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l' amore che salva -- Scritta da -- Sebastia Giunta

L'amore che salva

Il mio bisogno di te,
come petali che coprono il viso
da triste malinconia.
Se mi dici che mi ami
Sento il mio cuore schiudersi all'amore
Sei pregiato diamante
Latte materno che nutre negli occhi.
Il volto del Salvatore nell'alta marea.
L'alba dopo il notturno patimento.
Giorno di riposo
Per le braccia deboli,
le gambe deboli.
il dormiveglia della coperta
aspettando che arrivi
la dolcezza di due mani che si baciano.
aspettando che arrivi
l'amore che salva,
brutti pensieri,
giorni da cancellare,
immagini da schiarire.

Sul belvedere dell'infinito -- Scritta da -- Angelo Michele Cozza


    Sul belvedere dell'infinito
    dal blu della costiera veniva
    un effluvio subacqueo
    e correva dai nostri visi
    fino ai profili degli uberi pendii,
    tra chiazze glauche
    e lillipuziane marine riaffondava,
    illese ricordanze di solitudini
    svanivano disperse da soffi lievi .
    Versi armonici e assonanze
    accordi di felicità s'alzavano
    invaghivano avvinte mani
    esultava la Musa della vita.
    Passasti mia brezza breve
    per l'arco di ponte che ci univa
    oltre la fiorita selva dei sorrisi
    e tra curate cinte di aiuole
    ebbro di baci ti strinsi innamorato.
    Serpeggia, nel vuoto ereditato,
    tra reduci accenni di bagliori
    oggi un migrato sciame
    di silenti dolcezze andate:
    batte acuto e forte ribatte
    il desiderio di abbracciarti
    nell’attardarsi del ricordo
    accasciato sulle mie rughe .
    Quale acqua dal pozzo
    dopo cigolii di attriti
    dal cuore spuma di sogni risali:
    alla luce irrori labbra invecchiate
    rese solchi inariditi
    da duri prosciughi di anni.
    Bontà e saggezza- non amore!-
    ti perdonano per l'abbandono
    quando poi patito
    cessa la tortura di un rammentare
    atroce e bagnate ciglia si baciano
    per stanchezza di ricordare.

La notte -- Scritta da -- Il tuo angelo

La notte ci avvolge nel suo manto di sogno.
Accosto i miei pensieri ai tuoi
Questa notte...e m'addormento sperando di sognarti.
lasciami vagare nel tuo sonno.
Lascia che ti accompagni dove sono nascosti i tuoi desideri.
Appoggiati a me e regalami la chiave
che porta nei tuoi sogni.......
Quando chiuderò gli occhi sognerò un'immagine di te....
Sentirò il tuo respiro...
e mi cullerò tra le tue braccia abbandonate
nell'infinito della notte.
Veglierò questa notte i tuoi sogni e delizierò i tuoi desideri
della mia presenza cullandoti nell'immensità della notte...

" Dicembre" -- Scritta da -- Monnes

"Dicembre"

Dicembre, dai tuoi scialbi, umidi cieli piove sui cuori una tristezza greve,c'è nell'aria un sentor di neve ed un presagio di più crudi geli in un cielo che piange il calor del sole...
Brontola  silente il vento fra secchi rami, ma senza voci osservo nudi cortiletti; e i passeri incuriositi sui tetti
mandano intorno flebili cinquettii.
Quanto silenzio in un paese festoso com'è  Sirmione, quanta malinconia nei nostri cuori!
La terra non ha più erbe né fiori e l'acqua è prigioniera nei fossati pari a letargo d'animali interrati..
Ma ecco che una sera  quasi per magia si ode un musica di liturgia... Il Natale e' alle porte e il cielo plumbeo ne è consapevole pare annunciarlo con precisione in un mondo senza valori senza religione...
E' Natale, bambini, ed ogni cosa si veste di mistero e d'esultanza: il nostro cuor fiorisce di speranza con cuori carichi di buoni propositi...
Dentro le case i bimbi festanti preparano presepi carichi e luccicanti,quanti regali superflui, quanto poco valore ad una vita che preziosi non ve n'è...
Ma il più prezioso de' suoi doni, Babbo Natale ce lo indica senza sfarzosi e senza paragoni... Unitevi nei cuori che per tutti rimango indelebili doni....

Monnes

Emanuela ( sotto il ponte di una ferrovia) -- Scritta da -- RADIORADIAN

Tenue riverbero di dolcezza Emanuela,
si cela nel bagliore di un ardente tepore di una torcia,
tenue riverbero di dolcezza Emanuela,
irradia luminosità sotto il ponte di una ferrovia.

Tenera carezza di un sogno Emanuela,
si confonde nella sorpresa di un sorriso cordiale,
tenera carezza di un sogno Emanuela,
si intreccia fra le ignote ombre di un' intonata melodiosa malinconia,
elogiata sotto il ponte di una ferrovia.


Tenue riverbero di dolcezza Emanuela,
incontrarti senza conoscere il tuo corretto provenire,
tenue riverbero di dolcezza Emanuela,
una speranza che si disperde fra le ramificazioni dei raggi dei pleniluni e le onde convulse
dei venti,
tenue riverbero di dolcezza Emanuela,
si introduce e sibila negli ingressi,
sotto il ponte di una ferrovia.

Tenera carezza di un sogno Emanuela,
sotto il ponte di una ferrovia,
i tuoi capelli lunghi, enigmatici e segreti,
come gli unguenti che placano il furore delle mie piaghe.
Tenera carezza di un sogno Emanuela,
sotto il ponte di una ferrovia,
nei tuoi occhi si riflettono le ispirazioni  che dettano univoco senso,
al susseguirsi delle mie etiche,
al succedersi delle mie nemesi.
Tenue riverbero di dolcezza Emanuela,
tenera carezza di un sogno.
Tutto accade,
sotto il ponte di una ferrovia.


FRA PORFIDIO -- Scritta da -- capretti

Nell’urtim’anni,co la  testa bianca
cor busto dritto come ‘n colonnello,
ner cortiletto,sott’an’ arberello
sedeva sorridente su ‘na panca
e salutava
chiunque entrava,chiunque usciva.
Aveva sempre dù parole bbone
pe tutti quanti , senza distinzione,
si pure fosse stato un frammassone
te l’accoglieva come n’amicone.
Perché pensava,
che Cristo in cielo certo l’approvava.
E quanno stava solo rivedeva
er Borgo de na volta, la caciara
de tutta  quella pipinara,
ch’annava a scola solo se pioveva.
E ricordava
er viso de ciascuno e n’se sbajava ,
E aripensava ar tempo ormai lontano
che nacque quest’associazione,
le lotte fatte a colpi de bastone
co’ quelli senza Dio de la Giordano
e ce rideva
pe’ quer bilancio attivo che c’aveva.
E poi la fortitudine sportiva,
li atleti, li ginnasti, i carciatori,
le gare , le vittorie, coppe e allori ,
la gente che gridava “ bene! Evviva!”
Se commoveva
e quarche lacrimuccia  je scenneva.
Tarvorta stanco a me mi confidava
che “ Testa secca “ stava all’angoletto
Come pè dje : “ namo che t’aspetto”.
Come pè dì  ch’ er celo lo chiamava
e lo diceva
co’ n’aria scanzonata e ce rideva.
E tempo venne de lassà stò  sito
E  se  n’annò  in silenzio, sorridente,
lassanno li ricordi tra la gente,
lassanno a tutti l’animo avvilito.
Se  cià veduti
che
cià lassato quest’eredità piagnevamo tutti, cià sfottuto.
E:
“Volete bene a tutti, state boni!
Cercate d’aiutavve , lazzaroni,
se non lo fate                                                              ar Padreterno che je raccontate ?.



PROF.ROSSETTI


VOLA -- Scritta da -- capretti

Vola tempo, passa più veloce.
Vola fino al dì del non ritorno.
Va da Rita e portale la mia voce
dille che presto giungerò al suo eterno.
Son due anni che è andata via,
due anni che io non ho vissuto.
Or mendico di lei mia donna pia,
elemosino ciò che ho perduto.
O mio grande amore, mio passione,
illumina questo  faticoso andare.
Voglio uscire dall'occhio del ciclone,
ed alla luce tua desio arrivare.

l esser donna sulla tua giovinezza . -- Scritta da -- oliviero amandola

l esser donna sulla tua giovinezza ,
l infinito del tuo sorriso ,
l amicizia che ci stringe le mai
e si nosconde nel cuore ,
tu , che dai il meglio di te ìn ogni tua frase
e nei piccoli sogni che raccogli ogni giorno .
Anche oggi mi sono svegliato nella libertà di averti vicina ,
e vorrei tanto impedire alla tua bellezza di perdersi nel tempo .
Tra i miei desideri pronuncio il tuo nome ,
ti prego ,
scrivi anche oggi di me nel tuo cuore ,
non ti chiedo altro che questo.
Di perderti nei miei baci che  cercano  dolcezza ,
di non lasciare svanire le mie parole tra i dialoghi  e le domande ,
di non rinchiudere i miei pensieri in un respiro affannato.
Lasciali liberi di volare tra noi ,
voglio rivedere i miei sguardi nei tuoi ,
i miei sussurri  tra le tue voci,
e voglio sentire ora il suono che mi distrae,
che non mi fa più soffrire ,
che non mi fa più pensare.
Spesso ripeto sottovoce il tuo nome ,
fra le parole del cuore scritte nel tempo ,
sulla tua pelle che profuma d amore,
e nei tuoi baci le mie attenzioni.
L essere donna sulla tua giovinezza ,
è una carezza che si posa nel cuore ,
vorresti sentirla ogni istante ,
ma lei si nasconde ,
e si riassorbe nel sangue .

Ogni giorno -- Scritta da -- cristina marzano

Resta...resta sempre così nei miei pensieri...come quella mattina del primo sorriso..quando tutto intorno a noi si è spento..e l'unica luce era nei nostri occhi emozionati e grati....ricordi quanta strada, quanto dolore, quanta paura...prima di mostrare al mondo il nostro amore? ricordi l'orgoglio di averlo costruito  mattone su mattone, testardi e sicuri, per proteggerlo da ogni vento ostile? oggi ti guardo ancora con lo stesso sorriso negli occhi... ogni giorno ti riconosco..e ti scelgo di nuovo senza un attimo di esitazione

L'idillio secondo della bella bionda dell'arte mar -- Scritta da -- RADIORADIAN

Appaiono innocenti vezzeggiativi sentimentali,
la gentili prose decantate nei compositi versi,
quando intonano le epopee della bella bionda dell'arte marziale.

Sorgono identici a luna luminosa,
nella spontanea ispirazione di una poesia romantica,
come la fatalità dell'istante,
quando predomina la banalità dell'indecente,
celata nei prudenti corollari e nelle superflua ritmica di rime puerili.

Simile ad un sillogismo che delimita la dissonanza di frasi leziose,
risuona il gradevole contemplare la bella bionda dell'arte marziale.
Infonde fluttui nel cuore.
Docile e tanto garbata,
coniugabile nella teoria che dissipa il tempo inutile,
paragonabile ad un assioma che sopisce la tediosa incombenza di oppressive retoriche di parole.

La bella bionda dell'arte marziale,
fatua fiamma di verità che illumina in un labirinto intricato di bugie,
le incertezze che confondono.

Fremito di miriadi di carezze
smisurata ed ardita sinuoso ondeggiare di un ipnotica suggestione
delicata dolcezza di un languido tepore,
la bella bionda dell'arte marziale che io,
non avrò più modo di contemplare
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