cui l'uomo con la destra cinge la schiena della propria ballerina e con la sinistra le tiene la mano, creando quindi una maggiore distanza tra la spalla sinistra dell'uomo e la destra della donna.
Poche regole semplici dettano i limiti dell'improvvisazione: l'uomo guida, la donna segue.
Fondamentalmente è l'uomo che chiede con un linguaggio puramente corporeo alla propria ballerina di spostarsi. Tuttavia, per motivi didattici sono state introdotte delle sequenze con passi predefiniti, come la Salida basica.
Il tango argentino è caratterizzato da tre ritmi musicali diversi ai quali corrispondono altrettante distinte tipologie di ballo: Il Tango, la Milongae il Tango vals (Vals criollo). Musicalmente il Tango ha un tempo di 4/4 o 2/4, come la Milonga, mentre il Tango Vals, che deriva dal Valzer ha tempo 3/4.
I ballerini di tango praticano differenti stili, facenti capo a grandi interpreti delle sue fasi storiche, o ai quartieri di Buenos Aires o cittadine nella sua vicinanza, dove si sono contraddistinti. Alcuni stili di ballo sono: Apilado, Milonguero, fantasia, salòn, show, Avellaneda, Villa Urquiza, nuevo.
Alle origini del tango argentino troviamo il "Canyengue", intorno al 1880. Tipici i movimenti rapidi e corti (arraballero). Soppiantato negli anni quaranta. Lo stile milonguero è caratterizzato da un abbraccio stretto e movimenti contenuti e adatti agli spazi ristretti. Uno stile sobrio, semplice e passionale. I ballerini spesso si appoggiano l'uno all'altro e l'asse individuale viene sostituito da un asse condiviso attorno al quale si muove la coppia. Il tango salon, nato nel passato nei salotti dell'aristocrazia, è caratterizzato da abbraccio più largo rispetto al milonguero, maggior rispetto per l'asse individuale, una ricerca per l'eleganza e la spettacolarità del movimento. Negli show o spettacoli vari sia in teatro che nelle strade i ballerini si esibiscono nello stile detto "Tango show" caratterizzato da figure coreografiche e passi di forte effetto spettacolare.
Negli anni '60 e '70 si afferma il tango fantasia, che molto si distacca dal tango tradizionale. Negli anni2000 si è sempre più affermato un genere noto come Tango Nuevo ballato soprattutto sulle note del tango elettronico. Un movimento vero e proprio si è venuto a creare attorno alla ricerca costante di nuove forme di movimento nel Tango, in Europa e di ritorno nella stessa Argentina.
In tutto il mondo si assiste ad una diffusione del Tango capillare, in costante crescita dal 2000; segno di questo è il proliferare delle milonghe, cioè i luoghi dove si balla e si "vive" il tango, e la nascita di compagnie che rappresentano il Tango sul palcoscenico e di orchestre. Festivals ed eventi di Tango sono ormai presenti in quasi tutte le grandi e mediograndi città del mondo. In Europa grande diffusione ha avuto il Tango in Olanda ed in Francia, di seguito in Italia (patria d'elezione per molti artisti argentini, di origine italiana) ed in tutte le altre nazioni europee.
Come ci si muove in milonga (dentro la pista da ballo)
L'andamento del ballo in milonga, si svolge in senso antiorario, partendo dal bordo della pista.
In una milonga frequentata da molti ballerini, lo spazio in pista è solitamente ristretto e, poiché il tango è improvvisazione, non è facilmente prevedibile come la singole coppie interpreteranno il brano musicale che stanno ascoltando.
Di conseguenza, non potendo assolutamente prevedere cosa succederà alle spalle dell'uomo (che guidando, ha la responsabilità della coppia), costui deve assolutamente evitare di fare dei passi all'indietro, cioè nella direzione contraria al senso di ballo.
Di regola, i ballerini più esperti dovrebbero occupare la parte più esterna della pista, che teoricamente consente maggior velocità.
In realtà, non è raro vedere dei tangueri (esperti e non), che si preoccupano esclusivamente del "proprio tango", piuttosto che dell'armonia della pista, rasentando nel ballo più l'esibizione (magari perché "troppo rapiti" dall'emozione innescata dalla musica che ascoltano in quel momento), piuttosto che la passione del tango vera e propria.
Il linguaggio del corpo è prerogativa del tango e quindi, durante la durata del ballo, la coppia non comunica con le parole, le quali interromperebbero l'armonia che si forma in quel momento, dove la musica si trasforma in movimento.
Il momento più opportuno per poter parlare, va da dopo che è terminato il brano che compone la tanda, all'inizio di quello successivo, in cui magari brevemente ci si presenta al partner con cui si è ballato (se per esempio questo/a è la prima volta che lo/a si incontra), per poi riprendere nuovamente a ballare in silenzio, e così via fino alla fine della tanda stessa.
Di solito, al termine della tanda la coppia si scioglie, ma è comunque la donna a far capire all'uomo, se può continuare a ballare anche quella successiva.
Le figure
Un bel tango non è necessariamente caratterizzato da molte figure. Ridurre il tango a un susseguirsi di figure è un grave errore. Il Tango è costruito, per così dire, nel momento stesso del ballo, attraverso l'improvvisazione e la comunicazione tra i ballerini, nella gestione dello spazio a disposizione.
Esistono, come spiegato in precedenza, delle sequenze e figure, insegnate per fini didattici, che codificano la tecnica di improvvisazione:
• La Camminata - è la base del tango e malgrado la sua apparente semplicità è forse la figura più difficile da realizzare
• Quadrato o Baldosa - è una figura didattica di sei passi che disegna un quadrato (o meglio un rettangolo). L'uomo partendo col piede destro esegue: passo indietro, di lato a sinistra, avanti, avanti, di lato a destra insieme.
• Salida basica - è una sequenza didattica di 8 passi. L'uomo partendo col piede destro esegue: passo indietro, di lato, avanti, avanti, unisce i piedi e guida alla donna un incrocio, avanti, di lato, insieme.
• Cadenza - è il tenere il ritmo sul posto.
• Ocho - l'uomo guida alla donna un passo e consecutivamente un pivot (una rotazione col peso portato sulla punta del piede), facendo così in modo che la donna disegni un otto (in spagnolo ocho) con i piedi. A seconda della direzione del passo si otterrà un ocho in avanti (ocho adelante) o all'indietro (ocho par atras).
• Molinete - tipica figura del tango Salon, nella quale l'uomo e la donna girano camminando attorno all'asse della coppia.
• Giro - l'uomo guida la donna in un giro attorno al proprio asse. La donna è come la ruota di un mulino il cui asse è l'uomo.
• Sacada - Uno dei 2 elementi della coppia invade lo spazio del partner effettuando un passo verso la gamba del partner su cui non c'è peso. Se l'invasione avviene con un passo in avanti si parla di sacada in avanti, se invece avviene effettuando un passo indietro, si parla di sacada all'indietro.
• Parada - l'uomo interrompe col piede il passo della donna. In realtà l'uomo guida un arresto alla donna contemporaneo all'interposizione del piede sulla traiettoria del di lei passo.
• Barrida - Uno dei 2 ballerini sposta il piede dell'altro ballerino, su cui non c'è peso, col proprio piede. In realtà anche la barrida è un effetto ottico, cioè l'uomo non sposta col piede il piede della donna, ma le guida un passo e lo effettua con lei, mantenendo il contatto tra i piedi.
• Colgada - figura caratterizzata da un abbraccio aperto in cui la coppia è molto vicina con i piedi e lontana con le spalle.
• Volcada - figura caratterizzata da un abbraccio molto chiuso in cui la coppia è molto vicina con le spalle e lontana con i piedi.
• Salti e sollevamenti - figure da show in cui la ballerina effettua figure aeree spettacolari col supporto del partner.
• Sentada - Figura spettacolare da show dove la donna effettua una sorta di "seduta" sulla gamba del ballerino, allungata e tesa verso l'esterno.


















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Ultime risposte: 7  (ordine cronologico inverso)
nanà Inviata - 18 October 2015 : 16:33:40


In questa meravigliosa città un lontano mese di Agosto ...
ho assistito al ballo della Taranta
lungo le stradine che portano al mare














Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.

nanà Inviata - 18 October 2015 : 16:29:19




Secondo la tradizione, la pizzica aveva uno scopo terapeutico e serviva per liberare la donna pizzicata dalla taranta
dagli effetti del malessere che provocava il suo morso.
Gli uomini, così, utilizzavano la musica con la funzione di far ballare la donna sino all’esaurimento in modo da uccidere il ragno.

La tradizione popolare attribuisce alla pizzica un’origine religiosa che nasce con i discepoli Pietro e Paolo i quali,
ai tempi della diffusione della parola di Gesù si erano recati nel Salento e, precisamente, a Galatina.
Il popolo galatinese accolse i due discepoli con sommo gaudio e una donna offrì loro tutto ciò che aveva così che Paolo,
colpito da cotanta generosità, le concesse il potere di guarire gli uomini dai morsi velenosi degli animali presenti nel territorio
rivelando che la liberazione poteva avvenire solo a seguito di precisi riti che consistevano in un vero e proprio esorcismo.

All’inizio tali riti avvenivano proprio all’interno della cappella della chiesa dedicata a San Paolo a Galatina,
proprio durante la festa che celebra il santo della città.
Altre volte, invece, l’esorcismo iniziava in casa,
dove i suonatori si riunivano per far danzare la pizzicata in modo da uccidere il ragno velenoso che l’aveva fatta ammalare.
Spesso il rito durava vari giorni sino al momento in cui la donna, stanca e spossata,
grazie all’intercessione di San Paolo, riusciva a liberarsi dal male.

L'esorcismo inizia quando il tarantato avverte i primi sintomi del tarantismo e chiede che vengano i musicisti a suonare la pizzica.
Al suono della musica il tarantato comincia a scatenarsi in una danza sfrenata
che in questa fase del rito serve a determinare da quale tipo di taranta è stato avvelenato (ad esempio, si distinguono la "taranta libertina",
la "taranta triste e muta", la "taranta tempestosa", la "taranta d'acqua").
Dopo questa fase diagnostica comincia una fase "cromatica" in cui il tarantato viene attratto dai vestiti delle persone da cui è circondato (spesso dei fazzoletti),
il cui colore dovrebbe corrispondere al colore della taranta che ha iniettato il veleno.
Tale attrazione viene manifestata a volte in modo violento ed aggressivo.
Il perimetro rituale non era solo circondato da fazzoletti colorati, ma anche da cose richieste esclusivamente dalla persona tarantata,
che potevano essere tini ricolmi d'acqua, vasi di erbe aromatiche, funi, sedie, scale, spade e altro.
Inizia quindi una fase coreutica in cui il tarantato evidenzia dei sintomi di possessione che può essere di natura epilettoide,
depressiva-malinconica oppure pseudo-stuprosa.
Durante questa fase l'ammalato si abbandona a convulsioni,
assume delle posture particolari in cui si isola dall'ambiente circostante e può assumere atteggiamenti con cui si identifica con la taranta stessa.
Il rituale finisce quando il tarantato calpesta simbolicamente la taranta per sottolineare la sua guarigione dalla malattia.

Pizzica, dunque, intesa come danza che guarisce attraverso l’utilizzo del ballo, della musica e dei colori.
La pizzica, nella tradizione attuale è rappresentata come una danza di corteggiamento della donna nei confronti dell’uomo il quale,
avvolto dalla sensualità della danza, della musica e provocato dagli sguardi di lei,
lascia alla donna il potere della scelta che avviene per mezzo dello sventolamento di un fazzoletto rosso,
simbolo d’amore che viene donato dalla donna a colui che l’ha conquistata.

Quale che sia la sua vera storia,
il rosso di quel fazzoletto è di sicuro simbolo emblematico di un sentimento forte ed istintivo come l’amore e la passione di cui si fa vessillo.

(Foto e notizie trovate in rete)























Se fai qualcosa col cuore, non hai bisogno che qualcuno ti aiuti.

nanà Inviata - 18 October 2015 : 16:20:41

PIZZICA TARANTA



Musica Popolare del salento: La Pizzica

Non si può parlare di Salento senza parlare della sua pizzica e della sua "taranta".

Inserita nella più ampia tradizione popolare del sud d'Italia che vede la Tarantella e la Pizzica Pizzica
come balli caratteristici delle terre che comprendono Campania, Basilicata, Sicilia, Calabria, Molise,
passando da Taranto e Brindisi, la Pizzica Salentina rappresenta le sonorità più vivaci e ricche,
affascinando soprattutto per il significato socio-culturale e il mistero intorno alle sue manifestazioni che manca nelle altre pizziche meridionali.

Nelle varie forme territoriali ci sono elementi comuni quali il balli a gruppo, l'uso delle castagnole,
semplici sonagli in legno che si tengono stretti tra le mani, l'uso di determinati strumenti musicali
come il violino, la fisarmonica, il tamburello, la chitarra, il mandolino, il flauto.

Il nome più usato con cui vengono indicate le diverse forme musicale è "tarantella", che deriva dal termine "taranta"
usato nel sud d'Italia come contrazione dialettale della parola "tarantola" (dal latino: lycosa tarentula).
Questo nome utilizzato in tutte le regioni quindi svela la derivazione dei diversi balli da una radice comune:
il rito coreutica-musicale del Tarantismo sviluppatosi nei territori intorno alla città della Magna Grecia jonica Tarentum, l'attuale Taranto.

Il Salento è conosciuto nel mondo, non solo per la bellezza dei suoi luoghi e la ricchezza dei suoi monumenti
ma anche per la forza trascinante e per il fascino delle sue tradizioni popolari.
Il folklore salentino è cresciuto di importanza, rinnovandosi e vivendo una nuova giovinezza,
grazie alla volontà dei salentini di mantenere vive le proprie tradizioni,
non solo attraverso il ricordo delle manifestazioni che si svolgevano un tempo in questi luoghi,
ma continuando a sentirle vive e attuali, facenti parte della realtà quotidiana odierna.
Quindi la pizzica e le tarantate rappresentano uno spaccato di vita di ieri e di oggi,
sono l'orgoglio della gente che vive in questi posti proiettata verso l'era della globalizzazione ma che riesce,
in modo molto naturale e spontaneo, a conciliare questo mondo globalizzato con la propria identità locale.

Il fenomeno della pizzica parte dalla riscoperta e dalla valorizzazione della musica popolare salentina,
riuscendo ad uscir fuori da una ristretta cerchia di ascoltatori locali, grazie a suoni caldi e ritmici,
che hanno dimostrato di avere alte qualità artistiche al pari degli altri generi musicali di larga diffusione.

Le musiche "pizzicate" assumono per il Salento una grande importanza sociale e culturale,
riuscendo a far radunare nelle piazze migliaia di persone trascinate dal suono del tamburello ed ipnotizzate dal ritmo incalzante delle ballate.

Le pizziche sono diventate un motivo per ritrovarsi tutti insieme, giovani, anziani e bambini, per le strade, nelle piazze o sulle spiagge,
riscoprendo e fortificando i rapporti sociali spontanei tra persone troppo spesso costrette
chiuse tra quattro mura dalle abitudini stressanti della vita moderna che porta verso un isolamento alienante.

La pizzica diventa un momento per aprirsi verso il mondo, per riscoprire la bellezza delle piccole cose e dei semplici gesti,
per vivere momenti di unione e per comunicare con gli altri in modo istintivo,
dimenticandosi dei problemi quotidiani e buttandosi alle spalle stress e preoccupazioni.
Essa assume la forma di una valvola di sfogo, attraverso cui passano sotto forma di danze e canti,
tutte le frustrazioni accumulate durante la propria quotidianità.

Attraverso la danza e la musica, due delle arti più antiche al mondo, due espressioni universali dell'uomo,
quindi, il Salento riesce a parlare di se e a farsi capire anche al di fuori dei suoi confini territoriali,
riuscendo a coinvolgere anche genti venute da posti molto lontani.

La pizzica esprime sentimenti universali di libertà e rispetto per le diversità culturali e umane e va contro qualsiasi forma di oppressione,
è un linguaggio aperto in cui convergono e si attuano in un piccolo microcosmo i concetti fondamentali di pace e solidarietà.

Le pizziche fanno parte della tradizione storica del Salento, un tempo ve ne erano tantissime,
tutte diverse e particolari, molte si sono perse nel tempo, e solo poche sono giunte fino a noi.












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Carla Inviata - 11 November 2014 : 08:54:00


Il Flamenco è una potente arte da gustare,
osservando e analizzando la danza,
si vede il lavoro autentico,
di una vita di prove, test e formazione di artisti,
che con passione, donano delicatezza a questa danza,
dai movimenti ritmici molto forti,
trasmettendo il significato delle parole in ogni passo.



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nanà Inviata - 14 October 2014 : 23:46:46

MAZURCA



È nata nella Polonia settentrionale, dove si ballava già a partire dal Cinquecento.
Sull'origine del nome gli studiosi non sono concordi.
C'è chi dice che mazurca derivi dal villaggio di mazurk, situato nei pressi di Varsavia.
Per altri, invece, alla base c'è il termine "mazur", con cui erano indicati i contadini delle campagne polacche.
Infine, alcune fonti fanno discendere il nome di questo ballo dalla regione polacca dove è nato, la Mezovia.

Qualunque sia l'origine della parola, sta di fatto che la mazurca conquistò tutta l'Europa a partire dal Settecento.
Dalla Polonia fu prima introdotta in Russia e in Ungheria e poi approdò in Germania.
Nel secolo successivo, arrivò in Francia e in Inghilterra, dove ottenne il massimo della sua popolarità.
Nell'Ottocento, infatti, la mazurca era il ballo più in voga, nelle sale europee, insieme con il valzer e con la polca.

A questa ampia diffusione contribuirono sia i polacchi emigrati, sia alcuni compositori di fama.

















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nanà Inviata - 10 June 2014 : 23:41:04

Visto il caldo che fa cosa c'è di meglio
di un ballo caliente ??


Il flamenco è uno spettacolo coinvolgente,
dove la storia e l'animo della Spagna rivive ai giorni nostri con spirito fiero e nostalgico.
Non è solo un ballo tradizionale, non è solo un canto malinconico…
E' ritmo, è passione, è vita!









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Carla Inviata - 30 May 2014 : 23:38:49
Già vero nanà



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