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disattivato
infame
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Posted - 23 January 2012 : 23:16:23
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Apro il primo concorso di San Valentino.
Tema del concorso:
POSTA IL TUO LIBRO DELL'AMORE.
Si tratterebbe di postare entro il 14febbraio il romanzo (classico o moderno) d'amore che vi ha più colpito nelle vostre letture.
Dovrete postarne :
Copertina libro Titolo Trama Piccola vostra recensione (cosa vi ha fatto amare quel libro).
Poi una volta postato (ne potrete postare solamente uno), entro il 20 febbraio, tramite votazioni del forum, si voterà il libro più bello, basandoci sulla trama e sulle nostre sensazioni esposte nella breve recensione.
E'un modo come un altro per respirare Amore.. attraverso l'amore per i libri, per i racconti o per le poesie.
Leggere arricchisce il cuore e la mente.
N.B. possono essere postati: Libri di poesie Romanzi contemporanei e classici. Anche racconti di collane.
E buon Amore a tutti..
Si posta fino al 14febbraio.
Premio: Targhetta
Spero vivamente partecipiate numerosi!!!
Visibile solo da Internet Explorer
"E' più facile spezzare un atomo che un pregiudizio." Albert Einstein Quando l’odio diventa codardo, se ne va mascherato in società e si fa chiamare giustizia. Arthur Schnitzler
"Mammauuuuuuuuh mauuuuuuh-mauuuuuuh!!!!!"
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n/a
deleted
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Posted - 23 January 2012 : 23:19:42
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fantastico!! (come già sai dovrò pescare tra i ricordi)
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gr
Utente Master
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Posted - 24 January 2012 : 03:29:59
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Wow...bellissimo topic Febbraio Certo che sceglierne uno su tutti i libri d'amore stupendi....non sarà facile Ok comincio a frugare tra i ricordi..
Meglio vivere con un rimorso, che annegare in un rimpianto. Grysu
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gr
Utente Master
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Posted - 24 January 2012 : 20:58:12
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Premetto una cosa....io avrei postato il libro CIME TEMPESTOSE Ma non avendolo letto ed avendo visto solo il film mi attengo al regolamento del concorso
Per cui ho scelto un libro letto tempo fa che ha lasciato il segno dentro di me.
LE PAGINE DELLA NOSTRA VITA
TRAMA:
“Le pagine della nostra vita” di Nicholas Sparks è un romanzo che si vorrebbe leggere adagio per il dispiacere che finisca, anche se in realtà non ci si riesce più a fermare fino all’ultima pagina. Questo libro fa riflettere sul tramonto della vita, che ha la sua tenera e valida dimensione solo se è alimentato dai ricordi, senza i quali sarebbe solo il vuoto dell’oblio in un corpo sempre più deteriorato.
L’amore senile dei due protagonisti ha ancora un senso se di quell’amore è rimasta traccia di tutto il vissuto, se la memoria può ricondurre all’incontro, agli affanni, alle scelte, al decisivo ritrovarsi per trascorrere insieme il resto della vita. Il racconto ha inizio in una casa di riposo dove un anziano legge dalle pagine di un diario una storia ad un’anziana signora che si mostra interessata all’ascolto. E’ il racconto del contrastato amore di un ragazzo piuttosto povero e di una giovanissima di buona famiglia. I genitori di lei trovano il modo di allontanrla mentre lui si ostina a scriverle una lettera al giorno, inutilmente, perchè la madre di lei farà in modo che non le vengano recapitate. Passano gli anni e passa la guerra e un nuovo incontro nella vita della ragazza pare aprire un nuovo capitolo. Alle soglie del matrimonio scorge una foto, su un giornale, del suo amore giovanile accanto alla casa, che aveva racchiuso la loro passione, perfettamente restaurata come lei aveva sognato. Tutto si rimette in gioco con nuovi colpi di scena. Solo verso la fine del racconto si riesce a comprendere che altro non era se non il racconto della vita dei due stessi anziani, ricostruita dal marito nell’intento di sconfiggere, almeno in parte, l’Alzhaimer della moglie e risvegliare i ricordi del loro amore. La lettura continua rivelando pian piano ogni fatto e il miracolo avviene, a dimostrazione che la dedizione può più delle cure mediche, ma resta ammantato di uno struggimento tale che, anche a libro finito, ti resta dentro per diverso tempo.
La gioventù e la vecchiaia sembrano alla fine sovrapporsi nello stesso anelito ed è proprio questo che dà l’idea di come il tempo vissuto, pur lungo che si misuri, è un palpito appena, una parentesi appena aperta e già richiusa.
MIA RECENSIONE
Un libro che mi ha colpita molto, ma non per la storia d'amore in se....ne ho letti tanti di romanzi con storie d'amore bellissime! Quello che non potrò mai dimenticare di questo libro, è la caparbietà di quest'uomo Noah, ormai anziano, che dopo aver vissuto con la moglie Allie una vita felice, non vuole accettare il fatto che la moglie ammalatasi di Alzhaimer, non ricordi più niente della loro vita, del loro amore e soprattutto che nemmeno riconosca ne Lui ne i loro figli. Per cui ormai tutti e due in una casa di riposo, Lui ogni giorno, si presenta a Lei chiedendole se le farebbe piacere che Lui le leggesse un libro. Lei accetta e Lui dal mattino comincia a leggere questo libro, che altro non è che la storia della loro vita. Ma solo verso la fine del libro, quando ormai è calata la sera, Lei finalmente ricorda e torna in se per pochi minuti...lo riconosce...gli ribadisce che lo ama...gli chiede come stanno i figli...e quanto resterà ancora in Lei prima di ricadere nel suo mondo. Lui le risponde, forse 5 o 6 minuti amore....ma almeno ricordi la meravigliosa vita che abbiamo avuto....lo straordinario amore che ci ha uniti....ed io rivedo nei Tuoi occhi tutto l'amore che hai per me!!!! Ogni giorno Lui ripete gli stessi gesti da anni, le legge la stessa storia senza mai stancarsi....per averla ancora com'era, anche per soli 5 minuti!!!
Questo è il dialogo fatto in quei 5 minuti in cui lei è ancora in sè, che coincide con la fine del libro e che più mi ha emozionata!!!!
Allie "Tu credi che, il nostro amore riesca a fare miracoli?" Noah "Oh, sì certo. È questo che ti riporta a me tutte le volte." Allie "Tu credi che, il nostro amore potrebbe portarci via insieme?" Noah "Io credo che, il nostro amore possa fare tutto quello che vuoi." Allie "Ti amo." Noah "Ti amo, Allie."
Meglio vivere con un rimorso, che annegare in un rimpianto. Grysu
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Carla
Utente Master
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Posted - 24 January 2012 : 21:06:17
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Non sò se si può commentare ma è belloooo, molto commovente per ciò che rappresenta, Un amore eterno!
Ascolta con la mente Guarda con gli occhi del cuore Parla con la voce dell'Amore ****LUNA**** |
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gr
Utente Master
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Posted - 29 January 2012 : 12:31:00
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Penso proprio che non ci sia nessun problema a commentare...tanto poi la votazione verrà fatta tra tutti i libri postati
Comunque è vero LUNA...emozionante ed esempio di amore eterno
Meglio vivere con un rimorso, che annegare in un rimpianto. Grysu
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Graffio
Utente Master
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Posted - 29 January 2012 : 19:06:35
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Una sequenza di poesie famosissime o meno famose, incatenate a formare un percorso, lungo i temi che hanno costituito il nucleo incandescente di tutto il suo repertorio: dall'amore al radicamento nella sua terra andalusa, dalla passione per la musica alla costante e sofferta riflessione sul tempo e sulla morte. E poi, naturalmente, l'amore, il più classico degli argomenti poetici, cantandone paradossi e contraddizioni, nitidezza e tenebra. Il Libro de poemas (1921) è il primo libro di poesia pubblicato da García Lorca. Insieme con le Suites (1920-1923) qui raccolte, i versi giovanili rivelano l’inizio di un formidabile itinerario creativo, che muove dall’elaborazione di immagini e suggestioni del mondo infantile – il canto della ninna nanna, il mito della favola – e prosegue arricchendosi di elementi del folclore gitanoandaluso, fino ad approdare – con l’esperienza newyorkese – a un linguaggio surreale e barocco, fortemente immaginifico. La realtà con la sua corpulenza, con i suoi violenti contrasti – uno per tutti quello tra amore e morte –, il bisogno di conciliare la tradizione con l’avanguardia rappresentano i princìpi ispiratori di una parola poetica che non è mai paga di sé.
(Purtroppo mancano forse degli inediti pubblicati in Spagna)Voglio omaggiare questo concorso e quest'ottima iniziativa.Mi accontento solamente di farne anche una piccola appendice,accompagnando il concorso e promuovendo,si, la lettura e la cultura.Preferendo fra tutto questi versi intrisi del sangue di una terra antica.Una terra che respiro ad ogni battito del mio cuore e di tutto il dolore e la pena infinita che provo nell'alfabeto più intimo della mia anima.Nesuno meglio di Lorca ha espresso la 'pena negra',il dolore andaluso.Un emozione che è intrisa d'amore ma che và più in là dell'amore stesso. In tutto Lorca c'è Amore.In tutta l'Andalusia c'è amore.
E omaggio quell'amore denso di Eros,che è connessione e legame,spostamento e phatos.Un Eros balzato dall'antica Grecia attraverso le mareggiate dei secoli sulle spiagge di Cadige con Afrodite,Dioniso e Ermes.Un Eros lontano dal moralismo e dall'ipocrisia cattolica e occidentale,ma spesso inseguito,inquisito e mandato al rogo.Avvelenato,come asseriva Nietzsche.
Sono versi che parlano il mio linguaggio. Sono sempre presenti nella mia vita nelle mie emozioni e nei miei sensi. Omaggio una persona che si battè per i poveri e gli oppressi.Che portò la poesia fino agli angoli più remoti delle Asturie,dell'Estremadura,della Castiglia attraverso la povertà remota dei contadini spagnoli.
Spesso si sale ancora sopra Viznar(non solo nell'anniversario della sua morte),alla 'fontana delle lacrime'dove si trova la lapide di Lorca,il luogo in cui fu fucilato e sepolto.Si sale con torce e con candele:fra tutto si recitano le sue poesie nel buio.
Negli epiloghi delle mie seduzioni,nelle immagini delle passioni e nei momenti di estasi dei gesti agitati dell'amore vedo quelle torce dimenarsi nel buio
“Da vero andaluso conosco il mistero della freddezza perché ho un sangue antico.
Come il paesaggio dell’Andalusia il nostro pensiero possiede un dardo di bellezza aspra e terribile. La bellezza in Spagna non è serena,dolce,tranquilla,ma ardente,riarsa,incomprensibile,eccessiva e talvolta completamente fraintesa e priva di orbita ; una bellezza senza una luce di uno schema intelligente cui appoggiarsi,e che,accecata dal suo stesso splendore,si spacca la testa contro le pareti.
La Spagna si serve delle sue melodie più tristi e dei testi più malinconici,per rendere oscuro il primo sonno dei suoi figli. Ci sono notti dense come un vino di cento anni.E in coloro che dormono c’è un desiderio infinito di gettarsi dal balcone nella magia perversa del profumo e della lontananza.
L’anima dell’Andalusia è un dolore.Un dolore oscuro e immenso come il cielo d’estate,che trasuda dal midollo delle ossa e dalla linfa degli alberi e che non ha nulla a che fare con la malinconia,la rabbia,la cattiveria,la nostalgia o qualunque altra afflizione o malattia dell’anima,perché è un emozione più celeste che terrestre.Il dolore e il riserbo Andaluso;la lotta dell’intelligenza che ama con l’incomprensibile mistero che la circonda.”
(Federico Garcia Lorca)
-“Gli Dei sono diventati malattie” scrisse una volta C.G.Jung.Elaborando questa frase,Hillman si pone la questione più immediata per ogni psicologia:che cos’è la normalità psichica?A partire da quale soglia entriamo nel regno incontrollabile dell’anormalità?Con un’analisi stringente ed acutissima,Hillman ci mostrerà come la partita si giochi fra potenze che un tempo furono chiamate divine,prima di perdere ogni nome,e una struttura mentale,la nostra,che con esse è costretta ad avere a che fare,in ogni atto della vita,anche quando persegue,come l’intera civiltà occidentale,una “vana fuga dagli dei”.
/In IV di copertina,di Adriana Bottini in , James Hillman (LA VANA FUGA DAGLI DEI)
Da circa duemila anni i lati demoniaci dell’elemento femminile vengono continuamente respinti.L’immagine mitologica della madre di Dio,Maria,nella sua purezza e mancanza di peccato è un immagine tanto dannosa.Il fatto che la sessualità di Maria sia stata ignorata è forse qualcosa di innocuo;devastante fu invece il tentativo di reprimere tutti gli aspetti aggressivi,distruttivi dell’elemento femminile.”Maria ci salva dall’astuzia di Satana” si dice ne ‘Gli ultimi giorni di Hutten’ di Conrad Ferdinand Meyer.
Nella sua unilateralità l’immagine positiva,gentile e gradevole,dell’elemento femminile ha conseguenze molto dubbie.Ad esempio,sentiamo dire spesso che se le donne governassero il mondo,se tutte le madri si unissero,non ci sarebbero guerre,non ci sarebbero conflitti armati fra le nazioni o fra i diversi partiti politici.Virginia Woolf era appassionatamente convinta del fatto che tutti i conflitti armati potevano essere interpretati esclusivamente come la conseguenza dell’aggressività maschile.In altre parole la femminilità veniva equiparata alla natura pacifica,e ciò corrisponde proprio all’immagine mitologica della madre di Dio.Se noi perdiamo di vista il lato aggressivo e distruttivo dell’elemento femminile,se lo reprimiamo,allora non siamo più in grado di valutarlo e comprenderlo nel giusto modo.Rifacendomi alla mitologia,vorrei solo ricordare che Afrodite era l’amante di Ares,il Dio della guerra.E gli dèi dell’Olimpo furono molto lieti quando li videro cadere insieme nella rete.
Adolf Gugghenbuhl-Craig (Il Bene del Male)
-“ O gente benpensante!”esclamai sorridendo “Passione!Ebrietà!Follia!Voi ve ne state tranquilli,impassibili, voi gente morale! Condannate l’ubriaco,inorridite del pazzo e passate oltre come fanno i preti per la vostra strada,ringraziando Dio con un animo fariseo che non v’ha fatto come uno di questi.Io mi sono ubriacato più di una volta,le mie passioni non sono mai state molto lontane dalla pazzia:eppure non mi pento né di questo né di quello; anzi,nei miei limiti ho potuto rendermi conto che tutti gli uomini straordinari,tutti quelli che hanno realizzato qualche cosa di grande,d’incredibile,sono stati in ogni tempo diffamati come pazzi e ubriachi. Ma anche nella vita comune è insopportabile sentir gridare dietro a ognuno che abbia osato un’azione appena appena libera,nobile,o in qualunque modo inattesa: quello è ubriaco,quello è “toccato”!Oh vergognatevi ,voi sobri,vergognatevi voi savi!”
Johann Wolfgang von Goethe (I Dolori del Giovane Werther)
-Ero imprigionato nel presente,come gli eroi,come Gli ubriachi;colpito da momentanea eclissi,il mio passato Non proiettava più davanti a me quell’ombra di se stesso Che chiamiamo futuro;ponendo lo scopo della mia Vita non più nella realizzazione dei sogni del passato, ma nella felicità dell’attimo presente,non vedevo più in là di questo.E così,per una contraddizione che era tale solo in apparenza,nel momento in cui assaporavo un picere eccezionale,in cui sentivo che la mia vita poteva essere felice e in cui,dunque,essa avrebbe dovuto acquistare maggior pregio,proprio in quel momento, sciolto dalle preoccupazioni che fino allora avevo potuto crearmi,io l’abbandonavo senza esitare all’eventualità di un incidente.
(Marcel Proust –All’ombra delle Fanciulle In Fiore-)
-Uno gli chiese: 'Leonida, sei venuto con così pochi uomini a combattere contro un'armata?'. ed egli rispose: 'Se pensate che è il numero quello che conta, allora neppure l'intera Grecia basterebbe, perché è poca cosa in confronto alla loro massa. Se invece conta il coraggio, allora anche questi pochi uomini sono sufficienti'. A un altro che gli faceva la stessa domanda rispose: 'Sono comunque molti, visto che li ho portati qui a morire'. Serse gli scrisse: 'Hai la possibilità di regnare su tutta la Grecia, se smetti di opporti agli dei e ti schieri con me'. Egli mandò questa risposta: 'Se tu sapessi che cosa è una condotta di vita onorevole, rinunceresti a desiderare i bani altrui: per me è preferibile morire per la Grecia piuttosto che regnare sui miei compatrioti'. Quando Serse gli mandò un'altra lettera, intimandogli di consegnare le armi, gli rispose: 'Vieni a prenderle'.
(Plutarco)
-“Quando penso a New York ho una sensazione diversa.New York fa sentire anche al ricco che egli non conta nulla.New York è fredda,scintillante,crudele.Gli edifici ti dominano.C’è una specie di frenesia atomistica nell’attività che va avanti:quanto più furioso il passo,tanto più sminuito lo spirito.Un fermento continuo,
ma potrebbe benissimo avvenire in una provetta.
Nessuno ne sa lo scopo.Nesuno indirizza l’energia.Stupenda.Bizzarra.Sconcertante.Una terribile spinta reattiva,ma assolutamente priva di coordinazione.Quando penso a questa città,questa Manhattan di cui canta Whitman,una rabbia cieca,bianca,mi sfiora le budella.New York.Le prigioni bianche,i marciapiedi brulicanti di vermi,le file del pane,gli spacci d’oppio che si costruiscono come palazzi,gli ebrei che ci sono dentro,i lebbrosi,i sicari,e soprattutto l’ennui,la monotonia dei volti,strade,gambe,case,grattacieli,pasti,manifesti,mestieri,delitti,amori…Una intera città eretta sopra una vuota fossa di nullità.Senza significato.Assolutamente senza significato.E la Quarantaduesima Strada!La vetta del mondo,la chiamano.E il fondo allora dov’è?Se vai con la mano tesa,ti mettono cenere nel berretto.Ricchi o poveri, camminano con la testa buttata all’indietro e quasi si rompono l’osso del collo per levare lo sguardo sulle loro bellissime prigioni bianche.Vanno avanti come oche cieche e i fari spandono sui loro volti vuoti chiazze di estasi.”
Henry Miller (Tropico del Cancro)
-"Sono in moto. Sa cos'è una moto?" "Cazzate. Roba da finocchi. Gli uomini viaggiano a cavallo."
(Luis Sepùlveda)
”Mi domando se si potrebbe mai avere il minimo sospetto dell’esistenza dell’anima se tutto scorresse liscio a livello dell’Io”
(Albert Kreinheder)
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gr
Utente Master
10107 Posts
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Posted - 29 January 2012 : 19:31:37
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Non conosco bene come conosci Tu Graffio, la vita di Garcìa Lorca
Ma poesie che ho letto, scritte dalla Sua mano, non me le sono più dimenticate!!!!!
Uno dei miei poeti preferiti.....bellissima scelta Graffio
Meglio vivere con un rimorso, che annegare in un rimpianto. Grysu
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