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 1° concorso d'Amore

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Discussione di partenza
disattivato Inviata - 23 January 2012 : 23:16:23





Apro il primo concorso di San Valentino.

Tema del concorso:

POSTA IL TUO LIBRO DELL'AMORE.


Si tratterebbe di postare entro il 14febbraio il romanzo (classico o moderno) d'amore che vi ha più colpito nelle vostre letture.

Dovrete postarne :

Copertina libro
Titolo
Trama
Piccola vostra recensione
(cosa vi ha fatto amare quel libro).


Poi una volta postato (ne potrete postare solamente uno), entro il 20 febbraio, tramite votazioni del forum,
si voterà il libro più bello, basandoci sulla trama e sulle nostre sensazioni esposte nella breve recensione.

E'un modo come un altro per respirare Amore.. attraverso l'amore per i libri, per i racconti o per le poesie.

Leggere arricchisce il cuore e la mente.

N.B. possono essere postati:
Libri di poesie
Romanzi contemporanei e classici.
Anche racconti di collane
.

E buon Amore a tutti..

Si posta fino al 14febbraio.

Premio:
Targhetta


Spero vivamente partecipiate numerosi!!!






Visibile solo da Internet Explorer

"E' più facile spezzare un atomo che un pregiudizio."
Albert Einstein
Quando l’odio diventa codardo, se ne va mascherato in società e si fa chiamare giustizia.
Arthur Schnitzler


"Mammauuuuuuuuh mauuuuuuh-mauuuuuuh!!!!!"



Ultime risposte: 7  (ordine cronologico inverso)
gr Inviata - 12 February 2012 : 19:53:30
quote:
Originalmente inviata da Graffio




Mi sento oggi più aperto alla morte,la stessa faccia dell'amore di San Valentino.
L'amore limpido fra i due protagonisti,"chiaramente" e "dichiaratamente" privo di patologiche repressioni(lo confermi cara Grysu?).Che precipita ancora una volta come folgore da chissà quale cielo.La stessa scintilla precipitata sulla terra e ritrovata,questa volta per sempre.Ancora una volta a ricordarci che l'amore eterno esiste davvero(?)






Prorio così caro Graffio...la scintilla che caduta dal cielo, dura fino all'eternità...









Meglio vivere con un rimorso,
che annegare in un
rimpianto.
Grysu

Graffio Inviata - 12 February 2012 : 16:55:53

..E' stato un uomo umile e immenso,cara Grysu.Un Poeta.

-credevo o speravo di trovare altri libri in concorso,mi auguro che se non si debba trattare per forza di un amore letto è perchè ci si debba occupare di un amore agito-

Io invece voglio votare se possibile da qui( 1 VOTO PER GRYSU ) il libro che hai deciso di postare per il concorso.Tosto,mi piace.

(Sono stato molto combattuto)Anche il libro proposto da Oriana acquisterò e leggerò-molto interessante e colmo di un amore che ni agguanta e conosco bene.

Mi sento oggi più aperto alla morte,la stessa faccia dell'amore di San Valentino.
L'amore limpido fra i due protagonisti,"chiaramente" e "dichiaratamente" privo di patologiche repressioni(lo confermi cara Grysu?).Che precipita ancora una volta come folgore da chissà quale cielo.La stessa scintilla precipitata sulla terra e ritrovata,questa volta per sempre.Ancora una volta a ricordarci che l'amore eterno esiste davvero(?)



-acquisterò-Buon San Valentino a tutti gli innamotati!








-“Gli Dei sono diventati malattie” scrisse una volta C.G.Jung.Elaborando questa frase,Hillman si pone la questione più immediata per ogni psicologia:che cos’è la normalità psichica?A partire da quale soglia entriamo nel regno incontrollabile dell’anormalità?Con un’analisi stringente ed acutissima,Hillman ci mostrerà come la partita si giochi fra potenze che un tempo furono chiamate divine,prima di perdere ogni nome,e una struttura mentale,la nostra,che con esse è costretta ad avere a che fare,in ogni atto della vita,anche quando persegue,come l’intera civiltà occidentale,una “vana fuga dagli dei”.

/In IV di copertina,di Adriana Bottini in , James Hillman (LA VANA FUGA DAGLI DEI)


Da circa duemila anni i lati demoniaci dell’elemento femminile vengono continuamente respinti.L’immagine mitologica della madre di Dio,Maria,nella sua purezza e mancanza di peccato è un immagine tanto dannosa.Il fatto che la sessualità di Maria sia stata ignorata è forse qualcosa di innocuo;devastante fu invece il tentativo di reprimere tutti gli aspetti aggressivi,distruttivi dell’elemento femminile.”Maria ci salva dall’astuzia di Satana” si dice ne ‘Gli ultimi giorni di Hutten’ di Conrad Ferdinand Meyer.

Nella sua unilateralità l’immagine positiva,gentile e gradevole,dell’elemento femminile ha conseguenze molto dubbie.Ad esempio,sentiamo dire spesso che se le donne governassero il mondo,se tutte le madri si unissero,non ci sarebbero guerre,non ci sarebbero conflitti armati fra le nazioni o fra i diversi partiti politici.Virginia Woolf era appassionatamente convinta del fatto che tutti i conflitti armati potevano essere interpretati esclusivamente come la conseguenza dell’aggressività maschile.In altre parole la femminilità veniva equiparata alla natura pacifica,e ciò corrisponde proprio all’immagine mitologica della madre di Dio.Se noi perdiamo di vista il lato aggressivo e distruttivo dell’elemento femminile,se lo reprimiamo,allora non siamo più in grado di valutarlo e comprenderlo nel giusto modo.Rifacendomi alla mitologia,vorrei solo ricordare che Afrodite era l’amante di Ares,il Dio della guerra.E gli dèi dell’Olimpo furono molto lieti quando li videro cadere insieme nella rete.

Adolf Gugghenbuhl-Craig (Il Bene del Male)


-“ O gente benpensante!”esclamai sorridendo
“Passione!Ebrietà!Follia!Voi ve ne state tranquilli,impassibili,
voi gente morale!
Condannate l’ubriaco,inorridite del pazzo e passate oltre come fanno i preti
per la vostra strada,ringraziando Dio con un animo fariseo che non v’ha fatto
come uno di questi.Io mi sono ubriacato più di una volta,le mie passioni non sono mai state molto lontane dalla pazzia:eppure non mi pento né di questo né di quello;
anzi,nei miei limiti ho potuto rendermi conto che tutti gli uomini straordinari,tutti quelli che hanno realizzato qualche cosa di grande,d’incredibile,sono stati in ogni
tempo diffamati come pazzi e ubriachi.
Ma anche nella vita comune è insopportabile sentir gridare dietro a ognuno
che abbia osato un’azione appena appena libera,nobile,o in qualunque modo inattesa:
quello è ubriaco,quello è “toccato”!Oh vergognatevi ,voi sobri,vergognatevi voi savi!”

Johann Wolfgang von Goethe (I Dolori del Giovane Werther)



-Ero imprigionato nel presente,come gli eroi,come
Gli ubriachi;colpito da momentanea eclissi,il mio passato
Non proiettava più davanti a me quell’ombra di se stesso
Che chiamiamo futuro;ponendo lo scopo della mia
Vita non più nella realizzazione dei sogni del passato,
ma nella felicità dell’attimo presente,non vedevo più
in là di questo.E così,per una contraddizione che era
tale solo in apparenza,nel momento in cui assaporavo
un picere eccezionale,in cui sentivo che la mia vita
poteva essere felice e in cui,dunque,essa avrebbe dovuto
acquistare maggior pregio,proprio in quel momento,
sciolto dalle preoccupazioni che fino allora
avevo potuto crearmi,io l’abbandonavo senza esitare
all’eventualità di un incidente.

(Marcel Proust –All’ombra delle Fanciulle In Fiore-)



-Uno gli chiese: 'Leonida, sei venuto con così pochi uomini a combattere contro un'armata?'. ed egli rispose: 'Se pensate che è il numero quello che conta, allora neppure l'intera Grecia basterebbe, perché è poca cosa in confronto alla loro massa. Se invece conta il coraggio, allora anche questi pochi uomini sono sufficienti'.
A un altro che gli faceva la stessa domanda rispose: 'Sono comunque molti, visto che li ho portati qui a morire'.
Serse gli scrisse: 'Hai la possibilità di regnare su tutta la Grecia, se smetti di opporti agli dei e ti schieri con me'. Egli mandò questa risposta: 'Se tu sapessi che cosa è una condotta di vita onorevole, rinunceresti a desiderare i bani altrui: per me è preferibile morire per la Grecia piuttosto che regnare sui miei compatrioti'.
Quando Serse gli mandò un'altra lettera, intimandogli di consegnare le armi, gli rispose: 'Vieni a prenderle'.

(Plutarco)




-“Quando penso a New York ho una sensazione diversa.New York fa sentire anche al ricco che egli non conta nulla.New York è fredda,scintillante,crudele.Gli edifici ti dominano.C’è una specie di frenesia atomistica nell’attività che va avanti:quanto più furioso il passo,tanto più sminuito lo spirito.Un fermento continuo,

ma potrebbe benissimo avvenire in una provetta.

Nessuno ne sa lo scopo.Nesuno indirizza l’energia.Stupenda.Bizzarra.Sconcertante.Una terribile spinta reattiva,ma assolutamente priva di coordinazione.Quando penso a questa città,questa Manhattan di cui canta Whitman,una rabbia cieca,bianca,mi sfiora le budella.New York.Le prigioni bianche,i marciapiedi brulicanti di vermi,le file del pane,gli spacci d’oppio che si costruiscono come palazzi,gli ebrei che ci sono dentro,i lebbrosi,i sicari,e soprattutto l’ennui,la monotonia dei volti,strade,gambe,case,grattacieli,pasti,manifesti,mestieri,delitti,amori…Una intera città eretta sopra una vuota fossa di nullità.Senza significato.Assolutamente senza significato.E la Quarantaduesima Strada!La vetta del mondo,la chiamano.E il fondo allora dov’è?Se vai con la mano tesa,ti mettono cenere nel berretto.Ricchi o poveri, camminano con la testa buttata all’indietro e quasi si rompono l’osso del collo per levare lo sguardo sulle loro bellissime prigioni bianche.Vanno avanti come oche cieche e i fari spandono sui loro volti vuoti chiazze di estasi.”

Henry Miller (Tropico del Cancro)







-"Sono in moto. Sa cos'è una moto?"
"Cazzate. Roba da finocchi. Gli uomini viaggiano a cavallo."

(Luis Sepùlveda)



”Mi domando se si potrebbe mai avere il minimo sospetto dell’esistenza dell’anima se tutto scorresse liscio a livello dell’Io”

(Albert Kreinheder)














disattivato Inviata - 12 February 2012 : 16:18:20
Bellissimi tutti e tre sarà difficile scegliere....
per chi volesse partecipare..avete ancora 2gg di tempo!!!!
Forza forza!!!


Visibile solo da Internet Explorer

"E' più facile spezzare un atomo che un pregiudizio."
Albert Einstein
Quando l’odio diventa codardo, se ne va mascherato in società e si fa chiamare giustizia.
Arthur Schnitzler


"Mammauuuuuuuuh mauuuuuuh-mauuuuuuh!!!!!"



Oriana Inviata - 29 January 2012 : 20:21:01





FACCIAMO FINTA CHE NON SIA SUCCESSO NIENTE
di Maddie Dawson


Trama:
In una normalissima mattina di febbraio, mentre si aggira con il carrello al supermercato, Annabelle McKay sente la vita crollarle addosso e scoppia a piangere in modo incontrollabile. Apparentemente non c'è nessun problema per cui valga la pena sentirsi così: ha un matrimonio invidiabile, due splendidi figli, una bella casa fuori città e un gruppo di amici fidati da invitare a cena. Ma in un solo momento si rende conto che sono ventotto anni che finge di ignorare quello che è successo all'inizio del suo matrimonio, quando si è innamorata di un amico di suo marito e l'ha tradito. E così a cinquant'anni, ora che i figli vivono fuori casa e quello che resta è il silenzio assordante e le distanze quotidiane, Annabelle si accorge che la forza di quell'amore è ancora terribilmente viva.
Annabelle e Grant sono sposati da trent'anni e sembrano la coppia modello: Grant è l'uomo solido, idealista, buono e fedele che tutte le donne desidererebbero al proprio fianco. Certo, ultimamente passa tutto il tempo sul libro che sta scrivendo e dedica al sesso con sua moglie solo il mercoledì mattina, come se fosse una delle numerose incombenze della settimana. A volte sembra proprio non accorgersi di niente e Annabelle, con i figli ormai fuori casa e un lavoro poco impegnativo, si sente terribilmente sola.
Così sola che una mattina, al reparto surgelati del supermercato vicino a casa, scoppia in un pianto dirotto. E da lì si dipana il racconto della sua vita, la storia con Grant e la sua maldestra proposta di matrimonio, gli anni passati nella scoppiettante New York della sua gioventù, la passione travolgente per Jeremiah e l'attrazione per un mondo fatto di artisti e ambizioni appena nate.
Con un'incantevole alternanza fra passato e presente, la brillante voce di Annabelle attraversa, come in una commedia hollywoodiana, le calde istantanee di quei giorni.
È impossibile non rimanere travolti da questo romanzo sentimentale, ironico, intelligente e raffinato.

"Se pensate di esservi imbattuti nella storia di una donna di mezza età annoiata e spaesata, con un marito distante e la cui unica speranza è di tirare avanti cercando il senso della vita attraverso l'autoanalisi eccetera eccetera eccetera, state tranquilli. Non è così. Credetemi, non vi sottoporrei a una simile tortura con tutte le cose che avete da fare.
La verità è molto più complicata. La verità è che mi sono innamorata di un altro uomo."

"Oh non sono ancora arrivata a quello che successe dopo. Vedete come sto tergiversando? Come ci giro intorno e ricordo tutte le piccolezze, quella stupida discussione con Grant che si comportava come un marito comprensivo, preoccupato? Ecco cosa faccio quando mi sento in colpa. Trasformo Grant in un uomo comprensivo e taccio sulle volte in cui rimaneva all’università fino a tardi e correggeva i compiti a casa, ascoltava la musica con le cuffie e non veniva mai a letto. Si dimenticava di portare il latte a casa, non si accorgeva che la disposizione dei mobili era diversa né che io avevo un nuovo taglio di capelli. Non mi prendeva per mano né mi guardava negli occhi, mai una volta. Per lui ero un mobile. E poi, quando ero triste, mi chiedeva se ero incinta."



gr Inviata - 29 January 2012 : 19:31:37
Non conosco bene come conosci Tu Graffio, la vita di Garcìa Lorca

Ma poesie che ho letto, scritte dalla Sua mano, non me le sono più dimenticate!!!!!

Uno dei miei poeti preferiti.....bellissima scelta Graffio






Meglio vivere con un rimorso,
che annegare in un
rimpianto.
Grysu

Graffio Inviata - 29 January 2012 : 19:06:35







Una sequenza di poesie famosissime o meno famose, incatenate a formare un percorso, lungo i temi che hanno costituito il nucleo incandescente di tutto il suo repertorio: dall'amore al radicamento nella sua terra andalusa, dalla passione per la musica alla costante e sofferta riflessione sul tempo e sulla morte. E poi, naturalmente, l'amore, il più classico degli argomenti poetici, cantandone paradossi e contraddizioni, nitidezza e tenebra. Il Libro de poemas (1921) è il primo libro di poesia pubblicato da García Lorca. Insieme con le Suites (1920-1923) qui raccolte, i versi giovanili rivelano l’inizio di un formidabile itinerario creativo, che muove dall’elaborazione di immagini e suggestioni del mondo infantile – il canto della ninna nanna, il mito della favola – e prosegue arricchendosi di elementi del folclore gitanoandaluso, fino ad approdare – con l’esperienza newyorkese – a un linguaggio surreale e barocco, fortemente immaginifico. La realtà con la sua corpulenza, con i suoi violenti contrasti – uno per tutti quello tra amore e morte –, il bisogno di conciliare la tradizione con l’avanguardia rappresentano i princìpi ispiratori di una parola poetica che non è mai paga di sé.






(Purtroppo mancano forse degli inediti pubblicati in Spagna)Voglio omaggiare questo concorso e quest'ottima iniziativa.Mi accontento solamente di farne anche una piccola appendice,accompagnando il concorso e promuovendo,si, la lettura e la cultura.Preferendo fra tutto questi versi intrisi del sangue di una terra antica.Una terra che respiro ad ogni battito del mio cuore e di tutto il dolore e la pena infinita che provo nell'alfabeto più intimo della mia anima.Nesuno meglio di Lorca ha espresso la 'pena negra',il dolore andaluso.Un emozione che è intrisa d'amore ma che và più in là dell'amore stesso.
In tutto Lorca c'è Amore.In tutta l'Andalusia c'è amore.

E omaggio quell'amore denso di Eros,che è connessione e legame,spostamento e phatos.Un Eros balzato dall'antica Grecia attraverso le mareggiate dei secoli sulle spiagge di Cadige con Afrodite,Dioniso e Ermes.Un Eros lontano dal moralismo e dall'ipocrisia cattolica e occidentale,ma spesso inseguito,inquisito e mandato al rogo.Avvelenato,come asseriva Nietzsche.

Sono versi che parlano il mio linguaggio.
Sono sempre presenti nella mia vita nelle mie emozioni e nei miei sensi.
Omaggio una persona che si battè per i poveri e gli oppressi.Che portò la poesia fino agli angoli più remoti delle Asturie,dell'Estremadura,della Castiglia attraverso la povertà remota dei contadini spagnoli.

Spesso si sale ancora sopra Viznar(non solo nell'anniversario della sua morte),alla 'fontana delle lacrime'dove si trova la lapide di Lorca,il luogo in cui fu fucilato e sepolto.Si sale con torce e con candele:fra tutto si recitano le sue poesie nel buio.

Negli epiloghi delle mie seduzioni,nelle immagini delle passioni e nei momenti di estasi dei gesti agitati dell'amore vedo quelle torce dimenarsi nel buio












“Da vero andaluso conosco il mistero della freddezza perché ho un sangue antico.

Come il paesaggio dell’Andalusia il nostro pensiero possiede un dardo di bellezza aspra e terribile.
La bellezza in Spagna non è serena,dolce,tranquilla,ma ardente,riarsa,incomprensibile,eccessiva e talvolta completamente fraintesa e priva di orbita ;
una bellezza senza una luce di uno schema intelligente cui appoggiarsi,e che,accecata dal suo stesso splendore,si spacca la testa contro le pareti.






La Spagna si serve delle sue melodie più tristi e dei testi più malinconici,per rendere oscuro il primo sonno dei suoi figli.
Ci sono notti dense come un vino di cento anni.E in coloro che dormono c’è un desiderio infinito di gettarsi dal balcone nella magia perversa del profumo e della lontananza.






L’anima dell’Andalusia è un dolore.Un dolore oscuro e immenso come il cielo d’estate,che trasuda dal midollo delle ossa e dalla linfa degli alberi e che non ha nulla a che fare con la malinconia,la rabbia,la cattiveria,la nostalgia o qualunque altra afflizione o malattia dell’anima,perché è un emozione più celeste che terrestre.Il dolore e il riserbo Andaluso;la lotta dell’intelligenza che ama con l’incomprensibile mistero che la circonda.”





(Federico Garcia Lorca)
















-“Gli Dei sono diventati malattie” scrisse una volta C.G.Jung.Elaborando questa frase,Hillman si pone la questione più immediata per ogni psicologia:che cos’è la normalità psichica?A partire da quale soglia entriamo nel regno incontrollabile dell’anormalità?Con un’analisi stringente ed acutissima,Hillman ci mostrerà come la partita si giochi fra potenze che un tempo furono chiamate divine,prima di perdere ogni nome,e una struttura mentale,la nostra,che con esse è costretta ad avere a che fare,in ogni atto della vita,anche quando persegue,come l’intera civiltà occidentale,una “vana fuga dagli dei”.

/In IV di copertina,di Adriana Bottini in , James Hillman (LA VANA FUGA DAGLI DEI)


Da circa duemila anni i lati demoniaci dell’elemento femminile vengono continuamente respinti.L’immagine mitologica della madre di Dio,Maria,nella sua purezza e mancanza di peccato è un immagine tanto dannosa.Il fatto che la sessualità di Maria sia stata ignorata è forse qualcosa di innocuo;devastante fu invece il tentativo di reprimere tutti gli aspetti aggressivi,distruttivi dell’elemento femminile.”Maria ci salva dall’astuzia di Satana” si dice ne ‘Gli ultimi giorni di Hutten’ di Conrad Ferdinand Meyer.

Nella sua unilateralità l’immagine positiva,gentile e gradevole,dell’elemento femminile ha conseguenze molto dubbie.Ad esempio,sentiamo dire spesso che se le donne governassero il mondo,se tutte le madri si unissero,non ci sarebbero guerre,non ci sarebbero conflitti armati fra le nazioni o fra i diversi partiti politici.Virginia Woolf era appassionatamente convinta del fatto che tutti i conflitti armati potevano essere interpretati esclusivamente come la conseguenza dell’aggressività maschile.In altre parole la femminilità veniva equiparata alla natura pacifica,e ciò corrisponde proprio all’immagine mitologica della madre di Dio.Se noi perdiamo di vista il lato aggressivo e distruttivo dell’elemento femminile,se lo reprimiamo,allora non siamo più in grado di valutarlo e comprenderlo nel giusto modo.Rifacendomi alla mitologia,vorrei solo ricordare che Afrodite era l’amante di Ares,il Dio della guerra.E gli dèi dell’Olimpo furono molto lieti quando li videro cadere insieme nella rete.

Adolf Gugghenbuhl-Craig (Il Bene del Male)


-“ O gente benpensante!”esclamai sorridendo
“Passione!Ebrietà!Follia!Voi ve ne state tranquilli,impassibili,
voi gente morale!
Condannate l’ubriaco,inorridite del pazzo e passate oltre come fanno i preti
per la vostra strada,ringraziando Dio con un animo fariseo che non v’ha fatto
come uno di questi.Io mi sono ubriacato più di una volta,le mie passioni non sono mai state molto lontane dalla pazzia:eppure non mi pento né di questo né di quello;
anzi,nei miei limiti ho potuto rendermi conto che tutti gli uomini straordinari,tutti quelli che hanno realizzato qualche cosa di grande,d’incredibile,sono stati in ogni
tempo diffamati come pazzi e ubriachi.
Ma anche nella vita comune è insopportabile sentir gridare dietro a ognuno
che abbia osato un’azione appena appena libera,nobile,o in qualunque modo inattesa:
quello è ubriaco,quello è “toccato”!Oh vergognatevi ,voi sobri,vergognatevi voi savi!”

Johann Wolfgang von Goethe (I Dolori del Giovane Werther)



-Ero imprigionato nel presente,come gli eroi,come
Gli ubriachi;colpito da momentanea eclissi,il mio passato
Non proiettava più davanti a me quell’ombra di se stesso
Che chiamiamo futuro;ponendo lo scopo della mia
Vita non più nella realizzazione dei sogni del passato,
ma nella felicità dell’attimo presente,non vedevo più
in là di questo.E così,per una contraddizione che era
tale solo in apparenza,nel momento in cui assaporavo
un picere eccezionale,in cui sentivo che la mia vita
poteva essere felice e in cui,dunque,essa avrebbe dovuto
acquistare maggior pregio,proprio in quel momento,
sciolto dalle preoccupazioni che fino allora
avevo potuto crearmi,io l’abbandonavo senza esitare
all’eventualità di un incidente.

(Marcel Proust –All’ombra delle Fanciulle In Fiore-)



-Uno gli chiese: 'Leonida, sei venuto con così pochi uomini a combattere contro un'armata?'. ed egli rispose: 'Se pensate che è il numero quello che conta, allora neppure l'intera Grecia basterebbe, perché è poca cosa in confronto alla loro massa. Se invece conta il coraggio, allora anche questi pochi uomini sono sufficienti'.
A un altro che gli faceva la stessa domanda rispose: 'Sono comunque molti, visto che li ho portati qui a morire'.
Serse gli scrisse: 'Hai la possibilità di regnare su tutta la Grecia, se smetti di opporti agli dei e ti schieri con me'. Egli mandò questa risposta: 'Se tu sapessi che cosa è una condotta di vita onorevole, rinunceresti a desiderare i bani altrui: per me è preferibile morire per la Grecia piuttosto che regnare sui miei compatrioti'.
Quando Serse gli mandò un'altra lettera, intimandogli di consegnare le armi, gli rispose: 'Vieni a prenderle'.

(Plutarco)




-“Quando penso a New York ho una sensazione diversa.New York fa sentire anche al ricco che egli non conta nulla.New York è fredda,scintillante,crudele.Gli edifici ti dominano.C’è una specie di frenesia atomistica nell’attività che va avanti:quanto più furioso il passo,tanto più sminuito lo spirito.Un fermento continuo,

ma potrebbe benissimo avvenire in una provetta.

Nessuno ne sa lo scopo.Nesuno indirizza l’energia.Stupenda.Bizzarra.Sconcertante.Una terribile spinta reattiva,ma assolutamente priva di coordinazione.Quando penso a questa città,questa Manhattan di cui canta Whitman,una rabbia cieca,bianca,mi sfiora le budella.New York.Le prigioni bianche,i marciapiedi brulicanti di vermi,le file del pane,gli spacci d’oppio che si costruiscono come palazzi,gli ebrei che ci sono dentro,i lebbrosi,i sicari,e soprattutto l’ennui,la monotonia dei volti,strade,gambe,case,grattacieli,pasti,manifesti,mestieri,delitti,amori…Una intera città eretta sopra una vuota fossa di nullità.Senza significato.Assolutamente senza significato.E la Quarantaduesima Strada!La vetta del mondo,la chiamano.E il fondo allora dov’è?Se vai con la mano tesa,ti mettono cenere nel berretto.Ricchi o poveri, camminano con la testa buttata all’indietro e quasi si rompono l’osso del collo per levare lo sguardo sulle loro bellissime prigioni bianche.Vanno avanti come oche cieche e i fari spandono sui loro volti vuoti chiazze di estasi.”

Henry Miller (Tropico del Cancro)







-"Sono in moto. Sa cos'è una moto?"
"Cazzate. Roba da finocchi. Gli uomini viaggiano a cavallo."

(Luis Sepùlveda)



”Mi domando se si potrebbe mai avere il minimo sospetto dell’esistenza dell’anima se tutto scorresse liscio a livello dell’Io”

(Albert Kreinheder)














gr Inviata - 29 January 2012 : 12:31:00
Penso proprio che non ci sia nessun problema a commentare...tanto poi la votazione verrà fatta tra tutti i libri postati

Comunque è vero LUNA...emozionante ed esempio di amore eterno







Meglio vivere con un rimorso,
che annegare in un
rimpianto.
Grysu


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