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TU CHE MI LEGGI -- Scritta da -- CAPRETTI ARCANGELO |
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Ai piedi dei grandi monti alpini ci son tanti piccoli paesini dove le famiglie son pien di gloria. Ognuna può raccontar la sua storia del periodo della grande guerra. perché tutti hanno sotto terra, qualche caro, morto per la patria, per difendere dal nemico la sua Italia. In quelle piane una voce creduta vera, parla di una vecchietta che piangeva per il sacrificio del povero figlio. La chiamò a Roma il Presidente E le donò una medaglia ricordante il sacrificio del valoroso ragazzo ucciso da un colpo di fucile in pieno viso. Il povero giovane era morto sfigurato, da una fucilata che gli aveva sparato. Passarono 10 anni e la vecchietta portava sempre al collo la medaglietta. Era orgogliosa del figlio sotto terra fiera nel ricordarlo morto in guerra . Un giorno al paese alla buonora , giunse un uomo ,il figlio della signora. Spiegò che durante la battaglia era scappato, mentre gli altri morivano lui era fuggito. La vecchia signora gli si avvicinò, disse:”Se sei mio figlio non ti perdonerò . Il mio ragazzo è un eroe amato da tutti. Non sei mio figlio sei uno dei farabutti che tradendo gli ideali han fatto morire quei giovani italiani pronti a soffrire. Ora quindi parto per Roma,e vado dal nostro Presidente che mi ha dato la medaglia donatami in tuo onore .” Giunta al Quirinale l’accolse il Presidente che dell’accaduto non sapeva niente. Lei disse“Io son la madre di un traditore che tutti credevano fosse un eroe. Dopo 10 anni è ritornato a casa, ed io le riporto la medaglia presa.” Il presidente riavuta l’onoreficienza disse alla vecchietta :”Lei non pensa, a quanto per suo figlio ha tribolato per tutto il tempo che lo ha sognato. Quanto dolore il suo camino ha bruciato è lei l’eroina che la medaglia ha meritato.” La vecchia signora, da allor si dice, tornò al paese, lo cacciò e visse così felice. ARCANGELO CAPRETTI Tu che stai leggendo una mia poesia, ti sei accorto del velo di malinconia che aleggia in tutto quel che scrivo. Perdona ma è il momento che oggi vivo. Il tempo, amico del destino e delle pene detta i tempi del nostro star bene. Guai a contraddirlo perché pare che se la può prendere pure male. Ed allora lui non ti perdona, il tempo interviene di persona e detta la sua legge, dandoti un futuro difficile da viver,e si erge a muro, che non ti lascia passare per la via di una vita serena e in allegria. Scusa lettore di queste poche rime Scritte da un uomo che non ha confine. ARCANGELO CAPRETTI |
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VOGLIO ANCORA VOLARE -- Scritta da -- CAPRETTI ARCANGELO Scolpito il mio essere dal dolore, |
ferito ed insultato dalla vita, ricordo con tristezza quelle more che coglievo un dì con gioia infinita. Come vorrei graffiarmi con quei cespugli, nell’allungarmi per coglierne qualcuna. Poi andar in riva al mar e tra gli scogli assaporarle al chiaror della luna. Come ero felice allor andando a letto, con il cuore che palpitava ancora. Sulle labbra tenevo un fazzoletto per proteggere quel profumo di more.. Or quei rovi per me son troppo alti, dovrei volare per prenderne uno. Vorrei provare a far mille salti, ma non riuscirei a accarezzarne nessuno. Or chi mi vede, crede sia un pazzo, ridendo ad ogni mio salto grottesco. Certo, non sono più un ragazzo e saltar così in alto più non riesco. ARCANGELO CAPRETTI | |
penetrazione -- Scritta da -- gaetano giannini gli occhi tui severi |
scrutano nel mio, profondo e immenso oceano di delusioni ed odio e fissano nel fondo con dolcezza d'animo, concreta e gigantesca, pietra miliar d'amor. | |
Un girotondo di animali -- Scritta da -- Ciappi Marcello UN GIROTONDO DI ANIMALI |
26 giugno 2012 alle ore 1.48 Noi siamo dei ragazzi di una generazione,dove siam tutti pazzi e senza religione, viviamo in uno stato pieno di corruzione,ma un cuore c'é restato per viver l'emozione. La legge e l'istruzione non possono cambiare,l'idea di ribellione per noi é cosa normale, tu amico che mi ascolti sei il primo della lista,mi guardi poi ti volti,sei solo un conformista. E allora mi domando che cosa mi é restato, se questo mondo merda per me ora si è fermato. E allora mi domando che senso abbia la vita, se già una volta presa mi fugge tra le dita. E forse mi rispondo,se vuoi salire sali, ma é solo un girotondo di animali. In questo mondo infame bisogna stare attenti,se caschi nelle brame di tutti quei potenti, ti trovano il tuo posto in questa società,ti rubano a ogni costo tutta la libertà. Ma amico prendi un TRENO ti porterà lontano,senza toccare il freno,stringendo la mia mano, viaggiando con la testa e con la fantasia,anche se il treno resta noi voleremo via. E allora mi domando che cosa mi é restato, se questo mondo merda per me ora si é fermato. E allora mi domando che senso abbia la vita, se già una volta presa mi fugge tra le dita. E forse mi rispondo,se vuoi salire sali, ma é solo un girotondo di animali. Si é fatto ormai già tardi non voglio più cantere,se tutti quei bastardi ci voglion condannare, le nostre aspirazioni non sono così strane,viviamo di emozioni in questo mondo cane. Riprenderò quel TRENO mi porterà lontano,senza toccare il freno stringendo la tua mano, viaggiando con la testa e con la fantasia,anche se il treno resta noi voleremo via. E più non mi domando che cosa mi é restato, non me ne frega un cazzo se il mondo si é fermato, E più non mi domando che senso abbia la vita, prima tu te ne accorga la guardi é già finita. E adesso mi rispondo non voglio più salire, se questo girotondo fà morire E adesso mi rispondo non voglio più salire, se questo girotondo fà morire............. | |
NELL'ATTESA D' INCONTRARTI -- Scritta da -- Maria Vittoria '93 Come il buio della notte si dissolve |
per ammirare la luce del giorno, così si abbandona il mio cuore ogni volta che il tuo sorriso illumina i miei occhi. Nel tuo sguardo trova pace il mio respiro, dolce musica è per me ogni tua parola. Nell'attesa d'incontrarti si susseguono i miei giorni, nei colori del tramonto vola a te ogni mio pensiero. Sogno interminabile o effimera illusione, spiegar non so; so però che ogni cielo ha la sua stella, e il mio aspetta solo te per poter brillare. | |
se solo tu mi amassi di più -- Scritta da -- stefano medel Se solo,tu mi amassi, |
un po’ di più, se solo ti fermassi un momento, ad ascoltare, ti girassi, e mi vedessi, fermo tra la gente; col mio dolore, col mio silenzio, con dei giorni, di troppa solitudine; se solo tu, mi amassi di più; e non te ne andassi via, presa dalle tue cose; non riesco a fermare la tua corsa;: te ne vai, te ne vai. | |
sono qui -- Scritta da -- stefano medel Sono qui, |
sono qui, vicino a te, sono qui, in mezzo alla gente; m a tu non mi vedi, tu non capisci, se solo sulle tue, chiusa nel tuo mondo; e svolazzando vai, come una farfalla alla fine della stagione, non curandoti di nessuno; pensi solo alla tu a libertà; non mi vedi, non mi vedi | |
poesia d'amore -- Scritta da -- fatima sabani L'amore e come un fulmine |
Non sai dove e caduto Finche non cade. | |
Amami ancora -- Scritta da -- Rebecca Della Neve Amami,amami ancora. Amami come hai fatto finora. Dimmelo!non ti vergognare: Dimmi che mi continui ad amare. Perché mi hai mentito? Cos'é che non é andato? Paura di essere tradito? O di essere troppo amato? Così, mi hai solo lasciato Con un amore in sospeso Che sta distruggendo Il mio animo tormentato. Che strazio, che angoscia Perché me lo fai apposta!? Non trovi questa reticenza troppo atroce come penitenza!? Perciò, dimmelo, dimmelo ancora Che sono l'unica della tua vita, l'unica di cui ci si innamora, L'unica con la quale non é mai finita. | |
Tu sei Tiziana -- Scritta da -- RADIORADIAN Tu sei Tiziana, |
assorta e confusa nell'assurdità delle tue logoranti retoriche. Tu sei Tiziana, indispettita e delusa dal fragoroso frastuono, emesso da dissonanti filastrocche che decantano, le bugie di vane promesse Mio zio è scomparso in cielo Tiziana, fra vette altissime, nubi dense e foschie fitte. Mio zio si si è dileguato Tiziana, dissolvendosi nel fugace bagliore delle memoria di una riflessione, maturata nel significato di un ricordo ormai defunto. Non cesso di implorare suppliche nel nome di mio zio Tiziana, placo nelle mie preghiere le torture che mi assalgono. Tristezza e dolore mi arreca la sua definitiva dipartita, ora che è giunto il momento in cui mi ritrovo avvolto nell' agonia di un' enigmatico silenzio Tiziana, invocando le tenere carezze dei tuoi palmi, si disperdono le mie notti, nell' ossessione di incubi agghiaccianti e travagliati insonni tormenti. Mi evochi Tiziana, il delicato prorompere dei passi percorsi da lei, ne ispiri le cronache tralasciate, componendo le epopee di quei saggi non scritti. Riaffiora in te Tiziana un memoriale che non si è mai compiuto. infondi al mio animo un entusiasmo placido, irretendolo in melodiose assonanze logiche, proiettandolo in un sentiero disseminato di speranze magiche |
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