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Discussione di partenza
Graffio
Inviata - 26 February 2008 : 15:00:10
Ça va .. Approfitto di queste ultime ore di relax continuando da qui care Grace e Acssia
…
/Grace continuo a risponderti (“)apertamente(“)inqanto non ho ancora ben capito Come si invia un messaggio in pvt-per primo intendo- (per tutto dire non mi ci sono ancora ben ‘messo’)/
....
Alla fine credo di essermici “abituato” ad entrambi ,intendo dire alla campagna e alla città cara Grace. O per meglio dire pulsano in me dall’infanzia Mia madre mi ha quasi letteralmente partorito in aereo e fin da bambino son stato abituato ad “apprezzare” Due ‘vite’ opposte che si scambiano e si contaminano nel fondo del mio cuore. Ma se dovessi scegliere sceglierei la campagna,soprattutto la campagna delle tue meravigliose terre Cara Grace ,il luogo più bello dove desidereri(desidereremmo) crescere un figlio o dove mi(ci) piacerebbe far si che si “perdesse”. Davanti alla pace ed agli orizzonti incantevoli come quelli che tu hai postato.
In passato ,in diverse relazioni,diverse donne hanno desiderato formare una famiglia ed avere così un figlio da me.. Ma sento che solo con ‘Lei’si stà compiendo tutto questo e mi stò lasciando trasportare dal destino della mia vita Come un fiume nel suo scorrere verso il mare.
Ho visitato spesso l’italia centrale ma nelle marche ho respirato qualcosa di unico e sconvolgente al tempo stesso Una magia muta e profonda ,sacra e improfanabile come le terre d’Andalusia e della Mancha Da tempo qualcosa di nuovo non mi stordiva così tanto da farmi sentire a casa.
La canzone della Nannini è stupenda. gran 'Figa'Grazie di Cuore
Dedico a te e a Voi queste mie emozioni:ALLE MIE RESPONSABILITà ALLE MIE STRAFOTTENZE AD UNA ESTRANEITà CHE PER FATO E PER SCELTA FENDE LA MIA VITA TRA DUE SPONDE
MADRE DE DIOS NN Sò QUALE COGLIERE SON COSì TANTE PROFONDE E DIVERSE FRA LORO ------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------------
OK OK
Mia cara amica, Il buon senso ci dice quanto labili siano le cose della terra e che la vera realtà vive solo nei sogni. Per digerire la felicità naturale, come l'artificiale, occorre prima di tutto avere il coraggio di trangugiarla, e quelli che forse meriterebbero la felicità, sono proprio coloro ai quali lo stato di beatitudine, così come la concepiscono i mortali, ha sempre fatto l'effetto di un vomitivo. A delle anime sciocche apparirà strano e anche insolente che un quadro di voluttà artificiali sia dedicato a una donna, la più comune sorgente delle più naturali voluttà. Tuttavia è evidente che come il mondo naturale irrompe in quello spirituale, gli serve da nutrimento, e concorre così a operare quell'indefinibile amalgama che noi chiamiamo la nostra individualità, così la donna è l'essere che proietta la più ampia ombra o la più ampia luce nei nostri sogni. La donna è fatalmente suggestiva; vive di un'altra vita più che della propria; vive spiritualmente nelle fantasie che abita e feconda. D'altronde poco importa che la ragione di questa dedica venga capita. È poi così necessario, per il godimento dell'autore, che un libro qualsiasi sia capito, se non da quello o da quella per cui è stato scritto? Per concludere, infine, è così indispensabile che sia stato scritto per qualcuno? Per quanto mi riguarda, sono così poco preso dal gusto per il mondo vivente che, simile a quelle donne sensibili e oziose che spediscono, si dice, per posta, le loro confidenze ad amici immaginar i, volentieri scriverei soltanto per i morti. Ma non è a una morta che dedico questo piccolo libro, bensì a una che,(…) è sempre attiva e viva in me, e che ora volge tutti i suoi sguardi al cielo, luogo di tutte le trasfigurazioni. Perché l'essere umano gode di questo privilegio, di poter impadronirsi di nuove e sottili gioie anche dal dolore, dalla catastrofe e dalla fatalità così come le trae da una temibile droga. In questo quadro scorgerai un viandante cupo e solitario, immerso nel fluire oscillante delle moltitudini, che volge il cuore e il pensiero a un'Elettra lontana che un tempo asciugava la sua fronte bagnata di sudore e rinfrescava le sue labbra scosse dalla febbre; indovinerai la gratitudine di un altro Oreste di cui spesso hai vigilato gli incubi, e del quale dissipavi, con mano leggera e materna, lo spaventevole sonno.
Charles Baudelaire (Paradisi Artificiali)
Red Hot Chili Peppers - The Zephyr Song°
Che ne sapete se un qualsiasi uccello che taglia le strade dell’aria non sia in realtà un immenso mondo di delizie raccchiuso dai vostri cinque sensi?
(Blake)
Ultime risposte: 7 (ordine cronologico inverso)
Carla
Inviata - 08 September 2012 : 17:56:19Bentornato Graffio, con questa bella immagine e video
Ascolta con la mente Guarda con gli occhi del cuore Parla con la voce dell'Amore
****LUNA****
Graffio
Inviata - 08 September 2012 : 17:44:49
Io suppongo che la morale non abbia molto a che fare con il Sé e che,in ogni caso,non abbia a che fare neanche con i diversi archetipi,ma soltanto con l’Eros.La morale è un tentativo del’Io di tenere “in pugno” l’Eros.
Adolf Guggenbuhl-Craig (Deserti dell’Anima)
Catch
“Perché mai voi italiani,venite a cercare la psicologia da noi,nel Nord,nel marxismo e nell’esistenzialismo,in Adorno e in Marcuse,in Freud e,si,anche in Jung-per non parlare di Mao o dei guru indiani o dei nativi-,tutti sostituti secondari,quando la vostra terra custodisce una psicologia straordinaria?”
James Hillman (l’Anima del Mondo e il Pensiero del Cuore)
-“Gli Dei sono diventati malattie” scrisse una volta C.G.Jung.Elaborando questa frase,Hillman si pone la questione più immediata per ogni psicologia:che cos’è la normalità psichica?A partire da quale soglia entriamo nel regno incontrollabile dell’anormalità?Con un’analisi stringente ed acutissima,Hillman ci mostrerà come la partita si giochi fra potenze che un tempo furono chiamate divine,prima di perdere ogni nome,e una struttura mentale,la nostra,che con esse è costretta ad avere a che fare,in ogni atto della vita,anche quando persegue,come l’intera civiltà occidentale,una “vana fuga dagli dei”.
/In IV di copertina,di Adriana Bottini in , James Hillman (LA VANA FUGA DAGLI DEI)
Da circa duemila anni i lati demoniaci dell’elemento femminile vengono continuamente respinti.L’immagine mitologica della madre di Dio,Maria,nella sua purezza e mancanza di peccato è un immagine tanto dannosa.Il fatto che la sessualità di Maria sia stata ignorata è forse qualcosa di innocuo;devastante fu invece il tentativo di reprimere tutti gli aspetti aggressivi,distruttivi dell’elemento femminile.”Maria ci salva dall’astuzia di Satana” si dice ne ‘Gli ultimi giorni di Hutten’ di Conrad Ferdinand Meyer.
Nella sua unilateralità l’immagine positiva,gentile e gradevole,dell’elemento femminile ha conseguenze molto dubbie.Ad esempio,sentiamo dire spesso che se le donne governassero il mondo,se tutte le madri si unissero,non ci sarebbero guerre,non ci sarebbero conflitti armati fra le nazioni o fra i diversi partiti politici.Virginia Woolf era appassionatamente convinta del fatto che tutti i conflitti armati potevano essere interpretati esclusivamente come la conseguenza dell’aggressività maschile.In altre parole la femminilità veniva equiparata alla natura pacifica,e ciò corrisponde proprio all’immagine mitologica della madre di Dio.Se noi perdiamo di vista il lato aggressivo e distruttivo dell’elemento femminile,se lo reprimiamo,allora non siamo più in grado di valutarlo e comprenderlo nel giusto modo.Rifacendomi alla mitologia,vorrei solo ricordare che Afrodite era l’amante di Ares,il Dio della guerra.E gli dèi dell’Olimpo furono molto lieti quando li videro cadere insieme nella rete.
Adolf Gugghenbuhl-Craig (Il Bene del Male)
-“ O gente benpensante!”esclamai sorridendo “Passione!Ebrietà!Follia!Voi ve ne state tranquilli,impassibili, voi gente morale! Condannate l’ubriaco,inorridite del pazzo e passate oltre come fanno i preti per la vostra strada,ringraziando Dio con un animo fariseo che non v’ha fatto come uno di questi.Io mi sono ubriacato più di una volta,le mie passioni non sono mai state molto lontane dalla pazzia:eppure non mi pento né di questo né di quello; anzi,nei miei limiti ho potuto rendermi conto che tutti gli uomini straordinari,tutti quelli che hanno realizzato qualche cosa di grande,d’incredibile,sono stati in ogni tempo diffamati come pazzi e ubriachi. Ma anche nella vita comune è insopportabile sentir gridare dietro a ognuno che abbia osato un’azione appena appena libera,nobile,o in qualunque modo inattesa: quello è ubriaco,quello è “toccato”!Oh vergognatevi ,voi sobri,vergognatevi voi savi!”
Johann Wolfgang von Goethe (I Dolori del Giovane Werther)
-Ero imprigionato nel presente,come gli eroi,come Gli ubriachi;colpito da momentanea eclissi,il mio passato Non proiettava più davanti a me quell’ombra di se stesso Che chiamiamo futuro;ponendo lo scopo della mia Vita non più nella realizzazione dei sogni del passato, ma nella felicità dell’attimo presente,non vedevo più in là di questo.E così,per una contraddizione che era tale solo in apparenza,nel momento in cui assaporavo un picere eccezionale,in cui sentivo che la mia vita poteva essere felice e in cui,dunque,essa avrebbe dovuto acquistare maggior pregio,proprio in quel momento, sciolto dalle preoccupazioni che fino allora avevo potuto crearmi,io l’abbandonavo senza esitare all’eventualità di un incidente.
(Marcel Proust –All’ombra delle Fanciulle In Fiore-)
-Uno gli chiese: 'Leonida, sei venuto con così pochi uomini a combattere contro un'armata?'. ed egli rispose: 'Se pensate che è il numero quello che conta, allora neppure l'intera Grecia basterebbe, perché è poca cosa in confronto alla loro massa. Se invece conta il coraggio, allora anche questi pochi uomini sono sufficienti'. A un altro che gli faceva la stessa domanda rispose: 'Sono comunque molti, visto che li ho portati qui a morire'. Serse gli scrisse: 'Hai la possibilità di regnare su tutta la Grecia, se smetti di opporti agli dei e ti schieri con me'. Egli mandò questa risposta: 'Se tu sapessi che cosa è una condotta di vita onorevole, rinunceresti a desiderare i bani altrui: per me è preferibile morire per la Grecia piuttosto che regnare sui miei compatrioti'. Quando Serse gli mandò un'altra lettera, intimandogli di consegnare le armi, gli rispose: 'Vieni a prenderle'.
(Plutarco)
-“Quando penso a New York ho una sensazione diversa.New York fa sentire anche al ricco che egli non conta nulla.New York è fredda,scintillante,crudele.Gli edifici ti dominano.C’è una specie di frenesia atomistica nell’attività che va avanti:quanto più furioso il passo,tanto più sminuito lo spirito.Un fermento continuo,
ma potrebbe benissimo avvenire in una provetta.
Nessuno ne sa lo scopo.Nesuno indirizza l’energia.Stupenda.Bizzarra.Sconcertante.Una terribile spinta reattiva,ma assolutamente priva di coordinazione.Quando penso a questa città,questa Manhattan di cui canta Whitman,una rabbia cieca,bianca,mi sfiora le budella.New York.Le prigioni bianche,i marciapiedi brulicanti di vermi,le file del pane,gli spacci d’oppio che si costruiscono come palazzi,gli ebrei che ci sono dentro,i lebbrosi,i sicari,e soprattutto l’ennui,la monotonia dei volti,strade,gambe,case,grattacieli,pasti,manifesti,mestieri,delitti,amori…Una intera città eretta sopra una vuota fossa di nullità.Senza significato.Assolutamente senza significato.E la Quarantaduesima Strada!La vetta del mondo,la chiamano.E il fondo allora dov’è?Se vai con la mano tesa,ti mettono cenere nel berretto.Ricchi o poveri, camminano con la testa buttata all’indietro e quasi si rompono l’osso del collo per levare lo sguardo sulle loro bellissime prigioni bianche.Vanno avanti come oche cieche e i fari spandono sui loro volti vuoti chiazze di estasi.”
Henry Miller (Tropico del Cancro)
-"Sono in moto. Sa cos'è una moto?" "Cazzate. Roba da finocchi. Gli uomini viaggiano a cavallo."
(Luis Sepùlveda)
”Mi domando se si potrebbe mai avere il minimo sospetto dell’esistenza dell’anima se tutto scorresse liscio a livello dell’Io”
(Albert Kreinheder)
Carla
Inviata - 14 August 2012 : 19:56:55
quote:Originalmente inviata da Graffio
Si,piace molto anche a me, Luna.Ciao, Buon Ferrragosto
NARCISO
[purple]Ragazzo. Attento che cadi nel fiume.
Nel fondo c’è una rosa E nella rosa c’è un altro fiume.
Guarda quell’uccello!Guarda Quell’uccello giallo!
Mi sono caduti gli occhi nell’acqua.
Dio mio! Ecco che cade!Ragazzo!
…e nella rosa ci sono io stesso.
Quando si perse nell’acqua, capii.Però non spiego
[b](Federico Garcia Lorca)
Spesso si comprendon le cose quando ormai si è toccato il fondo, difficile poi risalire ..
Grazie Graffio
Ascolta con la mente Guarda con gli occhi del cuore Parla con la voce dell'Amore
****LUNA****
Graffio
Inviata - 14 August 2012 : 19:48:52Si,piace molto anche a me, Luna.Ciao, Buon Ferrragosto
NARCISO
Niño. ¡Que te vas a caer al río!
En lo hondo hay una rosa y en la rosa hay otro río.
¡Mira aquel pájaro! ¡Mira aquel pájaro amarillo!
Se me han caído los ojos dentro del agua.
¡Dios mío! ¡Que se resbala! ¡Muchacho!
... y en la rosa estoy yo mismo.
Cuando se perdió en el agua comprendí. Pero no explico.
Ragazzo. Attento che cadi nel fiume.
Nel fondo c’è una rosa E nella rosa c’è un altro fiume.
Guarda quell’uccello!Guarda Quell’uccello giallo!
Mi sono caduti gli occhi nell’acqua.
Dio mio! Ecco che cade!Ragazzo!
…e nella rosa ci sono io stesso.
Quando si perse nell’acqua, capii.Però non spiego
[b](Federico Garcia Lorca)
“Perché mai voi italiani,venite a cercare la psicologia da noi,nel Nord,nel marxismo e nell’esistenzialismo,in Adorno e in Marcuse,in Freud e,si,anche in Jung-per non parlare di Mao o dei guru indiani o dei nativi-,tutti sostituti secondari,quando la vostra terra custodisce una psicologia straordinaria?”
James Hillman (l’Anima del Mondo e il Pensiero del Cuore)
-“Gli Dei sono diventati malattie” scrisse una volta C.G.Jung.Elaborando questa frase,Hillman si pone la questione più immediata per ogni psicologia:che cos’è la normalità psichica?A partire da quale soglia entriamo nel regno incontrollabile dell’anormalità?Con un’analisi stringente ed acutissima,Hillman ci mostrerà come la partita si giochi fra potenze che un tempo furono chiamate divine,prima di perdere ogni nome,e una struttura mentale,la nostra,che con esse è costretta ad avere a che fare,in ogni atto della vita,anche quando persegue,come l’intera civiltà occidentale,una “vana fuga dagli dei”.
/In IV di copertina,di Adriana Bottini in , James Hillman (LA VANA FUGA DAGLI DEI)
Da circa duemila anni i lati demoniaci dell’elemento femminile vengono continuamente respinti.L’immagine mitologica della madre di Dio,Maria,nella sua purezza e mancanza di peccato è un immagine tanto dannosa.Il fatto che la sessualità di Maria sia stata ignorata è forse qualcosa di innocuo;devastante fu invece il tentativo di reprimere tutti gli aspetti aggressivi,distruttivi dell’elemento femminile.”Maria ci salva dall’astuzia di Satana” si dice ne ‘Gli ultimi giorni di Hutten’ di Conrad Ferdinand Meyer.
Nella sua unilateralità l’immagine positiva,gentile e gradevole,dell’elemento femminile ha conseguenze molto dubbie.Ad esempio,sentiamo dire spesso che se le donne governassero il mondo,se tutte le madri si unissero,non ci sarebbero guerre,non ci sarebbero conflitti armati fra le nazioni o fra i diversi partiti politici.Virginia Woolf era appassionatamente convinta del fatto che tutti i conflitti armati potevano essere interpretati esclusivamente come la conseguenza dell’aggressività maschile.In altre parole la femminilità veniva equiparata alla natura pacifica,e ciò corrisponde proprio all’immagine mitologica della madre di Dio.Se noi perdiamo di vista il lato aggressivo e distruttivo dell’elemento femminile,se lo reprimiamo,allora non siamo più in grado di valutarlo e comprenderlo nel giusto modo.Rifacendomi alla mitologia,vorrei solo ricordare che Afrodite era l’amante di Ares,il Dio della guerra.E gli dèi dell’Olimpo furono molto lieti quando li videro cadere insieme nella rete.
Adolf Gugghenbuhl-Craig (Il Bene del Male)
-“ O gente benpensante!”esclamai sorridendo “Passione!Ebrietà!Follia!Voi ve ne state tranquilli,impassibili, voi gente morale! Condannate l’ubriaco,inorridite del pazzo e passate oltre come fanno i preti per la vostra strada,ringraziando Dio con un animo fariseo che non v’ha fatto come uno di questi.Io mi sono ubriacato più di una volta,le mie passioni non sono mai state molto lontane dalla pazzia:eppure non mi pento né di questo né di quello; anzi,nei miei limiti ho potuto rendermi conto che tutti gli uomini straordinari,tutti quelli che hanno realizzato qualche cosa di grande,d’incredibile,sono stati in ogni tempo diffamati come pazzi e ubriachi. Ma anche nella vita comune è insopportabile sentir gridare dietro a ognuno che abbia osato un’azione appena appena libera,nobile,o in qualunque modo inattesa: quello è ubriaco,quello è “toccato”!Oh vergognatevi ,voi sobri,vergognatevi voi savi!”
Johann Wolfgang von Goethe (I Dolori del Giovane Werther)
-Ero imprigionato nel presente,come gli eroi,come Gli ubriachi;colpito da momentanea eclissi,il mio passato Non proiettava più davanti a me quell’ombra di se stesso Che chiamiamo futuro;ponendo lo scopo della mia Vita non più nella realizzazione dei sogni del passato, ma nella felicità dell’attimo presente,non vedevo più in là di questo.E così,per una contraddizione che era tale solo in apparenza,nel momento in cui assaporavo un picere eccezionale,in cui sentivo che la mia vita poteva essere felice e in cui,dunque,essa avrebbe dovuto acquistare maggior pregio,proprio in quel momento, sciolto dalle preoccupazioni che fino allora avevo potuto crearmi,io l’abbandonavo senza esitare all’eventualità di un incidente.
(Marcel Proust –All’ombra delle Fanciulle In Fiore-)
-Uno gli chiese: 'Leonida, sei venuto con così pochi uomini a combattere contro un'armata?'. ed egli rispose: 'Se pensate che è il numero quello che conta, allora neppure l'intera Grecia basterebbe, perché è poca cosa in confronto alla loro massa. Se invece conta il coraggio, allora anche questi pochi uomini sono sufficienti'. A un altro che gli faceva la stessa domanda rispose: 'Sono comunque molti, visto che li ho portati qui a morire'. Serse gli scrisse: 'Hai la possibilità di regnare su tutta la Grecia, se smetti di opporti agli dei e ti schieri con me'. Egli mandò questa risposta: 'Se tu sapessi che cosa è una condotta di vita onorevole, rinunceresti a desiderare i bani altrui: per me è preferibile morire per la Grecia piuttosto che regnare sui miei compatrioti'. Quando Serse gli mandò un'altra lettera, intimandogli di consegnare le armi, gli rispose: 'Vieni a prenderle'.
(Plutarco)
-“Quando penso a New York ho una sensazione diversa.New York fa sentire anche al ricco che egli non conta nulla.New York è fredda,scintillante,crudele.Gli edifici ti dominano.C’è una specie di frenesia atomistica nell’attività che va avanti:quanto più furioso il passo,tanto più sminuito lo spirito.Un fermento continuo,
ma potrebbe benissimo avvenire in una provetta.
Nessuno ne sa lo scopo.Nesuno indirizza l’energia.Stupenda.Bizzarra.Sconcertante.Una terribile spinta reattiva,ma assolutamente priva di coordinazione.Quando penso a questa città,questa Manhattan di cui canta Whitman,una rabbia cieca,bianca,mi sfiora le budella.New York.Le prigioni bianche,i marciapiedi brulicanti di vermi,le file del pane,gli spacci d’oppio che si costruiscono come palazzi,gli ebrei che ci sono dentro,i lebbrosi,i sicari,e soprattutto l’ennui,la monotonia dei volti,strade,gambe,case,grattacieli,pasti,manifesti,mestieri,delitti,amori…Una intera città eretta sopra una vuota fossa di nullità.Senza significato.Assolutamente senza significato.E la Quarantaduesima Strada!La vetta del mondo,la chiamano.E il fondo allora dov’è?Se vai con la mano tesa,ti mettono cenere nel berretto.Ricchi o poveri, camminano con la testa buttata all’indietro e quasi si rompono l’osso del collo per levare lo sguardo sulle loro bellissime prigioni bianche.Vanno avanti come oche cieche e i fari spandono sui loro volti vuoti chiazze di estasi.”
Henry Miller (Tropico del Cancro)
-"Sono in moto. Sa cos'è una moto?" "Cazzate. Roba da finocchi. Gli uomini viaggiano a cavallo."
(Luis Sepùlveda)
”Mi domando se si potrebbe mai avere il minimo sospetto dell’esistenza dell’anima se tutto scorresse liscio a livello dell’Io”
(Albert Kreinheder)
Carla
Inviata - 24 July 2012 : 14:47:35
quote:Originalmente inviata da Graffio
..... Romantica
[purple]I°
Sì, per caso, sulla mia strada una mattina t’ho incontrato e subito m’hai conquistata Non ho saputo resisterti m’hai fatto girare la testa Il cuore palpita al guardarti m’intimidisci tanto Non posso resisterti mi fai girar la teeesta Ah…t’ucciderò d’amore Ah…t’ucciderò giorno e notte subirai le mie carezze sarò la tua amante che tu dica sì o no che tu lo voglia o che tu ragioni nelle tue dolci braccia m’abbandono Non posso resisterti mi fai girar la testa M’hai conquistata te lo ripeto e sarò tua per sempre Ah…t’ucciderò d’amore.
[b]Mi piace questa prima versione
Ascolta con la mente Guarda con gli occhi del cuore Parla con la voce dell'Amore
****LUNA****
Graffio
Inviata - 24 July 2012 : 09:13:13
..... Romantica
I°
Sì, per caso, sulla mia strada una mattina t’ho incontrato e subito m’hai conquistata Non ho saputo resisterti m’hai fatto girare la testa Il cuore palpita al guardarti m’intimidisci tanto Non posso resisterti mi fai girar la teeesta Ah…t’ucciderò d’amore Ah…t’ucciderò giorno e notte subirai le mie carezze sarò la tua amante che tu dica sì o no che tu lo voglia o che tu ragioni nelle tue dolci braccia m’abbandono Non posso resisterti mi fai girar la testa M’hai conquistata te lo ripeto e sarò tua per sempre Ah…t’ucciderò d’amore.
II°
Andremo nella Costa Azzurra avremo una macchina superba e giocheremo al Casinò Ti farò dei regalini oh mio Dio quanto sei bello Impazzisco al guardarti che brividi mi vengono Non posso resisterti mi fai girar la testa Ah…t’ucciderò d’amore Ah…t’ucciderò giorno e notte subirai le mie carezze sarò la tua amante nel petto una ferita nel cuore sento una bruciatura ti porterò sulla Costa Azzurra Non posso resisterti oh mio Dio quanto sei bello Andremo a giocare al Casinò fino a che spunti l’alba Ah…t’ucciderò d’amore
III°
Un giorno mi lascerai povera donna io lo so come mi saresti infedele Vedrai un’altra bella che non ti sarebbe ribelle Verserò lacrime oh amante mio sarò gelosa terribilmente Ma saprò riprendermi non andrai troppo lontano Ah…t’ucciderò d’amore Ah…t’ucciderò giorno e notte Subirai le mie carezze sarò la tua amante non te ne andrai in questo modo sono tua e tu sei mia saprai i lacci della mia passione Non andrai troppo lontano m’hai fatto girar la testa M’hai conquistata te lo ripeto tu sarai mio per sempre Ah…t’ucciderò d’amore.
Raymond Queneau (Je te Tuerai d'Amour)
“Perché mai voi italiani,venite a cercare la psicologia da noi,nel Nord,nel marxismo e nell’esistenzialismo,in Adorno e in Marcuse,in Freud e,si,anche in Jung-per non parlare di Mao o dei guru indiani o dei nativi-,tutti sostituti secondari,quando la vostra terra custodisce una psicologia straordinaria?”
James Hillman (l’Anima del Mondo e il Pensiero del Cuore)
-“Gli Dei sono diventati malattie” scrisse una volta C.G.Jung.Elaborando questa frase,Hillman si pone la questione più immediata per ogni psicologia:che cos’è la normalità psichica?A partire da quale soglia entriamo nel regno incontrollabile dell’anormalità?Con un’analisi stringente ed acutissima,Hillman ci mostrerà come la partita si giochi fra potenze che un tempo furono chiamate divine,prima di perdere ogni nome,e una struttura mentale,la nostra,che con esse è costretta ad avere a che fare,in ogni atto della vita,anche quando persegue,come l’intera civiltà occidentale,una “vana fuga dagli dei”.
/In IV di copertina,di Adriana Bottini in , James Hillman (LA VANA FUGA DAGLI DEI)
Da circa duemila anni i lati demoniaci dell’elemento femminile vengono continuamente respinti.L’immagine mitologica della madre di Dio,Maria,nella sua purezza e mancanza di peccato è un immagine tanto dannosa.Il fatto che la sessualità di Maria sia stata ignorata è forse qualcosa di innocuo;devastante fu invece il tentativo di reprimere tutti gli aspetti aggressivi,distruttivi dell’elemento femminile.”Maria ci salva dall’astuzia di Satana” si dice ne ‘Gli ultimi giorni di Hutten’ di Conrad Ferdinand Meyer.
Nella sua unilateralità l’immagine positiva,gentile e gradevole,dell’elemento femminile ha conseguenze molto dubbie.Ad esempio,sentiamo dire spesso che se le donne governassero il mondo,se tutte le madri si unissero,non ci sarebbero guerre,non ci sarebbero conflitti armati fra le nazioni o fra i diversi partiti politici.Virginia Woolf era appassionatamente convinta del fatto che tutti i conflitti armati potevano essere interpretati esclusivamente come la conseguenza dell’aggressività maschile.In altre parole la femminilità veniva equiparata alla natura pacifica,e ciò corrisponde proprio all’immagine mitologica della madre di Dio.Se noi perdiamo di vista il lato aggressivo e distruttivo dell’elemento femminile,se lo reprimiamo,allora non siamo più in grado di valutarlo e comprenderlo nel giusto modo.Rifacendomi alla mitologia,vorrei solo ricordare che Afrodite era l’amante di Ares,il Dio della guerra.E gli dèi dell’Olimpo furono molto lieti quando li videro cadere insieme nella rete.
Adolf Gugghenbuhl-Craig (Il Bene del Male)
-“ O gente benpensante!”esclamai sorridendo “Passione!Ebrietà!Follia!Voi ve ne state tranquilli,impassibili, voi gente morale! Condannate l’ubriaco,inorridite del pazzo e passate oltre come fanno i preti per la vostra strada,ringraziando Dio con un animo fariseo che non v’ha fatto come uno di questi.Io mi sono ubriacato più di una volta,le mie passioni non sono mai state molto lontane dalla pazzia:eppure non mi pento né di questo né di quello; anzi,nei miei limiti ho potuto rendermi conto che tutti gli uomini straordinari,tutti quelli che hanno realizzato qualche cosa di grande,d’incredibile,sono stati in ogni tempo diffamati come pazzi e ubriachi. Ma anche nella vita comune è insopportabile sentir gridare dietro a ognuno che abbia osato un’azione appena appena libera,nobile,o in qualunque modo inattesa: quello è ubriaco,quello è “toccato”!Oh vergognatevi ,voi sobri,vergognatevi voi savi!”
Johann Wolfgang von Goethe (I Dolori del Giovane Werther)
-Ero imprigionato nel presente,come gli eroi,come Gli ubriachi;colpito da momentanea eclissi,il mio passato Non proiettava più davanti a me quell’ombra di se stesso Che chiamiamo futuro;ponendo lo scopo della mia Vita non più nella realizzazione dei sogni del passato, ma nella felicità dell’attimo presente,non vedevo più in là di questo.E così,per una contraddizione che era tale solo in apparenza,nel momento in cui assaporavo un picere eccezionale,in cui sentivo che la mia vita poteva essere felice e in cui,dunque,essa avrebbe dovuto acquistare maggior pregio,proprio in quel momento, sciolto dalle preoccupazioni che fino allora avevo potuto crearmi,io l’abbandonavo senza esitare all’eventualità di un incidente.
(Marcel Proust –All’ombra delle Fanciulle In Fiore-)
-Uno gli chiese: 'Leonida, sei venuto con così pochi uomini a combattere contro un'armata?'. ed egli rispose: 'Se pensate che è il numero quello che conta, allora neppure l'intera Grecia basterebbe, perché è poca cosa in confronto alla loro massa. Se invece conta il coraggio, allora anche questi pochi uomini sono sufficienti'. A un altro che gli faceva la stessa domanda rispose: 'Sono comunque molti, visto che li ho portati qui a morire'. Serse gli scrisse: 'Hai la possibilità di regnare su tutta la Grecia, se smetti di opporti agli dei e ti schieri con me'. Egli mandò questa risposta: 'Se tu sapessi che cosa è una condotta di vita onorevole, rinunceresti a desiderare i bani altrui: per me è preferibile morire per la Grecia piuttosto che regnare sui miei compatrioti'. Quando Serse gli mandò un'altra lettera, intimandogli di consegnare le armi, gli rispose: 'Vieni a prenderle'.
(Plutarco)
-“Quando penso a New York ho una sensazione diversa.New York fa sentire anche al ricco che egli non conta nulla.New York è fredda,scintillante,crudele.Gli edifici ti dominano.C’è una specie di frenesia atomistica nell’attività che va avanti:quanto più furioso il passo,tanto più sminuito lo spirito.Un fermento continuo,
ma potrebbe benissimo avvenire in una provetta.
Nessuno ne sa lo scopo.Nesuno indirizza l’energia.Stupenda.Bizzarra.Sconcertante.Una terribile spinta reattiva,ma assolutamente priva di coordinazione.Quando penso a questa città,questa Manhattan di cui canta Whitman,una rabbia cieca,bianca,mi sfiora le budella.New York.Le prigioni bianche,i marciapiedi brulicanti di vermi,le file del pane,gli spacci d’oppio che si costruiscono come palazzi,gli ebrei che ci sono dentro,i lebbrosi,i sicari,e soprattutto l’ennui,la monotonia dei volti,strade,gambe,case,grattacieli,pasti,manifesti,mestieri,delitti,amori…Una intera città eretta sopra una vuota fossa di nullità.Senza significato.Assolutamente senza significato.E la Quarantaduesima Strada!La vetta del mondo,la chiamano.E il fondo allora dov’è?Se vai con la mano tesa,ti mettono cenere nel berretto.Ricchi o poveri, camminano con la testa buttata all’indietro e quasi si rompono l’osso del collo per levare lo sguardo sulle loro bellissime prigioni bianche.Vanno avanti come oche cieche e i fari spandono sui loro volti vuoti chiazze di estasi.”
Henry Miller (Tropico del Cancro)
-"Sono in moto. Sa cos'è una moto?" "Cazzate. Roba da finocchi. Gli uomini viaggiano a cavallo."
(Luis Sepùlveda)
”Mi domando se si potrebbe mai avere il minimo sospetto dell’esistenza dell’anima se tutto scorresse liscio a livello dell’Io”
(Albert Kreinheder)
gr
Inviata - 18 April 2012 : 22:54:52 Emozionante Graffio....
Meglio vivere con un rimorso, che annegare in un rimpianto. Grysu